29/12/2015 Pag. 74 N.174 - nov/dic 2015 Archeologia viva L Debiti e problemi finanziari fanno passare l'immagine di una Grecia degenere nella "grande famiglia" europea, che a sua volta si dice figlia dell'antica cultura dell'Ellade. Insomma, chi ha degenerato: la madre o la figlia? - Temo che l'idea stessa per cui noi europei siamo "figli" della Grecia appartenga alla retorica classicistica. Una retorica che a volte ha dato frutti splendidi ma che è ormai superata. Noi ci siamo sempre rispecchiati nei greci, ma siamo anche sempre stati molto diversi. La democrazia, la filosofia, il teatro: sono cose che abbiamo imparato da loro, ma che abbiamo anche realizzato in maniera differente. Il nostro regime parlamentare ha poco a che fare con la democrazia diretta della polis greca, così come ma. Il mondo greco, geograficamente e cronologicamente, presenta facce molto diverse. La civiltà greca è Atene. Ma è anche Sparta, Alessandria d'Egitto, Antiochia, Siracusa, Marsiglia, per non parlare di Bisanzio. La cultura greca arriva fino ai confini dell'India, sull'onda delle armate di Alessandro Magno. Civiltà greca è anche quella del Gandhara, che si sviluppò nella zona dell'odierna Peshawar, tra Pakistan e Afghanistan. Qui i greci influenzano l'iconografia e la dottrina del buddhismo. Il Milindapanha, ovvero "I detti di Milinda", uno dei testi chiave del canone buddhista, è affidato alla voce di un re che in realtà si chiamava Menandro. Anche questa è un'eredità non secondaria della cultura greca. a civiltà dell'Ellade, per secoli protagonista nel Mediterraneo e oltre, molto complessa, tanta luce e tante ombre, splendida e al tempo stesUn altro luogo comune riguarda la preso terribile, spietata, come del resto sosunta complementarietà del genio greco no sempre stati gli uomini e come narra e di quello romano: grandi letterati e fila grande mitologia greca che la Vita losofi i greci, quanto i romani furono otcon la "V" maiuscola timi statisti e costruttori. perché riguarda tutto Si tratta di considerazioquanto esiste, esseri ni infondate? -1 greci fuumani e dei, ma anche rono anche eccellenti piante, animali, sormatematici e geniali cogenti, montagne, antri, struttori di macchine. E, «Noi europei figli della Grecia? L'idea fondali marini... - ha quanto ad abilità politiappartiene alla retorica classicistica saputo interpretare in ca e lungimiranza da un complesso cosmico I romani si appropriarono della cultura greca statista, un Pericle o un intimamente connesso con una perfetta operazione di imperialismo Alessandro Magno standi rappresentazione. È no senz'altro alla pari - Per i greci l'amore non era una pulsione con Cesare o con Auguquesto il gran mare della "conoscenza" in cui individuale ma una forza divina irresistibile sto. Più in generale, biquotidianamente s'imdire che l'appro- Si sentivano superiori: il mondo si divideva sogna merge Giorgio Ieranò, priazione della cultura tra loro e i "barbari" - Quella volta che docente di Storia del greca da parte dei romaTeatro antico e Letterani fu un'operazione di Ulisse trova la moglie a letto tura greca all'Università imperialismo culturale con uno dei Proci e li sgozza tutti e due... » condotta di Trento, con una camagistralmenpacità tutta particolare Intervista di Giulia e Piero Pruneti te. Fin dal III sec. a.C, i di comunicare l'esito romani importano gli dei suoi studi scrivendo libri "diverten- il teatro di Pirandello è lontano anni intellettuali greci: il tarantino Livio ti", nel senso che sono piacevolissimi luce da quello di Eschilo. Teniamo an- Andronico da inizio al teatro e all'epida leggere pur costituendo opere di alta che presente che, a volte, i peggiori crica latina, traducendo tra l'altro l'Odiscultura. Ieranò è anche responsabile mini si sono compiuti proprio all'om- sea; un altro prigioniero di guerra grescientifico del Laboratorio di ricerche bra di questa retorica classicistica. Uno co, Polibio, legittima con la sua opera sul teatro antico "Dionysos" (www.dio che amava molto la civiltà greca e amstorica il sistema costituzionale romanysos.lett.unitn.it) e del Seminario "Ma- mirava Pericle, per intendersi, era Adolf no. Poi diventerà diffìcile distinguere rio Untersteiner" di Rovereto. Tra le pub- Hitler. cosa è greco e cos'è romano nel grande blicazioni più recenti ricordiamo Arianpuzzle multietnico e multiculturale na. Storia di un mito (Carocci 2007) e La dell'impero. Marco Aurelio, per esemQuando parliamo di civiltà greca, pentragedia greca. Origini, storia, rinascite siamo subito ad Atene, magari al tempo pio, era di origine iberica, governava a (ed. Salerno 2010). Per l'editore Sonzo- di Pericle. Quanto è giusta o sbagliata Roma, e scriveva in greco. Alla fine Rogno ha pubblicato tre volumi di narra- questa semplificazione? - È sbagliatissima ci ha fatto credere di essere l'unica INCONTRO CON CON GIORGIO IERANÒ 72 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato zioni mitologiche: Olympos (2011 ), Eroi (2013) e, di recente, Gli eroi della guerra di Troia. Elena, Ulisse, Achille e gli altri (2015). 29/12/2015 Pag. 74 N.174 - nov/dic 2015 La mitologia greca è così complessa e profonda nei suoi significati che sembra anticipare di duemilacinquecento anni i temi della psicanalisi. Freud e il mito greco sono parenti? - Freud aveva una passione assoluta per l'antichità. Da piccolo voleva fare l'archeologo. Quando era ancora un ragazzo, le imprese di Heinrich Schliemann lo avevano incantato. Collezionava reperti antichi e diceva che fare lo psicanalista, in fondo, era un po' come fare uno scavo: un discendere, strato dopo strato, fino alle origini di una civiltà o di una nevrosi. La civiltà greca ha senz'altro ispirato Freud, a partire ovviamente dall'Edipo Re di Sofocle, che suggerisce l'idea del "complesso di Edipo". Ma dubito che i greci avrebbero capito la psicanali- ri", quelli che balbettavano perché non sapevano il greco. E un'altra linea di demarcazione forte era appunto quella greci? - Non c'è dubbio: la più potente tra maschi e femmine. C'era una forte era Eros. Per i greci, appunto, l'amore misoginia nella cultura greca. Uno dei non era una pulsione individuale, un primi poemi della letteratura greca è moto soggettivo dell'anima. Era una un catalogo di difetti femminili: la forza divina e irresistibile, che s'impa- donna-volpe, la donna-cagna, la dondroniva di noi dall'esterno. I greci non na che è come il mare e cambia sempre dicevano "Ti amo" ma "Eros mi possie- umore. Tutte le sofferenze dell'umanide". Nessun dio, nessun uomo poteva tà derivano da una donna, Pandora, scampare alle frecce di Eros. Oggi ce lo che aprì il famoso vaso dove gli dei avefiguriamo come un puttino grazioso. vano chiuso le malattie, la fatica e gli Ma rappresentare il dio dell'amore co- altri mali del mondo. Ma in fondo, anme un bambino significava attribuirgli che nella tradizione cristiana, non è l'impudenza e la sfrontatezza dei più Èva la radice del peccato originale? Naturalmente, ci sono le sfumature. I greci erano anche molto curiosi delle culture straniere: lo storico Erodoto, per esempio, passa molto tempo in Egitto, una terra che i greci ammiravano **# per la sua cultura millenaria. E i greci ci hanno lasciato anche ritratti indimenticabili di figure femminili: Alcesti, Fedra, Medea. Di tutte le forze che muovono il mondo degli uomini e quello degli dèi, qual era la più potente e irresistibile secondo i Ridotta ai minimi termiti, ovvero al semplice fatio storico, cosa fu la Guerra di Troia? Se ne parlerebbe ancora se non ci avesse pensato Omero? - Molti EDIPO RE Frammento di cratere siceliota (330 a.C. circa), attribuito al pittore di Capodarso. Vi è raffigurata una messa in scena del mito di Edipo: l'attore che recita la parte del re di Tebe si tocca mesto la barba. (Siracusa, Museo Archeologico "P. Orsi") si. Freud riferisce tutto a cause interne alla psiche individuale, spiega ogni cosa con i traumi d'infanzia. Per i greci, invece, le grandi passioni dell'uomo, l'odio, l'amore, la stessa follia, nascevano in un orizzonte che sovrasta e domina la volontà del singolo. Anche il sogno per i greci era la manifestazione di una realtà sovrannaturale, la porta di comunicazione tra questo e l'altro mondo, piuttosto che l'elaborazione di contenuti dell'inconscio, come sosteneva Freud. La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato erede legittima della grecita, oscurando altre esperienze. II regno orientale dei Parti, per esempio, non era meno ellenizzato di Roma: i Parti parlavano greco, mettevano in scena le tragedie di Euripide. Ma erano nemici di Roma e, alla fine, sono entrati nell'immaginario come un popolo semibarbaro. Archeologia viva piccoli. Non era leziosità. E, se aveva le ali, non per questo Eros era un angioletto. Nella mitologia greca, anzi, le ali sono un attributo dei demoni rapaci della morte, come le Arpie. Stranieri come barbari e donne chiuse in casa. Nonostante la loro profonda cultura i Greci antichi ci appaiono razzisti e misogini. Era realmente così? - Spiace dirlo, ma credo sia così. C'era un senso di superiorità per cui il mondo si divideva tra greci e non-greci, cioè "barba- studiosi hanno ritenuto di trovare coincidenze tra vicende riportate, nel II millennio a.C, negli archivi dell'impero ittita e il racconto di Omero. Gli scavi dell'archeologo tedesco Manfred Korfmann hanno dimostrato l'importanza del sito di Troia nell'età del Bronzo. Alcuni storici oggi ci dicono che la guerra troiana fu in realtà un conflitto tra le città micenee e un regno vassallo degli Ittiti. Certo, i greci ritenevano la guerra di Troia un fatto storico, ma pensavano che anche le imprese di Eracle o di Teseo fossero accadute davvero, in un remoto passato. Del resto, non sappiamo ancora come si è svolto esattamente il sequestro di Aldo Moro, per cui è difficile pretendere di ricostruire con esattezza vicende di oltre tremila anni fa. 73 29/12/2015 Pag. 74 N.174 - nov/dic 2015 ._ di Penelope un esempio di fedeltà, ma altri miti la descrivevano come una sgualdrina. Che poi Omero sia esistito davvero è difficile dirlo. Io credo però ci sia stato un uomo, un genio poetico, chiamiamolo pure Omero, che ha dato forma ad antiche tradizioni orali traducendole in capolavori assoluti. Gli eroi di cui è così ricca la letteratura greca, così forti, violenti e spietati, un po' ci inquietano. Sono dei modelli proponibili nel mondo contemporaneo? Chi era l'eroe per i greci e chi può esserlo per noi oggi? - L'eroe, per i greci, non era , un cavaliere senza macchia e senza paura. Era una creatura smisurata, al confine tra l'umano e il divino, eccessiva nelle virtù come nei vizi. Poi, certo, anche gli eroi greci sono stati addolciti. Teseo, che era anche uno stupratore e un mascalzone, è diventato il padre nobile e saggio della città di Atene. Ora non vedo molti eroi in giro. Comunque lo si intenda, l'eroe è una figura fuori dagli schemi. E oggi, più o meno, siamo tutti rassegnati all'idea di una quotidianità immutabile. A cura di Giulia e Piero Pruneti «Archeologia Viva» i. 'JS>K^ GUERRA DI TROIA. Achille alla corte di Licomede, re di Sciro, sul fronte di un sarcofago attico del III sec. a.C. (Parigi, Louvre) MAPOLI FRA ANTICHITÀ E MEDIOEVO PROSSIMO NU /On il propagarsi del cristianesimo quella che era stata a grande Neapolis greca e romana si trasformò adattandosi a sopravvivere con onore nella lunga crisi che accompagnò la fine dell'impero TOMBE DIPINTE A MONTE SANNACE Alla scoperta delle testimonianze meglio conservate di una città della Puglia antica: forse la Thuriae di cui parla Livio a proposito della guerra fra Taranto e Roma RINASCITA DELLA CINA IMPERIALE sl passaggi cruciali della storia: la formazione del grande Daese asiatico fra la dinastia Han e l'età dell'oro della dinastia Tang IL PROS È IN EDICOLA A PARTIRE DALLA FINE DI DICEMBRE La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sulla copertina del suo libro, Gli eroi della guerra di Troia, si annuncia "il racconto sorprendente di quello che Omero non dice". Ci può fare un esempio? E poi, Omero è realmente esistito? Ulisse torna a Itaca, dopo dieci anni di guerra e dieci anni di peregrinazioni. Trova sua moglie, Penelope, a letto con uno dei Proci e li sgozza entrambi. Non è un'invenzione moderna, è un mito antico, riportato da un autore greco di età romana, Apollodoro. È solo un esempio tra tanti, ma ci fa capire come quella di Omero sia solo una delle versioni possibili del mito. L'Odissea fa Archeologia viva