TUMORI DEL POLMONE Dr Antonio Frassoldati Distinzione 1. NSCLC: tumore del polmone non a piccole cellule (85-90% diu tutti i tumori del polmone) 2. SCLC: tumore del polmone a piccole cellule (10-15% diu tutti i tumori del polmone) NSLC: Incidenza e Mortalità Il cancro al polmone è la neoplasia più comune al mondo Negli uomini è il più comune, un caso su cinque casi di tumore. Nelle donne è il quarto tipo di tumore più comune, dopo quelli al seno, al colon-retto e allo stomaco. NSLC: Incidenza e Mortalità L’incidenza negli uomini nel Regno Unito è diminuita di 7-10% ogni 5 anni dalla metà degli anni ’70. L’incidenza tra le donne del Regno Unito è incrementata del 10% ogni cinque anni sino agli anni ’90 e nel 1990 il cancro al polmone ha superato il cancro al seno nella cittadina di Glasgow come causa più comune di cancro tra le donne NSLC: Incidenza e Mortalità In Italia una progressiva diminuzione dell’incidenza tra gli uomini con una diminuzione percentuale annua stimata del 1.4% e una riduzione di mortalità legata al tumore del polmone. Questa diminuzione è presente nei gruppi di età più giovane, in cui l’abbandono dell’abitudine al fumo è maggiore. Tra le donne sia l’incidenza (+ 1.2% all’anno) che la mortalità (+ 0.9% all’anno) sono in aumento. NSLC: Incidenza e Mortalità in Emilia Romagna www.registro-tumori.it, dati aggiornati al 2007 NSLC: Incidenza e Mortalità in Emilia Romagna www.registro-tumori.it, dati aggiornati al 2007 NSLC: Incidenza e Mortalità in Emilia Romagna www.registro-tumori.it, dati aggiornati al 2007 NSLC: Incidenza e Mortalità in Emilia Romagna www.registro-tumori.it, dati aggiornati al 2007 NSLC: Incidenza e Mortalità in Emilia Romagna www.registro-tumori.it, dati aggiornati al 2007 NSLC: Sopravvivenza Sopravvivenze a cinque differenze tra i sessi. anni del 10%, senza La sopravvivenza relativa al cancro al polmone è fortemente dipendente dall’età alla diagnosi, essendo maggiore nei giovani rispetto ai pazienti anziani. Nei gruppi di giovane età (15-44 anni) la sopravvivenza relativa a cinque anni è del 18% rispetto al solo 6% nei pazienti con età superiore ai 75 anni. Negli stadi avanzati sopravvivenza a 5 anni del 1-2% , Negli stadi localizzati sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di circa il 30% Fattori di Rischio Il fumo di tabacco costituisce il più importante fattore di rischio e si ritiene sia responsabile dell'85% dei casi osservati. Il rischio relativo è in stretta relazione con il numero di sigarette/die fumate, con la durata (in anni) dell'abitudine e con il contenuto di catrame. Il rischio relativo dei fumatori rispetto ai non fumatori è pari a 14 mentre quello dei forti fumatori (oltre le 20 sigarette al di') è di 20 volte. Sostanze di origine lavorativa (Asbesto, Cromo, Arsenico, Berillio, Cloruro di Vinile, Idrocarburi Aromatici Policiclici, Clorometiletere, Radon e altri) sono riconosciute come carcinogeni polmonari che spesso, come nel caso dell’amianto, potenziano il loro effetto in presenza di fumo di tabacco. Il ruolo dell'inquinamento atmosferico è oggi riconosciuto come un importante fattore ma è ancora oggetto di studio e discussione. NSCLC: Prevenzione Alcuni studi epidemiologici hanno evidenziato che una maggiore assunzione di vitamina E e beta-carotene con verdure a foglie gialle e verdi, potrebbe giocare un ruolo protettivo contro gli effetti dei fattori cancerogeni. Nessuno dei grandi esperimenti randomizzati chemiopreventivi per valutare il ruolo di un’integrazione dietetica con micronutrienti antiossidanti come la vitamina A, E, carotenoidi, Naceticistina o 4-HPR ha mostrato una diminuzione nell’incidenza del tumore al polmone. Al contrario, il beta-carotene potrebbe avere un effetto nocivo, principalmente sui fumatori NSCLC: Screening Presupposti: elevata incidenza, la diagnosi precoce migliora la sopravvivenza e il tasso di resecabilità Svantaggi: elevato costo, elevato tasso di falsi positivi (chirurgia inutile) e falsi negative (diagnosi ritardata), elevata esposizioni a radiazioni ionizzanti Sono in corso studi randomizzati per misurare l’efficacia della TC spirale a basse dosi nel ridurre la mortalità per cancro al polmone. L’utilizzo di una TC spirale a basse dosi è da considerarsi investigazionale con un’evidenza di livello di tipo 3 per gli individui ad alto rischio NSCLC: Diagnosi Approssimativamente il 95% di pazienti che presentano un tumore al polmone hanno dei sintomi che frequentemente sono attribuiti ad effetti collaterali del fumo. Sintomi principali: üTosse üDispnea üCalo ponderale üEmottisi üSindromi paraneoplastiche üL’osteoarteropatia ipertrofica polmonare (clubbing delle dita e l’ asimmetria dei periosti delle ossa lunghe distali) üIpercalcemia maligna üDolore Iter Diagnostico La prima formulazione di una sospetto di una carcinoma polmonare avviene solitamente sulla base di un radiogramma toracico: Le più comuni modalità di presentazione in un radiogramma standard: üLesione periferica solitaria üAtelettasia polmonare (con senza versamento pleurico) üLesione addensante ilare con/senza infiltrazione del mediastino senza segni di metastasi a distanza o di versamento pleurico üLesione metastatica singola o multiple a distanza üVersamento pleurico. Iter Diagnostico ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü E.O. RX torace: esami di I istanza Esame citologico dell'escreato (sensibilità del 66%, specificità 99%) TC con MDC (valuta TNM, sensibilità complessiva del 57%, una specificità dell’82% per N mediastino) Fibrobronscopia con biopsia o agoaspirato transbronchiale PET (sensibilità del 98.0% e di specificità dell’83.3%) Agobiopsia transtoracica (sotto guida TC, per lesioni periferiche) Mediastinoscopia (per valutare N del mediastino in pazienti candidabili all’intervento con TC/PET + o dubbia) Mediastinotomia VATS (per biopsia delle stazioni linfonodali, particolarmente utile nei casi di tumore N3 e T4 (Stadio IIIB) Stadiazione Clinica di Neoplasia Accertata ü ü ü ü ü La definizione di estensione del fattore T la si ottiene mediante radiografia del torace, TC toracica e fibrobroncoscopia. RM trova giustificazioni in casi estremamente selezionati al fine di valutare le strutture di confine (parete toracica, diaframma, apice polmonare, mediastino ) La valutazione di N richiede TC e/o RM e/o PET, agoaspirato transbronchiale e mediastinoscopia, mediastinotomia e videotoracoscopia. L'accurata determinazione dell'estensione dell'interessamento linfonodale costituisce il più importante fattore per la scelta terapeutica e per la sopravvivenza a lungo termine dopo chirurgia radicale. Scintigrafia ossea, TC o ecografia addome per la valutazione del M, TC encefalo su indicazione clinica Classificazione TNM Classificazione TNM Lung Cancer Survival by Pathologic Stage: Iaslc New Classification Goldstraw et al. JTO: 2: 706-714. 2007 The New Who/International Association for the Study of Lung Cancer Histologic Classification of Non-small Cell Lung Carcinomas (Nsclc) Squamous cell carcinoma (30%) ü Papillary ü Clear cell ü Small cell ü Basaloid Adenocarcinoma (40%) üAcinar üPapillary üBronchioloalveolar carcinoma •Nonmucinous. •Mucinous. •Mixed mucinous and nonmucinous or indeterminate cell type üSolid adenocarcinoma with mucin üAdenocarcinoma with mixed subtypes üVariants Large cell carcinoma (10-15%) üVariants Adenosquamous carcinoma Carcinomas with pleomorphic, sarcomatoid or sarcomatous elements üCarcinomas with spindle and/or giant cells üSpindle cell carcinoma üGiant cell carcinoma üCarcinosarcoma üPulmonary blastoma Carcinoid tumor üTypical carcinoid üAtypical carcinoid Carcinomas of salivary-gland type üMucoepidermoid carcinoma üAdenoid cystic carcinoma üOthers Unclassified carcinoma Lung Cancer Histotypes NSCLC ~80% Informazione da Chiedere all’Anatomopatologo: diagnosi differenziale tra SCLC e NSCLC, e quali sottogruppi di NSCLC G Rossi et al, IJSP 2009 Informazione da Chiedere all’Anatomopatologo: fattori prognostici e predittivi di risposta al trattamento ISTOLOGIA KRAS mut EGFR mut ERCC1 (ihc, rt-pcr) ALK (fish) BRCA1 (fish) P53 (ihc) Gene profiling? T790 mut cMET (fish) The Need of a Right Sample Tissue Biopsy Techniques in Lung Cancer Diagnosis ü Sputum cytology ü Bronchial brushings and washings ü Fluids ü FNA – cytology – primary or mets ü Transbronchial biopsy ü Bronchial Biopsy ü Core biopsy – primary or mets ü Liver biopsy ü Mediastinoscopy ü Lymph node excision ü VATS biopsy / resection ü Thoracotomy & tumour excision Kerr K., 2008 Fattori Prognostici e Predittivi Prognostic Predictive Baseline patient or tumour characteristic that provides information on outcome regardless of treatment Baseline patient or tumour characteristic that provides information on outcome from treatment Many biomarkers may have both predictive and prognostic value Fattori Prognostici in NSCLC Clinical factors Biologic factors üAge üEGFR üSex üPS üKRAS üBRCA1 ü… Tumour factors Pharmacogenetic factors üHistology üERCC1 üStage üRRM1 üTS Gene profiling ? Fattori Prognostici in NSCLC Fattori Prognostici in NSCLC Sex, Age, Histology & PS Sculier et al, JTO, 2008 Fattore Prognostico in NSCLC: Estensioni di Malattia cTNM MS (m) pTNM MS (m) cIA 60 pIA 119 cIB 43 pIB 61 cIIA 34 pIIA 49 cIIB 18 pIIB 31 cIIIA 14 pIIIA 22 cIIIB 10 pIIIB 13 cIV 6 pIV 17 Sobin et al, 2009 The Prognostic and Predictive Role of Histology in Advanced Non-Small Cell Lung Cancer Historically, histologic subtype has not reliably been shown to have prognostic importance in advanced NSCLC. Although histologic subtypes are often described for patients with NSCLC enrolled in clinical trials, analyses that examine a potential association between histology and efficacy outcomes are often not reported. FR Hirsch et al, JTO 2009 Histology and Pemetrexed Table 1. Phase III Randomized Trials in Non-small Cell Lung Cancer Showing a Superior Activity of Pemetrexed in Nonsquamous Histology GV Scagliotti , ED ASCO 2009 TS mRNA Expression in Lung Cancer Cells Scagliotti G, ASCO 2009 Potential oncogenic “drivers” in nonsmall cella lung cancer (NSCLC) Bang Y, PASCO 2010 Potential EGFR TKI’s Predictive Markers Clinical Predictive Markers Biological Predictive Markers Habits: never smoker EGFR protein (IHC) Histology: adeno and BAC EGFR gene copy (FISH) Gender: female EGFR mutation Race: Asian K-RAS mutation Opzioni Terapeutiche Stage % IA IB II III A III A N2 20-25 5y-S% Surgery 55-70 Surgery ± Adjuvant Treatment 30-35 III B IV Terapeutical Strategy 50-40 25-40 Neoadjuvant Treatment + Surgery ± Adjuvant Treatment 10-25 Chemotherapy + Radiotherapy 10-20 Chemotherapy ± Biologics + BSC <10 Correlazione fra Stadio TNM e Scelta Terapeutica Stadio I, II e IIIA “non bulky” ü Lobectomia per lesioni periferiche. ü Exeresi sublobare per funzionale respiratorio ü Pneumonectomia o lobectomia con broncoplastica per le lesioni centrali ü Nei pazienti anziani ( > 71 anni) la lobectomia non da nessun vantaggio rispetto alla resezione limitata. ( Mery, Chest 2005) pazienti con deficit Stadio I A e B T1-2a N0 M0 La chirurgia è il trattamento di scelta (mortalità è postoperatoria 3-5%) % recidiva locale < lobectomia vs resezione Pazienti inoperabili o con insufficiente riserva polmonare o con controindicazioni mediche all’intervento sono candidati a RT con intento curativo (Noordijk Radiother Oncol 1988; Dosoretz, Int J Radiat Oncol Biol Phys 1992) Stadio II T1-2, N1, M0 T2b-T3 N0 M0 La chirurgia è il trattamento di scelta (mortalità postoperatoria 3-5%) è Pazienti inoperabili o con insufficiente riserva polmonare o con controindicazioni mediche all’intervento sono candidati a RT con intento curativo (Noordijk Radiother Oncol 1988; Dosoretz, Int J Radiat Oncol Biol Phys 1992) Chemioterapia adiuvante con schemi contenenti platino Stadio III A T1-2 N2 M0 T3 N1-2 M0 T4 N0-1 M0 Terapia chirurgica (se possibile) + CT adiuvante o RT adiuvante RT + Chemioterapia (definitiva) RT adiuvante: dati controversi su OS ma miglior controllo locale (Emami Am J Clin Oncol 1997, Sawyer Ann Thorac Surg 1997, Keller NEJM 2000) Trattamento neoadiuvante (CT + RT) Rosell NEJM 1994, Roth J Natl Cancer Inst 1994, Albain J Clin Oncol 1995 Stadio III A Le possibilità della terapia chirurgica in questo stadio devono tener conto dell' entitá dell'estensione del tumore primario e del grado di interessamento linfonodale Se il linfonodo metastatico è singolo e sono tecnicamente resecabili sia il linfonodo, sia il tumore primitivo, si esegue resezione insieme ad una linfoadenectomia mediastinica Nel caso di invasione neoplastica della parete toracica o diaframma o pleura mediastinica o pericardio si esegue una lobectomia con resezione "en bloc" della struttura interessata. Qualora il tumore giunga ad interessare i bronchi principali si può eseguire un intervento di sleeve lobectomy o di sleeve pneumonectomy Non esistono evidenze cliniche conclusive che dimostrino la superiorità della linfoadenectomia ilomediastinica sistematica rispetto al semplice campionamento (sampling) linfonodale. Stadio III A (N2) POTENZIALMENTE RESECABILE à Terapia di induzione o neo – adiuvante: chemioterapia o chemioterapia + radioterapia. NON RESECABILE à no chirurgia; radioterapia + chemioterapia Tumore di Pancoast T3, N0 or N1, M0 Interessano l’apice polmonare e le ultime radici del plesso brachiale. Tendenza precoce all’invasione locale Tardiva diffusione linfatica ed ematica Se N0-1 chemioradioterapia neoadiuvante + chirurgia (Rusch J Thorac Cardiovasc Surg 2001) RT Stadio III B any T, N3, M0 T4, any N, M0 Chemioterapia + Radioterapia (Le Chevalier, J Natl Cancer Inst 1991) (Dillman, NEJM 1990) (Pfister, J Clin Oncol 2004 Chemioterapia + radioterapia concomitante à chirurgia (Rusch J Thorac Cardiovasc Surg 1993) (Albain J Clin Oncol 1995) Chemioterapia Radioterapia palliativa (Langendijk, Int J Radiat Oncol Biol Phys 2000) (Sundstrøm J Clin Oncol 2004) RUOLO DELLA CHEMIOTERAPIA POSTOPERATORIA Perche’ la Chemioterapia Adiuvante? 1. Poor survival after surgery 2. Positive results from clinical trials 3. Positive results from meta-analysis 4. Follow-up confirmation 5. NVB-CDDP reverses the trend of poor outcome of ADK 6. Positive comparison with other adjuvant setting 7. Easy patients selection 8. Well established treatment strategy 9. Cheaper treatment in lung cancer 10. Strongly recommended by international guidelines Adjuvant CT Trials in NSLCL Synopsis of Results by Stage Trial/Stage IA IB II IALT JBR.10 4 cm ? ANITA LACE MA Positive Negative IIIA Lung Adjuvant Cisplatin Evaluation A pooled analysis by the LACE collaborative group Adjuvant Setting 20 year historical perspective HR 0.87 (0.74-1.02) p=0.08 N = 1394 BMJ 1995; 311:899-909 HR 0.89 (0.82-0.96) p=0.005 N = 4584 JCO 2008; 26:3552-3559 All cisplatin based HR 0.80 (0.70-0.91) p<0.001 N = 1888 JTO 2010; 5:220-228 Clinical Recommendations Non – small – cell lung cancer: ESMO clinical recommendations for diagnosis, treatment and follow-up G. D’Addario1 & E. Felip2 On behalf of the ESMO Guidelines Working Group 1 Onkologie Schaffhausen, Schaffhausen, Switzerland; Medical Oncology Service, Vall d’Hebron University Hospital, Barcelona, Spain 2 Treatment of localized disease üSurgical resection in functionally fit patients (lobectomy/ pneumonectomy plus systematic mediastinal lymph node sampling or lymphadenectomy). üCisplatin – based adjuvant combination chemotherapy is recommended in stage II and IIIA [I, A], and can be considered in selected stage IB patients (T > 4cm). Annals of Oncology 20 (Supplement 4): iv68 – iv70, 2009 doi:10, 1093/annonc/mdp 132 Risultati Le linee guida internazionali convergono nel suggerire una chemioterapia contenente platino. Durata trattamento 4 cicli se: üPazienti in buone condizioni generali üP.S. di 0-1 üNo comorbidità üBuona ripresa fisica dopo l’intervento chirurgico. Risultati Metanalisi dei dati individuali raccolti dai 5 più grandi studi di chemioterapia adiuvante : ALPI, ANITA, BLT, IALT, JBR10 (Pignon, ASCO 2006) Sopravvivenza a 5 anni 4,2% Beneficio > stadio II e III (HR 0.83, C.I. 0.730.73-0.95) Nessun beneficio stadio IA (HR 1.41, C.I. 0.960.96-2.09) e IB (HR 0.93, C.I. 0.780.78-1.10) Risultati Chemioterapia adiuvante nel paziente anziano (> 70 aa) Analisi retrospettiva di 5 studi di adiuvante (IALT, ALPI, BLT, ANITA,BR10) Dei 4564 pz. 9% > 70 aa Follow up mediano 5.1 aa Non correlazione tra chemioterapia ed età Algoritmo Clinico per CT Adiuvante Stadio II-IIIA üEtà < 70-75 anni üEtà > 70-75 üPS 0-1 üPS >1 üNo comorbidità üComorbidità üIntervallo < 40 giorni üCompleto recupero üEsiti üCompleta informazione üScarsa informazione üERCC1 positivo (?) üERCC1 Negativo (?) CT adiuvante üIntervallo (cardiovascolare) > 40 giorni post-chirurgici o com. Follow-up RUOLO DELLA RADIOTERAPIA POSTOPERATORIA (PORT) Post-Operative Radiotherapy in Stage II or IIIA Completely Resected NSCLC Stage and nodal status subgroup analysis for survival Post - Operative Radio Therapy Overview (Lancet 1998) 2128 pts including 808 stage III pts in 9 randomized studies Surgery alone (1072 pts) (1056 pts) 2-year Survival: 55% Surgery + PORT 2-year Survival: 48% PORT Group, Lancet 1998 ANITA: a Randomised Controlled Trial Adjuvant vinorelbine plus cisplatin versus observation in patients with completely resected stage IB – IIIA non-small cell lung cancer (Adjuvant Navelbine International Trialist Association [ANITA]): a randomised controlled trial. 1.00 CT RT47.4% CT/RT CT 34.4% CT RT 21.3% RT OBS 16.6% OBS 5y-S in N2 0.75 0.50 0.25 # 224 N2 pts 0.00 0 20 40 60 80 DURATION OF SURVIVAL (MONTHS) 100 120 IASLC 2005 R Rosell et al, WCLC 2005 Clinical Recommendations Non – small – cell lung cancer: ESMO clinical recommendations for diagnosis, treatment and follow-up G. D’Addario1 & E. Felip2 On behalf of the ESMO Guidelines Working Group 1 Onkologie Schaffhausen, Schaffhausen, Switzerland; Medical Oncology Service, Vall d’Hebron University Hospital, Barcelona, Spain 2 Treatment of local disease üPostoperative radiotherapy ca be considered in patients not radically resected üPostoperative radiotherapy is not recommended for patients with radically resected stage I and II disease [I, A] and should only be considered for patients with resected stage IIIA disease/mediastinal node involvement Annals of Oncology 19 (Supplement 2): ii39– ii40, 2008 doi:10, 1093/annonc/mdn 081 RUOLO DELLA TERAPIA BIOLOGIA IN ADIUVANTE BR. 19 - Schema Pts with completely resected stage IB, II, and IIIA NSCLC Gefitinib 250 mg po daily x 2 yrs Stratified by üStage üHistology üPost Randomized 1:1 – op RO üSex üAdjuvant üChemotherapy* Placebo 0 mg po daily x 2 yrs * Protocol amended January 2003 to allow adjuvant chemotherapy which which became a stratification factor Goss, PASCO 2010 BR. 19 - Results BR. 19 – Overall Survival BR. 19 – Disease Free Survival Goss, PASCO 2010 QUALE TRATTAMENTO LOCOREGIONALE PER MALATTIA LOCALMENTE AVANZATA? LA COMBINAZIONE DI CHEMIO E RADIOTERAPIA RAPPRESENTA IL TRATTAMENTO STANDARD DEL NSCLC INOPERABILE/NON RESECABILE ü ü ü ü ü ASCO Guidelines ONTARIO Lung Cancer Guidelines START Guidelines ESMO Guidelines Linee guida AIOM CT-RT nel’NSCLC Concomitante? RT Sequenziale? Entrambe? CT Trattamento CT-RT dell’NSCLC Stadio III Conclusioni Il trattamento con chemioterapia e radioterapia toracica concomitante rimane il “gold standard” per pz giovani, senza comorbidità, fit e con volumi ridotti (V20<35%) La CT-RT sequenziale costituisce una valida alternativa per pz fragili o in presenza di grossi volumi L’aggiunta di un trattamento adiuvante non migliora i risultati ed incrementa la tossicità Il beneficio aggiuntivo di una chemioterapia di induzione preCT/RT rimane da dimostrare Importanza di RT ottimale: dose > 60 conformazionale 3-4 D, involded field senza ENI Gy, tecnica Algoritmo Terapeutico del NSCLC III Stadio Inoperabile Stadio III inoperabile Discussione multidisciplinare Caso all’operabilità alcuni T4) riconducibile (N2 limitato, Caso non riconducibile all’operabilità (N3, N2 bulky e/o pluristazionale, alcuni T4) CT di induzione CT/RT Concomitante Chirurgia +/RT adiuvante LA TERAPIA DELLA MALATTIA METASTATICA Malattia Metastatica Le opzioni terapeutiche includono chemioterapia e terapia di supporto (RT) Fattori prognostici di risposta alla terapia: üPS üSesso femminile üLDH üPerdita di peso < 5% nei 6 mesi precedenti üPresenza di un solo sito di metastasi normali üAssenza di M+ ossee o epatiche üAssenza di precedente trattamento Fattori biologi predittivi di risposta The Treatment Goals for Advanced Nsclc ü Increase overall survival ü Maintain and improve quality of life ü Improve symptom control ü Develop treatment options that limit adverse events Results of a Phase III Randomized Trial Effect of early palliative care (PC) on quality of life (QoL), aggressive care at the end-of-life (EOL), and survival in stage IV NSCLC patients: Results of a phase III randomized trial Quality of EOL Care and Resource Utilization Survival Analysis J Temel, PASCO 2010 A-NSCLC Therapy Significant Milestones in 1st-Line Median survival (months) 12 ----------------------------------------------------------------------------10 -------------------------------------8 P 6–8 ms 6 P-based doublets 8–10 ms Cb-PAC + Cis-VNB BEVA 12.5 + ms in CTXB 11.3 selected ms in NSQ EGFR + PEM /cis 12.6 ms in ADC 4 2 BSC 2–4 ms 0 1970 1980 1990 2007 2008 2009 The Need of Customized CT in NSCLC In advanced NSCLC ü Response rates 20-40% (70% in EGFR mut+ with TKIs) ü Median survival 8-10 months (12 months with new drugs, 28 months in EGFR mut+ with TKIs) ü Median time to progression 5-6 months (14 months in EGFR mut+ with TKIs) ü 1-year survival 30-40% (>50% with new drugs) ü 2-year survival 15-20% ü Response rate in 2nd line 10% CT Registered in First Line Treatment of Advanced NSCLC in Italy Cisplatin + Docetaxel or Gemcitabine Carboplatin + Paclitaxel Gemcitabine Vinorelbine Platinum based CT + Bevacizumab# Cisplatin + Pemetrexed* # Non squamous and selected patients * Non squamous CT Registered in Second Line Treatment of Advanced NSCLC in Italy Docetaxel Pemetrexed (EMEA approved also for maintenance) Erlotinib CT Registered in Third Line Treatment of Advanced NSCLC in Italy Erlotinib A-NSCLC Clinical Practice in 2012 EGFR Mut+ PTS ü Gefitinib ü P-based Doublets: Cis+Gemcitabine Cis+Docetaxel better than Cis+Vin or Cb+Pac • SQUAMOUS & NOS PTS • P-based Doublets: • Cis+Pemetrexed better than Cis+ Gemcitabine ü NON SQUAMOUS LC PTS ü ü P-based CT+Cetuximab (*) (*) According to registration for EGFR status and CT P-based CT (**)+ Bevacizumab in selected patients ü (**) Cb+Pac > Cis+Gem P-based CT+Cetuximab (*) (*) According to registration for EGFR status and CT CHEMIOTERAPIA DI I LINEA Clinical Recommendations Non – small – cell lung cancer: ESMO clinical recommendations for diagnosis, treatment and follow-up G. D’Addario1 & E. Felip2 On behalf of the ESMO Guidelines Working Group 1 Onkologie Schaffhausen, Schaffhausen, Switzerland; Medical Oncology Service, Vall d’Hebron University Hospital, Barcelona, Spain 2 Treatment of stage IV disease üTwo-drug, platinum-based chemotherapy combined with vinorelbine, gemcitabine or a taxane prolongs survival, improves quality of life and controls symptoms in patients with good performance status [I, A]. Non – platinum combination chemotherapy can be considered in patients who are fit to receive platinum agents. In first – line metastatic EGFR – mutated patients EGFR TKIs treatment may be contemplated. Annals of Oncology 19 (Supplement 2): ii39– ii40, 2008 doi:10, 1093/annonc/mdn 081 Treatment Decision Age üYoung vs Elderly Biology üEGFR mut, ERCC1 PS ü0-1 vs 2 Toxicities of previous regimen* üMild vs moderate vs severe Comorbidities üNone/mild vs Moderate/severe Response to previous treatment* üPR/CR vs SD vs PD Strategies üContinuous therapy vs holidays w/o CT Time to progression* üShort vs long Costs üCheap vs expensive * Only for second line and subsequent lines Cis Vs Carbo: Subgroup Analysis Survival - test of interaction positive for histology (p = 0.098) and for type of chemotherapy (p = 0.093) Subgroups HR 95% CI p Non-Squam Histology 1.12 1.01-1.23 0.026 Squam Histology 0.97 0.85-1.10 0.586 II generation CT 0.94 0.80-1.11 0.467 III generation CT 1.11 1.01-1.21 0.026 Ardizzoni A, JNCI 2007 Gem/Platinum is Statistically Superior in PFS Over Other Platinum Regimens Le Chevalier T, Lung Cancer 2005 Old CT: Conclusions from Meta-Analyses Cisplatin + gemcitabine & Cisplatin + docetaxel Are slightly better than Carboplatin + paclitaxel & Cisplatin + vinorelbine JMDB: Cis/Pem Vs Cis/Gem - Study Design Randomization factors: üStage üPS üGender üHysto vs cyto dx üBrain mets Vitamin B12 folate and dexamethasone given in both arm R A N D O M I S E Cisplatin 75 mg/m2 Pemetrexed 500 mg/m2 d1 q 3 weeks up to 6 cycles Cisplatin 75 mg/m2 Gemcitabine 1250 mg/m2 D1,8 q 3 weeks up to 6 cycles Scagliotti G, JCO 2008 Survival Time (months) in Non Squamous Patients Probability Without Event Probability Without Event JMDB: OS in Non-Squamous & Squamous Patients Survival Time (months) in Squamous Patients Scagliotti G, JCO 2008 TS mRNA Expression in Lung Cancer Cells Scagliotti G, JCO 2008 ECOG 4599 VS AVAIL Study # Pts CT RR% PFS HR ECOG 750 Carbo+Pac Carbo+Pac+Beva 15 35 4.5 6.2 0.66 AVAiL 656 Cis+Gem Cis+Gem+Beva 20 30 6.1 6.5 0.85 ECOG - Sandler A, NEJM 2006 AVAiL - Manegold C, ESMO 2008 Efficacy of Bevacizumab Based Therapy Locally advanced metastatic or recurrent nonsquamous NSCLC (n=2,166) Medium, months 95% CI Chemotherapy + bevacizumab 7.5 mg/kg or 15 mg/kg every 3 weeks Bevacizumab Ma .................. Therapy OS TTP 15,3 7,8 14,5-16,5 7,4-8,1 PD Crinò L, ASCO 2009 Integrating Anti-VEGF Therapy Into Clinical Practice: Where We Are Now Which patients are eligible for Avastin? Tumour cavitation – on therapy ü Central tumour location ü Concomitant anticoagulation therapy ü Controlled hypertension ü Brain metastasis ü Conclusioni ü Gemcitabina e Taxani: stessa efficacia, miglior tollerabilità (D’Addario JCO 2005) ü CDDP meglio di CBDCA (Ardizzoni ASCO 2006) ma <maneggevolezza e tollerabilità ü CisPem I opzioni nei adk EGF-R WT ü Durata ottimale 4-6 cicli ma non esistono raccomandazioni (Smit JCO 2001) ü TC dopo 2-4 cicli per continuare o no Old as the Hills VS Elderly/Young & “Fit” Hefner Hugh et al, Playboy 2009 Malattia Metastatica Se PS basso, calo ponderale o età avanzata à monochemioterapia oppure combinazione poco tossica oppure trattamento sintomatico TERAPIA DI II LINEA Docetaxel VS Pemetrexed: Survival Hanna F, JCO 2004 Gefitinib and Erlotinib: Similar Drugs, Different Histories Overall Survival Overall population Probability of survival Thatcher N, Lancet 2005 Shepherd F, NEJM 2005 Gefitinib vs Docetaxel: OS Shepherd F, ASCO 2009 TK-INHIBITORS EGFR Background Epidermal growth factor receptor (EGFR): ü ü ü ü ü ü HER/ErbB family of transmembrane receptors Dimerizes on ligand binding Intracellular tyrosine kinase (TK) domain Activation leads to downstream effector pathways, cellular proliferation, etc. EGFR TK mutations present in ~10-50% of NSCLC NSCLC: Activating mutations in TK domain • 90% • in-frame deletions in exon 19 single amino acid substitutions in exon 21 (L858R) Lynch, NEJM 2004; 350:2129-39 EGFR TK Domain Mutations in NSCLC EGFR mutations are over-represented in responders to EGFR inhibitors Mutations that confer Sensitivity to EGFR-TKIs include: ü exon 19 small in-frame deletions (50%) ü exon 21 point mutations EGFR L858R (40%) Mutations known to cause Resistance to first-generation EGFR-TKIs include: ü exon 20 point mutations (e.g. T790M) ü Role of cMET amplification Deletions (vIII) ~ 1% Extracellular ligand-binding domain TM Exon 18 19 20 21 Tyrosine kinase domain 22 23 24 Sharma et al. Nature Rev Cancer 2007;7;169; Ji et al. Proc Natl Acad Sci USA 2006;103;7817 Stephens et al. Nature 2004;431:525 PREDICTIVE Factors for EGFR-TKI Sensitivity Predictive for Response ü ü Clinical ü ü Gender Histology Smoking history Ethnicity Predictive for Survival ü ü ü ü ü ü ü Biological ü ü ü EGFR Gene mutation EGFR high copy number HER2 high copy number AKT activation Primary Resistance Acquired Resistance ü ü Smoking history Ethnicity Histology PS Response to prior therapy Skin rash EGFR gene mutation EGFR high copy number • K-RAS mutation • EGFR exon 20 insertion • EGFR T790M • cMET amplification PREDICTIVE Factors for EGFR-TKI Sensitivity Predictive for RESISTANCE Primary Resistance ü ü K-RAS mutation EGFR exon 20 insertion Acquired Resistance ü ü EGFR T790M cMET amplification EGFR TKIs Erlotinib e Gefitinib ü Dopo fallimento di ≥1 linea chemioterapica ü Nel mantenimento ü In Prima Linea Iressa Pan ASia Study IPASS Phase III Study design Patients 1217 ≥18 years üLife expectancy ≥ 12 weeks üAdenocarcinoma histology üNever smokers or light ex-smokers* üPS 0-2 üStage IIIB/IV üMeasurable disease üAge Endpoints Gefitinib 250 mg/day 1:1 randomization Carboplatin AUC 5 or 6 and Paclitaxel 200mg/m2 3 wkly Primary üProgression free survival (noninferiority) Secondary üObjective response rate üQuality of life üDisease related symptoms üOverall survival üSafety and tolerability Exploratory üBiomarkers • EGFR mutation • EGFR gene copy number • EGFR protein expression *Never smokers:<100 cigarettes in lifetime; light ex-smokers: stopped ≥15 years ago and smoked ≤10 pack yrs Carboplatin/paclitaxel was offered to gefitinib patients upon progression T Mok et all, NEJM Sept 2009 IPASS PFS Gefitinib Probability 1.0 of PFS N Events Carboplatin / 609 453 (74.4%) paclitaxel 608 497 (81.7%) HR (95% CI) = 0.741 (0.651, 0.845) p<0.0001 0.8 5.8 74% 48% 7% 5.7 61% 48% 25% 0.6 Median PFS (months) 4 months progression-free 6 months progression-free 12 months progression-free 0.4 Gefitinib demonstrated non-inderiority relative to carboplatin / paclitaxel in terms of PFS 0.2 0.0 At risk : Gefitinib Carboplatin / paclitaxel 0 4 8 12 16 20 24 Months 609 608 363 412 212 118 76 22 24 3 5 1 0 0 T Mok et all, NEJM Sept 2009 Ipass Study Orr in EGFR Mutation ± 71.2% Gefitinib Carboplatin / paclitaxel 47.3% Overall response rate (%) 23.5% 1.1% (n=132) (n=129) (n=91) (n=85) Odds ratio >1 implies greater chance of response on gefitinib T Mok et all, NEJM Sept 2009 OPTIMAL : Study Design ü Chemonaїve advanced NSCLC 152 pts ü EGFR Act Mut+ (exon 19 deletion or exon 21 L858R mutation) R Erlotinib 150mg/day 1:1 ü ECOG PS 0–2 ü ü ü Stratified by mutation type, histology, smoking status Primary endpoint: PFS Secondary endpoints: OS, ORR Gemcitabine 1,000mg/m2 (d1, 8) plus Carboplatin AUC=5 (day 1); i.v., every 3 weeks, up to 4 cycles MPFS 13,1 months T vs 4,6 months CT HR=0,16 (0,10-0,26 p<0,0001) Toxicity profile in favour to Erlotinib EGFR mut+ del19: MPFS 15,3 m à > benefit EGFR mut+ L585R: MPFS 12,5 m PI: C. Zhou (Shangai, China) - ESMO 2010 EURTARC: Spanish Lung Cancer Group Phase III, Open-Label, Randomized study (Spain, France, Italy) Population EGFR mutation R A N D O M I Z A T I O N N=130 Benefit TTP 7 m ARM A Erlotinib 150 mg/d/vo N=65 Cis 75/Gem 1250 ARM B N=65 C R O S S O V E R Cis 75/ Doc 75 Carbo5/Gem 1000 at Carbo6/Doc 75 Benefit TTP 4 m α=0.05 (two-tailed comparison) β=0.2 (80% power) On June 9 2010 145 CAUCASIAN patients randomized P D EGFR TKIs Erlotinib e Gefitinib ü Dopo fallimento di ≥1 linea chemioterapica ü Nel mantenimento ü In Prima Linea Maintenance Erlotinib in A-nsclc SATURN Design & Results + 1.0 ms F Cappuzzo et al, P ASCO 2009 EGFR TKIs Erlotinib e Gefitinib ü Dopo fallimento di ≥1 linea chemioterapica ü Nel mantenimento ü In Prima Linea Erlotinib in Previously Treated Non-Small Cell Lung Cancer BR.21 Study Design NSCLC unsuitable to receive CT stratified by: üCentre üPerformance status 0/1 vs 2/3 üResponse 731 pts to prior Rx (CR/PR:SD:PD) üPrior regimens (1 vs 2) üPrior platinum (yes vs no) R A N D O M I S E ERLOTINIB* 150 mg daily * 2:1 randomisation Placebo “150 mg” daily Primary endpoint: OS F Shepherd et al, N Eng J Med 2005 BR.21 Survival Overall Survival Progression-free Survival MOS = + 2.0 ms (6.7 vs 4.7 ms) 1-yS = + 9 % (31 vs 22%) MPFS= + 0.4 ms (2.2 vs 1.8 ms) F Shepherd et al, N Eng J Med 2005 Effect of Early Palliative Care on Quality of Life Effect of early palliative care (PC) on quality of life (QoL), aggressive care at the end-of-life (EOL), and survival in stage IV NSCLC patients: Results of a phase III randomized trial. Quality of EOL Care and Resource Utilization Survival Analysis J Temel, PASCO 2010 Conclusioni Trattare il paziente non la malattia ( terapia personalizzata in base al PS, età, comorbidità etc) Terapia Tailored ( basata su alcuni fattori prognostici e predittivi di risposta al trattamento) Nei EGF-R mut indicati TK-i in I linea Negli adenocarcinomi indicato Platino/Pemetrexed II o III linea se buon PS Early palliative support SCLC SLC: Incidenza e Mortalità La sopravvivenza mediana senza trattamento è di 3 mesi per la malattia limitata e di un mese e mezzo per quella estesa Nella popolazione maschile europea il tasso di incidenza annuale di tumore a piccole a cellule (standardizzato per l’età) varia da piu’ di 15 (Olanda, Slovenia, Estonia, Sud della Spagna, Croazia, Germania) a meno di 2 (a Ragusa e Lat via);nelle donne il tasso varia da piu’ di 5 a meno di 1 . Fattori di Rischio 1. Il fumo di tabacco. 2. Sostanze di origine lavorativa (Asbesto, Cromo, Arsenico, Berillio, Cloruro di Vinile, Idrocarburi Aromatici Policiclici, Clorometiletere, Radon e altri) sono riconosciute come carcinogeni polmonari che spesso, come nel caso dell’amianto, potenziano il loro effetto in presenza di fumo di tabacco. 3. Il ruolo dell'inquinamento atmosferico è oggi riconosciuto come un importante fattore ma è ancora oggetto di studio e discussione. Istologia ü Il SCLC è caratterizzato da piccole cellule rotonde di piccole dimensioni, con nuclei colorati e scarso citoplasma ü Alto tasso di mitosi ü Ampia necrosi tumorale ü Immuoistochimica: differenziazione neuroendocrina ü Diagnosi differenziale dai tumori neuroendocrini del polmone (carcinoidi, carcinoidi atipici etc) SCLC: Diagnosi Piu’ dell’80% dei pazienti con SCLC riferiscono che I sintomi sono comparsi da 3 mesi o meno Sintomi principali: üTosse üDispnea üCalo ponderale üDolore toracico üSindromi paraneoplastiche (sindrome da inappropriata secrezione di ADH (11%), la sindrome di Cushing (2.4%) e la sindrome di Eaton Lambert ). üSindrome mediastinica üDisfagia üRaucvedine üDolore SCLC: Diagnosi Al momento della diagnosi 2/3 dei pazienti hanno malattia metastatica, all’osso (30%), al fegato (25%),al midollo osseo (25%) o al SNC (10%). I sintomi legati alle metastasi a distanza possono o meno essere presenti. Il SCLC solitamente si presenta come una lesione di grandi dimensioni, a rapido accrescimento, a partenza dal parter centrale dei grossi bronchi e con invasione rapida del mediastino. Iter Diagnostico La prima formulazione di una sospetto di una carcinoma polmonare avviene solitamente sulla base di un radiogramma toracico. Le più comuni modalità di presentazione in un radiogramma standard: üSi presenta una grossa massa centrale, üSegni di invasione mediastinica. üCome screening la lastra del torace ha una sensibilità del 4550% Iter Diagnostico La citologia su espettorato ha una sensibilità del 25-30%, Rx Torace e citologia su espettorato ha una sensibilità del 6070% Marker Tumorali (NSE e Cromogranina): non sono utili nell’iter diagnostico a causa della loro scarsa sensibilità e specificità. sono elevati nel 60-65 % dei casi. Iter Diagnostico Fibrobroncoscopia: permette di eseguire una biopsia ed il lavaggio bronchiale (sensibilità è piu’ dell’80 %). L’aggiunta di un agoaspirato con ago fine (EBNA) alla biopsia ed al lavaggio bronchiale può incrementare la sensibilità fino al 90%. Difficile agobiopsia TC-guidato: lesioni centrali difficilmente raggiungibili per via transtoracica. Iter Diagnostico II Opzioni Video-toracoscopia à per lesioni periferiche o linfonodi mediastinici Mediastinoscopia à biopsia escissionale dei linfonodi del mediastino anteriore o lesione perilari Stadiazione Clinica di Neoplasia Accertata La definizione di estensione del fattore T (la si ottiene mediante radiografia del torace, TC toracica e fibrobroncoscopia. La valutazione di N richiede TC torace La valutazione di M richiede TC addome e torace Scintigrafia ossea, TC encefalo o RMN encefalo Classificazione TNM Il sistema di stadiazione convenzionale Il SCLC è tradizionalmente classificato in limitato o esteso. La definizione di malattia limitata è basata sulla fattibilità di trattare completamente il tumore con un trattamento radioterapico. Classificazione TNM Malattia limitata La definizione di malattia limitata include pazienti con malattia localizzata all’emitorace con metastasi linfonodali regionali (includendo i linfonodi ipsilaterali e controlaterali, mediastinici e sopraclaveari) e senza versamento pleurico. L’interessamento del nervo ricorrente e della vena cava superiore sono considerate malattia limitata. Recentemente, pazienti con interessamento mediastinico controlaterale e/o sopraclaveare e/o versamento pleurico omolaterale sono stati inclusi in questo gruppo in quanto hanno una prognosi migliore dei pazienti con metastasi a distanza. Classificazione TNM Malattia estesa La malattia estesa rappresenta qualsiasi tumore oltre i limiti definiti sopra Fattori Prognostici e Predittivi Una malattia in stadio limitato è il più importante fattore prognostico positivo. Il Performace status Metastasi epatiche, ossee ,midollari e/o encefaliche Un’elevato livello di LDH e ALP, bassi livelli di sodio o albumina o emoglobina sono associati ad una cattiva prognosi. Trattamento del SCLC Limitato ü Chemioterapia e radioterapia sequenziale ü Chemioterapia e radioterapia concomitante ü Radioterapia esclusiva nei pazienti unfit ü Chirurgia in casi molto selezionati ( stadio I con N0 e buon PS) ü WBRT ( radioterapia panencefalica ) profilattica in tutti i pazienti in risposta completa, gli ultimi studi clinici suggeriscono un beneficio anche nei pazienti in risposta parziale e buon performance status Trattamento del SCLC Limitato ü Chemioterapia e radioterapia concomitante più efficace della Chemioterapia e radioterapia sequenziale ma con un peggior profilo di tossicità ( da preferire quindi nei pazienti in buon performance status ) ü Chemioterapia di riferimento: Cisplatino ed Etoposide ü Valida opzione : carboplatino ed Etoposide nei pazienti con Insufficienza renale o ridotto PS ü Monoterapia nei pazienti unfit : preferire platino Trattamento del SCLC Avanzato La probabilità di essere curativi per i pazienti con tumore a piccole cellule metastatico è bassa con meno del 5% di sopravvivenza a 5 anni. Il trattamento dev’essere considerato palliativo nella maggior parte degli individui. La chemioterapia combinata migliora la sopravvivenza media ed è anche in grado di migliorare i sintomi nel 50% dei pazienti con versamenti pleurici, nell’80% dei pazienti con sindrome della vena cava superiore e nel 70% dei pazienti con polmone atelattasico. La radioterapia associata alla chemioterapia è in grado di ridurre la progressione di malattia in sede toracica senza alterare pero né la sopravvivenza libera da malattia né la sopravvivenza globale. Trattamento del SCLC Avanzato ü Chemioterapia di riferimento: Cisplatino ed Etoposide ü 4-6 cicli totali ü Valida opzione : carboplatino ed Etoposide nei pazienti con Insufficienza renale o ridotto PS ü Monoterapia nei pazienti unfit : preferire platino ü Radioterapia WBRT o sul torace utili per il controllo dei sintomi Trattamento del SCLC Avanzato in Recidiva o Progressione Dopo I Linea ü II linea in caso di Platino refrattari o platinoresistenti (recidiva entro 3 mesi dal termine della chemioterapia con platino) • CAV (cisplatino/adriamicina/alcaloidi Elevata tossicità • Topotecan : elevata mielotossicità ü Rintrodurre platino nei tumori con un lungo intervallo libero da progressione ü Radioterapia a scopo palliativo della vinca): MESOTELIOMA Mesotelioma Pleurico Tumore raro, a lungo disconosciuto fino al ‘60 quando descritto in 33 soggetti in Sud Africa. Prime indicazioni negli anni ’40, ma il riconoscimento avviene nei primi anni ’60. (fino ad allora si credeva che fosse una metastasi di un adenocarcinoma primitivo situato altrove) Incidenza Tumore molto raro. ü15 casi x milione negli uomini negli USA. ü20 uomini 3 donne x milione in GB con rapporto 10:1 maschi e 5:1 femmine verso pleura/peritoneo Solo negli uomini si è registrato un aumento, che conferma la natura professionale. E’ un tumore della pleura fortemente associato in studi epidemiologici con storia di esposizione ad asbesto che è dimostrabile nel 70-80% dei casi. Nei restanti casi (25%) non è dimostrabile la causa professionale. üIl 20% ha una asbestosi che è presente nel 50% dei mesot. del peritoneo. Periodo di Latenza Incubazione 15-40 anni (mediamente 35-40); una volta esposto …se sensibile, à tumore. La latenza minore è stata di 14 anni!! Nei tumori con lunga latenza, non vi è reazione del soggetto in quanto non vi è sviluppo antigenico associato al tumore Amianto Definizione: Definizione Con il termine “AMIANTO” o “ASBESTO” si indica un gruppo diversificato di minerali (silicati) caratterizzati da struttura fibrosa. I principali gruppi mineralogici-morfologici sono: üSerpentino (crisotilo o amianto bianco) üAnfiboli (crocidolite o amianto blu; amosite o amianto bruno; tremolite; actinolite; antofillite). Il primo è costituito da fibre circonvolute, di lunghezza variabile fino a 5 cm e diametro compreso tra 0,7 e 1,5 micron; i secondi sono costituiti da fibre rigide, rettilinee di lunghezza fino a 8 cm e diametro di 3,5-4 micron. Amianto Caratteristiche : L’amianto è un materiale indistruttibile, resistente al calore, al fuoco, all’azione di agenti chimici, allo stiramento ed all’attrito, molto flessibile, filabile, dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti. Queste caratteristiche, insieme al basso costo di lavorazione, ne hanno favorito l’impiego in diversi campi. Amianto Effetti Patogeni: Patogeni Le principali manifestazioni si presentano soprattutto a carico dell’apparato respiratorio, e sono dovuti alla inalazione delle fibre aerodisperse. L’inalazione di fibre di asbesto determina, sull’apparato respiratorio, una serie di patologie riconducibili principalmente a reazioni fibrose diffuse e irreversibili a carico dell’interstizio polmonare e/o delle pleure e a degenerazioni tumorali maligne del polmone e delle stesse pleure. Amianto Effetti Patogeni: Patogeni Nell’ambito delle patologie amianto-correlate si riconoscono üQuadri eziologici certi: • • • Pleuropatie Pneumopatie Neoplasie (Mesotelioma,Carcinoma Polmonare, e Carcinoma Laringeo) üQuadri eziologici per i quali la correlazione è in corso di approfondimento: •Carcinomi dell’apparato digerente •Tumori del tratto urinario, dell’ovaio, cerebrali Amianto Genesi delle diverse patologie : Manifestazioni dose indipendente üPleuropatie (placche pleuriche, ispessimenti diffusi, versamenti recidivanti, atelettasie rotonde) üMesotelioma Manifestazioni dose dipendente üPneumopatie (asbestosi) üCarcinoma Polmonare üCarcinoma Laringeo Amianto Genesi delle diverse patologie : l’amianto, quando manipolato o sollecitato meccanicamente, disperde nell’atmosfera una miscela di fibre, tra loro in proporzioni non costanti, suddivisibili in grandi, medie e ultrafini ( diametro molto inferiore a 1 micron e lunghezza inferiore a 5 micron). Quando le fibre medie e ultrafini inalate raggiungono gli alveoli polmonari provocano l’asbestosi ed il carcinoma polmonare, ma soltanto le ultrafini riescono a passare dal polmone alla pleura, ove provocano manifestazioni benigne o, nei soggetti suscettibili, il mesotelioma maligno. Tali conclusioni, non sono tuttavia state universalmente condivise nel mondo scientifico. ancora Amianto Meccanismo D’Azione L’azione cancerogenetica sarebbe da ricondursi ad uno stimolo della crescita del tessuto, mediato dal ruolo dei macrofagi e del FGN, che, portando ad uno stimolo di crescita continua, agisce da cancerogeno (mitogenesi porta alla mutagenesi) facilitando l’insorgenza di errori di trascrizione. L’infiammazione è un prerequisito per l’induzione tumorale. Amianto Prevenzione Primaria : Un’efficace riduzione del rischio si ottiene evitando l’esposizione a fibre di amianto, indipendentemente dalle dimensioni. Già il D.P.R. 303/56 all’articolo 21 disponeva una serie di azioni, a carico dei datori di lavoro, al fine di impedire o ridurre lo sviluppo e la diffusione delle polveri di qualunque specie nell’ambiente di lavoro, adottando procedimenti lavorativi in macchinari chiusi, muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle polveri, atti ad impedirne la dispersione. Amianto Legge 27 marzo 1992 n.257 “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto” Art.12 comma 5 “… i proprietari degli immobili devono comunicare alle unità sanitarie locali i dati relativi alla presenza di amianto floccato o in matrice friabile …” (presente in intonaci, controsoffitti, guarnizioni, isolamenti termici di tubazioni, caldaie, ecc.) Clinica Dolore toracico prima transitorio quindi continuo, esacerbato da tosse. Dispnea progressiva con ingrossamento della massa che comprime il polmone, i vasi dell’ilo, devia il mediastino. Frequenti metastasi a generalmente subcliniche. distanza Sopravvivenza di circa 12 mesi. (50-75% dei casi) Diagnosi Storia espositiva (durata, latenza, corpi dell’asbesto) La diagnosi patologica non è facile, diagnosi differenziale con adenocarcinoma del polmone, metastasi di adenocarcinoma dell’ intestino o rene). Toracentesi per citologia Biopsia con ago sottile Tc guidato o a cielo aperto o per via toracoscopia Posizionamento di drenaggio pleurico chimica ( diagnostica e terapeutica) con pleurodesi Diagnosi Patologica Citologia postiva in >3/4 dei casi Immunoistochimica positiva per calretinin, WT1 (negativi negli adenocarcinoma del polmone) Ck 5/6 Immunoistochimica negativa per CEA, TTF-1, BG8 (positivi negli adenocarcinoma del polmone) Presenza di depositi di asbesto Citologia Istologia Mesotelioma Maligno Fibroso Stadiazione Clinica di Neoplasia Accertata ü Tac Torace con mdc: esame di I istanza ü RMN Torace con mdc trova giustificazioni in casi estremamente selezionati al fine di valutare le strutture di confine (parete toracica, diaframma, apice polmonare, mediastino ) ü PET: nei casi potenzialmente operabili ü Mediastinoscopia o EBUS per FNA in caso di PET positiva sui linfonodi mediastinici in malattia potenzialmente operabile Malattia Limitata stadio I-III Malattia estesa Stadio IV RX Torace TAC TAC Terapia Multimodale radioterapia neoadivante ed adiuvante chemioterapia neoadiuvante ed adiuvante CHIRURGIA Radioterapia Utilità curativa limitata dalla necessità di comprendere nel campo di applicazione svariati organi con conseguente tossicità (soprattutto polmonare) Non migliora la sopravvivenza Può essere utile (60% dei casi), con adeguata dose (>40 Gy), nella palliazione del dolore ma con effetto transitorio Potenzialmente utile nella profilassi locale parietale dopo chirurgia radicale Promettente la “Intensity-modulated radiation therapy” (IMRT) che consente di distribuire la dose secondo volumetrie concave e convesse Chemioterapia Il mesotelioma è stato comunemente ritenuto un tumore resistente alla chemioterapia Il cisplatino è il singolo farmaco più efficace (Berghamans T, Lung Cancer 2002) Singoli farmaci o combinazioni di farmaci hanno generalmente dimostrato risposte < 20% senza miglioramento della sopravvivenza (Steele JPC, Ann Oncol 2005) Un singolo studio di fase II ha dimostrato una % di risposta del 48% con associazione cisplatino-gemcitabina (Byrne MJ, J Clin Oncol 1999) Dati incoraggianti sono emersi da due studi randomizzati con l’impiego di farmaci antifolati in associazione con cisplatino Pemetrexed L’impiego di farmaci antifolati ha consentito di ottenere miglioramenti statisticamente significativi della % di risposta (24-41%) e della sopravvivenza Chirurgia La chirurgia può avere un ruolo: üDiagnostico üStadiativo üPalliativo üCurativo Chirurgia nella Terapia Tutti i pazienti affetti da mesotelioma, a prescindere dallo stadio, possono beneficiare di un intervento chirurgico MA il ruolo della chirurgia negli stadi III e IV può essere solo quello della palliazione del versamento pleurico Chirurgia 3 tecniche chirurgiche adottate ü Pleurodesi ü Pleurectomia/decorticazione (P/D) ü Pleuropneumonectomia (EPP) Chirurgia Pleurodesi La migliore tecnica è quella toracoscopica con somministrazione di talco (efficacia/morbidità) Previene il versamento nell’80% dei casi Migliora la qualità di vita Non condiziona la sopravvivenza Chirurgia Pleurectomia/decorticazione (P/D) Rimozione di pleura parietale e viscerale, ev. rimozione di diaframma e pericardio Relativa bassa mortalità (1,5-5%) Non sempre “radicale” Limitazioni adiuvante per la radioterapia Chirurgia Pleuropneumonectomia (EPP) Rimozione in blocco delle pleure e del polmone, resezione di diaframma e pericardio con successiva loro ricostruzione Necessità di un’adeguata riserva cardiorespiratoria Non limita la radioterapia adiuvante Alta morbidità (60%) Migliore citoriduzione P/D vs. EPP In un un’ampia analisi storica retrospettiva di pazienti operati per MPM con un lungo follow-up non vengono rilevate differenze significative della sopravvivenza. Rusch VW, Venkatraman ES. Important prognostic factors in patients with malignant pleural mesothelioma, managed surgically. Ann Thorac Surg 1999; 68: 1799 - 1804 Stadio I-III II Opzioni üChirurgia e a seguire chemioterapia e/o radioterapia üChemioterapia di induzione a seguire chirurgia e poi radioterapia Stadio IV Opzioni üChemioterapia üChirurgia e/o radioterapia in casi selezionati a scopo palliativo