AREA DI PROGETTO CLASSE 5^S ALIMENTAZIONE E SPORT A.S. 2012 – 2013 INDICE INTRODUZIONE pag.3 ALIMENTAZIONE E SPORT pag. 8 PALLAVOLO pag.10 GINNASTCA ARTISICA pag.14 BASKET pag.17 ALIMENTAZIONE NEL CALCIO pag.24 ALIMENTAZIONE E IPERTROFIA pag.31 ALIMENTAZIONE PER IL MARATONETA pag.40 VEGETARIANI E SPORT pag.43 CONCLUSIONI pag.45 2 INTRODUZIONE La diffusione delle nuove “Linee Guida per una sana alimentazione italiana” curata nell’estate del 2003 dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ci ha offerto lo spunto di parziale aggiornamento della presente pubblicazione che comunque mantiene continuità di impostazione con le precedenti. 6 La principale novità è rappresentata da una più moderna visione della piramide nutrizionale nella quale vengono giustamente proposti alla base delle sana alimentazione gli alimenti del gruppo dei cereali e loro derivati con conseguente riposizionamento della frutta e verdura. Va peraltro detto che tale ripartizione è relativa ad una classificazione didattica dell’alimentazione in quanto deve sempre e comunque prevalere il concetto di dieta equilibrata e variata. Dentro gli Alimenti Prima di entrare nella specifica trattazione delle tabelle dietetiche è importante individuare i principali determinanti che possono influenzare positivamente la nostra alimentazione Per poter costruire, sviluppare e rinnovare le proprie strutture, per mantenere le proprie funzioni vitali e svolgere qualsiasi tipo di lavoro, l'organismo umano, oltre all'acqua (suo maggiore costituente) deve assumere quotidianamente una serie di sostanze contenute negli alimenti, che vengono definite nutrienti. Gli alimenti che ci forniscono ogni giorno tali nutrienti, provengono dal mondo animale (es. latte, uova e carni) e da quello vegetale (es. cereali, patate, ortaggi e frutta). Le funzioni nutritive degli alimenti sono sostanzialmente tre: _ energetica, per la produzione di energia; _ plastica, per la crescita e la riparazione dei tessuti; _ regolatrice e protettiva, per regolare funzioni e processi biologici. E' molto importante che l'alimentazione sia equilibrata e variata in quanto: _ si soddisfa il fabbisogno di tutti i nutrienti; _ si prevengono eventuali eccessi e/o squilibri che possono favorire l'insorgenza di gravi malattie; _ si instaura un corretto e favorevole rapporto con il cibo 1. I nostri alimenti2. Costituenti degli alimenti I nutrienti che vengono forniti dagli alimenti sono: _ proteine (o protidi) _ carboidrati (o glucidi) _ grassi (o lipidi) _ acqua _ vitamine _ minerali 3 PROTEINE Le proteine sono costituite da unità elementari dette amminoacidi; alcuni di questi sono definiti “essenziali” in quanto non possono essere prodotti dall'organismo umano e quindi devono essere ingeriti con gli alimenti. Il valore nutrizionale delle proteine alimentari dipende dalla quantità e qualità degli amminoacidi essenziali e dal loro bilancio con gli amminoacidi non essenziali. .CARBOIDRATI I carboidrati presenti negli alimenti sono utilizzati dall'organismo per ricavare l'energia ed alcuni componenti strutturali di cui ha bisogno. Essi sono principalmente di due tipi: _ i carboidrati semplici _ i carboidrati complessi I carboidrati semplici sono detti anche zuccheri. I più importanti sono il glucosio e il fruttosio (monosaccaridi), il saccarosio, cioè lo zucchero, e il lattosio, cioè lo zucchero del latte (disaccaridi). Si trovano principalmente nella frutta, nel miele, nella canna da zucchero e nella barbabietola. I carboidrati complessi sono polisaccaridi rappresentati principalmente dall'amido: esso è presente nelle patate, nei cereali e loro derivati (come ad esempio la pasta e il pane). La fibra alimentare, dal punto di vista nutrizionale va distinta dai carboidrati perché non viene assorbita dall'uomo e non fornisce pertanto energia in quantità significativa. La fibra rappresenta comunque un'importante componente dell'alimentazione in quanto: _ modula l'assorbimento di alcuni nutrienti (zuccheri, grassi) _ svolge la funzione di regolatore intestinale GRASSI I grassi presenti negli alimenti rappresentano la fonte più concentrata di energia; essi hanno tuttavia anche una funzione strutturale (costruzione delle membrane cellulari, sintesi degli ormoni) e assicurano il trasporto di alcune vitamine liposolubili. I grassi di origine animale, più ricchi di acidi grassi saturi, sono generalmente solidi a temperatura ambiente (ad esempio burro, strutto, lardo), mentre quelli di origine vegetale, più ricchi di acidi grassi insaturi, sono liquidi ad esempio olio di oliva e olio di semi. Altri costituenti dei grassi negli alimenti sono il colesterolo e i fosfolipidi, che svolgono importanti funzioni biologiche nell'organismo. Va tenuto presente che i grassi saturi e lo stesso colesterolo, se assunti in quantità modiche, sono nutrienti utili per l'organismo: i primi come substrati energetici, mentre il secondo è necessario per il normale sviluppo del sistema nervoso e per la formazione di alcuni ormoni, della vitamina D e degli acidi biliari. Quando il colesterolo è in eccesso, tende a depositarsi sulle pareti interne delle arterie provocando, negli anni, conseguenze dannose quali l'arteriosclerosi e l'infarto; gli alimenti più ricchi di colesterolo sono cervella, fegato, tuorlo d'uovo, il grasso della carne, formaggio e burro. LE VITAMINE Le vitamine sono sostanze organiche non energetiche indispensabili per la vita; sono essenziali per l'organismo e devono essere necessariamente assunte con gli alimenti. A seconda della loro solubilità nei grassi o nell'acqua, le vitamine sono classificate come "liposolubili" (A,D,E,K) e "idrosolubili" (vitamine del gruppo B, vitamina C). 4 MINERALI I minerali sono sostanze inorganiche essenziali per l'integrità strutturale e funzionale dell'organismo e devono essere ingeriti come tali con gli alimenti. Tra i più importanti per l’organismo possiamo citare il calcio, il fosforo, il sodio, il potassio, il ferro, il magnesio e il fluoro. BILANCIO ENERGETICO E FABISOGNO NUTRIENTI L'energia necessaria all'organismo viene fornita in diversa misura, dai vari alimenti, a seconda del loro contenuto in proteine, carboidrati e grassi. Ad esempio, un grammo di proteine fornisce 4 kilocalorie, uno di carboidrati fornisce 3,75 kilocalorie, mentre un grammo di grassi ne fornisce 9 e uno di alcol 7. Ogni individuo ha bisogno quotidianamente di una determinata quantità di energia che può variare da soggetto a soggetto in funzione di diversi parametri: _ il peso corporeo; dipende dalla costituzione fisica, dal sesso, dall'età, dalla statura e dalla razza; _ il dispendio energetico quotidiano; dipende dal tipo di attività motoria e lavorativa effettuata; _ particolari condizioni fisiologiche; l’accrescimento, la gravidanza, l’allattamento, l'età senile. Il mantenimento del peso corporeo ottimale è possibile solo se le calorie ingerite rispondono esattamente al fabbisogno dell'organismo ed è una condizione essenziale per godere di un buono stato di salute. 5. Alimentazione variata Nessun alimento preso da solo consente di soddisfare le esigenze di un'alimentazione equilibrata e completa; per contro, è accertato che un'alimentazione non variata può portare a disturbi e malattie da carenze e/o squilibri. Pertanto l'unico modo per realizzare un'alimentazione ottimale consiste nel ricorrere alla combinazione di alimenti diversi, ciascuno dei quali apporti energia e specifici nutrienti. Come è vero che non esiste l'alimento ideale e completo (a parte il latte materno per l'alimentazione del lattante nei primi 6 mesi di vita), è anche vero che nessun alimento è indispensabile ma può essere sostituito da altri con caratteristiche analoghe. Su questi presupposti si basa la raccomandazione di seguire una alimentazione variata. Per facilitare scelte alimentari razionali, si sono riuniti e classificati gli alimenti in gruppi nutrizionalmente omogenei, caratterizzati da apporti nutritivi specifici e prevalenti. 14 In Italia, dove esiste un’ampia varietà e disponibilità di alimenti, e dove permangono tradizioni alimentari molto varie, gli alimenti da scegliere sono stati classificati in cinque gruppi, secondo le indicazioni dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Questo metodo semplifica molto la scelta ed aiuta a comporre menù che includano almeno un rappresentante di ciascun gruppo nei pasti di ogni giorno. Pertanto l’unico modo per realizzare un’alimentazione ottimale consiste nel ricorrere alla combinazione di alimenti diversi, ciascuno dei quali apporti energia e specifici nutrienti. I CINQUE GRUPPI ALIMENTARI 1. Il gruppo comprende cereali e tuberi, cioè tutti i prodotti ottenuti dal frumento (pane, pasta, biscotti, cracker e fette biscottate), dal granturco (farina da polenta), nonché il riso e le patate e altri cereali minori quali avena, orzo, farro e tutti i loro derivati. Questi alimenti costituiscono per l'uomo la più importante fonte di amido e di conseguenza di energia di facile utilizzo. I cereali e i loro derivati apportano anche buone quantità di vitamina B e proteine, che unite a quelle dei legumi, nelle giuste quantità, producono una miscela proteica con un valore biologico paragonabile a quello delle proteine animali (vedi ricette allegate). 1° Gruppo Un’alimentazione equilibrata prevede almeno 5 consumi al giorno tra gli alimenti di questo gruppo, equamente ripartiti nell’arco della giornata. 5 2° Gruppo 2° Gruppo 2. Il gruppo comprende la frutta e gli ortaggi Gli alimenti di questo gruppo rappresentano una fonte importantissima di fibra, di provitamina A (presente soprattutto in carote, peperoni, pomodori, albicocche, meloni), di vitamina C (presente soprattutto in agrumi, fragole, kiwi, pomodori, peperoni, ecc.) di altre vitamine e dei più diversi minerali. Gli alimenti contenuti in questo gruppo consentono un'ampia possibilità di scelta considerata la loro grande varietà e la differente produzione stagionale. Si consigliano nella dieta a cominciare dalla prima colazione. Sarebbe ottimale che la frutta e la verdura fossero di stagione e provenissero da coltivazioni biologiche o a lotta integrata. Un’alimentazione equilibrata prevede una media di 5 consumi di frutta e verdura al giorno tra gli alimenti di questo gruppo. 4° Gruppo 3. Il gruppo comprende il latte, lo yogurt, i latticini e i formaggi. Il nutriente caratteristico peculiare degli alimenti di questo gruppo è il calcio, indispensabile per la formazione delle ossa e dei denti; sono inoltre contenute proteine di ottima qualità biologica e alcune vitamine (B2 e A). E' bene tenere presente che gli alimenti del gruppo contengono grassi soprattutto saturi in percentuali piuttosto elevate (i formaggi possono contenere fino al 20-30% di grassi). 4. Il gruppo comprende carne, pesce, uova e legumi (fagioli, lenticchie, ceci, fave, piselli). Questi alimenti hanno la funzione principale di fornire oligoelementi (zinco, rame e ferro) altamente assorbibili e quindi utilizzabili nonché proteine di ottima qualità biologica e vitamine del complesso B. Nell'ambito del gruppo sono da preferire le carni magre (avicunicole, bovine, equine, ovine e suine) ed il pesce. Va invece moderato il consumo degli alimenti a maggiore contenuto in grassi, quali certi tipi di carne e insaccati. Per le uova il consumo accettabile è di 1 uovo due/tre volte alla settimana, per i bambini 2 volte. All’interno di questo gruppo un'alimentazione equilibrata prevede il consumo di 1-2 porzioni al giorno tra questi alimenti diversi fra di loro. 5. Comprende i grassi da condimento. Gli alimenti del gruppo (olio, burro, margarina, panna, lardo e strutto) forniscono assenzialmente grassi in percentuali variabili. Alcuni alimenti di questo gruppo contengono anche vitamine come la vitamina A (burro e panna) e la vitamina E (olio vergine di oliva). Gli alimenti di questo gruppo comprendono sia grassi di origine vegetale che animale. Il loro consumo deve essere contenuto, in quanto costituiscono una fonte concentrata di calorie. I grassi alimentari, pur avendo tutti lo stesso contenuto energetico (circa 9 calorie per ogni 6 grammo), sono diversi tra loro per il contenuto di acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi. Tra i polinsaturi l'acido linoleico e linolenico sono essenziali per il nostro organismo che non può sintetizzarli e quindi si assumono solo attraverso gli alimenti. Nell'uso quotidiano è meglio dare la preferenza ai grassi vegetali che sono privi di colesterolo e presentano un contenuto di acidi grassi insaturi prevalente rispetto ai saturi. All’interno di questo gruppo un'alimentazione equilibrata prevede il consumo di 1-2 porzioni al giorno tra questi alimenti diversi fra di loro. E' comunque consigliabile non esagerare con l'uso dei grassi da condimento; limitare al minimo il consumo di cibi fritti. 7 ALIMENTAZIONE E SPORT Sul piano fisiologico le caratteristiche del "motore biologico" sono ben definite e sostanzialmente immodificabili. Il motore biologico, rispetto a quello meccanico, ha una mirabile prerogativa, può infatti funzionare variando il combustibile (o, con terminologia biologica, il substrato) che è rappresentato da grassi, zuccheri, proteine e alcool. Se trascuriamo l'alcool, alimento non presente in natura, e ci limitiamo a considerare grassi, zuccheri e proteine, scopriamo che la scelta del combustibile è effettuata autonomamente dalle cellule muscolari in base a: • tipo di lavoro • disponibilità del substrato (grassi, zuccheri, proteine) Pertanto, volendo affrontare il problema dell'alimentazione nello sport, bisogna tenere conto delle scelte metaboliche effettuate autonomamente dall'organismo. La fisiologia ha chiarito con precisione quali sono i consumi energetici relativi alle varie attività sportive (e in quale misura i vari substrati intervengono a fornire il contributo calorico). Lo stesso ragionamento vale anche per un altro aspetto che tipicamente caratterizza le attività sportive e cioè l'equilibrio idrico e salino. E' ben noto che le attività sportive, in particolare in determinate condizioni ambientali, comportano sudorazione, il quesito è dunque quanto bere e cosa? Alcuni casi possono essere difficili da trattare in quanto escono dall'ambito della normalità gestibile in base all'esperienza e al buon senso. Tuttavia può essere che, in seguito alla progressiva riduzione dell'attività fisica nella vita di tutti i giorni, si sia parallelamente perduta o notevolmente affievolita l'esperienza che suggerisce l'alimentazione adatta in relazione al carico di lavoro. DIFFERENZE TRA SPORT Una dieta ottimale deve fornire i componenti necessari e coprire il fabbisogno energetico questo include: • la necessità di riparare i tessuti • provvedere alla resintesi di alcune macromolecole • consentire l'accrescimento Esistono grandi differenze tra le attività sportive in termini di dispendio energetico. Ad esempio, per un'ascensione di due giorni sul Monte Bianco occorrono circa 9000 kcal, una tappa alpina al Giro di Francia può richiedere ben 6000 kcal in una giornata, una gara di triathlon circa 5000 kcal. Quando i consumi energetici sono così elevati è obiettivamente difficile che il soggetto sia in grado di pareggiare il dispendio energetico con l'assunzione di alimenti. Tuttavia, la regola del pareggio va rispetta anche se questo si realizza in un tempo più lungo. In presenza di deficit nell'apporto calorico, il soggetto perde peso, a scapito soprattutto della massa grassa, ma perde anche struttura proteica muscolare Sport di resistenza. Negli sport di resistenza il principale combustibile è rappresentato dai grassi*. Di questi esiste normalmente grande disponibilità nell'organismo, viceversa sono relativamente limitate le scorte di zuccheri. Questi ultimi sono presenti nei muscoli e nel fegato come un polimero chiamato glicogeno (circa 200 g nei muscoli e altrettanto nel fegato) e come glucosio libero nel sangue (alla concentrazione di circa 0.1g /dl). Anche durante una prova di resistenza (maratona, gita in montagna) si ha sempre, a fronte di una preferenziale utilizzazione dei grassi, un certo uso di zuccheri. Inoltre, malgrado i muscoli dispongano di una certa quota di substrato, devono ricorrere anche a substrato che proviene dal sangue. Ad esempio per un esercizio che duri 3 ore, circa l'86% del consumo di ossigeno va ad ossidare grassi e glucosio proveniente dal plasma (50% e 36% rispettivamente), solo il 14% serve per ossidare substrato già presente nel muscolo. Il caso comune è quello della carenza di zuccheri che si manifesta con il quadro dell'ipoglicemia. Per questo motivo, è importante reintegrare le scorte di 8 zuccheri. L'ipoglicemia comporta una sintomatologia tipica: estremo affaticamento, nausea, obnubilamento, cefalea. Questa condizione va prevenuta, introducendo zuccheri per compensare le perdite. Spesso, oltre al depauperamento degli zuccheri, si pone il problema della disidratazione. In questo caso è utile assumere ogni 20 min. circa 100-120 ml di una bevanda che contiene glucosio alla concentrazione dello 3-5% e sali in concentrazione tale da compensare quelli persi con il sudore. Quando l'organismo si avvicina alla condizione ipoglicemica mette in atto nel fegato una via metabolica particolare che, a partenza dall'aminoacido ramificato alanina, consente la sintesi di glucosio. Sport di forza Vediamo ora il caso di soggetti che si dedicano ad attività prevalentemente di forza. In questo caso il problema principale è legato al fatto che l'allenamento di questo tipo induce ipertrofia muscolare ed è quindi necessario fornire all'organismo un apporto proteico che consenta la deposizione di nuova matrice proteica. Le proteine provengono dalla carne, dal formaggio, dal latte, dai cereali (grano duro) e da alcuni legumi (fagioli, piselli, lenticchie, ceci). La necessità media, in termini di apporto proteico, è di 1g per kg di peso al giorno. Sollevatori di pesi, culturisti, ginnasti tendono ad assumere anche 3 g/kg al giorno. Le ricerche di fisiologia su questo argomento non confermano questa necessità. Sorprendentemente, le necessità di apporto proteico sono leggermente superiori negli atleti che si dedicano a prove di resistenza i quali coprono tranquillamente 20-30 km al giorno in allenamento. 9 PALLAVOLO prima, durante e dopo lo sport 1. L’ALLENAMENTO 2. L’ULTIMO PASTO 3. GIORNATA DI GARA? LE REGOLE 4. LA PARTITA 5. GLI ALIMENTI PRIMA DELLA PARTITA 6. DOPO LA PARTITA 7. L’IMPORTANZA DELL’ACQUA L’Allenamento Forse l’allenamento è il periodo meno glorioso e più faticoso, ma è sicuramente anche quello più importante in quanto è qui che si costruisce lo sportivo, il suo fisico, la sua prestazione. Per molti il periodo di allenamento è addirittura il più gratificante: senza lo stress della competizione, dello spostamento in luoghi estranei, a tu per tu con il corpo e con un ambiente familiare, con un’unica sfida: quella di migliorare. L’alimentazione base dipende dal livello dell’allenamento. Per la quantità ci si deve basare su prove ed esperienze personali poiché un calcolo preciso del consumo è troppo individuale. Ecco un breve riassunto degli elementi che dovrebbero comunque rientrare nel menu quotidiano: - liquidi a sufficienza; - abbondanza di frutta fresca, insalate e verdure; - carboidrati (i cereali meglio se integrali) in quantità sufficiente, secondo l’impegno fisico; - proteine di origine animale e/o vegetale nella in misura moderata; alla carne è preferibile il pesce; - grassi ridotti all’indispensabile; l’olio meglio se extravergine ed usato crudo; - ridurre o eliminare alcol, zucchero bianco e caffè. - L’orario: L’orario dei pasti è importante quanto l’allenamento stesso. Un impegno fisico di una certa entità non andrebbe mai affrontato a stomaco pieno, ma nemmeno a stomaco vuoto. Dopo un pasto principale devono trascorrere almeno due ore prima dell’attività sportiva. Una buona regola è quella di distribuire il cibo in più pasti durante il giorno, per evitare un sovraccarico ed avere sempre scorte di energia fresca. E se l’impegno fisico è nel primo pomeriggio o subito dopo cena? Allora conviene fare un piccolo spostamento nelle proprie abitudini: uno spuntino leggero ma energetico prima e un altro pasto dopo, che però non sarà più il principale. L’ultimo pasto Importantissime tre cose: lasciare il giusto lasso di tempo fra pasto e inizio della partita, la quantità e il tipo di cibo assunto. In generale vale la regola che la digestione non deve essere impegnativa per lasciare il massimo delle energie disponibili. Quindi niente cibi complessi e poche proteine prima del minuto zero. Non si deve digiunare in quanto è deleterio prima di uno sforzo. Quindi è bene non fare trascorrere più di quattro ore tra l’ultimo pasto e l’inizio della gara. 10 - L’ultimo pasto: deve essere leggero, di rapida digestione ed energetico, l’ultimo pasto può essere consumato un’ora e mezza, due ore prima della gara. Se la partita è nel pomeriggio: l’ideale è un pranzo ricco di carboidrati, accompagnato da cibi ricchi di vitamine, sali minerali ed enzimi. Se l’incontro è alla sera consumate a metà pomeriggio un frutto o un dolce (es. crostata di frutta), più uno yogurt sempre scremato. L’ideale è anche invertire l’orario del pranzo con quello dello spuntino. Se la gara è la mattina potreste provare ancora con un piatto di pasta (se a quell’ora vi attira), altrimenti può andare bene anche del pane tostato con miele o marmellata, preceduto da frutta fresca o succo di frutta. L’ideale sarebbe il muesli di fiocchi di cereali: leggero, energetico e consono agli orari di primo mattino. Giornata di gara? Le regole - Prima di cominciare l’attività, lo stomaco deve essere quasi libero. - L’ultimo pasto principale deve risalire ad almeno due ore e mezzo prima. - L’ultimo pasto dovrà non contenere alimenti di difficile digestione. - Un pasto regolare può essere sostituito da diversi spuntini: biscotti integrali, fette biscottate, frutta secca, muesli ecc. - Il penultimo pasto è anch’esso importante. Se è la sera prima non fate mai mancare un buon apporto di carboidrati (pasta-riso) e fibre (verdure crude). Se è la mattina deve essere un’abbondante colazione. La partita Una giusta alimentazione vi farà disputare una buona partita. Avrete bisogno solo dell’acqua, preferibilmente nongasata. Se lo sforo è particolarmente prolungato è buona abitudine utilizzare integratori,sali minerali e vitamine. Comunque non indispensabili ad un pallavolista che segue una dieta corretta. Gli alimenti prima della partita Questi gli alimenti consigliati e quelli sconsigliati per il pasto che precede direttamente la prestazione sportiva SI Pane integrale leggero Fette biscottate Toast e biscotti integrali Pasta, riso e loro derivati (meglio se integrali) Patate lesse, al cartoccio, purè Frutta fresca, matura, di stagione, cruda e a volontà Frutta secca, miele, noci Insalate e verdure crude con poco condimento Verdure cotte 11 Uova solo alla coque In piccola quantità: latticini, yogurt, pesce Condimenti: olio di oliva extravergine, limone, aceto NO Pane molto fresco, millefoglie, creme, cioccolata, panna Qualsiasi tipo di alimento fritto in olio Ogni tipo di alimento molto grasso o speziato Patate fritte, patatine e simili Frutta acerba Verdure di digestione lunga (es. cavoli, peperoni, porri, cipolle) e funghi Uova al tegame, crude e maionese Formaggi grassi e fermentati Latte intero Carne e affettati Salse ed intingoli di qualsiasi tipo Dopo la partita Festeggiare o semplicemente prendersi una pausa lasciandosi andare è bello e giusto. Però lo si può fare permettendo all’organismo di riprendersi velocemente, riparando quei piccoli guasti meccanici e microtraumi che sono la conseguenza inevitabile di un grande sforzo. Con alcune semplici regole: - Concedetevi un attimo di riposo prima di... cogliere gli allori. Esercizi respiratori, stretching o altre attività di defaticamento muscolare, sono ottimale per ripristinare l’equilibrio psico-fisico. - Bevete molto, anche di più di quanto vi richieda la sete. L’ideale è sempre l’acqua; ottimi anche i succhi di frutta. No alla birra: l’alcol, oltre ai suoi effetti dannosi, ritarda notevolmente la digestione del pasto post-gara. - Il primo pasto, dopo la partita, non ha bisogno di molte proteine. Se dovete recuperare in fretta preferite i carboidrati. - Mantenete il pasto digeribile. Cercate di seguire sempre le regole di sana alimentazione che vi siete prefissati. - In pratica: cominciate con un succo, passate poi ad un’abbondante verdura mista cruda, poi concedetevi il vostro primo piatto preferito, nella quantità che desiderate. Come secondo un pezzo di formaggio accompagnato da verdure cotte. Se desiderate un dolce il gelato è ottimo, evitate i dolci complessi. L’importanza dell’acqua L’acqua è un’elemento insostituibile nel metabolismo di uno sportivo e buona parte del liquido somministrato viene eliminato durante l’attività fisica. - Abituarsi a bere: Tendiamo tutti a bere troppo poco. L’acqua ha una enorme importanza e contribuisce a migliorare le risorse energetiche, la resistenza e le prestazioni. Il segreto della 12 massima prestazione (oltre all’allenamento e all’alimentazione) è nella sufficiente quantità d’acqua che mettiamo a disposizione del nostro corpo. Molti atleti prima di sentire sete sono in grado di sopportare uno sforzo notevole e prolungato. Ma quando si è spinti a bere spesso è troppo tardi, gli effetti disidratanti si sono già fatti sentire. Il meccanismo di difesa messo in funzione dal nostro corpo (la sete) è imperfetto: esso funziona, ma in ritardo. Per questo è importante bere prima, durante e dopo l’attività fisica, anche se non si ha un senso impellente di sete: mantiene alta la prestazione e previene problemi. L’acqua è anche il più rapido e valido combustibile durante la partita. Le bevande integratrici disponibili in commercio sono più utili nel “dopo” che nel “durante”, ad eccezione di quelle di tipo isotonico, molto utili per riequilibrare la perdita di elettroliti, sali minerali e vitamine quando lo sforzo è particolarmente intenso e prolungato. Dieci regole d’oro 1) Fate pasti abbastanza semplici. Meglio più pasti piccoli che una o due abbuffate al giorno. La digestione ne resta facilitata e avrete sempre energia pronta per la vostra attività sportiva. 2) Consumate molti vegetali. Frutta e verdura fresca (meglio cruda), soprattutto all’inizio del pasto. Vitamine, sali minerali ed oligoelementi: solo frutta e verdura ve li possono dare. 3) Integrale è meglio. Sostituire i carboidrati raffinati con cereali integrali migliora l’apporto di fibre. 4) Preferite alimenti coltivati con sistemi biologici e biodinamici. Se è possibile. 5) Non eccedete nel consumo di carne. Per non affaticare l’organismo e per non creare squilibri. 6) Riducete o eliminate le sostanze tossiche. Fra cui il fumo, l’alcol, i nervinici (caffè, tè, ecc). 7) Bevete molto. Anche e soprattutto lontano dai pasti. La bevanda migliore? Senza dubbio l’acqua. 8) Mangiate con moderazione. Solo se avete fame e senza spingersi oltre al senso di sazietà. Eccedere non migliora nè la prestazione nè la qualità della vita. 9) Masticate accuratamente e molto a lungo. Favorisce la digestione e l’assimilazione. 10) Non mangiate mai in fretta. La velocità compromette e allunga i meccanismi di digestione. 13 GINNASTICA ARTISTICA Conformazione atleti ginnastica artistica Bassa statura; Spalle ampie; Fianchi stretti; Scarsa massa grassa; Muscolatura decisamente sviluppata. Quello che un atleta mangia influenza: Salute; Composizione corporea o disponibilità di substrati; Velocità di recupero; Performance atletica. Sistemi energetici Il metabolismo energetico prevalentemente utilizzato dal ginnasta durante la performance agonistica è di tipo anaerobico differenziato in alattacido e lattacido, L’attività del ginnasta richiede il bruciare rapido di energia quindi è indispensabile una dieta ricca di proteine e l’evitare il consumo di alimenti ad alto contenuto calorico o ricchi di carboidrati che possono portare al burnout e alla stanchezza. Una dieta ad alto contenuto proteico, inoltre, aiuta l’atleta a mantenere un peso adeguato e la massa muscolare; aiuta a ricostruire e riparare i muscoli che vengono alterati durante l’allenamento e la routine. L’alimentazione ideale del ginnasta è data da: Adeguato apporto energetico; Non saltare i pasti; Bere in abbondanza; Utilizzare un regime alimentare equilibrato e sicuro; limitare i prodotti confezionati; Limitare dolci e grassi animali. 14 Programmare l’alimentazione prima di una gara o di un allenamento: Scopo: evitare la fame reintegrare scorte sub-ottimali mantenere glicemia durante esercizio evitare cali di forza. Cosa scegliere: Carboidrati a bassi IG. Modalità: il pasto principale 3-4 ore prima lo spuntino 1 ora-1 ora e mezzo prima poiché per digerire un pasto vengono impiegate mediamente 3 ore, mentre per uno spuntino è sufficiente 1 ora e mezza. Programmare l’alimentazione dopo la gara o l’allenamento: Scopo: Reintegrare le scorte energetiche e idriche, favorire la riparazione cellulare sfruttando la massima ricettività del muscolo. Cosa scegliere: CHO alto indice glicemico da reintegrare entro 2 ore Proteine 0.5g/kg acqua. Bere: Abituare i ragazzi a bere anche durante l’allenamento ad esempio: 1 litro d’acqua oppure 750 ml. d’acqua e 250 ml di succo di limone o arancia 4 cucchiai di zucchero 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio: se l’allenamento si protrae oltre 1 ora sarà necessaria una bevanda ISOTONICA. Consumo calorico per ora: 210 kcal Fabbisogno giornaliero proteico 10-15%, fabbisogno giornaliero carboidrati 5560%, fabbisogno giornaliero lipidico 30% 1600 kcal frazionate in 5 pasti COLAZIONE 250 kcal la colazione è il pasto più importante della giornata, è fondamentale non saltarla. Latte intero 250 ml + 20 gr corn flakes Albumi e frutta SPUNTINO 100 kcal 15 Frutta di stagione o yogurt o the al limone con 4 biscotti secchi. O in alternativa: Chips di banana, carne secca, bastoncini di sesamo o barrette di cereali a basso contenuto di grassi. PRANZO 500 kcal Pasta integrale (60 gr) o riso integrale (70 gr) conditi con un cucchiaio di olio e uno di parmigiano + verdure + prosciutto o bresaola o arrosto di tacchino o formaggio + pane integrale + frutta SPUNTINO dopo allenamento 100 kcal Dopo l’allenamento la merenda deve provvedere al reintegro idrico ed energetico con frutta fresca, succo di frutta, latte e biscotti o pane e marmellata. CENA 650 kcal Minestrone di verdure con 30 gr di pasta o riso condito con olio crudo e parmigiano + Coniglio o pollo o tacchino 150 gr in alternativa pesce 200 gr + verdure + panino integrale 16 BASKET La Pallacanestro o Basket , fa parte del gruppo di sport che esige scatti improvvisi separati da attimi di pausa, generati sia dagli intervalli del gioco sia dai momenti in cui l’atleta non è esplicitamente coinvolto nel movimento. Comunemente chiamato e definito dagli inglesi sport stop and go, cioè fermati e vai!. A differenza del calcio , che è sempre un altro tipo di sport che richiede scatti improvvisi e pause, nel basket gli intervalli di pausa sono molto più brevi ed è più alta la velocità con la quale avvengono i passaggi di palla e i palleggi. Ecco perchè in questo tipo di sport è richiesta molta resistenza, oltre che l’abilità a compiere movimenti scattanti. Molti studi hanno rilevato che nelle performance degli atleti di basket, la capacità di concentrazione e di generare nuovi schemi di gioco dipendono molto oltre che dall’intelligenza del singolo atleta anche dalla capacità di resistenza dello stesso. Ciò vuol dire che se il corpo termina le scorte d’energia, lo sportivo sarà colpito dalla fatica e quindi anche il suo intelletto non sarà in grado di operare con la stessa rapidità che occorre per formulare schemi di gioco vincenti. Non finisce qui, un buono ed eccellente atleta oltre all’elevata altezza, deve possedere la capacità di compiere dei bei salti mediante una eccellente coordinazione ,abilità, elasticità, scarpe consone, e soprattutto detenendo il peso forma. In quanto anche solo un chilo di troppo, comporta squilibrio nei movimenti, tale da influenzare negativamente sulla prestazione del cestista. Ecco perchè anche in questo tipo di sport l’alimentazione riveste un ruolo molto importante. Garantirsi un giusto e corretto apporto nutrizionale, vuol dire consentire all’atleta un sostentamento durante tutta la partita di gioco e gli sforzi che la stessa richiede. QUANTE CALORIE ASSUMERE E QUALI CIBI PREDILIGERE? Iniziamo con il dire che il fabbisogno giornaliero energetico di ogni atleta di pallacanestro varia da diversi elementi. Innanzitutto dal proprio peso, dall’agilità e velocità dei movimenti, dalla prontezza.. etc.. Insomma varia da persona a persona. Per un atleta donna che svolge un allenamento di circa un ora al giorno, il suo fabbisogno energetico giornaliero sarà di circa 2000 calorie. Mentre un atleta maschio se svolge questo tipo di sport da professionista, richiede un fabbisogno calorico quotidiano superiore, arrivando anche alle 6000 calorie. Per calcolare per bene le calorie necessarie , i nutrizionisti valutano in base ai diversi fattori: il consumo quotidiano di calorie nel corso degli allenamenti, le calorie assunte giornalmente, e la relazione che c’è tra la massa muscolare e il grasso corporeo che si possono stimare nel ciclo di uno o due mesi. Per quanto concerne i cibi da prediligere, la dieta del cestista deve vertere anche per lui sull’assunzione soprattutto di carboidrati ( pane, pasta, cereali, riso e frutta ) devono contribuire al 17 60% delle calorie quotidiane. Proprio perchè sono proprio i carboidrati a garantire l’energia indispensabile per affrontare un allenamento, una partita o una gara. Inoltre ogni atleta potrà optare l’orario in cui consumare i pasti e i tipi di alimenti da consumare. No alle abbuffate, dunque, o ai pasti abbondanti consumati in due soli momenti della giornata. Meglio orientarsi su un’alimentazione che prevede almeno 5 pasti al giorno. Per la colazione è consigliabile assumere un nutrimento leggero a base di carboidrati (fiocchi di cereali, pane e un succo di frutta o un frutto) Per chi la mattina non riesce a mangiare cibi solidi, sono consigliate anche le bevande apposite ricche di carboidrati, due spuntini a base di frutta (uno a metà mattina ed uno nel corso del pomeriggio), un pranzo che prediliga l’assunzione di carboidrati (pasta, pane, riso e cereali) ed una cena a base di proteine (carne, pesce, uova…). Aver bisogno di un maggior apporto energetico, non significa necessariamente potersi permettere il lusso di assumere cibo in abbondanza, poiché anche il cestista ha il dovere preciso di attenersi a determinate regole, specie per quanto riguarda il numero complessivo di pasti nel corso della giornata e le percentuali di carboidrati e proteine da assumere. E’ evidente, poi, che il reale bisogno di calorie dipende dalla struttura fisica, dall’età e dal livello di agonismo del soggetto, ma sarebbe bene non sottovalutare in alcun caso il fattore-dieta. Una corretta scelta dei cibi è fondamentale quando si vuole realizzare una valida prestazione sportiva. La dieta dello sportivo Qual è la dieta ideale per chi fa attività sportiva? Non ci riferiamo agli atleti di alto livello, ma al dilettante che fa sport qualche ora alla settimana. Le tabelle nutrizionali dicono che un giovane che svolge un’intensa attività sportiva per due ore al giorno, ha in media bisogno di 3.400 calorie al giorno, di cui almeno un quinto dovrebbero venire dalla colazione mattutina. Le razioni di energia sono inferiori per le donne e per i giovanissimi. Ma, in pratica, come bisogna regolarsi col mangiare nei giorni della palestra, dell’allenamento o della partita? La verità è che si può mangiare di tutto, o quasi: pasta, carne, pesce, formaggi, verdura, dolci. Purché si rispettino alcune piccole semplici regole. 1) Mangiare a orari fissi e distribuire i cibi lungo la giornata. Meglio tre-quattro pasti equilibrati che un’unica grande abbuffata. La mattina, perciò, è buona abitudine non limitarsi al caffe-latte (che tra l’altro può essere difficile da digerire), meglio fare una vera e propria colazione, magari con una crostata di frutta o uno yogurt, oppure, perché no, un panino con il prosciutto crudo. Un dolce e un succo di frutta possono andare bene anche prima dell’impegno sportivo, ma sempre con un certo anticipo, per lasciare allo stomaco il tempo di digerire. 2) La sera è bene tenersi leggeri, sopratutto se poco prima si è giocata una partita di Tennis, e non andare a dormire subito dopo aver mangiato, per non sovraccaricare durante il sonno l’organismo, che già deve smaltire l’affaticamento sportivo. 3) Mangiare un po’ di tutto, con varietà. Per gli sportivi, e non solo, le minestre tradizionali possono essere una piacevole riscoperta: pasta e patate, pasta e fagioli, pasta e ceci, minestrone di verdure, e così via, danno all’organismo molte sostanze nutritive, comprese le proteine e i sali minerali. 4) Ci sono, tuttavia, alcuni cibi che uno sportivo farà meglio ad evitare se vuole tenersi leggero: i fritti, i condimenti eccessivi, il burro e i formaggi grassi (come il gorgonzola; meglio invece parmigiano, stracchino o mozzarella, sempre senza esagerare) e gli insaccati (con l’eccezione di bresaola e prosciutto crudo magro). Alimentarsi nello Sport "L'attività fisica è necessaria alla salute - afferma l'Istituto Nazionale della Nutrizione - il nostro organismo è fatto per il movimento e per lo sforzo: se trascuriamo di esercitarlo, la nostra forma ne soffrirà." Una corretta scelta dei cibi è fondamentale quando si vuole realizzare una valida prestazione sportiva. 18 Ogni tipo di attività fisica, e quindi anche quella sportiva, comporta un dispendio energetico connesso alla durata e all'intensità dello sforzo, alle condizioni climatiche esterne, al peso corporeo e al grado di allenamento: anche la fonte energetica cambia a seconda del metabolismo impiegato per "bruciare" energia. Nel nostro corpo sono localizzate differenti riserve energetiche: il glicogeno muscolare e quello localizzato nel fegato consentono di sostenere sforzi continuativi d'intensità medio-elevata per tempi medi di circa due ore; i grassi consentono di sostenere attività non intense per tempi pressoché illimitati (dipende dalla forma fisica); le proteine sono la fonte meno utilizzata per fini energetici. L'Olio di Oliva: Tra gli acidi grassi l'acido oleico contenuto nell'olio di oliva è quello che più facilmente viene bruciato a livello muscolare e quello di più facile digeribilità. L'attività fisica viene disturbata dal fatto di avere ancora cibi nello stomaco e, al tempo stesso, influisce negativamente sulla digestione; avere allora grassi più facilmente digeribili può farci fare il "pieno di energia" in tempi più rapidi senza compromettere la prestazione dell'atleta. Fabbisogno calorico: 3000-3500 Kcal al giorno per un atleta normotipo in regime di allenamento. Il consumo energetico in differenti attività espresso in N° di calorie per ora per Kg di peso corporeo: Consigli Nutrizionali Importante nella pratica sportiva è l'equilibrio idrico: normalmente si considera che per ciascuna caloria consumata l'organismo debba ricevere 1 ml di acqua. Uno sportivo che consuma 3000 3500 Kcal al giorno dovrà ingerire 3 - 3,5 litri di acqua; tenendo conto che 1 - 1,5 litri di acqua arrivano dagli alimenti, i restanti 2 litri dovranno essere assunti sotto forma di bevande. Nella fase di recupero dopo la gara la razione alimentare serve a ricostruire le riserve energetiche e plastiche deteriorate durante la competizione, eliminando le "tossine della fatica" con alimenti di facile digeribilità. Nei periodi di riposo l'atleta deve continuare ad alimentarsi in modo equilibrato, per mantenere il proprio peso forma. Alimentazione prima durante e dopo la gara I principi nutritivi che forniscono energia per l’attività fisica sono fondamentalmente rappresentati da glucidi e lipidi che potremmo quindi considerare il principale carburante della “macchina umana”. Fase di allenamento Ciò che indubbiamente più di ogni altra cosa influenza la prestazione atletica è l’alimentazione nella fase di allenamento. L’utilizzo da parte dei muscoli a scopo energetico di glucidi o lipidi dipende non solo dal tipo di esercizio e dalla sua durata, ma anche dal tipo di alimentazione adottata nella fase di allenamento. Ad esempio una dieta ricca in carboidrati consente di aumentare il contenuto di glicogeno muscolare ed epatico e quindi di fornire una prestazione atletica intensa e di breve durata rispetto ad una dieta povera di zuccheri. Questo perché le scorte di carboidrati, che forniscono energia nelle 19 fasi iniziali di uno sforzo muscolare intenso, tendono a ridursi nel tempo. L’organismo quindi, man mano che si riducono le riserve di glucidi utilizzerà lipidi, che risultano però un carburante meno efficace o comunque non in grado di mantenere lo stesso livello di intensità dell’esercizio stesso. L’aumento delle scorte di glicogeno muscolare ed epatico consente pertanto di triplicare la durata di un esercizio massimale prima che subentri l’esaurimento. Naturalmente ciò non significa che gli zuccheri siano in grado di migliorare la prestazione dell’atleta in assoluto in quanto va sottolineato che questa dipende soprattutto dal talento individuale, dalle caratteristiche biotipologiche e dallo stato di allenamento del soggetto; uno degli effetti dell’allenamento è infatti la capacità di immagazzinare più glicogeno. E’ possibile aumentare la scorta di glicogeno epatico e muscolare con una dieta adeguata e con un meccanismo particolare detto “supercompensazione di glicogeno”. La cosiddetta supercompensazione di glicogeno alla Bergstrom o “ginnastica metabolica svedese” si attua con dieta iperglucidica, esercizio fisico intenso atto a esaurire le scorte di glicogeno, seguito da una dieta che apporta una quota di carboidrati pari al 5% del fabbisogno calorico totale e riposo per 3 giorni, quindi una fase di esercizio fisico intenso e ricarica dei depositi di glicogeno con una dieta ad elevato contenuto in carboidrati 95% del fabbisogno calorico totale e riposo per 3 giorni. Esiste anche una versione modificata messa a punto da Fink e Costill, che prevede una dieta mista con un 50% dell’apporto calorico da carboidrati, poi deplezione delle riserve con esercizio muscolare intensivo e di nuovo una fase di ricarica delle riserve con una razione alimentare costituita per il 70% di energia da carboidrati e riposo per 3 giorni. Con questo tipo di dieta il contenuto di glicogeno muscolare può passare da 1,0-1,5 g% fino a 4 g% ,cioè in pratica quadruplicato, aumentando in tal modo la durata delle prestazioni atletiche. I carboidrati da utilizzare per aumentare le riserve di glicogeno sono di preferenza quelli complessi anche se spesso per praticità si ricorre ad una combinazione di carboidrati semplici e complessi fino a raggiungere una quota pari a circa il 60% delle K/cal totali giornaliere. Esercizi e allenamenti quotidiani troppo faticosi possono impoverire le riserve di glicogeno dell’atleta e determinare uno stato di fatica. L’organismo infatti non ha tempo sufficiente per la resintesi di glicogeno che richiede almeno 48 ore e un apporto di carboidrati con la dieta molto elevato (superiore al 70% delle calorie totali) non è facilmente realizzabile. Per queste ragioni nel periodo di allenamento è sempre bene includere delle fasi di riposo. Nel caso di allenamento per sport aerobici o di durata, è possibile ottenere, mediante esercizi protratti, una induzione enzimatica (con aumenti fino a 2-3 volte) che consente al muscolo una maggiore utilizzazione di acidi grassi e chetoni. Questo è il motivo per cui individui ben allenati tollerano una dieta iperlipidica meglio dei soggetti sedentari. Nelle fasi di allenamento è possibile, modificando il modello alimentare, orientare il “motore muscolare” a seconda del tipo di attività svolta, ad utilizzare un carburante piuttosto che un altro. Per esempio negli sport in cui si alternano fasi di impegno intenso a fasi di minore attività (come il calcio o il basket) i consumi andranno orientati verso un maggiore utilizzo di carboidrati, mentre nel caso di sport “endurance” come la maratona, lo sci di fondo o il ciclismo, i consumi devono essere orientati prevalentemente verso gli acidi grassi. Pasto pre-gara In tutti gli sport aerobici, e cioè di durata (quale il tennis), il pasto pre-gara dovrebbe essere glucolipidico dato che zuccheri e grassi sono il principale substrato energetico che il muscolo utilizza quando la prestazione sportiva superi i 20-30 minuti. E’ necessario che il pasto venga consumato almeno 3 ore prima della competizione, che non sia particolarmente abbondante, costituito soprattutto da carboidrati complessi (cioè amido) quindi pasta, pane, patate, integrati con lipidi e una ridotta quota di proteine al fine di modulare l’utilizzo muscolare degli zuccheri. Tra i lipidi è bene sottolineare che gli acidi grassi a catena corta, (specie se con catene di atomi di carbonio intorno a 12) come grassi di origine vegetale o burro sono metabolizzati più rapidamente. 20 L’acido oleico, e quindi l’olio di oliva, è altrettanto raccomandabile, poiché è dimostrato essere un energetico preferenziale per i muscoli specie dei soggetti allenati e negli sport di resistenza. Pertanto una porzione di pasta condita con pomodoro e olio di oliva o burro potrebbe essere ideale. Al contrario è spesso dannoso il tentativo di migliorare il rendimento dell’atleta con un apporto supplementare di zuccheri semplici o complessi prima dello sforzo; ciò infatti determina un innalzamento della glicemia a cui fa seguito una liberazione di insulina con pericolo di una ipoglicemia secondaria peggiorata dall’esercizio. Inoltre nel pasto pre-gara non è affatto utile un aumento dell’apporto proteico che anzi può risultare addirittura dannoso. Il pasto proteico infatti determina una serie di conseguenze che sono negative per l’atleta perché: Ø comporta un notevole impegno digestivo e quindi una sorta di “furto” di sangue a livello splancnico a discapito della irrorazione muscolare; Ø > aumenta le scorie azotate da eliminare con un sovraccarico funzionale dei reni, già impegnati a depurare i tossici di provenienza dalla “fatica muscolare” e peraltro fortemente ischemizzati (durante una prestazione atletica impegnativa si può giungere ad una riduzione del flusso plasmatico renale dell’ordine del 90%). Razione d'attesa La cosiddetta “razione d’attesa” è utile per mantenere le scorte di glicogeno muscolare costituite durante la fase di allenamento.Questa dovrebbe essere costituita da soluzioni molto diluite (es. 5%) di saccarosio, glucosio, fruttosio o miele o succhi di frutta, da assumere in quantità di circa 125-250 ml/ora (6-12 g di carboidrati in totale) prima e in attesa della competizione. Una ingestione eccessiva di zucchero può provocare infatti una ipoglicemia reattiva, aggravata dallo sforzo, oltre che rallentare i tempi di svuotamento gastrico e quindi l’entrata in circolo dello zucchero ingerito. Durante la gara L’alimentazione durante la gara non potrà essere uguale fra i vari tipi di sport, ma dovrà considerare le caratteristiche dello sport, la sua durata e intensità. Nelle prestazioni fisiche intense e di breve durata non esiste alcuna possibilità di alimentarsi durante la competizione. Alcuni sport che prevedono invece degli intervalli (calcio, basket, etc.), consentono all’atleta di realizzare una reidratazione, di rifornirsi di zuccheri, di compensare le perdite saline legate alla sudorazione, nonché l’acidosi da fatica. In questi casi non è necessario effettuare dei veri e propri pasti, ma è sufficiente l’assunzione di liquidi o semiliquidi con un contenuto di sali e zuccheri, in concentrazioni non elevate. Può essere utile l’apporto di acqua minerale gassata, per facilitare lo smaltimento dei metaboliti acidi a livello muscolare. Problemi particolari insorgono in alcuni sport, quali basket, volley, tennis, nei quali non è fissata la durata dell’incontro. In questi casi può essere conveniente, ad ogni intervallo, provvedere ad una razione di ristoro. Nelle prove sportive superiori ai 45 minuti è necessario invece, provvedere ad un regolare rifornimento idrominerale ed energetico, mediante le razioni liquide o semiliquide. Estremamente importante è l’acqua, non fredda, eventualmente modicamente zuccherata. Alimenti glucidici particolarmente indicati sono i monosaccaridi glucosio e fruttosio, i disaccaridi saccarosio e maltosio, gli oligopolisaccaridi maltodestrine e amido solubile. Questi ultimi hanno un minor potere dolcificante e, essendo molecole di maggiori dimensioni, determinano un minor effetto sulla osmolarità della soluzione, permettendo maggiori concentrazioni glucidiche. Gare particolarmente lunghe (maratona, ciclismo su strada, sci da fondo) rendono necessario ricorrere non solo ad un apporto idrico e glucidico, ma anche proteico e lipidico. Durante competizioni molto prolungate, infatti, si possono consumare anche migliaia di calorie, rischiando di esaurire le scorte energetiche dell’organismo Il pasto comunque sarà di piccole dimensioni (non superiore ai 50 g) ed avrà caratteristiche simili al pasto pre-gara. Negli sports di endurance è quindi opportuno alimentarsi presto, poco e spesso. 21 Dopo la gara Per quanto riguarda l’alimentazione del dopo gara è intuitivo che l’atleta al termine della competizione e nei i giorni successivi sarà affaticato e avrà bisogno di recuperare. Specialmente se la prestazione fisica è stata impegnativa è facile che lo sportivo abbia scarso appetito e pertanto la razione alimentare dovrà essere leggera. Dopo la gara è importante bere acqua gassata oltre i 250 cc, meglio se tiepida, eventualmente con l’aggiunta di sali di potassio e di sodio per riequilibrare le perdite idrosaline e combattere l’acidosi; più tardi è possibile bere anche latte es. 250 cc meglio se scremato. Al termine della prestazione atletica ha inizio la fase di recupero dell’organismo durante la quale si deve verificare la ricostituzione delle scorte di glicogeno (che avviene in circa 20 ore).La glicogenosintesi raggiunge la sua massima velocità durante la prima ora dopo lo sforzo fisico poi si assiste ad un graduale declino nel tempo (circa il 5% all’ora) per le ore successive. Naturalmente la resintesi di glicogeno è influenzata dall’alimentazione che segue la prestazione atletica, e in particolare i cibi in questa fase dovranno essere facilmente digeribili e di facile assimilazione. Il glucosio sembra favorire il recupero di glicogeno soprattutto a livello muscolare, mentre il fruttosio sembra esplicare un maggiore effetto a livello epatico. Nei pasti successivi alla prestazione dovranno essere introdotti alimenti leggeri e alcalinizzanti, quali latte e latticini magri, frutta o succhi di frutta, verdura e cereali (pane, pasta e riso), mentre sono da escludere alimenti acidificanti. E’ consigliabile anche il consumo di minestroni, creme di verdura e legumi. Dopo le prime 24-48 ore l’alimentazione dovrà diventare più abbondante. I pasti, che dovranno essere frequenti nella giornata (esempio 5-6 pasti die), diverranno più completi e dal secondo giorno si dovranno introdurre anche cibi carnei. L’apporto calorico dovrà essere piuttosto abbondante raggiungendo anche le 4.500-5000 K/cal die e con un apporto in carboidrati di circa 400-600 g, soprattutto per coloro che esercitano sport di “endurance”. Nel caso di competizioni che si prolungano per diversi giorni come le corse ciclistiche a tappe può rendersi necessario un aumento ulteriore dell’apporto in zuccheri (oltre i 12 g pro kg di peso corporeo die) e in questo caso è utile ricorrere ad una supplementazione con preparati in commercio a base di glucidi. Nella fase successiva le caratteristiche dell’alimentazione ritorneranno simili a quelle del periodo di allenamento. Integratori salini Alcuni sportivi sentono il bisogno di prodotti particolari e costosi che diano “una mano” ad affrontare lo sforzo fisico: barrette e bibitoni, reintegratori salini, proteici, “energetici”, misti. Chi li usa è convinto di trarne gran vantaggio. Dal punto di vista psicologico il beneficio è innegabile. Sorseggiando lo stesso beverone dissetante che sponsorizza noti campioni, il tennista “della domenica” può sentirsi per un istante a Wimbledon. Se invece andiamo a vedere l’efficacia reale, le cose stanno un po’ diversamente. Inoltre, gli integratori non sono alimenti qualsiasi. Non è come mangiare le caramelle. In alcuni casi si tratta di prodotti parafarmaceutici (soprattutto gli integratori proteici usati in palestra), la cui vendita deve essere appositamente autorizzata dal ministero della Sanità. E, come i farmaci, possono avere effetti collaterali imprevisti. 22 Sono usati nelle discipline sportive che comportano uno sforzo di lunga durata ­ ciclisti, tennisti, maratoneti ­ per recuperare l’acqua e i sali persi con la sudorazione. Che utilità hanno per gli sportivi della domenica? Nonostante quello che lascia intendere la pubblicità, la spesa per gli integratori è spesso inutile. Nella maggior parte delle situazioni, la normale alimentazione è più che sufficiente. Reintegrare i sali con urgenza è realmente necessario soltanto se si suda moltissimo, e la sudorazione fa perdere più di tre chili di peso corporeo. Ma ciò avviene solo quando si affronta un impegno fisico notevole, in genere al di fuori della portata degli sportivi dilettanti. Oppure quando si fa sport in particolari condizioni climatiche di caldo e umidità. In tutti gli altri casi, è sufficiente reintegrare i liquidi bevendo normalissima (ed economicissima) acqua. I sali e tutto il resto si recupereranno abbondantemente a tavola. Se proprio vi piace il gusto degli integratori salini, ormai venduti nei supermercati insieme a cole e aranciate, beveteli pure, ma senza esagerare. Alcuni sali presenti nelle bevande, come il potassio, possono in certi casi determinare alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie). E le bevande con eccessiva concentrazione di sali o di zuccheri hanno l’inconveniente di “fermarsi” a lungo nello stomaco, rallentando l’assorbimento dell’acqua da parte dell’organismo. In ogni caso, durante l’attività sportiva vale il consiglio di bere a intervalli regolari, sistematicamente, e non soltanto quando si muore di sete. La sensazione della sete arriva in ritardo, e magari l’organismo si sta disidratando ma ancora non ce ne accorgiamo. Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/calorie-sport-consumo.htm 23 Alimentazione nel calcio Suggerimenti per una sana alimentazione del calciatore Anche nel calcio, come in molti altri sport, la dietologia ha fatto molti progressi e negli ultimi anni sempre più preparatori e tecnici si sono interessati a questo importante tema, che fa parte integrante dei miglioramenti di un atleta. L'alimentazione è il mezzo attraverso cui l'uomo introduce ed assimila, oltre ai nutrienti, anche l'energia di cui ha bisogno. Lo scopo dell'alimentazione è quello di compensare, attraverso un apporto adeguato di nutrienti, il consumo di energia e di materiali biologici imposto dal metabolismo basale e da quello funzionale (aumento del metabolismo dovuto all'attività fisica). Nel calciatore, questa compensazione deve avvenire in modo particolarmente preciso, in quanto le prestazioni migliori possono sfociare soltanto dal connubio tra allenamenti ottimali ed alimentazione corretta. A qualsiasi livello l'attività venga praticata, il modo di alimentarsi risulta fondamentale per una buona riuscita della performance sportiva e soprattutto per garantire la salute dell'atleta. Cattive abitudini legate al cibo, una dieta monotona ed una cultura alimentare insufficiente, possono infatti aumentare il rischio di sviluppare vari tipi di malattie e più in generale condurre ad uno stato di scarsa efficienza dell'organismo. L’alimentazione e la partita La partita rappresenta il momento più importante per il calciatore, quello della verifica del suo valore e del lavoro fatto in settimana; ecco perché è sempre necessario seguire un'alimentazione adeguata. Fondamentale, al fine di raggiungere il maggior rendimento agonistico, quindi, sarà scegliere un'alimentazione che preveda cibi e bevande corrette prima e durante la partita. Anche il modo di nutrirsi dopo di essa sarà importante per un migliore recupero, permettendo all'atleta di presentarsi all'allenamento successivo in condizioni ottimali. Infatti il calcio moderno prevede impegni ravvicinati e molte volte accade che si debba giocare un'altra gara dopo nemmeno tre giorni. 24 PRIMA DELLA PARTITA Nell'alimentazione che precede la partita ancora oggi vengono commessi vari errori da parte dei calciatori, sia che questi siano professionisti, sia che giochino nelle categorie inferiori o in quelle giovanili.Alcuni di questi errori talvolta non pregiudicano la prestazione della partita soltanto perché i giocatori, soprattutto quelli giovani, godono di capacità digestive ben superiori alla norma, riuscendo pertanto a non avere alcun disturbo. Alle volte la giovane età aiuta anche quando si assumono cibi sconsigliati o abbinati in maniera scorretta. In altre situazioni, invece, gli errori che si verificano non sono immediatamente visibili, ma determinano un peggioramento dell'efficienza nel corso della gara e della stagione (alcool, fumo, ecc.). Ecco due esempi di pasto prepartita: Pasto prepartita al bar Mentre i giocatori professionisti consumano l'ultimo pasto tutti assieme, in genere in ristoranti di ottimo livello, molti di quelli delle serie inferiori mangiano sempre (o quasi sempre) a casa loro. Alle volte capita che alcuni di essi debbano mangiare qualcosa a un bar, quello di una stazione, quello di un grill o quello più vicino al campo di gioco. In questi casi che cosa devono scegliere? Per prima cosa bisogna considerare che nel pasto precedente all'ultimo (in particolare nella prima colazione se la partita si gioca nel pomeriggio) si mangi con una certa abbondanza. Tenendo conto, poi, di quanto detto sopra, si può pensare di consigliare di consumare al bar una ridotta quantità di cibi, per esempio: un panino, preferibilmente con bresaola o con prosciutto crudo privato della parte grassa oppure una fetta di crostata o un dolce (ma senza panna o creme) con un tè. Pasto immediatamente prima della partita Un tempo si definiva "razione d'attesa" ciò che veniva assunto fra l'ultimo pasto principale (consumato almeno tre ore prima della partita) e l'inizio del match, in pratica nelle decine di minuti precedenti ad esso. Oggi si tende a pensare che non serva prendere nulla, se non acqua con zuccheri e sali.Nel periodo invernale possono essere sufficienti alcuni sorsi, in quello estivo sarà bene berne almeno un paio di bicchieri. Ci sono due eccezioni: l'una riguarda i carboidrati per chi - per una qualsiasi ragione - non ha mangiato nulla da almeno sei-sette ore; l'altra riguarda i liquidi, quando ci si troverà a giocare in condizioni climatiche veramente difficili, nelle quali (per via degli elevati valori di temperatura, di umidità e irraggiamento solare) si produrrà un'elevata quantità di sudore. Nel primo caso sarà utile che il giocatore assuma alimenti che abbiano contemporaneamente queste due caratteristiche: assimilazione rapida e basso indice glicemico (che non provochino, cioè, variazioni brusche della glicemia). Uno zucchero, quando determina un rapido innalzamento della glicemia, comporta l'immissione in circolo di una notevole quantità di insulina, provocando una "ipoglicemia reattiva".Il primo motivo fa ritenere che sia preferibile scegliere zuccheri semplici omaltodestrine; il secondo fa escludere il glucosio e il saccarosio (zucchero da cucina), soprattutto se in quantità superiore ad alcune decine di grammi, e fa invece preferire il fruttosio. Quanto ai provvedimenti da attuare nel caso in cui si preveda di perdere grandi quantità di sudore 25 durante la partita, bisogna ricordare che la conseguente perdita di acqua ("disidratazione") e di sali determina una diminuzione dell'efficienza fisica, la possibilità di andare incontro a crampi e talvolta, come conseguenza di un aumento della temperatura corporea, anche un calo dell'efficienza del cervello. Per evitare ciò, é utile che il giocatore faccia la pre-idratazione, ossia, immediatamente prima di entrare in campo, beva abbondantemente. DIGESTIONE ANCORA IN CORSO Capita alle volte, specie negli atleti amatoriali il problema inverso al precedente, quello di terminare di mangiare quando manca troppo poco tempo all'inizio della partita. Se l'intervallo fra la fine del pasto e l'inizio del riscaldamento pre-partita é eccessivamente breve, mentre si é in campo si possono avere sia problemi di tipo gastrico (pesantezza, acidità , nausea, vomito), sia problemi generici (giramenti di testa, perdita delle forze) dovuti al fatto che la digestione non è ancora terminata e il sangue affluisce allo stomaco. Da questa situazione possiamo dedurre che la prestazione viene influenzata sfavorevolmente. Anche il cervello risente negativamente del fatto che i cibi siano ancora nello stomaco. Per evitare di sentirsi appesantiti, stanchi o qualsiasi altra cosa dovuta alla digestione bisogna: Pochissimi grassi La prima regola per avere una digestione più facile é quella di ridurre il contenuto di grassi nel pasto che precede l'incontro; soprattutto vanno evitati i grassi fritti e quelli cotti a lungo; vanno poi escluse le carni grasse e gli intingoli; si deve inoltre cercare di eliminare le parti palesemente grasse delle carni, la pelle del pollo e così via. I grassi richiedono tempi lunghi per essere digeriti e allungano i tempi di digestione anche dei cibi con i quali vengono associati. Una volta digeriti e arrivati nel circolo sanguigno, essi influenzano negativamente la digestione attraverso l'iperlipidemia (ossia l'elevata concentrazione di lipidi nel sangue). Poche proteine Nel pasto che precede la partita non é necessario consumare proteine; ci si può quindi astenere del tutto dai cibi che ne contengono in abbondanza, come le carni dei vari tipi, le uova, i formaggi, il latte. Abbondanza di carboidrati complessi 26 I cibi ricchi di carboidrati sono di solito quelli più facilmente digeribili e sono altresì quelli che favoriscono l'aumento delle scorte di glicogeno nei muscoli e nel fegato; vanno preferiti i carboidrati complessi, ossia gli amidi, quali quelli contenuti nella pasta, nel pane, nel riso, nelle patate e così via. Mai troppi zuccheri semplici Sarà buona cosa limitare la quantità dei carboidrati semplici, cioè gli zuccheri, a partire dal saccarosio, ossia lo zucchero da cucina, e dal glucosio. Quando si prendono vari grammi di questi zuccheri in una volta sola, infatti, vi é dapprima un rapido elevarsi della glicemia, ovvero l'"iperglicemia". A ciò consegue un'immissione nel sangue di insulina in una quantità molto superiore a quella normale. La glicemia tende così a tornare ai valori basali; tuttavia se l'innalzamento del tasso di glucosio, di conseguenza quello dell'insulina, sono rapidi e di notevole entità può anche succedere che la glicemia scenda al di sotto dei valori normali; si parla allora di "ipoglicemia reattiva", cioè di un abbassamento della glicemia per una reazione ad un suo eccessivo rialzo. Come si é detto all'inizio, l'ipoglicemia non consente di esprimersi al massimo dell'efficienza. Prima dell'incontro, quindi, si deve evitare di assumere più di una certa quantità (minima) di bevande o cibi ricchi di zucchero da cucina (saccarosio) o di glucosio. Anche alcuni cibi ricchi di amidi, per la verità, tendono ad innalzare la glicemia e (di conseguenza) l'insulinemia; mai però in modo altrettanto brusco di quanto facciano questi due zuccheri. Evitare abbinamenti scorretti Spesso si abbinano due cibi che, per il fatto di richiedere processi digestivi differenti, allungano i tempi della digestione. E' per questa ragione che non é il caso di mangiare la frutta alla fine del pasto quando si vuole avere una digestione rapida. Anche l'abbinamento di un piatto ricco di amidi (pasta o riso) con un cibo proteico (bistecca o altri tipi di carne, uova, formaggi...) richiede tempi di digestione più lunghi di quelli necessari per digerire soltanto l'uno o l'altro piatto. Altrettanto si può dire per l'abbinamento di due cibi proteici (carne e formaggio; carne e uova; uova e formaggio; latte e carne; latte e uova). Evitare alcolici C'è chi ritiene che un bicchiere di vino, un bicchierino di un amaro o uno di un superalcolico aiutino a digerire o a giocare meglio; l'alcool etilico, per la verità, deprime alcune funzioni inibitorie cerebrali e può dare una sensazione di euforia; ma non ci si illuda che tutto ciò aiuti la prestazione del giocatore. Gli alcolici, dovrebbero essere eliminati del tutto fin dalla sera precedente, specie se si prevede che la partita si disputerà con temperatura e/o umidità elevate e con notevole irraggiamento solare; l'alcool etilico, infatti, causa un cattivo funzionamento del sistema 27 nervoso centrale, cambiando di conseguenza la corretta regolazione della temperatura corporea, dei battiti cardiaci, quindi anche l'utilizzo dei sistemi energetici. DURANTE LA PARTITA Già da anni i giocatori bevono durante l'intervallo; più recentemente hanno cominciato a bere quando le situazioni climatiche lo richiedono, anche nel corso della partita. Solo da pochi anni alcuni studiosi hanno cominciato a sostenere l'utilità di un apporto non soltanto idrico, ma anche energetico nel corso della partita. Si é già detto di quanto possa essere dannosa, ai fini dell'efficienza atletica, la perdita di grandi quantità di acqua e di sali sotto forma di sudore. Il giocatore, quindi, dovrà cercare di reintegrare una buona parte di tali perdite attraverso due semplici indicazioni: bere abbondantemente nell'intervallo; l'acqua pura può non bastare: sarebbe bene che ad essa venissero aggiunti gli appositi sali che sono venduti in bustine, considerando che la temperatura dell'acqua o della bibita sia fresca, ma non gelata; nel periodo invernale di solito é sufficiente assumerne piccole quantità, mentre quando il clima determina una sudorazione molto abbondante, conviene invece berne alcuni bicchieri, cominciando immediatamente dopo la fine del primo tempo. valutare se é necessario fare la pre-idratazione; in certe condizioni ambientali, infatti, é possibile produrre per ogni minuto una quantità di sudore ben superiore alla quantità di acqua che, nelle situazioni ideali, può venire recuperata attraverso le bevande; é quindi possibile che già il primo tempo sia sufficiente a determinare un consistente grado di disidratazione. DOPO LA PARTITA Molti calciatori tendono a commettere alcuni errori per quanto concerne l'alimentazione del dopopartita. Alcuni sostengono che per alcune ore dal termine dell'incontro non si debba né bere, né mangiare, in quanto l'organismo, stanco per lo sforzo della partita, non può sopportare un altro impegno importante come quello digestivo. Questo è sbagliato! Innanzitutto perché gli organi più interessati sono differenti (quelli dell'apparato locomotore da un lato, quelli dell'apparato digerente dall'altro), quindi non può verificarsi una somma di fatiche; in secondo luogo, perché è stato dimostrato che si recupera più in fretta proprio bevendo e alimentandosi. Ad ogni modo, è pur vero che appena finita la partita (e talvolta per alcune decine di minuti dopo il termine di essa) alcuni giocatori non hanno per niente fame; l'impegno dei 90 minuti, infatti, determina l'aumento nel sangue di catecolamine, di endorfine e di altri ormoni il cui effetto è anche anoressizzante (il che determina la scomparsa dell'appetito). In questo caso, se proprio non se ne ha voglia, non è il caso di sforzarsi a mangiare. 28 Immediatamente dopo la competizione, la cosa più importante da fare è bere. La bevanda potrà essere una qualsiasi, purché non alcolica ed assunta a piccoli sorsi, in modo da ridurre al minimo il tempo di svuotamento dello stomaco e favorirne l'assorbimento intestinale. La bibita dev'essere fresca, preferibilmente con zuccheri e sali minerali, alcalina, e non molto concentrata. L'integrazione idro-salina dovrà continuare soprattutto dopo la fatica sportiva, scegliendo menù adeguati, così da soddisfare le carenze con alimenti il più possibile naturali. Dopo la doccia e nel momento del relax, è consigliabile il consumo di frutta fresca intera o sottoforma di frullati, sia per l'azione alcalinizzante, sia per quella antiossidante dovuta all'apporto di vitamina C. ALCUNI ESEMPI DI ALIMENTAZIONE PRE-PARTITA PARTITA AL MATTINO Sveglia almeno 3 ore e mezza prima della partita; Colazione abbondante 3 ore prima del riscaldamento pre-partita; Fette biscottate o pane con marmellata o crostata con marmellata; Latte o Yogurt; Spremuta d'arancia; Caffè. PARTITA AL POMERIGGIO Colazione con fette biscottate o pane con marmellata, latte o yogurt e caffè; Spuntino a metà mattina con frutta di stagione o spremuta d'arancia; Pranzo 3 ore prima del riscaldamento pre-partita; Verdura cotta (spinaci, patate e carote lessate); Pasta con o senza pomodoro o Riso in bianco; Bresaola o crudo sgrassato con un po' di formaggio grana; Crostata con marmellata; Caffè. PARTITA AL POMERIGGIO MA SENZA LA POSSIBILITA' DI PRANZARE 3 ORE PRIMA Colazione abbondante con fette biscottate o pane con marmellata o miele, latte o yogurt, spremuta d'arancia e caffè; Spuntino almeno 3 ore prima dell'inizio della partita con un panino con bresaola o crudo sgrassato; Niente pranzo ma è consigliato tenersi a portata di mano una barretta energetica. PASTO PRE-PARTITA AL BAR 29 Mangiare in abbondanza nel pasto precedente a questo; Panino con bresaola o crudo sgrassato; Crostata con marmellata (evitare panna e creme); Caffè. PARTITA ALLA SERA Colazione con fette biscottate o pane con marmellata, latte o yogurt e caffè; Pranzo con Verdura cotta (spinaci, patate e carote lessate), pasta con o senza pomodoro o Riso alla parmigiana, bistecca di tacchino o pollo; Spuntino almeno 3 ore prima del riscaldamento pre-partita con 2 fette di bresaola o crudo sgrassato, crostata di mele e spremuta d'arancia. 30 ALIMENTAZIONE PER IPERTROFIA Indice Aumentare la massa muscolare: nozioni base Introduzione alla corretta alimentazione Carboidrati Proteine Grassi Vitamine e minerali Insulina Integratori Natural Body Building La dieta nel concreto Aumentare la massa muscolare: Nozioni Base L’aumento muscolare avviene per 2 tipi di adattamenti cellulari : L’ ipertrofia o per iperplasia muscolare. Con l’ipertrofia le nostre cellule muscolari aumentano di dimensione, ma non cambiano di numero, mentre per iperplasia la crescita muscolare si realizzerebbe mediante aumento del numero di cellule muscolari. Nella crescita muscolare dovrebbe farla per la maggiore l’ipertrofia, almeno da quello che ho studiato all’università e da quello con cui mi documento in rete, mentre l’iperplasia o aumento delle cellule dovrebbe concorrere durante la crescita dell’organismo (fase di sviluppo). 31 L’ importanza dell’alimentazione è pari quasi a quella dell’allenamento nel mettere massa muscolare perché, l’alimento mattone che ci permette di costruire I muscoli sono le proteine, che a loro volta sono costituite da aminoacidi! Costruire un fisico è un impegno a tempo pieno. Una loro integrazione nell’immediato post allenamento risulta quindi necessaria. Per essere assimilati questi nutrienti hanno comunque bisogno di uno stimolo insulinico e quindi una dose di carboidrati a lento rilascio come le maltodestrine ed un cucchiaino di miele ad azione un po’ più veloce, aiutano il ripristino delle scorte di glicogeno. Muscoli Senza addentrarsi troppo nella composizione, si può dire che il muscolo è costituito da fibre muscolari, che sono di due tipi e hanno caratteristiche diverse: Fibre rosse : chiamate le fibre di tipo I ; Fibre bianche : chiamate le fibre di tipo IIa e IIx ; Le fibre I dette “rosse” sono dotate di minore velocità e minore forza, ma hanno una più alta resistenza. e fibre II dette “bianche” sono in grado di accorciarsi a una velocità elevata e sono in grado di produrre maggiore forza esplosiva rispetto a quelle di tipo I. Velocità di contrazione(posto un massimo del 100 %) : 10% FIBRE ROSSE(tipo I) ; 55% FIBRE BIANCHE(tipo IIa) ; 100% FIBRE BIANCHE(tipo IIx) ; Un allenamento adeguato può trasformare in parte le caratteristiche delle fibre muscolari. Come avviene l’aumento massa muscolare vero e proprio? L’ ipertrofia, e cioè l’aumento delle cellule muscolari, è ottenuta lacerando la fibra stessa: tanto maggiore sarà il numero di fibre esaurite, tanto maggiore sarà l’ipertrofia e l’aumento del volume del muscolo. Il TUT, ovvero time under tension, è dato dalla somma dei tempi delle fasi positive e negative del movimento, insieme a quelli del momento di contrazione e di allungamento massimi del muscolo. Esso è necessario anche per sfruttare al meglio la fase negativa, dove si riesce a sostenere anche carichi del 130% rispetto alla fase positiva, ed è estremamente importante per reclutare il maggior numero di fibre. Riepilogando per aumentare la massa muscolare sono pochi ma cruciali i punti fondamentali : Allenarsi con metodo e specificatamente al proprio fisico stimolando l’ipertrofia con i giusti carichi, con metodo intendo suddividendo le fasce muscolari da allenare durante la settimana, facendo le giuste pause e senza sottoporre il fisico a uno stress eccessivo ; Seguire una giusta alimentazione ricca di proteine ( per la ricostruzione del muscolo ) ; Dormire circa 8 ore al giorno , fase in cui abbiamo la massima concentrazione giornaliera della produzione dell’ormone Gh (max concentrazione raggiunta nelle prime ore di sonno notturno), in quanto il muscolo cresce quando riposiamo e non mentre ci alleniamo, quello che vedete durante l’allenamento non è altro che una vasodilatazione. Questi non sono gli unici integratori necessari, in quanto visto lo stress a cui va incontro l’organismo, sono necessari anche integratori vitaminici e non solo. Beh alla fine per chi vuole ottimizzare il proprio lavoro, di nozioni da acquisire ce ne sono veramente tante, e tutte relative al proprio organismo, e alle sue caratteristiche. Se invece vi interessa mettere massa muscolare senza 32 avere la fobia, di prevaricare come risultati, su amici o sul vicino di panca, queste linee guida sono più che sufficienti. Introduzione alla corretta alimentazione Quando si vuole aumentare la massa muscolare in un contesto sportivo o estetico l’obiettivo è massimizzare l’ipertrofia mitigando il più possibile l’aumento di grasso. Ma non bisogna illudersi! Per un aumento rapido della massa bisogna pur sempre prendere un po’ di peso “non pulito” e quindi ingrassare un po’. Per poter ottimizzare al massimo la costruzione di tessuto muscolare e necessario fornire al corpo un costante rapporto di nutrienti, cosa che quasi completamente impossibile da realizzare senza fornire un eccesso calorico e quindi un, anche se lieve, ingrassamento. È interessante notare che, anche senza allenarsi, il corpo aumenterà la sua massa magra (oltre che ovviamente la massa grassa) durante una dieta ipercalorica. Addizionando a questo fenomeno dell’allenamento cardiovascolare questa percentuale di aumento di massa magra sale vertiginosamente. Quindi l’aumento delle calorie introdotte insieme all’allenamento cardiovascolare sembrano essere i fondamentali per un aumento di massa muscolare. Carboidrati I carboidrati, detti anche glucidi, glicidi, zuccheri, o idrati di carbonio, forniscono gran parte dell'energia e alimentano le riserve di glicogeno, ma se assunti in grandi quantità o in fasi controindicate, possono facilmente portare all'accumulo di grasso nel tessuto adiposo e in altri siti di stoccaggio (grasso intramuscolare, organi interni). I culturisti, come i praticanti di molti altri sport, preferiscono carboidrati a basso indice glicemico, soprattutto cibi amidacei grezzi e ricchi di fibre, che vengono digeriti più lentamente e, sempre se in quantità moderata, non incidono in maniera drastica sui livelli di insulina. La composizione chimica dei diversi zuccheri comunque non sempre può determinare un'assimilazione rapida o lenta. Effettivamente l'amido crudo è indigeribile, ma, in base al tempo di cottura, raggiunge facilmente un indice glicemico anche molto elevato, trattandosi comunque di una macromolecola composta da lunghe catene di glucosio, che, in questo processo, vengono rese sempre più digeribili. I cibi glucidici ad alto valore glicemico, tendono a stimolare in maniera più rapida la produzione di insulina, che può spingere l'organismo ad accumulare gli zuccheri in forma di grasso. Tuttavia dipende anche dalla quantità di carboidrati che si introducono. In caso di allenamenti mirati all'ipertrofia muscolare in cui viene attivato il sistema anaerobico lattacido, come nel culturismo, al termine dell'allenamento possono essere assunti zuccheri semplici ad elevato indice glicemico come il glucosio, in quanto in questa fase l'insulina provocata dal picco glicemico, tende a veicolare lo zucchero in gran parte verso le cellule muscolari (assieme ad altri nutrienti come gli aminoacidi e i lipidi), e notevolmente meno in quelle adipose. In una dieta per massa l’apporto di carboidrati dovrebbe essere di circa 3-4 g per chilo di peso. Questo garantirà alti livelli di energia e un’aumentata capacità di recupero, entrambi fattori ideali per allenarsi al meglio e massimizzare il guadagno muscolare. I carboidrati dovrebbero essere assunti preferibilmente nella prima parte della giornata, ad esempio in una dieta impostata con sei pasti giornalieri i carboidrati dovrebbero concentrarsi nei primi quattro pasti ed essere quasi completamente esclusi negli ultimi due. Fa eccezione il caso in cui il workout si svolga nell’ultima parte della giornata, in questo caso sarei con tante fornire i carboidrati nel pasto post-allenamentol. Sono da preferire carboidrati con basso indice glicemico e ricchi di fibre come frutta, verdura, 33 legumi, riso e pasta integrali, eccetera… Fanno eccezione il primo passo della giornata e il pasto successivo all’allenamento: in questi casi sono preferibili carboidrati ad alto indice glicemico. Inoltre personalmente preferisco aumentare le fonti di carboidrati ad alto indice glicemico durante i periodi di allenamento intenso (ad esempio nel caso in cui muscoli siano doloranti per diversi giorni) perché ritengo che favoriscano il recupero. I carboidrati, al pari dei grassi, vengono spesso etichettati come nutrienti "pericolosi" di cui è bene diffidare onde evitare eccessivi guadagni di adipe. La dieta per il body building dovrebbe includere, in ordine di preferenza: carboidrati di prima scelta (pasta, Legumi, Riso parboiled, Cereali integrali) carboidrati di seconda scelta (pane, meglio di grano duro o di segale) e carboidrati di terza scelta (patate). Il consumo di zuccheri semplici (saccarosio, dolciumi, miele, marmellata, frutta zuccherina) andrebbe invece mantenuto a livelli molto bassi. Non bisogna poi dimenticare frutta e verdura che rappresentano una eccezionale fonte di carboidrati a basso indice glicemico associati ad un ricco pool di vitamine, fibre e Sali minerali. E' buona regola, specie nel periodo di definizione, privilegiare l'assunzione di carboidrati al mattino e al pomeriggio per poi ridurla nel pasto serale che sarà particolarmente ricco di fibre e proteine. In questi ultimi anni nel mondo del body building si sono diffuse alcune diete iperproteiche, iperlipidiche ed ipoglucidiche (METABOLICA, Atkins e altri modelli alimentari che per fortuna hanno avuto un successo minore). Un simile approccio alimentare rasenta la follia poiché sottopone l'organismo ad inutili stress che alla lunga possono dar luogo a numerose malattie (iperlipidemia, sovraccarico epatico e renale, problemi cardiocircolatori, gotta ecc.), Proteine L’apporto proteico durante una dieta per massa dovrebbe essere sempre alto e costante. La maggior parte delle proteine dovrebbe provenire da fonti di qualità con pochi grassi saturi come pollo, tacchino, tonno, salmone, eccetera. Le proteine ed i loro costituenti (una proteina può contenere fino a 30.000 amminoacidi), sono i componenti principali dei tessuti e delle fibre muscolari (ca. il 18% del peso corporeo): la loro funzione è dunque plastica e solo secondariamente energetica. Il nostro corpo è in grado di sintetizzare autonomamente solo una parte degli amminoacidi, mentre circa la metà (gli amminoacidi essenziali) devono essere assunti con l'alimentazione (i tipici alimenti proteici: latte, uova, carne, pesce, senza escludere le proteine di origine vegetale). Una volta digerite le si ritrovano nel flusso sanguigno sotto forma di amminoacidi. In genere la quantità proteica giornaliera raccomandata nel bodybuilding si aggira tra 1,8 e 2,2 grammi per peso al netto della massa magra, in quanto è la massa magra che va nutrita, non la parte grassa del corpo. I dosaggi vengono drasticamente incrementati con l'assuzione esogena di determinati ormoni anabolizzanti.In condizioni normali, uno sportivo di 80 kg con il 12% di grasso ha una massa magra di circa 70,5 chili e potrebbe consumare circa 155 g di proteine nell'intera giornata.In genere le fonti di proteine preferite sono le carni magre (come ad esempio il pollo), il pesce, le uova e il latte, ma esistono anche casi di culturisti latto-ovo-vegetariani, i quali riescono anche senza carne a sopperire al fabbisogno proteico (un esempio è il campione italiano Piero Venturato). 34 È ad ogni modo sconsigliabile eccedere nell'assunzione di cibi proteici.Come fonti dirette o indirette di proteine possono essere utilizzati anche supplementi dietetici come le proteine in polvere. Tali consigli si basano sull'errata convinzione che una dieta iperproteica favorisca l'aumento della massa muscolare e la riduzione di quella adiposa. In realtà le proteine introdotte in quantità superiore al fabbisogno sono pressoché inutili. Per questo motivo l'apporto proteico quotidiano non dovrebbe mai superare i 2 g per ogni kg di peso corporeo o scendere al di sotto degli 1,2 g/kg; se l'atleta è sovrappeso tali valori devono essere ridotti. Sarebbe quindi opportuno ampliare le scelte alimentari includendo nella propria dieta almeno tre porzioni settimanali di pesce ed altrettante di legumi. Al posto della carne si possono consumare per esempio bistecche di soia, un alimento iperproteico dalle mille qualità e con un profilo aminoacidico che pur essendo inferiore a quello della carne è comunque molto buono. Sono il mattone utilizzato per la costruzione del muscolo. Ci sono due tipi di aminoacidi (costituente delle proteine): essenziali e non-essenziali. Gli 8 aminoacidi essenziali non possono essere prodotti in quantità sufficiente dal corpo e devono quindi essere forniti dal cibo. I 12 aminoacidi non-essenziali possono essere prodotti da altri aminoacidi presenti nella nostra dieta. Il fabbisogno proteico per un uomo va da 0,75 a 1 grammo al giorno per kg di peso corporeo, mentre per gli atleti si può arrivare anche a 1,4 grammi, senza esagerare. Le proteine non si accumulano nel corpo e vanno fornite ad intervalli regolari. Un abuso di proteine non ha senso; è sufficiente una piccola quantità ad ogni pasto. Il pasto successivo all’allenamento deve avvenire quasi immediatamente, deve essere liquido ricco di carboidrati e proteine, anche perché il nostro organismo in questa fase assimila tutto e questo pasto è indispensabile per l’ossigenazione e il recupero muscolare. Grassi In una dieta per massa è importante aumentare l’assunzione di grassi di qualità (mai e poi mai aumentare o inserire grassi trans, detti anche idrogenati, poiché sono molto negativi per la salute e non apportano alcun beneficio a livello nutrizionale). Un apporto di grassi di buona qualità e nelle giuste proporzioni aiuterà a migliorare il recupero, facilitare la produzione di ormoni (tra cui il testosterone), miglioreranno l’umore e aiuterà a diminuire l’appetito per i carboidrati in serata, che come già detto sconsiglio di assimilare. In realtà chi pensa che ridurre l'apporto di questi nutrienti ESSENZIALI sia il modo migliore per dimagrire commette un clamoroso errore di valutazione. 35 Vitamine e minerali Vitamine e minerali (che compongono fino al 4% del peso corporeo) sono fondamentali per il corretto metabolismo e per la ricostruzione cellulare. In genere si assumono, se si ritiene necessario integrare l'alimentazione, al termine dell'allenamento. Fondamentali sono le vitamine del gruppo B e la vitamina C, ma si consideri che tutti i gruppi vitaminici interagiscono fra loro e con i minerali, per cui è in genere consigliato assumere integratori multivitaminici (salvo eventualmente la vitamina K e D) e multiminerali. Vitamine: La vitamina A nota come retinolo, è usata dal corpo per sostenere il ciclo della vista, la crescita, i processi riproduttivi, lo sviluppo delle ossa e la funzione immunitaria appropriata. La vitamina A lavora in sinergia con lo zinco e le vitamine K ed E. La vitamina C (acido ascorbico) è una vitamina necessaria per chi svolge attività fisica intensa o per chi segue delle diete. Ha proprietà antiossidante, sintesi di collagene, rafforza il sistema immunitario, riduce i livelli di cortisolo, combatte i radicali liberi. La vitamina D è associata alla crescita e al rafforzamento delle ossa; il nostro corpo con l'esposizione alla luce solare, è capace di produrre da solo la vitamina D. La vitamina E è necessaria per mantenere integre le membrane nelle cellule corporee ed è un potente antiossidante. Le vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6, B12) aiutano a sintetizzare al meglio le proteine e gli aminoacidi; la vitamina B12 (cobalamina) aumenta i livelli energetici e migliora la prestazione fisica. La mancanza di vitamina B12 può causare anemia. La vitamina K svolge un ruolo importante nella coagulazione del sangue ed in parte contribuisce a rafforzare la matrice ossea. I minerali sono gli elementi principali degli enzimi e della funzione cellulare. Svolgono nel corpo, un'azione di equilibrio dei liquidi ed un ruolo importante per quanto riguarda il movimento degli impulsi nervosi. Il Calcio. Il Magnesio. Il Ferro. Il Sodio. Lo Zinco. Il Potassio. Il Fosforo. 36 Insulina L’insulina a un forte effetto sull’aumento dell’ipertrofia, purtroppo però promuove anche l’accumulo di grasso. L’insulina viene rilasciata in seguito il consumo di qualsiasi alimento, ma in particolare in seguito all’assunzione di cibi contenenti zuccheri carboidrati complessi. È quindi importante modulare la tempistica, la quantità e tipo di carboidrati ingeriti per una dieta per massa. Il consumo di carboidrati dovrebbe costituire il 30-40% del totale calorico. I carboidrati da prodotti ricchi di fibre come vegetali legumi dovrebbero costituire almeno il 30% dei carboidrati assunti. Integratori: Esistono in commercio moltissimi integratori alimentari, ma solo di alcuni si può dimostrare una certa efficacia. Naturalmente è necessario dosare con oculatezza i quantitativi assunti, perché un loro eccesso potrebbe essere dannoso (e causare ad esempio iperazotemia e problemi renali) Creatina monoidrato La creatina è un tripeptide sintetizzato normalmente dal nostro organismo, che ha un ruolo nel ciclo ATP-ADP. Questa sostanza stimola l'ipertrofia delle fibre muscolari (fino ad un 35% in più) e migliora forza e velocità. Glutammina La glutammina è un amminoacido che, insieme all'alanina, ha un ruolo fondamentale nei meccanismi di stress muscolare (in questi casi la sua concentrazione ematica subisce un drastico calo): è stato dimostrato che una sua integrazione è in grado di modulare la sintesi proteica muscolare e di ridurre i tempi di recupero. Proteine in polvere e "aminoacidi ramificati" Nelle ore seguenti l'allenamento l'organismo è in grado di captare molto efficacemente le sostanze di cui necessita. Una assunzione di proteine in polvere (in genere ottenute dal siero 37 del latte) o dei cosiddetti aminoacidi ramificati (cioè leucina, isoleucina e valina) ha effetti positivi sull'efficacia della sintesi proteica. Questi integratori proteici possono essere anche di ausilio nel controllo della quantità di lipidi di origine animale assunti con la dieta. In realtà se la dieta è corretta molti di questi supplementi nutrizionali diventano totalmente inutili. Gli integratori di proteine ed aminoacidi possono essere associati alla propria dieta qualora questa non sia in grado di fornirli in quantità adeguate . Natural Body Building "Natural Body Building" significa costruire il proprio corpo senza l'utilizzo di sostanze dopanti e illegali, la strada da percorrere è più dura e lunga ma sicuramente i risultati ottenuti con le proprie forze dureranno nel tempo. Sia per i neofiti che per gli avanzati i tre concetti principali sono gli stessi: Allenamento, Alimentazione, Riposo. A questi tre concetti principali si potrebbe accostarne un quarto, Integrazione, non indispensabile ma utile. Bisogna pianificare l'allenamento in modo che comprenda questi tre cicli: Forza, Massa, Definizione. Per ottenere un'aumento della forza muscolare bisogna lavorare nel range anaerobico alattacido, per esempio: grossi pesi, poche ripetizioni, tempi di recupero lunghi. Per quanto riguarda la massa invece il range di allenamento è l'anaerobico lattacido, per esempio: 80% del peso massimale, rimanere intorno alle 10 ripetizioni, tempi di recupero tra i 60 e i 90 secondi. Riguardo alla definizione o "qualità" muscolare bisogna lavorare sia con i pesi aumentando le ripetizioni rispetto al ciclo di massa e sia incrementare il lavoro aerobico, tipo interval training. Ovviamente tutto il lavoro eseguito sia per la forza, piuttosto che per la massa, piuttosto che per la definizione va accompagnato a una corretta alimentazione e un corretto recupero tra i giorni di allenamento che vanno pianificati rispetto al periodo nel quale si sta lavorando. Un'alimentazione programmata per la definizione non potrebbe mai andare di pari passo con un programma di forza come un'alimentazione programmata per la forza non potrebbe andare di pari passo con un programma per l'ipertrofia (massa). La dieta nel concreto L'alimentazione è stata il 50% carboidrati, 30% grassi, 20% proteine, tipicamente da dieta italiana Dieta Bodybuilding 2400 calorie COLAZIONE Spremuta di arancia Pane Marmellata di albicocche 300 g 70 g 40 g SPUNTINO Yogurt di latte parzialmente scremato 130 g 38 Pinoli Kiwi 15 g 100 g PRANZO Riso integrale Fagioli in scatola Olio extravergine Parmigiano g Pomodoro conserva + aromi 150 g 150 g 20 g 20 g 50 g SPUNTINO Proteine siero del latte 90% Banana (sbucciata) 30 g 80 g CENA Pane integrale Coniglio, carne magra Cetrioli Olio di oliva Mela 120 g 200 g 200 g 20 g 200 g Composizione Dieta NUTRIENTE QUANTITÀ Energia 2399 Kcal Proteine 126 g 21 Grassi 68 g 25 Carboidrati 342 g 54 Fibra 40 g Alcol 0 Ferro 17.84 mg Calcio 729.5 mg Colesterolo 163.4 mg GG della settimana Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Sessione Allenamento Nessuna attività Allenamento Nessuna attività Allenamento Cyclette (1 h) Nessuna attività % ENERGIA 0 Kcal giornaliere 2311 / 2360 Kcal/dì 2146 / 2191 Kcal/dì 2644 / 2693 Kcal/dì 2146 / 2191 Kcal/dì 2311 / 2360 Kcal/dì 2479 / 2524 Kcal/dì 2146 / 2191 Kcal/dì 39 ALIMENTAZIONE PER IL MARATONETA Il podista Il podista svolge uno sport di resistenza è in genere aerobico, esige uno sforzo moderato ma molto prolungato e ben distribuito nel tempo, quindi subentra il meccanismo anaerobico lattacido e vengono sfruttate le fibre muscolari rosse (o cosiddette “lente”). Il podista ha un consumo energetico più elevato rispetto alle altre persone; a maggior ragione non è conveniente consumare una quantità di alimenti relativamente grande in un unico pasto. Inoltre, il podista non vuole appesantirsi inutilmente e ha invece bisogno di energie fresche, provenienti dai cibi. Quindi, di qualunque categorie sia, farà possibilmente 3 pasti principali (prima colazione, pranzo e cena), e 2 piccoli pasti intermedi (a metà mattina e a metà pomeriggio). Poiché è corretto concedere alcune ore di assoluto riposo all’apparato digerente, vi dovrebbe essere un lungo intervallo, almeno una volta ogni giorno, anzi, ogni notte; pertanto, il pasto non dovrebbe essere consumato troppo tardi. In questo modo ci si garantisce anche un sano appetito per la prima colazione. La maratona è il simbolo dello sport di resistenza e causa di sfinimento completo, collassi e abbandono della gara, il motivo è l’ipoglicemia, quando il nostro organismo arriva in pratica a esaurire, in uno sforzo prolungato, tutte le scorte di carboidrati (glucosio trasformato in glicogeno e accumulato nei muscoli e nel fegato). In ogni caso, chi è bene allenato riesce ad attingere con 40 maggiore facilità alle proprie riserve, utilizzandole quindi al meglio, durante la maratona, ricorrendo anche agli acidi grassi per conservare una parte di glicogeno per lo sforzo finale. il podista, per aumentare le scorte, utilizza un carico maggiore nell’ultima settimana, mangiando una quantità di carboidrati complessi: frutta, verdura e cereali, anche integrali. La dieta ideale per un podista che in media corre 30-50 km alla settimana dovrebbe contenere 50% di carboidrati, il 30% di grassi e il 20% di proteine. Per affrontare la maratona l’organismo ha bisogno di carboidrati complessi, quindi mangiare con moderazione e mangiare ciò a cui siete abituati, purché sia nutriente. Dieta standard del podista prima della maratona Eccovi la guida alla nutrizione dell’ultima settimana. PRIMA COLAZIONE abbondante Frutta fresca di stagione; fiocchi di cereali con latte, frutta secca e semi oleosi; latte fresco; pane integrale con ricotta o altri formaggi. Thè, succhi o spremute, biscotti. SPUNTINO a metà mattina Latte fresco con biscotti integrali; thé, frutta fresca di stagione; fette biscottate con miele. PRANZO leggero 41 Abbondante piatto di verdure crude miste; una portata di pasta asciutta condita con olio extravergine crudo e molte verdure; un piatto di leguminose a piacere, con pane integrale. Niente antipasto. MERENDA nel tardo pomeriggio: come il mattino Frutta fresca o succo di frutta ; yogurt naturale; pane integrale o simili, con miele, o marmellata dolcificata con miele. CENA più abbondante del pranzo (La cena deve essere consumata lontana almeno due ore dall’inizio del riposo notturno).Verdure crude o frutta fresca; minestrone; pesce; abbondanti verdure di contorno, crude o cotte oppure verdure crude con sformato di patate con formaggio e verdure cotte. Il giorno della maratona Se il vostro apparato digerente lo tollera bene, fate colazione con cibi facilmente digeribili, come pane bianco, barrette energetiche, fiocchi di avena o una bevanda sportiva. A prescindere dal consumo di carboidrati, bevete comunque molta acqua. E’ inoltre importante mantenere le scorte di fluidi e carboidrati anche durante la maratona. Per i carboidrati potete scegliere tra bevande sportive, succhi diluiti, uvetta, caramelle dure e integratori di carboidrati. Attenzione: prima e durante la gara non provate niente che non abbiate provato prima. Bisogna assolutamente prevenire la disidratazione bevendo molta acqua o bevande sportive ogni tre, quattro chilometri durante la maratona. Per mantenere elevati gli zuccheri, cercate di consumare da 200 a 300 calorie in carboidrati ogni ora, dopo la prima ora di corsa. 42 VEGETARIANI E SPORT Sono moltissimi, del resto, ad essere convinti che non si possa eccellere nello sport (e nelle corse di mezzofondo e di fondo in particolare) se si è vegetariani. In realtà è possibilissimo, come è dimostrato dal fatto che alcuni di loro sono riusciti a diventare atleti di altissimo livello; per esempio lo sono state due atlete italiane del passato, la sciatrice Manuela Di Centa, campionessa olimpica, e la maratoneta Bettina Sabatini, quinta a New York. E' però indispensabile che l'alimentazione segua criteri ben precisi. Molto frequente è, del resto, l'anemia negli atleti che (magari dopo avere letto un articolo nel quale si parla degli effetti negativi per la salute derivanti dal fatto di consumare le carni) decidono di diventare vegetariani e che credono che, l'unica cosa da fare, sia di continuare a mangiare i soliti cibi, con una sola differenza: eliminare le carni. Costoro rischiano la carenza di proteine, di alcune vitamine e di creatina, ma soprattutto di ferro e, dunque, hanno molte probabilità di incorrere quell'anemia che è detta sideropenica e che è dovuta alla carenza di ferro. Le carni, infatti, come si dirà più avanti, apportano un tipo di ferro che è meglio assorbito a livello intestinale; il ferro di origine vegetale, invece, viene assimilato in basse percentuali. Si tenga presente che alcuni si fanno vegetariani per motivi etici, non approvando l'uccisione di animali per cibarsi delle loro carni. Questa è, dal mio punto di vista, una scelta da rispettare. Altri, invece, prendono questa decisione convinti che da essa possano derivare vantaggi per la salute, in particolare che ci si ammali di meno, ma anche che si viva più a lungo. Se è vero, però, che alcune carni (in particolare quelle dei mammiferi di terra, come il bovino, il suino, la pecora e la capra) apportano grassi poco salutari, è anche vero che chi non eccede con questi cibi e, non soltanto segue un'alimentazione sana, ma, al tempo stesso, non è in sovrappeso, non fuma, non beve troppi alcolici e pratica con regolarità attività fisica, corre un rischio ancora inferiore di ammalarsi (per esempio di malattie cardiache e tumorali) e vive mediamente di più degli stessi vegetariani, nella dieta dei quali c'è di solito un eccesso di carboidrati, anche di quelli che non sono per niente salutari. Ecco in ogni caso quali sono i consigli che si possono dare ad un corridore vegetariano per evitare le carenze, soprattutto di quelle delle proteine e del ferro. LE PROTEINE: - Le carni, si sa, sono ottime apportatrici di proteine; quelle fresche, infatti, ne contengono fra il 15 e il 20%, sempre di elevato valore biologico. Le proteine, in ogni caso, sono presenti (e sono anch'esse molto valide dal punto di vista nutrizionale) negli altri cibi di origine animale che i vegetariani consumano, vale a dire le uova e i latticini. Il problema è quello che da un lato il tuorlo dell'uovo è ricco di colesterolo (ma anche di acido arachidonico) e che dall'altro lato i latticini contengono molti grassi saturi. E' bene, quindi, che non siano consumate troppe uova intere per settimana (semmai si possono consumare più albumi e meno tuorli); è anche preferibile che esse siano preparate senza l'aggiunta di grassi. E' altresì il caso che sia data la preferenza al latte parzialmente scremato, allo yogurt magro e ai formaggi meno grassi. 43 I legumi (fagioli, piselli, lenticchie…) contengono anch'essi una certa quantità di proteine che, però, sono di valore biologico non elevato, essendo poveri di un aminoacido essenziale, la metionina. Al vegetariano, dunque, può essere utile consumare anche cereali, nello stesso piatto (pasta con fagioli; pasta con ceci; riso con piselli…) o nello stesso pasto. I cereali, infatti, contengono anch'essi una certa quantità di proteine nelle quali è presente in discreta quantità proprio la metionina (l'aminoacido essenziali di cui sono poveri i legumi); essi, invece, sono poveri in lisina, un altro aminoacido essenziale che abbonda invece nei legumi. La somma di proteine dei legumi e di quelle dei cereali, in altre parole, fornisce all'organismo - una volta che esse sono state digerite e assimilate - una miscela di aminoacidi che è assai più valida di quella che potrebbe derivare dai soli legumi o dai soli cereali. Un'ottima fonte di proteine per il vegetariano può essere costituita dai prodotti a base di soia. Sono oggi disponibili nei nostri supermercati il tofu (formaggio di soia), nonché le bistecche o i wurstel e altri cibi proprio a base di proteine di soia. IL FERRO. - Il ferro presente nelle carni è detto ferro-eme; esso è assai più assimilabile di quello di origine vegetale (ferro-non-eme) che, nella migliore delle ipotesi, è assorbito a livello intestinale per il 2-3%. Si tratta di un problema non indifferente per gli atleti che si allenano intensamente, soprattutto per le atlete che una volta al mese perdono già - con le mestruazioni - una certa quantità di ferro, che ne perdono per altre vie in misura superiore agli atleti uomini (per esempio con il sudore) e che hanno spesso difficoltà maggiori nell'assorbirlo. Il rischio, tutt'altro che remoto, è come si è detto - quello dell'anemia, vale a dire della riduzione nel sangue della concentrazione dell'emoglobina e dei globuli rossi. Per questo motivo, è bene che gli atleti vegetariani mangino in ogni pasto principale cibi apportatori di ferro, quali sono i legumi, gli ortaggi a foglia (radicchio, spinaci…), i cereali integrali, la frutta oleosa (mandorle, noci, pinoli, nocciole…) e il cioccolato, specie quello amaro. Sarebbe altresì bene che, assieme a questi cibi, non assumano bevande che rendono il ferro meno assimilabile, quali il latte, il caffé, il tè e il vino. La vitamina C e i tipi di frutta che ne sono ricchi (kiwi, agrumi, fragole), invece, favoriscono il suo assorbimento. Ai vegetariani può essere utile anche il consumo abituale di lievito di birra, un apportatore di discrete quantità di ferro e, al tempo stesso, di varie vitamine. I VEGETARIANI E I VEGETALIANI. - I vegetariani, come ben si sa, non mangiano carni di alcun tipo, dunque neanche quelle conservate (prosciutto, bresaola…), né i prodotti della pesca (pesci, molluschi e crostacei); costoro, però, mangiano le uova, il latte e i latticini. Sono invece detti vegani (ma anche vegetaliani) coloro che si alimentano soltanto con cibi di origine vegetale e, dunque, escludono dalla loro dieta anche le uova, il latte e i latticini. Costoro senza dubbio rischiano a maggior ragione di incorrere in qualche carenze se non controllano con molta attenzione la loro alimentazione. 44 CONCLUSIONE L’attività motoria richiede un dispendio di energia e solo una sana alimentazione consente il corretto apporto di tutti gli elementi necessari al nostro organismo sia per svolgere l’attività che per recuperare la fatica nella fase di supercompensazione successiva. E’ utile sapere quale sia il dispendio calorico della attività che si intende svolgere in modo da non esagerare con l’introduzione di calorie e favorire quindi il mantenimento di un metabolismo generale equilibrato. La tabella sotto riportata è un lungo elenco di molte attività che vengono praticate anche in Italia, consultarla può essere utile per equilibrare i pasti in funzione del proprio dispendio calorico. Fonte: http://www.my-personaltrainer.it/consumo-calorico-sport.htm Fabbisogno calorico nelle diverse attività sportive e non Attività (1 ora) Acqua gym Aerobica -insegnamentoAerobica, moderata Aerobica, intensa Aerobica, leggera Arco -tiro conAutomobile -riparazioneArrampicata Badminton (volano, competitivo) Badminton, leggero Basket, partita Basket, leggero Beach Volley Bicicletta, <16 Km/h attività ludica Bicicletta, >32 Km/h gara Bicicletta, 16-20 Km/h, bassa intensità Bicicletta, 20-26Km/h, moderata intensità Bicicletta, 22-26Km/h, alta intensità Bicicletta, 26-30Km/h, alta intensità -ritmo garaBiliardo Bowling Boxe, generale Boxe, punching bag Boxe, sparring Calcio libero Calcio gara Calisthenics (pushups, sit-ups), alta intensità Calisthenics moderata intensità Canoa, on camping trip Kcal*Kg/h 4,0 6,0 6,0 7,0 5,0 3,5 3,0 7,0 7,0 4,5 8,0 6,0 8,0 4,0 16,0 6,0 8,0 10,0 12,0 2,5 3,0 12,0 6,0 9,0 7,0 10,0 8,0 4,5 4,0 45 Canoa remi, >10 Km/h, vigorosa intensità Canoa, competizione Canoa remi, leggera intensità Canoa, remi, moderata intensità Canoa Carichi pesanti -TRASPORTOCura di bambini da seduti, (vestizione, alimentazione ecc.) Cura di bambini stando in piedi circuit trainning circuit trainning Cacciare Camminare trasportando un bambino o un peso di circa 7Kg Corsa, 16 Km/h Corsa, 17.5 Km/h Corsa, 8 Km/h Corsa, 8.5 Km/h Corsa, 9.6 Km/h Corsa, 10.7 Km/h Corsa, 11.2 Km/h Corsa, 12Km/h Corsa, 12.8 Km/h Corsa, 13.7 Km/h Corsa, 14.4 Km/h Corsa, cross country Corsa, generale Costruire, modellismo Cucinare Cricket Danza, aerobica, moderna, twist Danza veloce Danza lenta Danza, generale Equitazione trotto Football americano competizione Football americano generale Freccette Frisbee generale Frisbee competizione Giardinaggio Golf, generale Ginnastica, generale Hockey su prato Hockey su ghiaccio Equitazione generale Jogging, generale Judo, karate, kick boxing, tae kwan do Kayak Moto-cross Nuotare stile libero vigorosa intensità 12,0 12,0 3,0 7,0 3,5 8,0 3,0 3,5 8,0 5,0 3,5 16,0 18,0 8,0 9,0 10,0 11,0 11,5 12,5 13,5 14,0 15,0 9,0 8,0 5,5 2,5 5,0 6,0 5,5 3,0 4,5 6,5 9,0 8,0 2,5 3,0 3,5 5,0 4,0 4,0 8,0 8,0 4,0 7,0 10,0 5,0 4,0 10,0 46 Nuotare stile libero leggera/moderata intensità Nuotare, dorso Nuotare, rana Nuotare, farfalla Nuoto libero Nuoto sincronizzato Rugby Skateboard Pattinaggio Palla a mano Pescare seduti Pescare in piedi Pescare nei ruscelli a mosca Pescare, generale Pallavolo non competitiva; 6-9 giocatori Passeggiare a 3.2 Km/h, slow pace Passeggiare a 4.8Km/h Passeggiare, 5.6Km/h, in salita Passeggiare, 6.4 Km/h, con ritmo veloce Passeggiare su prato Passeggiare con stampelle Pallanuoto Pallavolo in acqua Ping pong Pulire ad elevata intensità Pulizia della casa in genere Pulire, leggera, moderata intensità Salto con lo sci Simulatore di sci di fondo Sci di fondo ritmo gara Sci di fondo moderata intensità Sci di fondo leggera intensità Sci di fondo massima intensità Sci di fondo vigorosa intensità Sci discesa leggera intensità Sci discesa moderata intensità Sci discesa vigorosa intensità, gara Scherma Salire le scale Sollevamento pesi o body building, vigorosa intensità Sollevamento pesi leggera or moderata intensità Softball Squash Stretching, yoga Surf Spazzare Trasportare pesi in casa Trasportare pesi usando le scale o in salita 8,0 8,0 10,0 11,0 6,0 8,0 10,0 5,0 7,0 12,0 2,5 3,5 6,0 4,0 3,0 2,5 3,5 6,0 4,0 5,0 4,0 10,0 3,0 4,0 4,5 3,5 2,5 7,0 9,5 14,0 8,0 7,0 16,5 9,0 5,0 6,0 8,0 6,0 8,0 6,0 3,0 6,0 12,0 4,0 3,0 4,0 6,0 9,0 47 Tai chi Tennis, doppio Tennis, generale Tennis, singolo Tuffi, da trampolino o piattaforma Volleyball competitivo 4,0 6,0 7,0 8,0 3,0 4,0 48