08/05/2011 Le origini della polifonia dal IX secolo all’Ars Antiqua Intorno alla seconda metà del IX secolo, un autore dal profilo tuttora imprecisato scrisse in un luogo anch'esso imprecisato del territorio franco-occidentale un trattato dal titolo Musica enchiriadis (con l'accento sulla seconda i; la parola viene da enchirídion, "manuale"): una "musica in veste manualistica", un manuale di musica. La datazione alla seconda metà del secolo IX si evince dall'esame dei manoscritti. Una pagina del trattato anonimo Musica Enchiriadis (AWn, Cod. Vindob. 55, c. 168v) la cui prima redazione è databile intorno all'anno 900. La copia, con l'aggiunta di una mano guidoniana, è necessariamente posteriore. 1 08/05/2011 Il Musica Enchiriadis ci offre la prima descrizione, abbastanza particolareggiata, dell’organum vale a dire della più antica forma di polifonia, nata probabilmente dall’incontro spontaneo di voci virili e voci bianche. L’organum più antico (la parola viene probabilmente da organizzare cioè mettere insieme più voci) è formato da: una vox principalis: così è chiamato il canto gregoriano preesistente posto all’acuto una vox organalis: cioè una voce organizzata posta inizialmente una quinta sotto la principalis (diapente) Le due voci si muovono poi parallelamente, nota contro nota (punctus contra punctus, da cui l’espressione contrappunto) mantenendo la distanza di quinta. Se, inoltre, la vox principalis veniva raddoppiata all'ottava bassa e la vox organalis all'ottava superiore, abbiamo il rigoroso organum composito alla quinta. vox principalis (canto gregoriano preesistente) vox organalis (voce organizzata) II trattato Musica Enchiriadis del IX secolo propone diversi modi di comporre un organum. Angelus ad pastores ait è eseguito in organum parallelo in diapente (distanza di quinta), con la vox organalis al disotto della principale e successivamente raddoppiato all'ottava. Si tratta di una pratica d'improvvisazione che non richiedeva alcun supporto scritto. Angelus ad pastores ait: annuntio vobis gaudium magnum quia natus est nobis hodie salvator mundi, alleluia. L'angelo disse ai pastori: vi annuncio una grande gioia, perché oggi è nato per noi il salvatore del mondo, alleluja Angelus ad pastores ait 2 08/05/2011 Nella Musica enchiriadis una quantità di esempi musicali è notata su un sistema con un numero di linee variabile (da quattro fino a diciotto), gli spazi tra le quali rappresentano i successivi gradi della scala. Al posto delle note o di simboli simili vengono scritte le sillabe del testo nei corrispondenti spazi, come si vede nel facsimile (il testo dice: Tu patris sempiternus es filius Gli intervalli precisi vengono indicati mediante i cosiddetti segni dasiani [dal nome greco del simbolo base] scritti sul lato sinistro del sistema. Il sistema dasiano, che è una imitazione medievale dell'antica notazione greca, usa quattro segni fondamentali per i suoni del tetracordo fondamentale: re, mi, fa e sol (col semitono al centro). Da questi derivano, attraverso capovolgimento o rovesciamento da destra a sinistra, ulteriori segni per un tetracordo più basso e per due tetracordi e mezzo più alti, i quali stanno esattamente in rapporto di quinta con il tetracordo fondamentale, come segue: Tetracordo fondamentale 3 08/05/2011 In Musica Enchiriadis viene descritto anche l’organo per quarte nel quale tale intervallo è raggiunto gradualmente per evitare l’intervallo di tritono. Infatti, bisogna tenere bene a mente che l'incontro delle due voci viene fondato [...] sull'ordinamento (scala) dasiano: poiché in tale ordinamento sotto il do c’è il si bemolle, se la vox organalis alla fine di un segmento dovesse procedere ulteriormente per quarte avremmo una dissonanza (inconsonantia), ovvero il tritono (si bemolle – mi) [...] La soluzione indicata è perciò la seguente: Esempi simili si trovano anche nel Micrologus di Guido d’Arezzo 4 08/05/2011 L’impiego di organa a terze parallele fu invece ristretto alle Isole britanniche e alla Scandinavia. L’esempio più noto è l’Inno a S. Magno del XII secolo. All’inizio dell’XI secolo si affermò il discanto nel quale è introdotto il principio del moto contrario tra le parti. Nel discanto la vox principalis passa al grave; superiormente ad essa si pone la vox organalis. Esempio Sul Kyrie– tropo Cuncipotens genitor meus fu realizzato un discanto. Esso figura in calce a un trattato anonimo Ad organum faciendum del secolo XI, conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano (e per questo definito “trattato di Milano”). 5 08/05/2011 audio Le origini della polifonia L’ORGANUM MELISMATICO 6 08/05/2011 All’inizio del secolo XII nella Francia meridionale e nella Spagna settentrionale, e precisamente nei centri monastici di S. Marziale di Limoges e di Santiago di Compostella, si affermò un nuovo tipo di organum che, per i suoi caratteri stilistici è stato chiamato melismatico. E’ superato il procedimento nota contro nota: qui, invece, ad ogni singola nota della vox principalis (al grave) ne corrispondono molte nella vox organalis. L’esempio riprodotto di seguito proviene dal Codex Caslistinus (1140 ca.) conservato nella Biblioteca della Cattedrale di Compostella. Audio Audio 2 (2° versione) 7 08/05/2011 Origini della polifonia: XII secolo LA SCUOLA DI NÔTRE– DAME 8 08/05/2011 Il passo più importante per un ulteriore sviluppo della polifonia fu la notazione del ritmo. Verso la fine del XII secolo va definendosi un sistema per annotare l’esatta durata delle note. Il gruppo dei musicisti che rese possibile questa importante innovazione è detto modernamente Scuola di Notre Dame perché pare gravitasse intorno alla celebre cattedrale parigina e a quel gruppo di professori e studenti che nel 1215 verrà riconosciuto come “Università di Parigi”. Nôtre-Dame – Parigi Parigi, capitale della musica europea (XIV sec) 9 08/05/2011 Il primo compositore di cui si ha notizia (il primo compositore professionista in assoluto nella storia della musica occidentale) è Magister Leoninus che dovrebbe essere vissuto nella seconda metà del XII secolo. La fonte che ci testimonia la sua identità è un trattato Anonimo, noto come Anonimo IV, che ci dice che Leoninus fu «optimus organista» (cioè compositore o esecutore di organa) e che compose un grande libro di organa (Magnus liber organa, andato perduto ma sopravvissuto in copie risalenti al XIII e al XIV secolo) per amplificare il servizio liturgico. Tutti gli organa attribuibili all’epoca di Leonino sono a due voci e si basano su un canto gregoriano preesistente (nessuno porta il nome del compositore). SI tratta, in sostanza, di organa melismatici, con un tenor (canto gregoriano) scritto con note di durata indeterminata e un duplum soprastante le cui note hanno durata determinata. Il rapporto fra tenor e duplum è di una nota per il tenor contro una media di 10 – 15 del duplum. Non tutte le sezioni dell’organum sono polifoniche, ma come le stesse fonti dell’epoca ammettono, sono rese polifoniche solo le parti solistiche dei canti responsoriali. Si può avere un’idea più precisa osservando lo schema che segue, riferibile a un alleluja gregoriano. 10 08/05/2011 L’esecuzione dell’Alleluja gregoriano Esecuzione solista: alleluia (solo intonazione) coro: alleluia più melisma (jubilus) solista: verso coro: concl. del verso solista: alleluia (soltanto intonazione) coro: jubilus (-a) Trasformazione polifonica di un Alleluja gregoriano alla Scuola di Notre-Dame Esecuzione Stile solista: alleluia (solo intonazione) polifonico coro: alleluia più melisma (jubilus) monodico solista: verso polifonico coro: concl. del verso monodico solista: alleluia (soltanto intonazione) polifonico coro: jubilus (-a) monodico 11 08/05/2011 Come si vede, solo le parti solistiche del canto gregoriano di partenza sono polifoniche. Quelle destinate al coro, invece, restano monodiche. Una simile scelta può sembrare paradossale a una sensibilità moderna: verrebbe spontaneo, infatti, pensare il contrario, ossia che le parti originariamente destinate al coro diventassero polifoniche e quelle solistiche restassero monodiche. Per capire le ragioni della scelta contraria, bisogna invece considerare che proprio ai solisti erano assegnate le parti più difficili del canto e che proprio per questo motivo sembrò del tutto naturale che proprio ai solisti, cioè ai cantori più bravi e preparati, venissero assegnate le parti polifoniche, mentre il coro continuasse a esprimersi secondo i canoni della monodia. Possiamo schematizzare un organum del tempo di Leonino (un Alleluia) come segue: 12 08/05/2011 Come si vede dallo schema, esistono due tipi diversi di scrittura polifonica. Quello tipico dell’organum melismatico, in cui il tenor è a valori ampi e indeterminati, chiamato organum purum… e un altro indicato come discanto (per la precisione clausole in stile di discanto) Nel discanto il tenor accelera fino a procedere con valori simili a quelli della voce sovrastante (duplum). Queste sezioni in discanto coincidono di norma con i melismi del canto gregoriano per i quali sarebbe impensabile mantenere valori tanto ampi al tenor. Dicevamo prima che nell’organum purum, ad una nota del tenor ne corrispondono anche 10–15 del duplum. Ora, considerando che i melismi gregoriani possono estendersi anche per 50 note, questo significherebbe estendere il duplum fino a 750 note! Ecco perché, invece, il tenor accelera fino a muoversi quasi nota contro nota col duplum. Possiamo osservare ora un organum completo: 13 08/05/2011 Audio 14 08/05/2011 clausola in stile discanto 15 08/05/2011 16 08/05/2011 17 08/05/2011 Origini della polifonia VIDERUNT OMNES Fonte gregoriana 18 08/05/2011 Viderunt (musica) Viderunt Audio 19 08/05/2011 Com’è ovvio i cantori apprezzavano particolarmente le clausole in stile di discanto, poiché tutte le parti erano egualmente impegnate nel canto. Il successore di Leonino, Magister Perotinus (1155/60 – 1225), compose infatti delle nuove clausole da inserire al posto degli originali. In pratica i cantori che si accingevano ad eseguire un organum avevano due possibilità: a) eseguire l’organum originale con le clausole in stile di discanto originali b) eseguire l’organum originale con le clausole nuove (clausole sostitutive di quelle originali) composte da Perotinus. Va detto, tuttavia, che i compositori della generazione di Perotinus prediligevano una polifonia più ricca: quindi non solo clausole a due voci, ma anche a tre e a quattro. Sicché qualora i cantori avessero optato per una clausola con un numero di voci superiore a due, durante l’esecuzione dell’organum, e solo in corrispondenza della clausola, le voci aumentavano da due a tre, fino a quattro. Clausola originale di Leonino su Nostrum 20 08/05/2011 Clausola sostitutiva su Nostrum L’inizio delle due clausole a confronto: quella originale a) e quella sostitutiva b) a) b) 21 08/05/2011 Non pago di aver inserito nuove clausole nei vecchi organa, Perotino compose anche nuovi organa a tre o a quattro voci, la cui struttura è tuttavia simile a quella degli organa a due voci di Magister Leoninus. Audio Viderunt Il mottetto Oltre all’organum, il periodo in esame (tardo XII fino alla fine del XIII, definito periodo dell’Ars vetus o Ars Antiqua) diede vita a un secondo genere destinato a vita lunga e feconda: il mottetto. Nasce dalla pratica di aggiungere testi alle clausole sostitutive che, in quanto coincidenti con i melismi dell’originale gregoriano, ne erano prive. In pratica il mottetto nasce grazie a una tardiva applicazione del principio della tropatura. Poiché in francese il termine ‘parola’ viene detto mot, la clausola tropata prese il nome di mottetto. 22 08/05/2011 Il mottetto del Duecento divenne presto una composizione autonoma i cui testi trattavano frequentemente argomenti profani. La sua caratteristica più importante è che oltre a essere generi polifonici erano anche politestuali: il tenor (cui poteva essere aggiunta un’altra voce strumentale detta contratenor) era strumentale, mentre le altre voci (il motetus detto anche duplum, e il triplum) erano cantate e fornite di testi differenti, a volte persino scritti in lingue diverse (latino o francese). Nonostante la diversità dei testi gli argomenti però sono affini: se una voce descrive l’arrivo dell’autunno, l’altra parla della primavera; se una voce parla dell’amata, un’altra dell’amato; se il mottetto è affidato alla voce di tre ipotetiche sorelle, ciascuna voce rappresenterà ognuna di esse: la più giovane la più acuta, la mezzana quella di mezzo, la vecchia quella grave. Oltre a essere differenziate nel testo, le voci del mottetto si distinguevano anche perché scorrevano con velocità diverse. In genere il tenor procedeva a note lunghe; il motetus o duplum andava più velocemente mentre il triplum procedeva con un ritmo ancora più serrato. Era quasi una riproduzione in scala del movimento degli astri: per la concezione tolemaica la terra era immobile al centro dell’universo, mentre intorno ad essa il cielo della luna, quello del sole, quelli dei pianeti e delle stelle ruotavano a velocità sempre crescente in proporzione alla loro distanza dalla terra, poiché le orbite che dovevano percorrere ogni giorno erano progressivamente sempre più ampie. D’altra parte non va dimenticato che i primi autori di mottetti erano professori e studenti dell’Università di Parigi, frequentatori delle discipline del quadrivium. Fra questi ricordiamo Adam de la Halle, troviere oltreché mottettista. 23 08/05/2011 Il conductus Un altro genere musicale dell’Ars Antiqua era il conductus. Esso consisteva in canti in lingua latina di argomento profano, spesso politico o celebrativo. La sua principale particolarità era che il tenor anziché essere tratto da una composizione gregoriana preesistente (come nell’organum o nel mottetto) era composta appositamente. Possiamo considerare il conductus come il primo genere musicale polifonico in cui tutte le voci sono di libera invenzione. Ma una simile libertà d’invenzione non era evidentemente troppo confacente alla mentalità del tempo, visto e considerato che ebbe vita breve e circoscritta alla sola Ars Antiqua. 24 08/05/2011 La Scuola di Nôtre-Dame LA NOTAZIONE A NOTRE DAME Notazione modale (Modi ritmici) 25 08/05/2011 Le ligature A seconda della scrittura adottata era possibile stabilire il ‘modo ritmico’ di appartenenza di un brano (nell’esempio i modi sono cerchiati in rosso) Firenze, Bibl. Laurenziana plut. 29 (serc. XIII) Clausola -GO (Virgo) 26 08/05/2011 Trascr. Clausola Audio Clausola La polifonia VERSO L’ARS NOVA: L’EVOLUZIONE DELLA NOTAZIONE MUSICALE DURANTE IL XIII SECOLO 27 08/05/2011 Poco dopo la metà del Duecento, ancora nell’ambito di quella che oggi viene definita l’Ars Antiqua, fu applicato per la prima volta – seppure parzialmente – un principio su cui si baserà la semiografia musicale successiva: l’equivalenza fra segno scritto e significato sonoro. A partire dal trattato Ars cantus mensurabilis di Francone di Colonia – un tedesco attivo anche a Parigi e forse professore di quell’università, che scrisse il suo volume fra il 1260 e il 1280 – i diversi valori delle note iniziarono a essere espressi da figure differenti, inaugurando quella che sarà definita musica mensurale, ossia musica misurabile. Le regole stabilite da Francone per le relazioni fra la longa e la breve sono le seguenti: a) una Longa è perfetta quando è seguita da un'altra longa o da 2 o 3 brevi; b) una Longa è imperfetta se viene seguita da 1 o più di 3 brevi; la prima B rende imperfetta la L, e le restanti B vengono raccolte in gruppi di 3 ciascuno; se avanza una B, essa rende imperfetta la L seguente; se avanzano due B ha luogo l'alterazione della seconda Inoltre poteva essere a volte aggiunto un punto (punto divisionis) che indicava una divisione tra due perfezioni. Principi simili regolavano le relazioni tra la breve e la semibreve. 28 08/05/2011 Triplum Duplum Alle psallite cum luya not. orig. Alle psallite not moderna Audio Tenor 29 08/05/2011 Col passare del tempo il mottetto subì una sostanziale trasformazione ritmica. L'artefice principale di tale trasformazione fu un compositore della fine del XIII secolo, Petrus de Cruce, che arricchì le teorie mensurali di Francone. I mottetti di Petrus, mostrano in effetti numerose figurazioni ritmiche irregolari nel triplum (terzine, quintine, e addirittura gruppi di nove suoni) che implicano necessariamente l'uso di valori più piccoli della breve (semibreve). In pratica secondo il sistema petroniano, da due a nove semibrevi racchiuse fra due punti, hanno il valore di una breve. esempio. SSS. SSSSS. SS = terzina, quintina, duina Audio Triplum: E' un uomo che scrive canti ispirati da un amore che lo riempie di gioia Motetus: "Per lungo tempo mi sono trattenuto dal scrivere canti" - si legge nel motetus- "Ma ora l'amore che provo verso la più bella dama del mondo ha rotto il mio silenzio" Tenor: Strumentale - tratto dal c.g. 30 08/05/2011 31 08/05/2011 Audio On parole de batre/A Paris soir et matin/Frese nouvele! (3 voci) Trpilum: E' un uomo intento a descrivere il piacere che prova nel discorrere di buon vino, capponi grassi, canto, gioco, belle donne, ecc. tutto ciò si trova a Parigi. Duplum (è un invito a recarsi a Parigi) Giorno e notte a Parigi c'è buon pane e buon vino carne e pesce e tutti i generi di amicizie [...] Tenor: Fragole fresche! Belle more! 32