Ricerche Microbiologiche Standard del Regno Unito Ricerca su Esantemi Vescicolari Emesso da Standards Unit, Microbiology Services, PHE Linea Guida Clinica I G 6 I Emissione no: 3.1 I Data emissione: 01.11.13 I Pagina 1 di 21 © Crown copyright 2013 Ricerca su Esantemi Vescicolari Ringraziamenti Le Procedure Standard del Regno Unito per le Ricerche Microbiologiche (SMI - Standards for Microbiology Investigations) sono sviluppate sotto l'egida della Public Health England (PHE) in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale (NHS - National Health Service), la Sanità Pubblica del Galles e con le organizzazioni professionali i cui loghi sono di seguito elencati sul sito web http://www.hpa.org.uk/SMI/Partnerships. Le SMI sono sviluppate, revisionate e controllate da diversi gruppi di lavoro che sono supervisionati da un comitato direttivo (consultare http://www.hpa.org.uk/SMI/WorkingGroups). Si ringraziano per contributi forniti i numerosi operatori dei laboratori clinici, gli specialisti e i laboratori di riferimento che hanno fornito informazioni e commenti durante lo sviluppo di questo documento. Si ringraziano i Revisori Medici per le modifiche apportate ai contenuti clinici. Per ulteriori informazioni contattare: Standards Unit Microbiology Services Division Health Protection Agency 61 Colindale Avenue London NW9 5EQ E-mail: [email protected] Website: http://www.hpa.org.uk/SMI Le Procedure Standard del Regno Unito per le Ricerche Microbiologiche sono sviluppate con la collaborazione di: Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 2 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari Contenuti RINGRAZIAMENTI .................................................................................................................... 2 CONTENUTI .............................................................................................................................. 3 TABELLA MODIFICHE ............................................................................................................. 4 RICERCHE MICROBIOLOGICHE: PROCEDURE STANDARD DEL REGNO UNITO: SITUAZIONE 5 SCOPO DEL DOCUMENTO...................................................................................................... 8 INTRODUZIONE ........................................................................................................................ 8 1 VARICELLA ZOSTER ...................................................................................................... 9 2 HERPES SIMPLEX ......................................................................................................... 10 3 IMPETIGO ....................................................................................................................... 10 4 MALATTIA DEL PIEDE E DELLA BOCCA.................................................................... 11 5 HERPES B VIRUS (CERCOPITHECINE HERPES VIRUS 1)........................................ 11 6 HERPES VIRUS 6.......................................................................................................... 12 7 VAIOLO BOVINO............................................................................................................ 12 8 VAIOLO DELLA SCIMMIA ............................................................................................. 12 9 ORF ................................................................................................................................. 13 10 VACCINIA ....................................................................................................................... 13 11 VAIOLO (VARIOLA) ....................................................................................................... 14 12 MALATTIA DA RICKETTSIA ......................................................................................... 15 13 CARBONCHIO................................................................................................................ 15 14 CANDIDIASI.................................................................................................................... 16 15 LARVA CUUTANEA MIGRANTE................................................................................... 16 16 SIFILIDE.......................................................................................................................... 16 BIBLIOGRAFIA ....................................................................................................................... 17 NICE ha accreditato la procedura usata dalla Public Health England per elaborare gli Standards for Microbiology Investigations. L’accreditamento è valido per 5 anni dal Luglio 2011. Informazioni più dettagliate sull’accreditamento possono essere consultate: www.nice.org.uk/accreditation. Per ulteriori informazioni sul nostro accreditamento consultare: : www.nice.org.uk/accreditation Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 3 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari Tabella delle Modifiche Ciascun metodo SMI possiede una registrazione separata delle correzioni. Quelle attuali sono specificate in questa pagina. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la [email protected]. I documenti nuovi o revisionati devono essere controllati in ciascun laboratorio in accordo con il sistema locale di gestione della qualità. Modifica No/Data. 4/01.11.14 Emissione eliminata. no 3 Emissione inserita no. 3.1 Sezione(i) interessate/Pagina no. Modifica. Il documento è stato inserito in un nuovo formato che evidenzia il passaggio della Health Protection Agency alla Public Health England. Prima pagina ridisegnata. Documento intero . Rinominata la pagina di “Stato come Scopo” e Obiettivo ed aggiornata in modo appropriato. I loghi delle organizzazioni professionali sono stati revisionati ed aggiornati. Sezione Tipo di Campione aggiunta Modifica No/. 3/15.06.12 Emissione eliminata. no 2,1 Emissione inserita no. 3 Sezione(i) interessate. Modifica. Sifilide Inserita sezione Bibliografia Bibliografia In parte aggiornata. Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 4 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari Ricerche Microbiologiche Standard del Regno Unito#: Scopo e Obiettivo Utilizzatori delle SMI Sono stati identificati tre gruppi di utenti per i quali le SMI sono particolarmente utili: • Nel Regno Unito le SMI sono principalmente destinate come risorsa generale ai professionisti che operano nel campo della medicina di laboratorio e delle malattie infettive. • Le SMI forniscono ai clinici informazioni in merito allo standard dei servizi di laboratorio riferibili alle ricerche per la diagnosi delle infezioni nei loro pazienti e le documentazioni forniscono indicazioni che facilitano la prenotazione elettronica di tests appropriati da parte dei reparti ospedalieri. • Le SMI forniscono gli standard per le ricerche microbiologiche anche ai responsabili della sanità pubblica che devono considerarle come parte delle procedure da adottare per la salute (sia clinica che pubblica) per la propria popolazione. Informazioni di Base per le SMI Le SMI comprendono algoritmi e procedure raccomandate che riguardano tutte le componenti del processo diagnostico dalla fase pre-analitica (sindrome clinica) alle diverse fasi analitiche (prove di laboratorio) e post-analitiche (interpretazione e comunicazione dei risultati). Gli algoritmi delle sindromi sono corredati da informazioni più dettagliate contenenti consigli sulle indagini per specifiche malattie e infezioni. Note orientative riguardano il contesto clinico, la diagnosi differenziale e indagini appropriate per particolari condizioni cliniche. Le note orientative descrivono metodologie di laboratorio essenziali che sono alla base della qualità, ad esempio la validazione della prova, la garanzia della qualità, la definizione dell'incertezza della determinazione. La Standardizzazione del processo diagnostico conseguente all'adozione delle SMI consente di garantire in tutto il Regno Unito strategie d’indagine equivalenti nei diversi laboratori ed è una condizione essenziale per interventi nel campo della sanità pubblica, della sorveglianza, e per le attività di ricerca e di sviluppo. Nel Regno Unito le SMI rappresentano strategie omogenee per le prove diagnostiche e la programmazione degli interventi di sanità pubblica Collaborazione Paritaria La preparazione e stesura delle SMI è effettuata mediante collaborazione paritaria fra PHE, NHS, Royal College of Pathologists e le organizzazioni professionali. L'elenco delle organizzazioni partecipanti può essere trovato su sito http://www.hpa.org.uk/SMI/Partnershipshttp. L'inclusione del logo di una organizzazione in una SMI implica il sostegno degli obiettivi e del processo di preparazione del documento. I rappresentanti delle organizzazioni professionali fanno parte del comitato direttivo e dei Gruppi di Lavoro che sviluppano le SMI. Le opinioni dei rappresentanti possono non essere rigorosamente conformi a quelle dei membri delle organizzazioni a cui appartengono né a quelle delle loro organizzazioni. I rappresentanti prescelti rappresentano uno strumento bidirezionale per la consultazione e dialogo. Le opinioni espresse sono ricercate con un processo di consultazione. Le SMI sono sviluppate, revisionate ed aggiornate con un ampio processo di consultazione # Gli Standard di Microbiologia del RU erano in precedenza conosciuti come Metodi Nazionali Standard. Microbiologia è usato come termine generico per includere le due specialità di Microbiologia Medica riconosciute dal GMC (General Medical Council), (che comprende Batteriologia, Micologia e Parassitologia) e la Virologia Medica. Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 5 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari Assicurazione di Qualità Il NICE (National Institute for Health and Care Excellence) ha accreditato la procedura utilizzata dai Gruppi di Lavoro per produrre le SMI L’accreditamento è applicabile a tutte le linee guida prodotte dall’Ottobre del 2009. La procedura per lo sviluppo delle SMI è certificata dalla ISO 9001:2008. Le SMI rappresentano una procedura standard di buona qualità pratica alla quale si devono attenere per la propria attività tutti i laboratori di microbiologia clinica e di sanità pubblica del Regno Unito. Le SMI sono accreditate dal NICE e non rappresentano gli standard minimi di attività, e neppure il più alto livello di complesse indagini di laboratorio disponibili nel Regno Unito. Utilizzando le SMI, i laboratori dovranno tenere conto delle esigenze locali e intraprendere ricerche addizionali qualora opportune. Le SMI aiutano i laboratori a soddisfare i requisiti dell’accreditamento con la promozione di procedure d’elevata qualità che possono essere verificate. Le SMI forniscono inoltre un punto di riferimento per lo sviluppo del metodo. Queste stesse devono essere utilizzate in associazioni con altre SMI. Le prestazioni della SMI dipendono dal personale ben addestrato e dalla qualità dei reagenti e delle attrezzature utilizzate. I laboratori dovrebbero assicurare che tutti i reagenti di tipo commerciale e quelli messi a punto in laboratorio siano stati validati e risultati idonei allo scopo. I laboratori devono partecipare a programmi di valutazione di qualità esterni ed eseguire le relative procedure del controllo di qualità interno. Coinvolgimento del Paziente e della Comunità Nello sviluppo delle SMI i rispettivi Gruppi di Lavoro sono impegnati per favorire il coinvolgimento dei pazienti e dell’opinione pubblica. Grazie al coinvolgendo pubblico, di operatori sanitari, ricercatori e organizzazioni di volontariato la SMI risultante sarà strutturalmente valida e atta a soddisfare le esigenze dell'utente. L’opportunità di partecipazione per contribuire alla consultazione è estesa al pubblico con l’accesso libero al nostro sito web Informazione della Gestione e dei Dati Sensibili La PHE è un’organizzazione che condivide le direttive Caldicott. Ciò significa prendere ogni possibile precauzione per prevenire la diffusione non autorizzata di informazioni sui pazienti e di garantire che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in condizioni di sicurezza. Lo sviluppo di metodi SMI è assoggetto agli obiettivi PHE di Uguaglianza http://www.hpa.org.uk/webc/HPAwebFile/HPAweb_C/1317133470313. I Gruppi di Lavoro SMI sono impegnati a raggiungere gli obiettivi di parità di consultazione efficace con gli appartenenti al pubblico, i partner, le parti interessate ed i gruppi specialistici coinvolti. Dichiarazione Legale Mentre ogni cura è stata intrapresa per la preparazione delle SMI, PHE e ogni altra organizzazione di sostegno, deve, per quanto possibile in base a qualunque legge vigente, escludere la responsabilità per tutte le perdite, costi, reclami, danni o spese derivanti da o connessi all'uso di una SMI o con qualsiasi informazione ivi contenuta. Se si apportano modifiche a una SMI, si deve porre in evidenza dove e da chi sono state effettuate tali modifiche. Le conoscenze di base e la tassonomia microbica per la SMI sono le più complete possibili, al momento della pubblicazione. Eventuali omissioni e nuove informazioni saranno considerate nel corso della prossima revisione. Queste procedure standard (SMI) possono essere sostituite solo da revisioni dello standard, azione legislativa, o in seguito ad indicazioni da parte dell’ente accreditato NICE. I diritti d’autore delle SMI sono della “Crown” e questi dovrebbero essere riconosciuti quando appropriato. Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 6 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari Citazione Suggerita per questo Documento Public Health England. (2013). Investigation of Vesicular Rashes. UK Standards for Microbiology Investigations. G 6 Emissione 3.1. http://www.hpa.org.uk/SMI/pdf. Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 7 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari Scopo del Documento Tipo di Campione of Specimen Siero, sangue intero, liquido vescicolare e/o, LCR, tessuto e feci Scopo Questa SmiI descrive l’esame dei campionii per esantemi vescicolari Questa SMi deve essere usata congiuntamente alle altre SMI. Introduzione Le vescicole sono lesioni circoscritte, rilevate, contenenti liquido chiaro. Quando superano 0.5 cm di diametro sono di solito definite bolle1. Si formano per una modificazione del grado di coesione delle cellule epidermiche o dei componenti le aree della membrana basale, associata ad afflusso di liquido all’interno o in prossimità del sito della lesione. Sono diverse dalla papule a componente solida che si sviluppano in forma rotondeggiante, rilevate sulla superficie cutanea e con contengono pus, il loro diametro di solito è inferiore a un centimetro, Le lesioni vescicolari sono principalmente conseguenti a disordini di tipo immunologico o ad altre condizioni che comprendono morsicature d’insetti, eczema atopico, reazioni a farmaci, herpes gravidico, ecc. Eruzioni vescicolari compaiono anche in un certo numero di infezioni virali, in particolare varicella-zoster ed herpes simplex. Al di fuori del classico esantema dell'infanzia, esantemi atipici con vescicole sono di solito, ma non esclusivamente, causati di infezioni da enterovirus2. Le infezioni da poxvirus sono pure note per avere lesioni di tipo vescicolare. Le infezioni da Echovirus 18 si sono associate a esantema vescicolare3. Nella valutazione dell’eritema vescicolare devono pure essere considerate le infezioni batteriche e quelle fungine. Le vescicole si manifestano in situazioni alquanto diverse come impetigine, candidasi, ectima gangrenoso associato ad infezione da pseudomonas, e carbonchio enelle razioni dermatologiche. Eritema nodoso, che può presentarsi con vescicole diffuse e esantema pustoloso, può manifestarsi nelle fasi batteriemiche d’infezione gonococcica e meno frequentemente da meningococco. Immagini di eruzioni vescicolari sono disponibili nei libri di testo standard e on-line. Il Centro per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione offrono immagini di lesioni da vaiolo,vaiolo bovino e varicella-zoster tramite il loro sito web http://phil.cdc.gov/phil/home.asp. Diagnosi di Esantema Vescicolare Alcuni esatemi vescicolari sono di solito diagnosticati su base cllnica. Ad esempio, nella comunità, la varicella è di solito diagnosticata senza ricorrere a medici o ad accertamenti di laboratorio. Quando si ritiene opportuno un accertamento di laboratorio si può raccogliere il liquido vescicolarein un terreno di trasporto per la PCR o per l’esame colturale del virus. Se si sospetta un’eziologia batterica quale l’impetigine, i tamponi devono essere inseriti in terreno di trasporto idoneo per la colorazione Gram e la coltura batterica. Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 8 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari 1 Varicella zoster La Varicella è una infezione frequente dell'infanzia che si verificano in tutto il mondo. L’esantema della varicella si manifesta in modo caratteristico con lesioni in stadi evolutivi diversi. Dopo un periodo d’incubazione di 10 -21 giorni, può comparire una fase prodromica di lieve gravità con febbre e malessere. Successivamente si manifesta l’esantema con piccole papule rosse, che poi divengono prominenti e pruriginose sviluppando vescicole su sfondo rosso. Le vescicole evolvono in forme pustolose che si trasformano in croste. L’esantema è pruriginoso. Ogni 2 - 4 giorni, per un periodo di 7 giorni, possono comparire nuovi raggruppamenti di lesioni che saranno rilevate in fasi evolutive diverse. La distribuzione dell’esantema inizia tipicamente sul tronco, e poi su viso, braccia e gambe. Sono talvolta coinvolti i palmi delle mani e le piante dei piedi1,. L’herpes zoster (fuoco di sant’Antonio) è determinato dalla riattivazione del virus VZ latente nei gangli sensoriali. Il virus scende lungo i neuroni sensoriali determinando un’iniziale dolenzia secondo la distribuzione dermatosomiale del nervo. L’eritema si manifesta in pochi giorni o settimane con successiva comparsa di esantema vescicolare lungo la distribuzione del nervo. Negli adulti il volto (in particolare l’area del nervo trigemino) ed il tronco sono le principali sedi delle lesioni del fuoco di sant’Antonio. 1.1 Diagnosi di Varicella e Zoster La diagnosi è di solito posta su base clinica con elevata accuratezza nei casi tipic6. Notare che l’esantema della varicella è frequentemente interpretato in modo erroneo come herpes simplex7. Se si richiede la conferma diagnostica del laboratorio, in modo particolare per manifestazioni atipiche o in caso di implicazioni per il controllo dell’infezione, sono disponibili numerosie tipologie di accertamento. Metodi molecolari come la PCR hanno largamente sostituito altri metodi diagnostici per la varicella zoster per la maggiore sensibilità e tempi di risposta più contenuti6,8. Tipi di campioni di elezione sono in primo luogo il fluido delle vescicole e il sangue, LCR e tessuti, se appropriati. La sierologia può indirizzare verso la diagnosi di infezione recente da varicella; la siroconversione di IgG VZ e la preseza di IgM possono essere diagnosiche. L’aumento delle IgG e la presenza di IgM a titolo elevato sono compatibili con varicella recente9 La positività delle IgG per VZ possono comunque esprimere reattività crociata con l’infezione da herpes simplex10. Anche le IgM EIA a cattura possono presentare simile reattività crociata con HSV e possiedono ridotta specificità (66%)11. Il tradizionale striscio di Tzanck è semplice e rapido. Per questa tecnica citologica si appronta uno striscio prelevato dalla base della lesione, si colora con Giemsa e si ricercano al micriscopio cellulle giganti multinucleate12. Attualmente è raramente utilizzata non essendo in grado di differenziare herpes simplex da varicella-zoster e per la sua scarsa sensibilità13. La stessa considerazione vale per la microscopia elettronica14. E’ stato segnalato che l’isolamento del VZV in coltura cellulare (fibroblasti di polmone di embrione umano) ha espresso una sensibilità del 100% da materiale vescicolare durante i primi tre giorni di malattia, quaestasi riduce in modo consistente a partire dal sesto giorno15. Diminuisce anche quando il campione è prelevato dopo la somministrazione di terapia antivirale. L’uso della tecnica shell vial (DEAFF) per le colture del VZ migliora la percentuale d’isolamento del 50% rispetto alla coltura cellulare convenzionale. Questo metodo fornisce un risultato definitivo in 3 giorni rispetto ai più di sette richiesti dalla cotura convenzionale13. La ricerca diretta dell’antigene con anticorpi monoclonali fluoresceti anti-VZ esprime sensibilità superiore alla coltura cellulare; in alcune ricerche è risultata maggiore del 90%13,16. Sembrano attualmente infondate le preoccupazioni che la ricerca diretta con IF eseguita con gli anticorpi monoclonali disponibili possa esprimere una percentuale sinificativa di risultati falsamente negativi da imputarsi a virus mutanti VZV gE17 Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 9 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari 1.2 Vaccino per Varicella Zoster I soggetti vaccinati per la varicella possono sviluppare un esantema di cui è rilevabile il ceppo OKa della varicella. Si manifestano un numero ridotto di lesioni vescicolari, e queste sono presenti in circa il 3-5% nella sede della vaccinazione e per un altro 3-5% in sedi diverse. L’esantema da vaccino compare circa 3-4 settimane dopo la sua somministrazione ma talvolta anche dopo 6 settimane. Lesioni vaccinali da zoster possono comparire anche dopo la vaccinazione con varicella18. In questa circostanza l’accuratezza della diagnosi è affidata alla PCR per differenziare il ceppo virale di tipo selvaggio da quello vaccinale (Oka)19,20. 2 Herpes Simplex Le infezioni da Herpes simplex sono frequenti e spesso asintomatiche21. Le lesioni vescicolari sono la principale manifestazione di entrambi gli herpes simplex di tipo 1 e tipo 2 e possono manifestarsi in ogni sede cutanea. Le lesioni genitali sono dovute a due virus clinicamente indistinguibili. L’infezione primaria sintomatica da HSV-1 si presenta di solito con gengivostomatite e faringite, spesso accompagnata da una malattia febbrile sistemica. Le lesioni orali sono ulcerate. L’herpes genitale primitivo è caratterizzato da febbre, cefalea, malessere, mialgia, dolore locale, prurito, disuria, secrezione vaginale ed uretrale, e linfoadenopatia inguinale. Le lesioni possono essere presenti in diversi stadi, comprendenti vescicole, pustole, o ulcere. Le lesioni da HSV-2 hanno maggior tendenza a riattivarsi ed a ripetersi 22. L’Infezione da HSV genitale può provocare disuria, bruciore e prurito in isolamento. Infezione disseminata può verificarsi nei neonati e immunocompromessi. 2.1 Diagnosi di Infezione da Herpes Simplex I metodi PCR sono molto più sensibili della cultura per i virus con il sangue come campione di riferimento seguito dal LCR23,25. Si raccomandata la tipizzazione in caso di primo episodio d’infezione genitale per guidare la valutazione sulla prognosi e la gestione. I Metodi di coltura cellulare (in particolare con MRC5 o linee di fibroblasti simili) sono stati precedentemente considerati come il 'gold standard' diagnostico per HSV26. La sensibilità del metodo è molto buona in lesioni vescicolari iniziali, ma diminuisce notevolmente nel tempo. Il tempo richiesto per la comparsa dell’effetto citopatico virale può variare 1-5 giorni27 3 Impetigine L’infezione cutanea è frequente in età pediatrica ed è causata dallo Streptococcus pyogenes e/o dallo Staphylococcus aureus, spesso in un’area in cui la cute ha subito danneggiamenti1. L’impetigine inizia di solito con una sola macula eritematosa di 2-3 mm che rapidamente evolve in vescicola o pustola. La vescicola si rompe, rilasciando un essudato di color miele. L’impetigie si diffonde rapidamente alle aree adiacenti ed in sedi distanti per auto inoculazione. La forma di impetigine bollosa meno frequente si manifesta con bolle superficiali fragili, e di solito è causata da un’infezione stafilococcica. Quest’ultima è di solito riscontrata in bambini di età inferiore ai 2 anni. Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 10 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari 3.1 Diagnosi di Impetigine I tamponi devono essere inseriti in terreno di trasporto per batteri per la colorazione di Gram e l’esame colturale. Il titolo serico anticorpale per la O streptolisina e per la anti-DNAsi B sono frequentemente aumentati 4 Malattia del Piede e della Mano Le infezioni da Enterovirus sono diffuse in tutto il mondo e possono causare malattie caratteririzzate da lesioni vescicolari sulle mani, piedi ed in sede orale. Questi casi sono causati da: virus Coxsackie A ed in particolare dall’A10 ed A16 (ma anche dall’A5 ed A9), enterovirus 71, ECHO 1 e 4 e Coxsackie B5. In Estemo Oriente ed in Australia negli anni recenti l’Enterovirus tipo 71 ha causato episodi epidemici ed è stato associato a morbilità e mortalità significative correlate a complicanze neurologiche (includenti encefalite e paralisi flaccida), miocardite, e affezzioni polmonari28-32. La malattia del piede mano e bocca esordisce di solito con manifestazione prodromica febbrile, faringodinia ed anoresia, a cui 2 giorni dopo fanno seguito comparsa di vescicole su guancie, gengive e lingua, che spesso evolvono in forma ulcerativa2. Il giorno dopo, o in quello succssivo, si sviluppa un esantema cutaneo non pruriginoso, che inizia con lesioni maculopapulose rosse di piccole dimensioni su palmi delle mani, piante dei piedi e natiche. La malattia si risolve in circa 7 giorni. La maggior parte dei casi sono asintomatici e quelli che si rivolgono al medico sono spesso casi pediatricu che raramente richiedono trattamento specifico33. 4.1 Diagnosi di infezione da Enterovirus Nei casi tipici di malattia della mano piede e bocca la diagnosi è solitamente di tipo clinico. La diagnosi con metodi di biologia molecolare stanno diventanto quelli di prima scelta in quanto offrono vantaggi rispetto ai tradizionali per quanto riguarda la sensibilità con metolologie in costante progresso; possono essere analizzati campioni di diverso tipo considerando in primo luogo il liquido vescicolare e successivamentee siero, feeci secrezioni del tratto respiratorioe campioni tissutali31,34. La conferma di laboratorio può includere la coltura cellulare, usando in modo particolare le cellule RD35. Gli accertamenti sierologici per IgM anti enterovirus sono in grado di rilevare la maggior parte dei casi anche nella prima setimana di malattia ma non sono spesso utilizzati30 . Anche la coltura degli Enterovirus presenti nelle feci è un metodo particolarmente sensibile che può agevolare ma non diagnosticare un’infezione da enterovirus35. 5 Herpes B Virus (Herpesvirus 1 delle Cercopithechine) Le infezioni umane sono molto rare e si manifestano occasionalmente dopo contaminazione con virus herpes B da scimmie macaco o da tessuti infetti provenienti dai macachi. Nelle maggior parte dei casi nel sito d’inoculo si manifesta un esantema vescicolare che può essere associato a dolenzia, bruciore o insensibilità36 . La diagnosi precoce è fondamentale per iniziare al più presto possibile un trattamento antivirale a causa dell’elevata mortalità per encefalite. 5.1 Diagnosi di Infezione da Herpes B La PCR offre maggiore sensibilità e rapidità ed è una sicura’alternativa rispetto alle altre possibilità d’identificazione con il sangue, campione di scelta, seguito dal LCR37,38. La coltura del virus (eseguita da un laboratorio di riferimento con livello di contenimento di Categoria 4 non è sensibile quando si prelevano campioni da lesioni lavate in precedenza35. Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 11 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari 6 Herper Virus 6 Umano Sebbene l’HHV6 di solito causi nei bambini l’esantema febbrile reseola infantum, può produrre raramente anche lesioni di tipo vescicolare (Cosultare G 7-Investigation of Red Rash).Dei due tipi di HHV6, solo HHV6B è stato associato a esantema vescicolare. 6.1 Diagnosi di Infezione da Herpes Virus 6 Umano La diagnosi sierologica di laboratorio può essere difficile per la presenza di reazioni crociate fra gli herpesvirus. Lo tecnologie con microchip disponibili hanno consentito lo sviluppo di un metodo per la ricerca simultanea di sette herpes virus39. Sono utilizzati saggi per il rilievo della siero conversione delle IgG o per IgG a bassa avidità, associati alla ricerca delle IgM o alla positività della PCR su campioni ematici40. Integrato nel cromosoma HH6 può essere persistentemente rilevato nel DNA in assenza di sintomi. 7 Vaiolo Bovino Il vaiolo bovino determina nell’uomo una malattia non frequente, di solito acquisita per contatto diretto con gatti infetti. Si ritiene che la riserva dell’infezione sia rappresentata dai roditori selvatici41. La lesione è solitamente unica, frequente all’arto inferiore, inizia con una papula e si trasforma in una vescicola emorragica che poi si ulcera. La vescicola, spesso ombelicata, è circondata da eritema ed edema. Sono frequenti linfangite e linfoadenopatia ed anche febbre e mialgia42 7.1 Diagnosi di Vaiolo Bovino La diagnosi si avvale della microscopia elettronica diretta (ME) su materiale proveniente dalle lesioni, liquido vescicolare od ottenuto da croste essiccate. Sul materiale bioptico la ME può anche mettere in evidenza orthopoxviruses. Il virus del vaiolo bovino può svilupparsi in coltura di tessuto e può essere evidenziato con ME. Il virus del vaiolo bovino può non essere differenziabile dal molluscum contagiosum, ma i metodi PCR possono definire la diagnosi specifica.43. Il Laboratorio di Riferimento per questo patogeno è il Virus Reference Deparment , Colindale, Public Health England . 8 Vaiolo della Scimmia Precedentemente confinata nelle foreste pluviali dell’Africa centrale ed occidentale, la malattia da virus vaiolo della scimmia è comparsa negli USA a seguito dell’importazione di animali esotici domestici44. Dopo un periodo d’incubazione di circa 12 giorni compare sintomatolgia prodromica con febbre, cefalea, mialgia e sudorazione e talvolta tosse non produttiva. L’asantema inizia sul volto e si diffusonde poi alla testa, tronco ed alle estremità. Le manifestazioni satelliti compaiono sulle mani e sui piedi44. L’esantema progredisce da forme papulose in vescicole, pustole, pustole ombelicate e croste. A differenza del vaiolo, le lesioni da vaiolo della scimmia possono manifestarsi e presentarsi in diversi stadi di sviluppo. Per la diagnosi differenziale la princiale malattia è la varicella. ma l’esantema del vaiolo della scimmia evolve più lentamente, in 8 – 12 giorni45,46. In corso di alcune epidemie insorte nella Repubblica Democratica del Congo la varicella ed il vaiolo della scimmia hanno avuto diffusione contemporanea47,48. La perceentuale di mortalità è di circa il 10%49. 8.1 Diagnosi di Vaiolo della Scimmia La microscopia elettronica su croste, materiale vescicolare o su campione bioptico, pone in evidenza un’elevata concentrazione di orthopoxvirus a forma rettangolare50. Le lesioni istologiche Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 12 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari del vaiolo della scimmia sono praticamete identiche a quelle del tanapox (virus del vaiolo del fiume Tana) o alle forme della fase papulonecrotica del vaiolo, con necrosi dello strato basale adiacente alle papille dermiche ed allo strato spinoso. Nel citoplasma delle cellule epidermiche infettate sono 51 state pure osservate strutture che assomigliano ai corpi di Guarnieri . La differenziazione dei diversi orthopoxviru includono metodi di tipizzazione PCR inclusa la RFLP (restriction fragment length polymorphism - polimorfismo della lunghezza dei frammenti di restrizione) e micrometodi che 50,52,53 utilizzano le regioni del gene crmB . Sono didponibili per il vaiolo delle scimmie generici e sono state recentemente descritte due real-time PCT che consentono la differenziazione dei cladi 49 del vaiolo delle scimmie . la sierologia, abche se importante nel determinare la prevalenza di 46 infezione da poxvirusnei paesi africani, è soggetta a reattività crociata . , Il Laboratorio di Riferimento per questo patogeno è il Virus Reference Department, Colindale, Public Health England. 9 ORF Orf (nota anche come ectima contagioso, dermatite pustolosa contaiosa o scabbia orale) è una malattia delle pecore diffusa in ogni parte del mondo ove l’animale è presente. Può infettare anche le capre e l’uomo. E’ causata da un parapoxvirus. Nelle giovani pecore le vescicole evolvono in pustole e poi in croste che si manifestano principalmente in sede periorale. Gli uomini possono infettarsi per contatto con gli animali e di solito si sviluppano lesioni solitarie sulle mani o sugli avambracci. La diffusione delle lesioni papulovescicolari alle mani ed al viso sono occasionalmente associate ad infezione da orf54. Facilitano la diagnosi di orf l’anamnesi positiva di contatto recente con pecore e la lesionie 54 Le lesioni tipiche sono larghe 2-3 cm, ed evolvono secondo i seguenti stadi evolutivi: fase iniziale maculopapulosa, vescicolazione, lesione bollosa, nodulo trasudante, nodulo crostoso compatto. Nei soggetti immuocompromessi si possono presentare ampie lesioni che tendono a non scomparire55. 9.1 Diagnosi di Orf La diagnosi è di solito clinica ma può essere confermata con la ME o con PCR (sangue o liquido vescicolare) o con ME (liquido vescicolare) 54,56,57. Le infezioni asintomatiche negli animali sono rilevate con la PCR53. I saggi sviluppati per gli animali sono idonei anche per la diagnosi nell’uomo58 10 Vaccinia Vaccinia è un virus del vaiolo usato nel vaccino per proteggere contro il vaiolo. Questo vaccino è somministrato solo a personale militarie e civile per alcune mansioni riservate59. Conseguenze generalizzate sono determinate da disseminazione viremica del virus vaccinia. Le lesioni possono comparire in qualsiasi parte del corpo, soprattutto sul tronco e l'addome, meno frequentemente sul viso e sugli arti. Anche se assomiglia alla tipica lesione da inoculazione con vaccino, queste sono generalmente più piccole e si evolvono rapidamente a cicatrici (solo 5 o 6 giorni). E’ particolarmente difficile distinguere le lesioni di vaccinia generalizzata da quelli del vaiolo modificato quando la vaccinazione è stata somministrata dopo un’esposizione al vaiolo. In questi casi il saggio PCR può essere derimente. La manifestazione progressiva da vaccinia (vaccinia gangrenoso) nei pazienti immunocompromessi è di solito letale. La maggior parte dei casi sono stati osservati in bambini con difetti immunitari cellulari. Quando la lesione primaria non riesce a guarire, si manifesta la viremia con nuove lesioni progressive, che compaiono ovunque sul corpo. Le lesioni possono fondersi e divenire necrotiche. I pazienti spesso soccombono per una infezione setticemica batterica secondaria60. I pazienti affetti da AIDS sono esposti a questo rischio60,61. Si possono manifestare lesioni vescicolari più diffuse o lesioni solitarie in sedi insolite nei soggetti che sono stati infettati con vaccinia per contatto da un individuo da poco inoculato o nella persona Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 13 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari inoculata in cui il virus si è diffuso in altre sedi cutanee (o nell'occhio), graffiando la sede della vaccinazione. Le lesioni sono facilmente diagnosticata tramite l’anamnesi e dal fatto che la loro storia naturale è la stessa della lesione primaria del vaccino. Le lesioni atipiche sono spesso diffuse ed estese, ma possono comparire in aree di cute lesa (ad esempio, eritema da pannolino). Inoculazioni su zone eczematose attuali o apparentemente guarite producono lesioni estese (eczema vaccinico) che possono assomigliare a quelle erpetiche. Si tratta di una condizione pericolosa per la vita, con viremia potenziale e diffusione sistemica60. L’inoculazione della vaccinazione primaria del vaccino negli strati superiori della pelle con un ago biforcuto porta allo sviluppo di una papula nel sito di inoculazione 3 - 4 giorni dopo. La papula progredisce a vescicola con eritema circostante in circa 5 o 6 giorni. Il centro delle vescicole si entroflette e si forma una pustola, con presenza di croste. La crosta si forma circa al dodicesimo giorno dopo la vaccinazione, e si stacca dopo 3 settimane, lasciando una cicatrice. Il dolore è solitamente presente ed è frequente la linfoadenopatia locale (25-50%). La febbre e i sintomi sistemici non sono rari. Lesioni satelliti possono comparire entro 2,5 cm dalla sede dell’inoculazione, con edema e talvolta linfangite (2-6%). Dopo la rivaccinazione non sono frequenti lesioni vescicolari. Generalmente non vi è alcuna difficoltà a riconoscere la lesione del vaccino, e sarà disponibile un’anamnesi di vaccinazione recente60,62. 10.1 Diagnosi di Vaccinia (Vaccinia Virus) Nei laboratori si utilizzano protocolli simili a quelli utilizzati per il vaiolo (variola virus)63 . In un caso di malattia vaccinale generalizzata è stata recentemente dimostrata l’efficacia di un algoritmo diagnostico che utilizza la PCR real-time e la ME64. La metodologia PCR utilizzata è stata quella del CDC Laboratory Response Network (CDC LRN) che utilizza tre saggi, uno specifico per vaccinia virus, uno specifico per il varicella-zoster virus (VZV), ed un saggio con controllo interno per il DNA ribosomiale 16S di Escherichia coli per poter identificare l’inibizione della PCR64. 11 Vaiolo (Variola Virus) Sebbene l’ultima epidemia da virus del vaiolo nel mondo si sia manifestata nel 1977, la possibilità di utilizzare questo virus come arma biologgica è stata presa in seria considerazione. Dopo un periodo d’incubazione di 7-17 giorni (media 10-12 giorni) si manifesta una malattia prodromica improvvisa con grave cefalea, dolori dorsali e febbre. La temperatura spesso ragiunge i 40°C e decresce in 2-3 giorni. L’esantema del vaiolo inizia con macule piccole, rossastre, che sviluppano papule in 1-2 giorni. Queste papule formano vescicole di 2.5 mm di diametro nel giorno seguente o in quello successivo. Le lesioni compaiono prima e sono pù evidenti sul volto ed alle estremità, ma gradualmente ricoprono tutto il corpo. Le pustole di 4-6 mm di diametro si sviluppano dopo circa 4-7 giorni dall’esordio dell’esantema e rimangono per 5-8 giorni con conseguente ombelicazione e formazione della crosta. Talvolta, dopo 5 -8 giorni dalla comparsa dell’esante, si manifesta una putata febbrile, in modo particolare se è presente un’infezione batterica secondaria. Le croste iniziano a staccarsi dopo la seconda settimana dall’eruzione. La diagnosi differenziale principale è quella con la varicella65. La febbre elevata è più una caratteristica del vaiolo e le sue lesioni assumono distribuzione periferica o centrifuga (permangono più a lungo sul palmo delle mani e sulla pianta del piede) e si presentano tutte nelle stessa fase evolutiva. Nel vaiolo il giorno prima della comparsa dell’esantema si può manifestare un enantema sulla lingua, bocca ed orofaringe 66 Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 14 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari 11.1 Diagnosi di Vaiolo Nel Regno Unito, in assenza di qualsiasi caso di vaiolo nel mondo (Livello di Allerta 0) la conferma di laboratorio di un caso sospetto è attualmente eseguito in condizioni di contenimento di Categoria 4 presso la Microbiology Services, Public Health England, Colindale, London o presso l’Health Protection Agency, Porton Down, Salisbury 63,67. Per la diagnosi di vaiolo sono disponibili alcuni saggi PCR68; uno degli obbiettivi diagnostici più importanti nella diagnosi differenziale è rappresentato dall’esclusione dell’infezione da virus varicella zoster che può essere ottenuta con la PCR63. 12 Malattia da Rickettsia Per la loro tramssione la maggior parte dellle specie rickettsie dipende da vettori artropodi. Alcune rickettsie sono distribuite globalmente mentre altre hanno limiti geografici più limitati. Per questo patogeno è particolarmente importatante un’accurata anamnesi sui viaggi69. Le vescicole si manifestano nella rickettsiosi varicelliforme (causata da Rickettsia akari). All’interno delle macule eritematose si svilupano piccole vescicole centrali70. Le aree geografiche in cui si acquisisce l’infezione (USA orientale, Ucraina e Croazia) e la presenza di escara nella sede del morso da acaro del topo domestico suggeriscono la possibile diagnosi di rickettsiosi varicelliforme. La malattia può essere sottostimata in Europa71. Le vescicole si possono manifestare in modo analogo nell’infezione da Rickettsia africae della febbre da morso di zecca Africana, (particolarmente nell’anziano, nel quale sono frequenti lesioni vescicolari separate e nella febbre bottonosa, infezione da R.conori, e nel Qeensland la febbre bottonosa, da R. australis 72,73. 12.1 Diagnosi di infezione da Rickettsia La PCR consente una diagnosi precoce rapida su sangue ed è effettuata nel laboratorio di riferimento di Poet Down. La prova di Weil Felix, eseguita in precedenza per la diagnosi di rickettziosi è poco sensibile e aspecificama prove per IgG e IgM anti rickettsia possono essere utili sebbene presentino reazionii crociate74,. 13 Carbonchio La lesione primaria cutanea del carbonchio si presenta di solito con una papula non dolente, pruriginosa che si manifesta 3-5 dopo l’inoculo delle endospore. In 24-36 ore la lesione sviluppa una vescicola che va incontro a necrosi centrale e si essica, formando un’escara nera caratteristica, circondata da edema e da alcune vescicole violacee. L’anamnesi è solitamente positiva per contatto con animali o loro prodotti, o con materiale collegato ad attività di bioterrorismo. Sono stati riscontrati casi in tossicodipedenti per via parenterale75. Le aree comunemente coinvolte sono il capo, il collo e le estremità76. 13.1 Diagnosi di Carbonchio Deve essere immediatamente richiesto consiglio al PHE di Porton Down su eventuali possibili casi. I campioni devono essere contrassegnati come ad alto rischio. Se non trattata l'infezione cutanea può diffondersi nel sangue, quindi il sangue dovrebbe essere inviato anche per la ricerca in coltura, PCR, tossine e dosaggio degli anticorpi. I tamponi devono essere inseriti in terreno di trasporto per batteri per la ricerca colturale, i laboratori devono essere informati che questo agente patogeno appartiene al Gruppo di Rischio 3. Le prove sierologiche per gli anticorpi anti tossina antigene protettivo del Bacillus anthracis offrono elevata sensibilità e specificità77. Sono stati descritti un certo numero di saggi di PCR per la diagnosi di carbonchio. La PCR ha dimostrato di essere più sensibile della cultura tradizionale nella diagnosi di infezione da carbonchio nell’uomo, in particolare Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 15 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari dopo l’inizio della terapia antibiotica77. I saggi real time rivolti ai plasmidi di virulenza pX01 e pX02 possono identificare e confermare la patogenicità di ceppi di Bacillus anthracis78. 14 Candidiasi Nei neonati l’esantema da infezione di Candida albicans, comprendente i casi di candidiasi cutanea congenita, può manifestare una componente vescicolare o bollosa79. La dignosi differenziale include l’infezione da varicella e l’herpes simplex. Le lesioni sono più frequenti nelle area coperte dal pannolino, ma possono essere diffuse. Nei neonati di basso peso alla nascita e con dermatite da Candida si deve sospettare una candidosi sistemica80. 14.1 Diagnosi di Candidiasi Prelevare i tamponi ed inserirli in terreno di trasporto per batteri per l’esecuzione della colorazione Gram e l’esame colturale. Se si sospetta un’infezione sistemica, prelevare emocolture (con sottocoltura finale) per candida e considerare, se disponibile, la PCR su sangue non coagulato contenente EDTA81. 15 Larva Cutanea Migrante Le infezioni da nematodi acquisite ai tropici possono manifestarsi con eruzioni cutanee autolimitanti, in modo particolare per frequentazione di spiagge contaminate da feci di cani e gatti contenenti uova di vermi dotati di uncino quali l’Ancylostoma caninum e l’Ancylostoma brasiliense. Di solito la manifestazione clinica di lesioni eritematose pruriginose lineari o serpiginose su piedi, natiche e arti inferiori ha valenza diagnostica Si possono comunque manifestare casi atipici, con presenza di lesioni vescicolari82. 15.1 Diagnosi di Larva Cutanea Migrante La diagnosi è di solito clinica. Nei casi atipici può essere necessario l’esame istopatologico. L’eosinofilia ematica periferica è infrequente e potrebbe indirizzare a ricercare altre parattitosi infettive82. 16 Sifilide L’esantema può svilupparsi durante il corso della sifilide. E’un riscontro tipico della sifilide secondaria. Come conseguenza dell’aumento della prevalenza della sifilide nel Regno Unito, dovrebbe essere data importanza alle infezioni treponemi quando si devono diagnosticare malattie che presentano esantema. Si riscontra spesso come co-infezione associata a HIV. Sono note numerose espressioni di eruzione cutanea di infezione nella sifilide secondaria, e spesso hanno carattere transitorio83. Le lesioni vescicolari sono rare negli adulti, e si verificano in rapida progressione come 'sifilide maligna' negli immunocompromessi84. Sono tuttavia non infrequenti nella sifilide congenita, quando lesioni vescicolo-bollose e un esantema eritematoso possono apparire come manifestazione iniziale in più di un terzo dei casi, con possibile coinvolgimento di palme e piante plantari86. 16.1 Diagnosi di Sifilide La diagnosi di sifilide è ottenuta con l’associazione di accertamenti sierologici e metodi PCR. descritta in modo dettagliato nella V 44 – Diagnosis of Syphilis. Traduzione a cura di Roberto Rescaldani, già primario del Laboratorio di Microbiologia e Virologia A.O. San Gerardo dei Tintori - Monza. Verifica della traduzione: Prof. Clementina Cocuzza e Dr. Rosario Musumeci, docenti di Microbiologia e Microbiologia Clinica presso la Scuola di Medicina dell'Università di Milano Bicocca I testi originali e le traduzioni sono disponibili sul Web APSI - www.apsi.it - Webmaster Sergio Malandrin, Dirigente di primo livello del Laboratorio di Microbiologia e Virologia A.O. San Gerardo dei Tintori di Monza Linea Guida Clinica I G 5 I Emissione no: 3.1 | Data emissione: 01.11.13 | Pagina: 16 di 21 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England Ricerca su Esantemi Vescicolari Bibliografia 1. Sanfilippo AM, Barrio V, Kulp-Shorten C, Callen JP. Common pediatric and adolescent skin conditions. J Pediatr Adolesc Gynecol 2003;16:269-83. 2. Drago F, Rampini E, Rebora A. Atypical exanthems: morphology and laboratory investigations may lead to an aetiological diagnosis in about 70% of cases. Br J Dermatol 2002;147:255-60. 3. Wang SM, Ho TS, Shen CF, Wang JR, Liu CC. Echovirus 18 Meningitis in Southern Taiwan. The Pediatric Infectious Disease Journal 2011;30:259-60. 4. Hall S, Maupin T, Seward J, Jumaan AO, Peterson C, Goldman G, et al. Second Varicella Infections: Are They More Common Than Previously Thought? Pediatrics 2002;109:1068-73. 5. Johnson JA, Bloch KC, Dang BN. 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