Legge 194 [modalità compatibilità]

Norme per la tutela sociale della maternità e
sull'interruzione volontaria della gravidanza.
Lo Stato
- garantisce il diritto alla procreazione cosciente e
responsabile
- tutela la vita umana dal suo inizio
Leggi, non norme morali
Le leggi sono costruzioni storiche e sociali redatte per
far valere diritti e comporre conflitti tra portatori di
interessi diversi.
Frutto del clima socio-culturale e politico dell’epoca, e
dei rapporti di forza fra i diversi portatori di interesse, se
il contesto cambia devono cambiare.
L’IVG non è omicidio
L'omicidio, uccisione intenzionale di una persona, è
delitto penale, ma il codice fa differenza tra embrione
e persona umana.
È disonesto, offensivo, diffamatorio, qualificare come
omicidio l’IVG, che non è atto di aggressione a terzi
ma conseguenza del legittimo giudizio della donna
circa l’impossibilità di assumersi le responsabilità
della maternità.
Ogni tentativo di dissuasione da parte di terzi
costituisce indebita interferenza e lesione della
dignità personale.
Sul piano etico
- L'essenza dell'uomo non è il suo patrimonio genetico.
- La vita embrionale ha valore morale crescente con lo
sviluppo senza mai raggiungere quello della vita della
persona dopo la nascita.
- L'embrione non è “vita indipendente”. La nascita è la
cesura decisiva, "cambiamento fondamentale dei mondi"
(H. Saner, filosofo, 1995).
- “L'embrione non è quello che potrebbe diventare” (H.
Saner, 1995).
- “Un feto non è una cosa, nè un tessuto, ma nemmeno
è assimilabile ad un essere umano” (A. Bondolfi,
teologo, in "Walliser Bote").
“L'embrione ha diritto alla vita"
FALSO
La dottrina riconosce diritti fondamentali soltanto
agli esseri umani già nati.
La potenzialità di quell'essere di diventare persona,
pur rendendolo meritevole di particolare protezione,
non ne fa una persona, alla quale soltanto è
doveroso riconoscere il “diritto alla vita”.
“L'embrione, capace di ereditare,
è persona”
FALSO
La personalità comincia con la nascita del
bambino vivente
Il nascituro concepito prima della morte del testatore
viene in considerazione come erede solo al momento
della sua nascita: l’infante succede fin dal momento
del concepimento solo a condizione che nasca vivo.
I diritti fondamentali della donna
L'interdizione all'aborto è costrizione alla maternità, una
violazione di diritti e una lesione delle libertà:
Diritto alla vita, alla salute e all'integrità fisica
Diritto alla maternità scelta liberamente
Diritto di autodeterminazione ovvero di decidere in
autonomia
Libertà di coscienza e autonomia morale
Il diritto di decidere di interrompere la gravidanza è
parte del nucleo inviolabile delle libertà personali
tutelate dalla Costituzione
Teologo cattolico SH Pfürtner,
Marburg (CH)
Una donna con una gravidanza indesiderata si ritrova con un
conflitto di coscienza e la sua dignità esige che non sia
trattata come oggetto alla mercé di terze persone, bensì che
la sua autonomia di persona sia riconosciuta e rispettata
(comandamento dell'etica sociale cristiana)
E' necessario non perdere di vista la simbiosi tra donna
incinta e bambino in divenire, considerando che il diventare
persona è un percorso non uno stato. Chi difende la tesi che
l'embrione è persona dall'inizio, e assimila l'aborto
all’omicidio, è un terribile banalizzatore
Ontologia ed etica
dell’embrione umano
Tesi di Laurea di Luigi Torriani (p. 705; 360 v.b.)
Dipartimento di Filosofia UNIMI
1. l’embrione non è persona
2. il divieto di sopprimerlo, basato sulle sue potenzialità,
può essere morale, non giuridico (vedi divorzio)
3. le posizioni della Chiesa sono fondate solo su
preoccupazioni pastorali (politiche) non teoretiche
Obiezione
Di coscienza o di convenienza ?
La prima fa riferimento a valori che formano la
coscienza liberamente espressa dell’individuo.
La seconda fa riferimento a condizioni che,
inducendo a scelte di opportunità, impediscono la
libertà dell’individuo.
È possibile distinguerle ?
Prof. Francesco D’Agostino
"L’attacco all’obiezione di coscienza cerca di porre gli
obiettori in una situazione di emarginazione sociale,
dicendo ai giovani che vogliono studiare medicina: 'se
siete obiettori non potete fare i ginecologi'.
Questo attacco è subdolo perché sembra salvare la
l’obiezione di coscienza ma pone tali handicap a coloro
che vorrebbero dichiararsi obiettori da indurli a
cambiare strada".
Un test per la coscienza ?
Nel caso della leva militare obbligatoria la pretesa che
un test del genere esistesse è stata di fatto affermata.
Se si concorda che non esiste, si tratta però di eliminare
l’obiezione di convenienza eliminando la convenienza
ad obiettare anche riconoscendo che il suo esercizio,
traducendosi in un vantaggio per chi la applica e in
danno per chi la subisce, per equità dovrebbe
comportare un congruo costo.
Perchè l’obiettore che provoca un danno alla donna non
dovrebbe poeter essere portato in giudizio e richiesto di
dimostrare, “al di là di ogni ragionevole dubbio”, che ciò
che ha esercitato era solo legittima e gratuita obiezione
di coscienza, non applicazione di un dettato di struttura,
esercizio di potere di rifiuto di una assistenza dovuta solo
per lucrare una propria personale convenienza ?
Medicina centrata sul paziente
Scienza e diritto in 36 anni hanno ridisegnato le
coordinate di riferimento per la relazione medicoassistito e impongono oggi una ridefinizione di
procedure e tempi della IVG, nel rispetto del principio
di autodeterminazione e di minimizzazione del disagio.
Il nuovo modello è incompatibile con la perdita di
sovranità della donna sulla propria vita che la tutela
assoluta del diritto all’obiezione impone.
È inaccettabile che la donna, titolare diritti fissati dalla
legge, non li veda adeguatamente garantiti proprio
nella struttura finanziata e mantenuta dallo Stato.