Aborto : questioni etiche Per altri argomenti veda : Argomenti a favore della soluzione dei termini La pagina di questo sito in francese Parere della Commissione nazionale (svizzera) d'etica Testo di studio del gruppo di lavoro della Chiesa evangelica valdese L’inconsistenza logica delle tesi cattoliche sull’embrione (testo di Marco Musy) Letteratura Lo statuto morale dell'embrione La questione principale nella discussione dell'aborto porta sullo statuto morale dell'embrione. L'embrione è un "uomo" con diritti paragonabili a quelli di una persona già nata? Per difendere questo punto di vista, gli antiabortisti si riferiscono alla presenza, subito dopo la fecondazione, di tutto il patrimonio ereditario. La nostra convinzione è : L'essenza dell'uomo non si riduce al suo patrimonio genetico. La vita embrionale ha un valore morale crescente in funzione dello stadio di sviluppo fetale, però questo valore non sarà mai uguale alla vita della persona alla sua nascita. L'embrione non è una "vita indipendente". Può svilupparsi solo dentro e mediante il corpo della donna, in un rapporto di simbiosi molto particolare. La nascita rappresenta una cesura decisiva, un "cambiamento fondamentale dei mondi" (Hans Saner, filosofo, 1995). "Un feto non è né una cosa, né un tessuto - non può nondimeno essere assimilato a un essere umano dopo la sua nascita" (PD Dr. Alberto Bondolfi, teologo, in "Walliser Bote", 29.03.96). "L'embrione non è quello che potrebbe diventare". (Hans Saner, 1995). Lo statuto giuridico dell'embrione FALSO: "l'embrione ha diritto alla vita" Né la Costituzione, né le leggi svizzere, né le convenzioni internazionali conferiscono all'embrione il diritto alla vita. "La dottrina riconosce diritti fondamentali soltanto agli esseri umani già nati" (Messaggio del Consiglio federale sulla revisione della Costituzione federale, 1996). La Commissione europea dei diritti dell'uomo ha precisato che la nozione di "ogni persona" di cui all'articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che garantisce il diritto alla vita, non si applica al nascituro (decisioni del 13.5.1980 e del 19.5.1992). La Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito, nella sua decisione del 8.7.2004 : "Non vi è consenso sulla natura e lo statuto dell'embrione o del feto. Il massimo che si trova come denominatore comune è la sua appartenenza alla specie umana. È la potenzialità di quell'essere e la sua capacità di diventare una persona che meritano di essere protette, in nome della dignità umana, senza farne una persona che avrebbe il diritto alla vita." FALSO: "L'embrione è capace di ereditare. È quindi riconosciuto come una persona." L'articolo 31 del codice civile svizzero dice: "La personalità comincia con la nascita compiuta del bambino vivente." Il nascituro concepito prima della morte del testatore viene in considerazione come erede solo al momento della sua nascita: "L’infante è capace di succedere fin dal momento del concepimento, a condizione che nasca vivo" (Art. 544 CC). L’interruzione di gravidanza non è un omicidio L'omicidio è un delitto penale, l’uccisione intenzionale di una persona umana. Il codice penale fa precisamente la differenza tra l’embrione e la persona umana invece di assimilarli l’uno all’altra. E’ di conseguenza disonesto qualificare come omicidio l’interruzione di gravidanza chiaramente definita sul piano legale nel quadro della soluzione dei termini. E' inoltre estremamente offensivo essere assimilati a omicida o complici in omicidio per tutte le donne coinvolte, per i loro partner e per i medici. La decisione di interrompere una gravidanza non è un atto di aggressione a terzi. E’ l’impossibilità, nel presente e nelle circostanze date, di assumersi le responsabilità della maternità, per ragioni sulle quali si è riflettuto a lungo. I diritti fondamentali della donna La decisione di avere o no un bambino è una delle decisioni con le conseguenze più pesanti nell'insieme della vita di una donna. L'interdizione all'aborto significa una costrizione alla maternità. Viola tutta una serie di diritti della donna e lede all'essenza stessa delle sue libertà fondamentali: il suo diritto alla vita, alla salute e all'integrità fisica, la sua libertà di coscienza, la sua autonomia morale e il suo diritto di prendere liberamente le sue decisioni, il suo diritto a una maternità scelta liberamente, diritto fondamentale riconosciuto a livello mondiale. Il Tribunale federale ha ritenuto che il diritto della donna di decidere da sé, liberamente, di interrompere la sua gravidanza è parte del nucleo inviolabile della libertà personale, garantita dall'art. 10, par. 2 della Costituzione. (Sentenza del Tribunale del 20.12.2005, DTF 132 III 359, consid. 4.3.2) "L'obbligo di partorire è inaccettabile dal punto di vista etico" (Andrea Arz de Falco, teologa cattolica, in "Pfarrblatt" della chiesa cattolica del Cantone di Zurigo, 25.06.95). Maternità coercitiva - equivalente di servitù (commento sulla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del 16.12.2010) Si può essere cristiani e votare a favore della soluzione dei termini? Questa domanda etica fondamentale è stata soggetto della conferenza del celebre teologo cattolico Stephan H. Pfürtner, professore à Marburg, alla presenza di 150 persone. La conferenza è stata organizzata dalla Federazione svizzera delle donne protestanti (FSFP) e dall'Unione svizzera per decriminalizzare l'aborto (USPDA); ha avuto luogo giovedì 31 gennaio 2002 a Berna. Continuazione Cosa dice la Bibbia? I testi biblici non dicono nulla sul tema dell'interruzione volontaria della gravidanza, nè sullo statuto morale dell'embrione. Piutosto trattano la persona umana di essere autonomo e responsabile. Gesù stesso è molto critico di sanzioni giuridiche: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!" (Luca 11:46). "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei" (Giovanni 8:7). Non è dunque lecito invocare la Bibbia per esigere la minaccia penale in materia. Più informazioni (in francese) Personhood, The Bible, and The Abortion Debate (ingl.) Cosa dicono altre religioni sull'aborto? musulmani, buddisti, induisti Liberal abortion rights in some Muslim-majority countries La valutazione dei valori La scienza ci può spiegare quello che succede durante lo sviluppo embrionale. Ciò di cui è costituita la persona umana è però una questione filosofica. Nella nostra società non vi è alcun consenso sull'importanza da accordare alla vita embrionale se confrontata ad altri valori come la salute fisica e psichica, il benessere sociale, lo sviluppo della personalità o il diritto della donna all'autodeterminazione. In una democrazia pluralista, vi è un'unica soluzione a questo dilemma: la tolleranza e il rispetto della libertà di coscienza. Per una vera protezione della vita Proteggere la vita non può significare proteggere l'embrione a qualsiasi costo. Significa: proteggere le aspirazioni e le prospettive di vita delle donne; prevenire le gravidanze indesiderate e favorire la possibilità che ogni bambino sia desiderato; creare le condizioni, con una politica sociale, per favorire una maternità responsabile e consapevole e il benessere complessivo della famiglia. Vietare il ricorso all'aborto non è un mezzo adeguato di protezione della vita. Piuttosto, le leggi restrittive spingono le donne nell'illegalità, mettendo a repentaglio la loro salute e la loro vita. Obiezione di coscienza La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato che "gli Stati sono tenuti a organizzare i loro servizi sanitari in modo da assicurare che l'esercizio effettivo della libertà di coscienza dei professionisti della salute non impedisce ai pazienti di accedere a servizi a cui hanno legalmente diritto" (sentenza della Corte del 26.5.2011, affare R.R c. Polonia, richiesta n. 27617/04).