Matteo Rizzato presenta “Io sono il tuo specchio” Una pubblicazione divulgativa sulla teoria dei neuroni specchio Sabato 14 gennaio alla Libreria Giunti al Punto di Pordenone Matteo Rizzato, esperto di tecniche di comunicazione e consulente per aziende, scuole, sportivi e top manager, ha presentato il libro Io sono il tuo specchio scritto in collaborazione con Davide Donelli, studente presso la Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Parma. L’incontro, incentrato su una delle scoperte più straordinarie delle neuroscienze contemporanee, ossia i neuroni specchio, è stato condotto dal giornalista del Messaggero Veneto Stefano Polzot. La prefazione del libro è firmata da Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma, a cui si deve questa importante scoperta scientifica. Pur basandosi su un argomento tecnico-scientifico di elevato livello, la materia del libro è declinata in modo chiaro ed efficace, con l’aiuto di vignette ed immagini esplicative. Nelle intenzioni dell’autore questo tipo di linguaggio si rivela fondamentale per un’ampia diffusione di una disciplina di non facile approccio, permettendo di rendere note al pubblico tutte le implicazioni quotidiane di questo processo scientifico. All’interno del ricco tessuto neuronale di cui è innervato il nostro organismo, si distingue una particolare categoria di neuroni, i neuroni specchio, che sono responsabili di molti dei processi che avvengono a livello sia fisiologico che cerebrale. Questi neuroni, che costituiscono una piccola parte ma fondamentale, si attivano non solo quando compiano determinate azioni, ma anche quando sono gli altri a compiere quelle azioni. Nel momento stesso in cui osserviamo un altro fare una certa cosa, automaticamente si attivano in noi gli stessi neuroni che si attiverebbero se fossimo noi ad espletare quell’azione. Il libro si pone l’obiettivo di mostrare i molteplici risvolti pratici di questo meccanismo “biologico” di cui sono responsabili i neuroni specchio, scoperti dal team di ricercatori del professore Giacomo Rizzolatti nel 1996. Vedere un film e commuoversi alla scena di un bacio d’addio significa attivare empaticamente il nostro sistema specchio, come se fossimo noi i protagonisti del film. Vedere qualcuno che accidentalmente picchia il mignolo del piede contro lo spigolo della porta significa attivare i circuiti neurologici che ci fanno riconoscere e immedesimare nel dolore provato da quella persona. Quando cresciamo apprendiamo non solo il linguaggio, ma anche una serie di azioni che vanno a formare il nostro vocabolario motorio ed emotivo. Facendo esperienza dei sentimenti, delle emozioni, delle azioni, le decodifichiamo e le impariamo: nel momento in cui le osserviamo negli altri, le comprendiamo perfettamente come se fossimo noi i responsabili di quelle azioni. La tesi innovativa sostenuta nel libro è che questo meccanismo non sia limitato alle azioni fisiche, ma valga anche per la sfera delle sensazioni. I neuroni specchio risuonano anche nelle nostre sensazioni, nelle nostre emozioni: vedendo la tristezza in un uomo e riconoscendola, anche noi ne facciamo empaticamente esperienza, la proviamo in ugual modo. Si tratta come si può capire di un’argomentazione forte, che ha subito varie contestazioni. Di queste la più nota è quella prodotta da Paolo Pascolo, bioingegnere dell’Università di Udine, che nel 2006 ha negato l’esistenza dei neuroni specchio, spiegando come nel cervello umano non ci sia l’evidenza scientifica del verificarsi di questi meccanismi. Il risultato di questa obiezione ha consentito in realtà una serie di sperimentazioni che hanno riconfermato l’esistenza di questi neuroni; l’ultima in ordine di tempo è stata firmata da Marco Iacoboni, docente alla Facoltà di Medicina a Los Angeles, nel 2010. Nel dimostrare le conseguenze pratiche di questa teoria, a livello di rapporti interpersonali e relazioni professionali nei luoghi di lavoro, l’autore sottolinea l’importanza di riconoscere e imparare questi meccanismi. Ad esempio, in un’azienda, dinanzi ad una persona ansiosa, o pigra o svogliata, i colleghi assorbiranno quella determinata emozione perché si crea immediatamente un contagio emotivo collettivo. La risonanza empatica è fondamentale in queste dinamiche: quando vibriamo un’emozione la facciamo vibrare anche negli altri, tendiamo ad assorbire a livello fisico e psicologico le diverse emozioni che gli altri trasudano. Di qui l’importanza di attivare e mantenere atteggiamenti propostivi, ispirati alla collaborazione e cooperazione con l’altro, di suscitare emozioni positive. Chi parla in pubblico, chi ricopre funzioni pubbliche ha grosse responsabilità, dovrebbe sempre tenere in considerazione le ripercussioni delle sue parole e delle sue azioni e soprattutto il contagio empatico che potrebbe ingenerare. Il meccanismo dell’empatia si rompe quando percepiamo un’incongruenza: in altre parole, un sorriso falso, un comportamento artefatto e non sincero non ci contagerebbero a livello empatico. Un’altra problematica che insorge è quella relativa alla manipolazione del consenso che questo processo, meccanico e psicologico allo stesso tempo, potrebbe causare. Inevitabili le considerazioni sulle implicazioni a livello politico di queste riflessioni. A conclusione della sua presentazione, Rizzato, ribadendo che la risonanza empatica è una capacità biologica che appartiene a tutti indistintamente ma con intensità e gradazioni differenti, sostiene l’importanza di imparare a riconoscere il comportamento altrui. Fondamentale si rivela la fase primitiva dell’apprendimento, quando il bambino inizia a costruire il suo bagaglio motorio ed emotivo. I bambini imparano per imitazione, sono degli amplificatori delle emozioni e dei comportamenti che li circondano: facendo esperienza di un’emozione, imparano a riconoscerla negli altri. Se non si conosce un’emozione, è impossibile riconoscerla negli altri. Per conoscerla bisogna allenarsi, mettersi alla prova. Il percorso di miglioramento di se stessi, del proprio essere, del proprio atteggiamento e modo di relazionarsi è inseparabile dalla capacità di abituarsi a guardare nell’altro, che costituisce uno specchio di ciò che noi siamo. Se non siamo abituati a guardarci allo specchio, come possiamo dunque comprendere veramente l’altro? Vito Digiorgio © Riproduzione riservata IL MANCHESTER NE FA 8, NOI 13! VOTA ANCHE TU UN CALCIO PIU’ BELLO! In una domenica senza la serie A all’estero le grandi squadre si scatenano: il Manchester United batte 8-2 l’Arsenal, il Manchester City vince 5-1 contro il Tottenham, il Real Madrid seppellisce il Real Zaragozza 6-0. Se il sistema calcio italiano non ci manca per niente è perché facendo sport il divertimento e lo svago non mancano mai. Vi proponiamo le perle della stagione gennaio-agosto 2011 della Calcetto Udine che ogni settimana raccoglie le forze, i talenti, le gioie di sempre più ragazzi. Tutte le partite sono disponibili sul sito ufficiale www.calcettoudine.it comprese quelle disputate il 18 marzo 2011 tra le rappresentative di Italia, Spagna, Africa, Italia del Nord ed Italia del Sud per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Abbiamo selezionato le migliori 13 reti di una bellissima avventura che sta per ricominciare, vi proponiamo: 21 gennaio MAKSIM: controllo e tiro fuori alla base del palo 28 gennaio MARCO: dribbling secco e palla insaccata sul secondo palo (la migliore di 40 reti fantastiche) 4 febbraio FILIPPO: liberato da Giacomo il numero 8 questa volta non perdona 11 febbraio FEDERICO F.: gran tiro da metà campo che batte il portiere incredulo 11 febbraio SIMONE: resiste al difensore sulla fascia e fa partire un missile all’incrocio dei pali 4 marzo 1 ALESSANDRO B.: serpentina fantastica e gol da applausi 4 marzo 2 ALESSANDRO B.: passaggio geniale di Marco e tocco delizioso per un’altra rete da ricordare 4 marzo GIACOMO C.: palla in mezzo servita da Fede e pallonetto in rete sotto il sette 4 marzo FEDERICO G.: colpo di tacco al volo con pallonetto che batte il portiere 11 marzo ALESSANDRO M.: controllo e saetta sotto l’incrocio opposto 11 marzo ALEX: si alza il pallone in corsa e segna di testa anticipando l’estremo difensore: killer 11 marzo ANDREA: slalom da discesa e diagonale in gol 3 giugno FEDERICO G.: dalla propria porta fino a scavalcare il portiere con il cucchiaio Top Goals Gen-Ago 2011! from Fedarmax on Vimeo. VOTATE IL VOSTRO PREFERITO su www.calcettoudine.it ! Buon divertimento e buona visione di un calcio più bello! La redazione [email protected] © Riproduzione riservata