A cosa serve la matematica? La stragrande maggioranza della

A cosa serve la matematica?
La stragrande maggioranza della gente ha un’idea della matematica legata esclusivamente alla
propria esperienza quotidiana, perciò pensa che la matematica sia utile quando va a fare la spesa o
comunque negli scambi commerciali in genere. Per questo basta l’aritmetica: le quattro operazioni
con i numeri naturali e quindi scolasticamente potremmo fermarci alla quinta elementare.
Pensandoci meglio serve anche quando si chiede lo sconto e per questo bisogna scomodare le
proporzioni e le percentuali, concetti che si apprendono alla scuola secondaria di primo grado (ex
scuola media inferiore). Tutti riconoscono senza difficoltà almeno tutte le figure geometriche piane,
forse non ricordano più bene come calcolarne l’area, ma all’occorrenza basta un formulario.
Curiosamente, a molte persone sembra che è come se le avessero conosciute fin dalla nascita, non
riconoscendo che se non avessero appreso questi concetti a scuola, difficilmente riuscirebbero a fare
chiarezza fra le svariate figure geometriche che il mondo reale ci propone. Comunque fin qui siamo
sempre a livello della scuola secondaria di primo grado.
Il concetto centrale di tutta la matematica è l’equazione e ciò che di essa s’impara alla scuola
secondaria di primo grado non è sufficiente per comprenderne la portata. Tutti gli argomenti di
algebra che s’imparano nel biennio, di tutte le scuole secondarie di secondo grado, sono
propedeutici allo studio delle equazioni. Le equazioni includono anche le proporzioni e tutte le
formule di geometria, di fisica, di chimica e di ogni settore scientifico. Potremmo dire che, con
l’industrializzazione, qualsiasi professione, che non sia un lavoro prettamente manuale o
strettamente umanistico, non può essere svolto senza le equazioni. Esistono diversi approcci alla
risoluzione dei problemi, la maggior parte di essi si risolvono con equazioni, perciò queste
rappresentano il modello matematico per eccellenza nell’affrontare problematiche tecnicocommerciali-scientifiche. La geometria analitica, che alcuni conoscono come assi cartesiani,
applica, o potremmo dire traduce visivamente l’equazione attraverso il concetto di funzione. Pur
essendo vero che nella vita di tutti i giorni difficilmente si avrà il bisogno di “disegnare una
funzione”, le relazioni tra grandezze sono presenti in tantissime situazioni e ancora una volta
diventano essenziali per le professioni che sono state menzionate in precedenza. Il titolo scolastico
attuale posseduto da tutti è almeno il diploma della scuola secondaria di secondo grado, quindi tutti
hanno studiato le equazioni e le loro estensioni o applicazioni.
Stando così le cose, poiché i più sono quelli che svolgono lavori non concettuali, ci sarebbe una
certa esagerazione nell’obbligare tutti a imparare concetti che poi non gli serviranno. Veramente è
tutto qui?
NO, infatti, la matematica fa uso di strutture presenti nel nostro cervello, pertanto l’esercitazione
continua aiuta la crescita della parte logica e razionale di esso. La generalizzazione (uso di variabili,
in algebra) è senz’altro una caratteristica che la matematica aiuta a sviluppare, ma anche i concetti
di astratto e concreto, senza tralasciare la logica (vedi la geometria razionale); oppure di ambito
all’interno del quale si sviluppa un fenomeno qualsiasi (insiemistica). Molti dicono, sintetizzando
all’osso, la matematica aiuta a ragionare e ovviamente hanno ragione.
In conclusione non è tanto ciò che della matematica sarà applicato che farà la differenza, ma sarà
ciò che avrà creato nel cervello di ciascuno di noi.