TERMOLOGIA Temperatura: grandezza fisica che indica lo stato energetico di un corpo. La temperatura è sempre stata indicata secondo la gradazione Celsius (°C), che derivava dalla pratica: al ghiaccio fondente si attribuiva la temperatura di 0°C, all’acqua in ebollizione quella di 100°C suddividendo così la gradazione di un termometro a mercurio. Dal punto di vista tecnico è più corretto l’uso della scala in gradi Kelvin (°K); è detta temperatura assoluta perché ha valori solo positivi, infatti parte da -273°C che corrisponde allo zero assoluto (0°K) , al di sotto del quale non ci si può portare ed usa la stessa scala dei gradi centigradi. Pertanto 100°K=-173°C, 273°K=0°C, 300°K=27°C, 373°K=100°C. la formula per trovare i gradi Kelvin è: T°K=T°C+273. Aumentando la temperatura di un corpo aumenta il suo stato energetico, che dipende certamente dalla sua temperatura, ma anche dalla sua massa e da un parametro chiamato “calore specifico”. Il calore specifico di un corpo corrisponde alla quantità di energia (in Joule nel S.I.) necessaria per aumentare di 1°K (o anche 1°C, stessa cosa) la temperatura dell’unità di massa (1 kg, ma anche talvolta per i gas l’unità di volume) di quel determinato corpo. Per l’acqua, se si rammenta la definizione di caloria (quantità di calore necessaria ad aumentare di 1°C la temperatura di 1 gr di acqua) si desume che il cs dell’acqua è 1 Kcal/(kg*°C)=4.2 KJ/(kg*°C). 1 cal.=4.2J in base all’esperienza di Joule. La capacità termica corrisponde alla quantità di energia (in Joule nel S.I.) necessaria per aumentare di 1°K (o anche 1°C, stessa cosa) la temperatura di quel determinato corpo. In sostanza ct=cs*m. Lo stato energetico di un corpo dipende anche dal suo stato. Infatti fornendo energia ad un solido si vede che esiste una correlazione lineare tra calore fornito e temperatura, fino ad una temperatura, temperatura di fusione, dove, pur continuando a fornire calore, la temperatura rimane invariata e l’energia fornita serve solo a far cambiare lo stato del corpo da solido a liquido. Solo quando tutto il corpo è diventato liquido, la sua temperatura potrà continuare a crescere. L’energia necessaria per far cambiare di stato da solido a liquido un kg di materiale è chiamato “calore latente di fusione”. Per passare da liquido a gas è chiamato “calore latente di vaporizzazione”. Il discorso vale anche con il percorso inverso; togliendo energia ad un gas raffreddandolo, la sua temperatura scende fino alla temperatura di condensazione, alla quale deve rimanere fino a quando non è tutto passato dallo stato gassoso a quello liquido. L’energia ceduta per passare dallo stato gassoso a quello liquido (calore latente di condensazione) è uguale a quella che aveva precedentemente acquisito con il cambiamento di stato (calore latente di vaporizzazione). Il calore latente di fusione per l’acqua è 335 kJ/kg, mentre quello di ebollizione (vaporizzazione) è 2272 kJ/kg esercizi 1. a quanti °C corrisponde la temperatura di 160°K? Se T°K=T°C+273 allora T°C=T°K-273=160-273=-113°C 2. Quanta energia è necessario fornire a 2 m3 (2000 kg) di acqua per portarla dalla temperatura di 8°C a 35°C? variazione di temperatura t=Tf-Ti=35°C-8°C=27°C quantità di calore fornito Q=cs*m*t=4.2 kJ/(kg*°C) * 2000 kg * 27°C = 226800 kJ 3. qual è il calore specifico di un materiale per il quale, fornendo 100 kcal a 4 kg di materiale la sua temperatura passa da 22°C a 35°C? variazione di temperatura t=Tf-Ti=35°C-22°C=13°C energia fornita = 100 kcal = 100000 cal =100000* 4.2J = 420000 J =420 kJ Q=cs*m*t, allora cs=Q/(m*t) = 420 kJ /(4 kg * 13°C) = 8,077 kJ /(kg * °C) 4. Quanta energia è necessario sottrarre a 2 kg di acqua inizialmente a 15°C (liquida), per portarla a -10°C (cs ghiaccio = 2.26 kJ /(kg * °C)? Energia per portarmi da 15°C a 0°C (liquido) Q=cs*m*t = 4.2 kJ /(kg*°C) * 2kg * 15°C = 126 kJ Energia per solidificazione Q=clf*m = 335 kJ /kg * 2kg = 670 kJ Energia per portarmi da 0°C a -10°C (solido) Q=cs*m*t = 2.26 kJ /(kg*°C) *2kg * 10°C = 45.2kJ 5. Se miscelo 100 kg di acqua a 10°C con 20 kg di acqua a 80°C, a che temperatura si portano i 120 kg di acqua? Energia ceduta dall’acqua calda Q1=cs*m*t= 4.2 kJ/(kg*°C) * 20 kg * (80°C-Tx) Energia acquisita dall’acqua fredda Q2=cs*m*t= 4.2 kJ/(kg*°C) * 100 kg * (Tx-10°C) Dato che le due quantità di calore si devono eguagliare, allora Q1= Q2 4.2 kJ/(kg*°C) * 20 kg * (80°C-Tx) = 4.2 kJ/(kg*°C) * 100 kg * (Tx-10°C) 20 kg * (80°C-Tx) = 100 kg * (Tx-10°C) 20 * (80°C-Tx) = 100 * (Tx-10°C) TRASMISSIONE DEL CALORE CONDUZIONE: trasmissione del calore attraverso corpi solidi. Dipende dal tipo di materiale, tanto è che il coefficiente di conduzione è tabellato per ogni materiale. Più un materiale ha struttura cristallina ordinata e compatta e più energia si trasmette per conduzione ( è maggiore). Supponiamo di avere un corpo solido (ad esempio un vetro avente dimensioni 2*1 metri e spessore 1 cm). Il calore che si trasmette per conduzione dipende (è direttamente proporzionale ) dalla differenza di temperatura tra le due facce, ma dipende anche dall’area attraverso la quale si trasmette il calore (nel nostro caso 1m*2m=2m2) e dal coefficiente di conduzione (più è alto e più energia si trasmette). Inoltre la trasmissione del calore per conduzione è inversamente proporzionale allo spessore “d” del materiale (nel nostro caso 1 cm), dato che in questo caso la differenza di temperatura tra molecole adiacenti è minore. La formula di calcolo è pertanto Q=(*A*T)/d – ad esempio se vetro=5W/(°C*m) e la temperatura di una faccia è 20°C mentre quella dell’altra è -10°C: Q=(*S*T)/d = [5W/(°C*m)*2m2*30°C]/0.01m = 30000W N.B.: vetro=5W/(°C*m) potrebbe essere scritta anche vetro=5W*m/(°C*m2), cioè un corpo di quel materiale trasmette 5W (5 J/s) da una faccia all’altra quando le due facce, che hanno superficie=1m2, hanno 1°C di differenza di temperatura e distano 1 metro tra di loro (il materiale è spesso 1 metro). CONVEZIONE: trasmissione del calore attraverso fluidi. Dipende dal tipo di fluido (dalla sua densità, dal suo calore specifico), dalla sua velocità, nonchè dalla superficie di scambio e dalla differenza di temperatura tra superficie di scambio e fluido. La formula per determinare la trasmissione per convezione è pertanto la seguente: Q=*A*T, dove A è la superficie di scambio, T la differenza di temperatura tra fluido e superficie e è il coefficiente di convezione che dipende dal tipo di fluido e dalla sua velocità (maggior quantità di molecole che effettuano lo scambio termico). Ecco perché all’interno di un ambiente una superficie calda scambia più calore se posta sul pavimento: perché il fatto che le molecole d’aria che si scaldano e per effetto della minore densità si spostano verso l’alto lasciando spazio per altre molecole creano un moto convettivo che fa aumentare . Ad esempio se aria=8W/(°C*m2), la temperatura della faccia interna di una porta avente dimensioni 2*1 metri è 12°C mentre quella dell’aria è 20°C: Q=(*S*T) = [8W/(°C*m2)*2m2*8°C] = 128 W. TRASMISSIONE TERMICA TRA DUE FLUIDI SEPARATI DA UN SOLIDO. È la modalità più diffusa di trasmissione termica (trasmissione tra un fluido caldo all’interno di un tubo, tra due ambienti separati da un setto…). La modalità con cui avviene la trasmissione è la seguente: per convezione dal fluido 1 alla parete che lo delimita (Q=1*A*T, dove 1è il coeff. di convezione tra fluido1 e parete e T la diff. di temperatura tra fluido1 e parete); per conduzione attraverso i diversi strati della parete (Q=(i*A*T)/di, dove i è il coeff. di conduzione dell’elemento i-esimo di parete, di il suo spessore e T la diff. di temperatura tra i suoi due strati); e ancora per convezione dalla parete al fluido2 (Q=2*A*T). La formula che riassume questa modalità di trasmissione è Q=k*A*T, dove T è la differenza di temp. tra i due fluidi, A la superficie di separazione e “k” il coeff. di trasmissione che è dato dalla formula: k=1/(1/1+di/ i +1/ ), che tiene conto dei coeff. di convezione dei due fluidi e dei vari “i” strati da cui è composta la parete, ognuno con il suo spessore ed il suo coeff. di conduzione. Esempio: due ambienti, uno a temperatura ambiente (20°C) e l’altro a 80°Csono divisi da una parete alta 3 m e larga 4 m, costituita da 15 cm di mattoni [mattoni=1.2W/(°C*m)], e da 6 cm di polistirolo [polist.=0.3W*/(°C*m)], che potenza termica viene dissipata attraverso la parete e quanta energia si consuma in un giorno (coeff. di convezione dell’aria ferma =aria=8W/(°C*m2) su entrambe le facce della parete)? k=1/(1/1+d1/1+d2/2+1/)=1/{[(1/8/(°C*m2)]+[0.15m/1.2W/(°C*m)]+[0.06m/0.3W/(°C* m)]+/{[(1/8/(°C*m2)]=1/2.375 W/(°C*m2)=0.42 W/(°C*m2) Q=k*A*T=0.42 W/(°C*m2)*(12m2)*60°C, dove la superficie è A=3m*4m=12m2 e 60°C è la differenza di temperatura tra l’aria delle due stanze (80°C-20°C)→ Q=302.4W=302.4J/s Dato che la durata di un giorno è pari a 24 ore ciascuna delle quali composta da 3600 secondi (60 minuti da 60 secondi ciascuno), l’energia dissipata in un giorno è P*t=302.4 J/s * 86400 s =26127360J=26127.36 kJ PRODUZIONE DEL CALORE Il calore impiegato è generalmente prodotto per combustione. Il combustibile, dotato di un proprio potere calorifico, in determinate condizioni reagisce con il comburente (generalmente l’Ossigeno contenuto nell’aria) e dà luogo ad una reazione chimica che produce calore. L’impiego di idrocarburi (HC) nella combustione da luogo a due principali sottoprodotti: acqua (H2O) ed anidride carbonica (CO2). Altri sottoprodotti sono in genere considerati inquinanti. Se la CO2 è sempre sotto forma gassosa, l’acqua può uscire dal sistema energetico sia sotto forma di vapore che in forma liquida (generalmente nelle caldaie a condensazione). In quest’ultimo caso l’acqua che esce dal sistema non porta con se l’energia che sarebbe stata necessaria al passaggio di stato liquido-vapore (vedere “calore latente”) e perciò è in grado di fornire maggiore energia: in questo caso si parla di potere calorifico superiore (p.c.s.), mentre negli altri casi si parla di potere calorifico inferiore (p.c.i.), che è quello normalmente considerato. Maggiore è la % di H2 nell’idrocarburo, maggiore è la % di acqua che si forma e maggiore è la differenza tra p.c.s. e p.c.i.. Il potere calorifico indica l’energia producibile dall’unità di massa del combustibile ed è indicata in KJ/kg e l’energia totale del combustibile è E= p.c.*mcomb., dove mcomb., è la massa di combustibile bruciato Non sempre tutto il calore può essere ceduto all’utilizzatore. Il rapporto tra energia fornita all’utilizzatore (Eu) e quella entrante nel sistema energetico (Ee) si chiama rendimento ==(Eu/Ee), grandezza adimensionale compresa tra 0 e 1 (100%). Esempio: quanti litri di gasolio (p.c.=42000kJ/kg; densità==900kg/m3) devo bruciare in 1 giorno nelle condizioni precedenti se il rendimento dell’impianto termico è=85%? Eu=26127 kJ; Ee=Eu/=26127 kJ/0.85=30738 kJ; Ee=30738 kJ=p.c.*mcomb. → mcomb.=Ee/p.c=30738 kJ/42000kJ/kg=0.73kg. Densità =massa/volume→vol.= m/= 0.73kg/900kg/m3= 0.0081 m3=8.1 dm3=8.1 litri