Educazione all’investimento L’importanza del rendimento per l’investitore L’obiettivo per cui un risparmiatore decide di investire le proprie disponibilità finanziarie è accrescerne il valore. Quando acquista uno strumento finanziario, il sottoscrittore tende quindi a identificare nella performance il fattore rappresentativo della bontà o meno della propria scelta. La performance, o rendimento, è data dall’incremento di valore del capitale investito alla fine del periodo considerato. In questa sede sarà analizzato il rendimento con particolare riferimento ai fondi comuni di investimento. La distribuzione delle cedole Nel caso in cui siano state distribuite delle cedole, queste rappresentano una forma di liquidazione parziale, in via anticipata, dell’eventuale guadagno. Si tratta di importi che nel tempo hanno ridotto il Valore Finale dell’investimento. Ne consegue che, per sapere quanto si è ottenuto complessivamente dal prodotto finanziario scelto è necessario sommare i flussi cedolari ottenuti nel periodo al Valore finale. L’impatto dell’inflazione Le diverse modalità di rappresentazione della performance Una prima importante distinzione da richiamare è quella tra performance lorda e performance netta. Intuitivamente, la differenza tra le due è spiegata dai costi che gravano sull’investimento che, tolti dalla performance lorda, restituiscono quella netta. Le principali categorie di costo sono riconducibili agli oneri di gestione (cioè le commissioni addebitate al fondo per l’attività di gestione) e a quelli di natura fiscale. La tassazione dei fondi comuni Da luglio 20111 il valore delle quote dei fondi comuni di diritto italiano, così come già quelli di diritto estero, è espresso al lordo della tassazione. L’imposta viene cioè trattenuta al momento del realizzo, ossia nella fase di disinvestimento, switch o trasferimento di quote a intestatari diversi. Oppure in caso di distribuzione delle cedole. I redditi che si ottengono dai prodotti di risparmio gestito, in quanto redditi da capitale di natura finanziaria, sono assoggettati all’aliquota 2 fiscale del 20% . Un altro elemento che1 va considerato quando si analizzano i rendimenti di un investimento è l’inflazione. Fino a ora si è parlato di rendimento nominale, in quanto non si è tenuto conto dell’effetto dell’inflazione, fenomeno che riduce il valore effettivo del capitale e, di conseguenza, del guadagno. Solo rettificando il risultato nominale dal tasso d’inflazione si ottiene il rendimento reale, ovvero la modalità in grado di rappresentare il potere di acquisto del capitale in modo costante nel tempo. Time weighted e Money Weighted Per permettere un confronto tra i risultati di diversi prodotti è necessario avvalersi di una metodologia di calcolo che tenga conto solo ed esclusivamente del contributo dell’attività di gestione in un determinato arco temporale. In2 questo caso si parla di Time-Weighted Rate of Return (TWRR), ossia di 1 Lg. 10/2011 di conversione del decreto Milleproroghe ha introdotto la modifica del sistema di tassazione dei fondi comuni di diritto italiano, allineandolo a quello dei fondi esteri. 2 L’aliquota del 20% è stata introdotta dal 1° gennaio 2012, in precedenza era del 12.50%. PAG. 1 DI 3 Educazione all’investimento tasso di rendimento ponderato per il periodo di riferimento. Nel caso in cui si voglia calcolare invece il risultato ottenuto da un singolo investitore, che nel periodo è intervenuto sul capitale con investimenti e/o disinvestimenti, è necessario utilizzare il Money Weighted Rate of Return (MWRR) dal quale si ottiene un tasso di rendimento che, oltre a considerare il contributo dell’attività di gestione, riflette il rendimento dei flussi di cassa (cioè acquisti o vendite) considerati nel momento in cui si sono manifestati (timing). L’orizzonte temporale del calcolo Il rendimento è detto DIPERIODO in quanto riferito all’orizzonte temporale considerato. Il rendimento di periodo corrisponde all’incremento percentuale del valore della quota, secondo quanto risulta dalla seguente formula: Valore finale -1 X 100 Valore iniziale Nel caso in cui il periodo di riferimento superi l’anno, è utile valutare il rendimento medio annuo, riconducendo il risultato complessivo del periodo alla base temporale di un anno. Questo passaggio può essere effettuato avvalendosi di un regime a capitalizzazione semplice, ossia dividendo il valore che si ottiene dalla formula precedente per il numero di anni a cui si riferisce la performance. In alternativa si può utilizzare il regime a capitalizzazione composta, che ipotizza il reinvestimento del capitale investito su base annuale. In questo caso la formula diventa: Valore finale Valore iniziale ^ (1/t) -1 x 100 ESEMPIO NUMERICO: E’ stato acquistato un fondo il cui Valore Iniziale era 100, dopo 5 anni il Valore finale è 130. ((130 / 100 -1) x 100 = 30% 30% / 5 = 6% Rend. di periodo La persistenza della performance nel tempo L’investimento in un fondo comune deve essere realizzato con un respiro temporale adeguato, ovvero sufficientemente ampio e comunque coerente con il profilo di rischio dell’attività finanziaria in cui il fondo investe. Controllare l’andamento della performance quotidianamente allontana, di conseguenza, dall’obiettivo finale dell’investimento, incrementa l’ansia del sottoscrittore e rischia di indurre vendite o acquisti di quote nelle fasi di mercato sbagliate. E’ importante, quindi, valutare la performance sull’orizzonte temporale consigliato. L’orizzonte temporale è la durata, espressa in termini di anni, che si ritiene opportuno indicare perché sia prodotto il risultato atteso, in relazione al grado di rischio, alla tipologia di gestione e alla struttura dei costi del prodotto. Il periodo è più contenuto per prodotti a basso profilo di rischio, come i fondi di liquidità, caratterizzati da un andamento tendenzialmente costante, mentre è più esteso per prodotti a più alto profilo di rischio, come i fondi azionari, il cui andamento è tipicamente volatile. All’interno dell’orizzonte temporale consigliato è possibile controllare la performance infraperiodale, per verificare che il gestore, coerentemente con l’andamento dei mercati, stia perseguendo correttamente la mission affidatagli dal sottoscrittore. Così come è altresì importante considerare la persistenza della performance, ossia la capacità del gestore di conseguire determinati risultati ripetutamente nel tempo. Questo tipo di analisi è valida soprattutto quando si tratta di performance relative, ossia confrontate con un parametro di riferimento. Ad esempio, in condizioni di mercato negative anche per il gestore più abile può essere arduo conseguire risultati positivi in assoluto. In questi casi il valore aggiunto della gestione si estrinseca nella capacità di battere il parametro di riferimento, eventualmente contenendo le perdite rispetto a esso. La performance relativa Rend. Medio Annuo Semplice ((130/100)^1/5-1) x100 = 5,39% Rend. Medio Annuo Comp. Un fondo comune è un portafoglio costituito da strumenti finanziari che, in quanto tali, subiscono PAG 2 DI 3 Educazione all’investimento l’andamento dei mercati. Ecco perché una corretta valutazione dei risultati conseguiti suggerisce di non limitarsi all’analisi della performance assoluta, ma di considerare anche la performance relativa. Solo comparando i risultati del proprio fondo con quelli prodotti da un investimento alternativo, ma omogeneo, si può valutare l’abilità del gestore e quindi la bontà della propria scelta. L’investimento alternativo può essere un indice teorico di mercato, il cosiddetto benchmark. Oppure può essere una media dei risultati conseguiti sul mercato dai fondi appartenenti alla stessa categoria (indice Fideuram). Ci sono anche altre tipologie di analisi che permettono di valutare in relativo l’abilità del gestore, per esempio l’analisi per quartili. Con questo tipo di esame vengono classificati tutti i fondi appartenenti alla stessa categoria secondo i risultati conseguiti nel periodo e divisi in quattro gruppi della stessa numerosità: i fondi migliori apparterranno al primo quartile, i peggiori al quarto. La persistenza di un fondo nel primo quartile è sinonimo di elevate capacità gestionali. La sezione “Risultati ottenuti nel passato” del KIID Il nuovo documento informativo introdotto dalla normativa europea KIID agevola l’investitore nella comprensione dei rendimenti generati da un prodotto. Il KIID è costituito da cinque sezioni, una delle quali “Risultati ottenuti nel passato” rappresenta i risultati del prodotto negli ultimi dieci anni, ove presenti. Trattandosi di una struttura di rappresentazione standard, imposta dalla normativa, le diverse SGR devono valorizzare i risultati conseguiti secondo i medesimi criteri, agevolando il risparmiatore nella comparazione tra prodotti di case differenti. Dove leggere i risultati Uno degli elementi che caratterizzano i fondi comuni è la trasparenza, assicurata dall’obbligo di pubblicazione della quota. La maggior parte dei fondi comuni tradizionali ha quota giornaliera, alcuni settimanale (a differenza dei fondi alternativi che hanno prevalentemente quota mensile e solo in alcuni casi settimanale). Le SGR sono obbligate a pubblicare il valore della quota almeno sul proprio sito Internet. In alcuni casi le SGR pubblicano la quota anche sulle principali testate finanziarie. Queste ultime, così come alcuni siti finanziari specializzati, utilizzano tali dati per produrre periodicamente classifiche e analisi dei risultati a supporto delle valutazioni degli investitori. Conclusioni Il rendimento è un elemento fondamentale nella valutazione del comportamento degli investimenti effettuati. È quindi necessario che il detentore di uno strumento finanziario abbia piena chiarezza del significato del rendimento e delle possibili forme in cui lo si può rappresentare. È comunque opportuno ricordare che il rendimento è solo un aspetto della valutazione complessiva della bontà di un investimento. Fondamentale è altresì verificare periodicamente l’allineamento tra il portafoglio nel quale il patrimonio è stato allocato da un lato e il suo profilo di rischio e le esigenze finanziarie alla base dell’investimento effettuato dall’altro. PAG 3 DI 3