IL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI
Maria Teresa Petrucci (Roma)
Maria Teresa Petrucci
La terapia (orale, endovenosa, sottocutanea) ha un ruolo fondamentale nella terapia del Mieloma Multiplo che è
fondamentale nella terapia del Mieloma Multiplo che è una malattia già disseminata nell’organismo al momento della diagnosi.
della diagnosi.
Notevole attenzione e’ rivolta alla terapia ad alte dosi che comprende anche il trapianto di cellule staminali ottenute
comprende anche il trapianto di cellule staminali ottenute sia da sangue midollare (ABMT), che da sangue periferico (PBSC), per i pazienti di età inferiore a 70 anni.
(PBSC), per i pazienti di età inferiore a 70 anni. IL TRAPIANTO
TRAPIANTO
La decisione per avviare un paziente ad una procedura trapiantologica deve tenere conto dei seguenti parametri:
•
•
•
•
•
Condizioni cliniche
Età Età
Funzione del cuore, del rene e del fegato
p ,
e aggressività della malattia
gg
Tipo, estensione
Quando è meglio eseguirlo
TRAPIANTO
Procedura complessa che può necessitare anche di mesi
per essere attuata.
Alcune fasi della procedura possono essere effettuate in
amb latorio o in regime di day-hospital,
ambulatorio
da hospital mentre altre
richiedono il ricovero
TRAPIANTO
Procedura complessa che può necessitare anche di mesi
per essere attuata.
Alcune fasi della procedura possono essere effettuate in
amb latorio o in regime di day-hospital,
ambulatorio
da hospital mentre altre
richiedono il ricovero
TRAPIANTO
Procedura complessa che può necessitare anche di mesi
per essere attuata.
Alcune fasi della procedura possono essere effettuate in
amb latorio o in regime di day-hospital,
ambulatorio
da hospital mentre altre
richiedono il ricovero
CELLULE STAMINALI
Producono tre tipi di cellule mature presenti nel nostro sangue
Globuli rossi
Globuli bianchi
Cellule staminali
Piastrine
GLOBULI ROSSI:
ROSSI:
danno energia
d
i trasportando
t
t d
ossigeno dai polmoni a tutti
gli altri organi
GLOBULI BIANCHI:
g
giocano
un ruolo importante
p
contro i batteri e i virus che
sono causa di infezioni
PIASTRINE:
aiutano a formare il coagulo in
caso di emorragie
LE CELLULE STAMINALI
CELLULE STAMINALI
DAL SANGUE MIDOLLARE:
• effettuato in camera operatoria, in anestesia
generale utilizzando aghi simili a quelli per
l’aspirato midollare
• sede
d del
d l prelievo
li
è il bacino
b i
• generalmente l’unico effetto collaterale, che dura
qualche giorno, è una dolenzia nella sede del
prelievo
CELLULE STAMINALI
DAL SANGUE PERIFERICO:
•
effettuato in regime ambulatoriale mediante una procedura detta
aferesi che può essere eseguita quando il numero delle cellule
staminali nel sangue periferico è adeguato.
•
sii dovrà
d
à provvedere
d
a mobilizzare
bili
le
l cellule
ll l dal
d l sangue midollare
id ll
a
quello periferico utilizzando sostanze dette fattori di crescita che
vengono somministrate per via sottocutanea.
•
tale procedura alcune volte richiede il posizionamento di un catetere
venoso centrale o p
periferico che può
p
essere utilizzato anche nelle fasi
successive.
TRAPIANTO AUTOLOGO
E’ una terapia ottimale per i pazienti con Mieloma Multiplo
anche
h se ancora non è possibile
ibil parlare
l
di guarigione.
i i
Tuttavia, permette di ottenere un tempo di remissione più
Tuttavia
lungo (scomparsa dei sintomi e segni della malattia)
con una migliore
g
qualità di vita nella maggior
gg
parte dei
pazienti.
Non ttutti
N
tti i pazienti
i ti sono però
ò candidati
did ti a tale
t l procedura.
d
Infatti, anche se esistono molte similitudini tra loro ogni
caso ha caratteristiche proprie ben distinte
distinte.
Raccolta
Ciclofosfamide
ad alte dosi
Fattore di crescita
F
Fase di citopenia
di i
i
COME SI PRELEVANO LE CELLULE STAMINALI PERIFERICHE
TRAPIANTO
INFUSIONE DELLE CELLULE
STAMINALI DEL DONATORE
AL RICEVENTE
TRAPIANTO
F i
Fasi
TERAPIA DI INDUZIONE:
riduce
id
le
l cellule
ll l mielomatose
i l
t
MOBILIZZAZIONE:
mette in circolo le cellule staminali nel sangue
periferico
AFERESI:
preleva le cellule staminali dal sangue periferico
CONDIZIONAMENTO:
chemioterapia pre-trapianto per distruggere tutte le
cellule mielomatose
RE-INFUSIONE:
somministrazione delle cellule staminali
CELLULE STAMINALI
AFERESI:
•
si effettua utilizzando un’ apposita macchina che attraverso dei
circuiti
i
i i monouso seleziona
l i
la
l parte di sangue contenente le
l cellule
ll l
staminali restituendo la parte di sangue non utilizzata
all’organismo.
•
può essere eseguita in regime ambulatoriale, la procedura dura 3 o
4 ore e alcune volte sono richieste più sedute in giorni successivi
per assicurare un numero di cellule staminali idoneo
idoneo.
•
l’effetto collaterale più comune è una sensazione di instabilità,
mentre meno frequenti sono il tremore e i crampi muscolari dovuti
al cambiamento di volume del sangue e al quantitativo di
anticoagulante utilizzato durante la procedura.
CRIOPRESERVAZIONE
Dopo la raccolta le cellule vengono preparate per essere
congelate in azoto (vapore o liquido),
liquido) che permette di
raggiungere temperature di -140 0C, in modo da poter
essere conservate anche per anni.
CONDIZIONAMENTO
• Una volta congelate le cellule, il paziente è pronto per
essere trattato con alte dosi di chemioterapia.
• Questo trattamento, eseguito per distruggere tutte le
cellule malate in modo più efficace di quanto si possa
ottenere con la terapia standard, è causa però di
riduzione del numero dei globuli rossi, dei globuli bianchi
e delle piastrine
piastrine, con conseguente comparsa di numerosi
effetti collaterali. Per tale motivo si esegue in regime di
ricovero.
RE-INFUSIONE
• Dopo la chemioterapia ad alte dosi, le cellule
staminali vengono scongelate e attraverso il
catetere venoso centrale o una vena periferica
vengono restituite al paziente.
• Questa procedura, che non ha nulla di chirurgico è
più simile ad una
na trasfusione
trasf sione di sangue
sang e che ad un
n
trapianto.
ATTECCHIMENTO e RIPRESA
Nelle 2-3 settimane dopo il trapianto, le cellule staminali
re-infuse migrano nel midollo osseo e iniziano a
produrre globuli rossi
rossi, bianchi e piastrine.
piastrine
Fino a quando l’attecchimento non è completo, però, il
paziente
i t è a rischio
i hi di infezioni
i f i i ed
d emorragie
i e quindi
i di
necessita di restare ricoverato fino a quando i valori
dell’emocromo non sono risaliti a livelli di sicurezza.
Dopo la dimissione la ripresa midollare e periferica
continua generalmente sono necessari 6 mesi per avere
una ripresa completa.
Melfalan ad alte dosi
Fattore di crescita
Fase di citopenia
APLASIA
PREVENZIONE delle COMPLICANZE
• Trasfusioni di globuli rossi e piastrine per prevenire
anemia e sanguinamenti
• Antibiotici per prevenire infezioni
• Pochi visitatori per ridurre il rischio di infezioni indotte
• Fiori
Fiori, frutta fresca
fresca, verdure non dovranno essere
introdotti nelle stanze dei pazienti per ridurre la
possibilità di portare batteri e funghi.
EFFETTI COLLATERALI
Gli effetti collaterali della chemioterapia
p dipendono
p
dall’azione dei farmaci non solo sulle cellule malate, ma
anche su quelle sane, soprattutto su quelle in rapida
proliferazione come i capelli
p
p
o l’intestino.
Alcuni di questi effetti sono reversibili e di breve durata,
altri sono permanenti.
permanenti
Non si verificano obbligatoriamente in tutti i pazienti, ma
dipendono in parte da una certa suscettibilità individuale
E’ inoltre importante bilanciare i possibili effetti negativi della
chemioterapia con quelli sicuramente positivi
positivi.
EFFETTI COLLATERALI
EFFETTI REVERSIBILI PRINCIPALI:
•SULL’INTESTINO:
mucosite, nausea, vomito, inappetenza, stipsi, diarrea
•SUL MIDOLLO OSSEO:
p
p
e leucopenia
p
anemia,, piastrinopenia
•Perdita dei capelli e dei peli
EFFETTI PERMANENTI:
•Sterilità
•Danno cardiaco di vario genere
IL TRAPIANTO
LA SCELTA DEL DONATORE E LE BANCHE DI MIDOLLO OSSEO
LE FASI DEL TRAPIANTO ALLOGENICO
CHEMIO e/o RADIOTERAPIA
TRAPIANTO e TERAPIA
IMMUNOSOPPRESSIVA
Graft-Versus-Host Disease (GVHD) e
Graft-Versus Mieloma
TOLLERANZA IMMUNOLOGICA
Preparazione del paziente
a ricevere le cellule
del donatore
Infusione delle cellule
d l donatore
del
d
t
Reazione delle cellule del
donatore contro il ricevente
Sospensione della
terapia immunosoppressiva
GRAFT-VERSUS-HOST DISEASE (GVHD)
ACUTA: da ripresa ematologica a gg +100
grado 1 – 4 (incidenza GVHD gr 2-4:
2 4: 40-65%)
40 65%)
può coinvolgere:
cute
stomaco/intestino
fegato
CRONICA: da gg +100 a tolleranza immunologica
limitata/estesa (incidenza GVHD estesa: 45-68%)
può coinvolgere: cute
stomaco/intestino
t
/i t ti
fegato
polmoni
occhi
cavo orale
articolazioni
RACCOMANDAZIONI . 1
La dieta deve essere il più possibile varia e con un numero sufficiente di calorie
per evitare la perdita di peso: i soggetti ben nutriti, infatti, hanno di solito un
minor
i
numero di effetti
ff tti collaterali
ll t
li e sono iin grado
d di tollerarli
t ll
li meglio.
li
In alcune condizioni sarà invece necessario instaurare una dieta con cibi cotti e il
più possibile sterili al fine di ridurre al minimo il rischio di infezioni quando i
globuli bianchi sono scesi al di sotto di un certo valore soglia.
Bisogna tener presente che è possibile avere una diminuzione dell'appetito
dell appetito, a
causa della nausea e/o vomito nei giorni della chemioterapia , o della comparsa
di mucosite o diarrea.
RACCOMANDAZIONI. 2
Durante la chemioterapia in generale si può
assumere qualsiasi tipo di farmaco.
Tuttavia è sempre raccomandabile avvertire i
propri medici, in modo che possano valutare le
possibili interazioni con i chemioterapici.
È necessario segnalare anche i cosiddetti
farmaci da banco, come analgesici, lassativi e
vitamine ed i motivi per i quali essi vengono
assu t
assunti.
TRAPIANTO Conclusione
• Le alte dosi di chemioterapia ed il trapianto di cellule staminali p
p
sono causa di stress fisico, psicologico ed economico per i pazienti e i loro familiari
• Per tale motivo è molto importante fornire una corretta informazione sulle procedure e le aspettative cui si va incontro
informazione sulle procedure e le aspettative cui si va incontro
• In questa fase della malattia risultano essere veramente molto q
importanti i servizi di supporto offerti dagli ospedali e da altre associazioni Domande