P R I M O P I A N O E B M I N F A R M A C I A Poche e semplici le regole da seguire e gli accorgimenti utili per lenire il prurito, manifestazione frequente e fastidiosa, dalle molteplici facce PROGETTO FORMATIVO A CURA DI GIOVANNI FILOCAMO Responsabile Qualità ISO 9001 Associazione italiana medici di famiglia e MAURIZIO MERCOGLIANO Medico di medicina generale D etersivi poco delicati, saponi aggressivi, allergeni di vario tipo: molte le sostanze chimiche ad azione irritante con cui giornalmente si viene a contatto, che provocano prurito isolato o associato a eritema, papule, bolle. Anche alcune sostanze vegetali possono penetrare attraverso microtraumi dello strato corneo superficiale, dovute a misure igieniche inadatte, responsabili a loro volta di eritemi con cute secca, bolle e talvolta lesioni caustiche. L’uso frequente di detergenti può essere causa di prurito nei soggetti anziani o nei bambini con dermatite atopica. In alcune persone le variazioni della temperatura e dell’umidità possono provocare prurito attraverso meccanismi autoimmuni ancora sconosciuti. Il prurito acquagenico si manifesta alcuni minuti dopo il contatto con l’acqua, indipendentemente dalla temperatura della stessa. Una delle manifestazioni classiche rimane sicuramente il cosiddetto prurito senile, conseguente a un’involuzione della cute, che si evidenzia con un quadro di steatosi. Il prurito è feroce, non mancano lesioni da grattamento e il sonno ne viene seriamente disturbato. Grattiamo a fondo 36 puntoeffe P R I M O P I A N O E B M I N F A R M A C I A OBIETTIVI FORMATIVI Ridurre, se possibile, l’entità dei sintomi del cliente, facilitando un approccio razionale al disturbo e una terapia più efficace. Le cause dermatologiche delle manifestazioni pruriginose possono essere molteplici e riconducibili a: dermatite atopica, eczema da contatto, lichen planus, orticaria, dermatosi bollosa autoimmune, dermatosi pruriginosa gravidica, mastocistosi, parassitosi, eccetera. DEFINIZIONE Il prurito è una sensazione particolare, localizzata o diffusa, che provoca il bisogno di grattarsi. Spesso è lieve, perché fisiologico, e non provoca disagio alla persona, in altri casi è patologico, fastidioso, insopportabile e rende difficile svolgere le comuni attività giornaliere, talvolta disturbando anche il sonno, con ripercussioni sulla qualità della vita. Comunemente avvertito a livello cutaneo, il prurito può essere viscerale o mucoso. Si tratta di un sintomo riferito dal paziente, che lo descrive sottolineandone l’intensità, l’insorgenza e le conseguenze a livello fisico e psichico. La ricerca della causa è spesso complessa: il prurito diffuso può, infatti, essere presente senza altri sintomi d’accompagnamento (prurito sine materia). INTERVISTA AD HOC Devono essere ricercate alcune circostanze scatenanti (per esempio prurito post prandiale, post doccia), e l’origine del disturbo, attraverso alcune domande chiave riguardo: stile di vita (condizioni di lavoro, hobbies) ed eventuale effetto benefico della sospensione delle stesse attività; viaggi recenti; uso di farmaci topici o sistemici usati abitualmente; uso di farmaci topici usati in modo intermittente o casuale; eventuale presenza di lesioni elementari sulla cute, distinguendole da quelle da grattamento. MANIFESTAZIONI CUTANEE PRURIGINOSE PRURITO DIFFUSO Esantema da farmaci (sulfonamidi, ampicillina, penicilline semisintetiche, penicillina G, cefalosporine, derivati pirazolonici, salicilati, idantoina, barbiturici). Malattie reumatiche (artrite reumatoide, malattia di Reite, psoriasi artropatica, malattia di Behcet). Insufficienza renale. Stasi biliare (cirrosi biliare primitiva, epatite B e altre epatiti virali). Malattie pancreatiche. Malattie gastrointestinali (morbo di Crohn, colite ulcerosa). Alterazioni endocrine (diabete mellito, disfunzione tiroidea, ipo e iperparatiroidismo). Alterazioni ematologiche, vasculiti, collagenosi (Les, sclerodermia, malattie connettivali in genere). Parassitosi. Manifestazioni paraneoplastiche (neoplasie ematologiche). Hiv. Gravidanza. Malattie psichiatriche (tabe dorsale, psicosi, delirio, eccetera). PRURITO LOCALIZZATO Cuoio capelluto: Pediculosi. Follicolite. Dermatite seborroica. Tigna. Irritazione da lavaggi frequenti. Viso: Dermatite seborroica. Eczema. Fotodermatosi. Acne. Dorso: Notalgia. Amiloidosi. Follicoliti. Igiene carente. Postumi di herpes zoster. Ano: Parassitosi. Diarrea cronica. Candidosi. Genitali femminili: Lichen scleroatrofico. Neoplasie. Vulviti infettive e da contatto. Psoriasi vulvare. Genitali maschili: Lichen scleroatrofico. Dermatiti da contatto. Balanini infettive. Neoplasie. > puntoeffe 37 P R I M O P I A N O E B M I N F A R M A C I A CASI DI PRURITO SISTEMICO Le forme di prurito di origine sistemica sono decisamente più rare, ma possono essere segnale di una patologia interna seria. L’insufficienza renale acuta non è causa di prurito, a differenza di quella cronica. I meccanismi patogenetici sono sconosciuti, forse da ricercare nella secchezza della cute, nell’ipovitaminosi A a livello epidermico, oppure nella neuropatia spesso associata. Nei soggetti dializzati è più intenso al momento della depurazione o subito dopo. La colestasi è una patologia che frequentemente si associa a prurito così come la cirrosi biliare primitiva, l’epatite virale, gli itteri ostruttivi su base neoplastica o gravidici. Alcune patologie di origine endocrina (raramente) sono associate al prurito come il morbo di Basedow, la gotta, la sindrome da carcinoide. Tra le cause ematiche, bisogna ricordare la malattia di Hodgkin (il prurito può essere indice prognostico della malattia stessa), la Sindrome di Sézary e la micosi fungoide, senza dimenticare che in letteratura sono riportati casi di prurito in anemie sideropeniche. Le parassitosi sono tra le cause più frequenti di prurito diffuso, in particolar modo le reazioni a punture d’insetto quali zanzare, pulci, pidocchi. Esistono dermatiti diffuse dei nuotatori in cui la penetrazione di larve di elminti parassitanti gli uccelli avviene durante i bagni negli stagni. Il prurito gravidico si manifesta abitualmente nel terzo trimestre di gravidanza ed è dovuto a stasi biliare spesso anitterica. Una forma pruriginosa del puerperio è l’herpes gestationes e si caratterizza per un esantema più o meno diffuso papuloso o vescico-bolloso. Alcune forme di prurito sono limitate a regioni del corpo particolarmente esposte per via di una ricca innervazione e di condizioni locali favorenti la macerazione e la sovrainfezione. PRINCIPI DI TRATTAMENTO Trattamento farmacologico sistemico Le terapie sono numerose, ma poche di esse sono realmente efficaci. Farmaci d’elezione sono sicuramente gli antistaminici bloccanti i recettori H1 che tendono ad attenuare il prurito, più che a farlo sparire. È possibile che il loro effetto sia dovuto tanto all’azione centrale degli anti H1, quanto alla loro azione antistaminica periferica (l’uso di anti H1 ad azione periferica è pertanto giustificato solo nelle orticarie). Sono state testate anche cimetidina e ranitidina, bloccanti gli H2, ma la loro efficacia è risultata scarsa. A vari dosaggi è stata studiata l’azione sia degli antidepressivi triciclici (doxepina) sia del fenobarbitale, con risultati incoraggianti a seconda dei casi. Secondo i dati della medicina dell’evidenza, solo gli antistaminici sono regolarmente efficaci ma il loro effetto è incompleto. Trattamento topico I bagni possono esercitare un’azione lenitiva, specie se in essi vengono disciolte sostanze come avena, amido, crusca o prodotti grassi, sostanze emollienti in grado di ripristinare il corretto equilibrio idrolipidico superficiale. Alcune forme di prurito possono però essere aggravate dall’applicazione di queste ultime, forse a causa di un’importante ritenzione di sudore. I gel o le lozioni idratanti a base di urea vengono usati soprattutto nei casi di cute secca dell’anziano. Gli antistaminici e gli anestetici topici devono essere evitati per la possibilità di incorrere in sensibilizzazioni e per la loro efficacia alquanto dubbia. I corticosteroidi topici devono essere utilizzati per le forme di prurito su base infiammatoria, il loro uso su cute aflegmasica è illogico ed espone il paziente a complicazioni, quali le sovrainfezioni. È buona regola consigliare al paziente di limitare i lavaggi frequenti, soprattutto l’uso di saponi detergenti che potrebbero seccare ulteriormente la cute amplificando oltremodo la sensazione di prurito. IL FARMACISTA PUÒ… La terapia del prurito è assai complessa e varia da paziente a paziente. La maggior parte delle manifestazioni può essere però migliorata educando a: usare saponi ipoallergenici; usare con attenzione indumenti intimi con fibre sintetiche (meglio cotone bianco e non colorato); ridurre il consumo di caffeina, alcol, spezie; effettuare meno frequentemente bagni o docce, e solo quando è realmente necessario; utilizzare acqua tiepida e non eccessivamente calda, perché stimola la secchezza cutanea; tamponare (e non frizionare) la cute dopo il lavaggio e applicare subito prodotti emollienti. Fonti: www.guidausofarmaci.it http://aifa.clinev.it Caputo. La cute e la sua patologia. Ed. Cortina, 2006. Braun, Falco. Dermatologia. Ed. Sprinter, 2002. M. Pippone e coll. Elementi di dermatologia. Ed. Minerva Medica, 2005. 38 puntoeffe Kr. Kantor e coll. Investigation of the pruritic patient in daily practice. Semin. dermatology, 1996. P. Teofoli. Itch and pain. International Journal Dermatology, 1996. Voigtlander Volker e coll. Dermatologia e medicina interna. 1997. Sturm e coll. Diagnosi differenziale in medicina interna. Ed. Cic, 2004. R. Rakel e coll. Essential in Family medicine.Ed. Saunder’s, 2006. P. Paulman e coll. Taylor’s manual family medicine. Ed. Wolkers Kluver, 2008.