parassitosi cutanee

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PARASSITOSI CUTANEE
Numerosi artropodi possono provocare dermopatie sia evocando reazioni allergiche o tossiche,
sia causando malattie.
Limiteremo la nostra trattazione ai più comuni quadri clinici provocati dall'aggressione di alcuni
di questi esseri viventi.
SCABBIA
La scabbia è una malattia provocata dalla parassitazione di uomo od animale da parte di acari
della specie Sarcoptes scabiei. Ogni variante della specie ha una specificità di ospite non
assoluta, potendo sopravvivere per brevi periodi in ospiti diversi.
Le femmine depositano le loro uova in cunicoli scavati nell'epidermide: le uova si schiudono dopo
3-4 giorni e le larve fuoriuscite scavano ulteriori piccoli cunicoli ove raggiungono lo stato adulto.
Normalmente è possibile rinvenire da 10 a 15 cunicoli su ogni individuo colpito.
La malattia colpisce indifferentemente tutte le classi sociali, pur con trasmissione differente.
Negli ultimi anni, in Italia, si assiste ad una importante recrudescenza di una malattia che
pareva in via di scomparsa. Nonostante la sua diffusione nel mondo dell'immigrazione, pensiamo
che la causa di tale notevole ripresa sia da attribuire più allo sviluppo del turismo
internazionale verso paesi di endemia (Cuba, Filippine, Est Europa) che ai rapporti tra la
nostra comunità ed i nuovi arrivati extracomunitari.
La trasmissione avviene sia per contatto interumano sia per contatto con effetti letterecci
ed abiti.
Quadri clinici
Il prurito con esacerbazione notturna è certamente il sintomo più importante e significativo.
Normalmente inizia, in persone igienicamente corrette, dopo 2-6 settimane dal contagio, spesso
precedendo le manifestazioni obiettive.
Le lesioni cliniche, costituite dal cunicolo e dalla vescicola terminale, si localizzano negli spazi
interdigitali delle mani, ai polsi, ai fianchi, ai genitali esterni, alla superficie mediale delle cosce
ed ai piedi, potendosi peraltro estendere in ogni sede. Da ricordare il frequente coinvolgimento
delle regioni palmo-plantari del bambino.
Nel proseguo della malattia si osservano papule e noduli escoriati, in particolare alle ascelle,
areole mammarie in area peri-ombelicale, ai genitali maschili ed ai glutei.
Purtroppo non infrequente è l'osservazione di aree eczematiformi, piodermizzazione delle lesioni
e, infine lesioni pustolose e bollose (più frequenti nel bambino) che possono rendere più
difficoltosa la diagnosi.
Una variante clinica della malattia è detta "scabbia norvegese" o crostosa, caratterizzata dalla
presenza di migliaia di parassiti e da lesioni intensamente pruriginose disseminate a tutto il
soma di un paziente generalmente immunodepresso. Paradossalmente il prurito tende a ridursi
con l'evolvere della malattia nel tempo.
La corretta diagnosi di scabbia si ottiene mediante un esame microscopico diretto di frammenti
asportati mediante courette.
In assenza di riscontro microscopico positivo, la diagnosi è essenzialmente basata, oltre che
sull'obiettività, sull'anamnesi personale (possibile contatto contagiante, viaggi all'estero,
sessualità mercenaria), familiare e sulla incoercibilità del prurito notturno, talvolta dichiarato dal
paziente anche in assenza di lesioni palesi.
Terapia
Il trattamento della scabbia, sino a pochi anni orsono rapido ed efficace grazie all'azione del
mesulfene topico, è oggi più difficoltoso e dai risultati talora incostanti.
I prodotti attualmente disponibili e di maggior affidabilità sono il Benzoato di benzile 30% e
la Permetrina 5% (per ora disponibile solo come galenico magistrale).
SCABBIA ANIMALE
Parassitosi dell'uomo ad opera di acari che, normalmente, aggrediscono varie specie animali
(cane, gatto, bovini, equini, ovini)
Caratterizzata da pomfi o papule molto simili a punture di insetto, che tendono ad autorisolvere
dopo l'allontanamento dell'animale parassitato.
PEDICULOSI
Parassitosi causata da insetti volgarmente noti come pidocchi ematofagi.
Riconosciamo il pediculus capitis, il p. corporis (indistinguibili tra loro) e lo phtirius pubis che
parassitano il capillizio, il corpo, i peli pubici ed altri peli.
P. del capillizio
Parassitosi diffusissima e spesso epidemica, colpisce prevalentemente bimbi e donne per
contagio testa-testa. Caratterizzata da prurito al capillizio ove si repertano frequentemente le
lendini, raramente l'insetto adulto.
P. del corpo
Osservata in individui igienicamente negligenti e nei vagabondi. Il parassita normalmente abita i
vestiti e raramente si reperta sul corpo.
P. del pube
Lo phtirius pubis (piattola) parassita inizialmente i peli pubici, quindi gli altri peli (petto, ascelle,
ciglia e sopracciglia) per contagio da contatto diretto, provocando intenso prurito.
Frequente repertare sia l'insetto sia le uova (lendini)
La terapia si avvale di piretroidi, malathion, permetrina da applicare localmente secondo
schemi differenziati: i piretroidi richiedono un trattamento temporalmente separato per insetti ed
uova, la permetrina ed il malathion prevedono un unico trattamento.
TUNGIASI
Solo un decennio orsono non sarebbe stata degna di menzione, essendo patologia tipicamente
tropicale. La diffusione del turismo transcontinentale ne ha provocato l'osservazione anche nei
nostri paesi ove, peraltro, non ha sinora trovato sviluppo.
E' una parassitosi provocata da una pulce (tunga penetrans) che vive nella sabbia asciutta ed
attacca l'uomo provocando un nodulo infiammatorio localizzato alla pianta del piede o sotto il
letto ungueale.
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