Università degli studi di Palermo Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di laurea specialistica in matematica Anno accademico 2009-2010 L’universo mentale e la matematica : Tra l’innato e l’acquisito Studentessa Vitrano Francesca Docente Prof. Spagnolo Filippo 1 Le neuroscienze e ….. S. Dehaene ( cfr “Il pallino della matematica”) I neuroni a specchio •chi è tra prove e smentite •la metafora dell’accumulatore •la matematica e il linguaggio •il bambino e il numero •la nostra rappresentazione dei numeri •la specializzazione cerebrale K. Devlin •chi è •le abilità del pensiero mat. Considerazioni personali 2 “Il pallino della matematica “di S. Dehaene Il personaggio: (1965) Si è laureato in matematica applicata e scienze del computer al l’università di Parigi Insegna psicologia cognitiva sperimentale Dirige l’unità di neuroimmagine cognitiva al neurospin (il più avanzato centro di ricerche francese per le neuroimmagini). Si dedica allo studio della rappresentazione cerebrale dei nu meri e della matematica. 3 La metafora dell’accumulatore R.Crusoe ,solo e senza risorse, costruisce “una macchina calcola trice” attraverso la quale egli riesce a: •fare addizioni •fare sottrazioni •confrontare i risultati dei suoi calcoli ma c’è un inconveniente…. I numeri,che formano un insieme discreto,sono rappresentati da quantità continue: i livelli d’acqua “il contatore degli animali è vago” 4 ma l’essere umano è stato dotato del LINGUAGGIO le parole e i simboli permettono di superare i limiti della approssimazione infatti mediante il linguaggio l’uomo impara ad etichettare una infinità di numeri ciò permette di discretizzare le quantità 5 La matematica e il linguaggio Il linguaggio del corpo è usato per rappresentare certe quantità numeriche altri menti difficili da concretizzare l’organizzazione delle notazioni numeriche moderne ha per base l’ampliamento delle diverse parti del corpo (ad es. per indicare in numero 7=5+2 si usa una mano e due dita) Se paragoniamo le lingue occidentali a quelle asiatiche noteremo una differenza basilare a livello della struttura sintattica dei numeri che,riportata sul piano del la memorizzazione determina una differenza di apprendimento tra le due culture (i bambini cinesi imparano a memoria i nomi dei numeri da 1 a10 e deducendo gli altri tramite una regola molto semplice 11 si dice dieci-uno,20 si dice due dieci ecc..sono molto più abili e veloci dei bambini occidentali) 6 La forza dei sistemi di numerazione è stabilita attraverso i legami tra quantità nume riche e simboli linguistici (ad es. nell’enunciare una semplice frase”guarda tre picco li cani”il bambino deduce che la parola tre non può essere un aggettivo come gli altri ma che esso risulta essere un quantificatore e che quindi si applica a più oggetti) La matematica è un vero linguaggio che non può fermarsi alla semplice comunica zione di “sistemi formali” si avvale della semantica per comprendere i processi di matematizzazione 7 Neuroscienze-Psicologia Il bambino e il numero Piaget sostiene che le conoscenze logico-matematiche si costruiscono progressivamente: Il bambino esplora il mondo,nei primi anni di vita,attraverso i sensi anche se sono necessari parecchi anni di osservazione per comprendere cos’è un numero Dehaene sostiene che Piaget si è sbagliato: I bambini non sono privi di capacità numeriche prima di iniziare la scuola Materna inoltre il bambino ha una certa capacità di astrazione(es rullo di tamburo-diapositive) 8 La nostra rappresentazione dei numeri I numeri 1,2 ,3 vengono riconosciuti senza bisogno di essere contati gli psicologi parlano di subitizzazione “questo limite non è una barriera invalicabile ma una frontiera oltre la quale regna l’approssimazione” contare la folla, non siamo in grado di dire se è composta da 82 o 83 persone ma anche senza contare,possiamo stimare che si aggiri tra le 80 e le 100. sovrastimare il numero di oggetti quando sono disposti con una certa regolarità sottostimare gli insiemi distribuiti irregolarmente 9 La nostra percezione dei numeri subisce un EFFETTO DISTANZA “è più facile distingere due numeri lontani tra di loro come 80 e 100 piuttosto che due numeri vicini come 81 e 82” (esp. di Dehaene su alcuni studenti per cercare di sfuggire allo effetto distanza) LA COMRESSIONE MENTALE DEI GRANDI NUMERI” “il nostro cervello rappresenta le quantità come farebbe un regolo calcolatore graduato secondo una scala logaritmica…..la precisione e la rapidità del calcolo diminuiscono all’aumentare dei numeri considerati” 10 • I NUMERI E LO SPAZIO “L’associazione tra numero e spazio è all’origine dell’immagine con cui le quantità numeriche sono rappresentate nel nostro cervello ossia quella di una retta numerica” Che origine ha l’asse privilegiato da sx verso dx? Dehaene ha reclutato studenti iraniani che avevano imparato a leggere e scrivere da dx verso sx: egli notò che il senso di associa zione tra numero e spazio sembra legato al senso della scrittura • I NUMERI APPROSSIMATI Perché tutte le lingue del mondo adottano un sistema di numeri appros simati? Perché tutti sono dotati dello stesso apparato cognitivo e si trovano tutti davanti alla stessa difficoltà di concettualizzare numeri grandi 11 Il cervello è diviso in due emisferi…… destro sinistro •pensiero intuitivo •attitudini musicali •riconoscimento di modelli visivi •espressione e riconoscimento delle emozioni •pensiero analitico •regolazione del movimento •linguaggio i due emisferi comunicano tra di loro attraverso un ponte di fibre nervose chiamato corpo calloso 12 …… e il linguaggio Il linguaggio è localizzato in due diverse aree della corteccia cerebrale: le capacità con nesse in esso risiedono prevalentemente nell’emisfero sx Linguaggio costruzione (area di Broca) comprensione (area di Wernicke) 13 La specializzazione cerebrale:la frenologia tenta di spiegare il talento Il cervello è diviso in regioni specializzate indipendenti ed innate (il senso dei numeri è nelle regioni frontali) Come si spiega il diverso sviluppo delle facoltà mentali da un soggetto ad uno altro? Dalla misura degli organi cerebrali dipendono le disposizioni mentali degli individui tale teoria oggi è superata infatti • non esiste una connessione tra la misura del cervello e intelligenza matemati ca • esiste una specializzazione funzionale delle diverse aree cerebrali ma non la sua completa localizzazione 14 A riprova del fatto che non sono le basi biologiche a determinare il talento Dehaene chiarisce avvalendosi di esempi: • gemelli monozigoti ed eterozigoti • matematici uomini e donne • gli autisti:calcolatori prodigio “Biologia ed ambiente si incrociano in un inscindibile balletto di cause ed effetti che annulla ogni speranza di predire il talento tramite la biologia o di ottenere piccoli Einstein facendo congiungere due premi Nobel” 15 Gli studi odierni dimostrano che…. Il cervello dispone di una serie di circuiti specializzati ma la potenza del cervello umano sta nella capacità di concatenare questi circuiti osserviamo che….. la lettura e il calcolo esistono da così poco tempo perché l’evoluzione biologica vi abbia geneticamente predisposto alcuni circuiti neurali queste capacità conoscitive hanno invaso circuiti inizialmente destinati ad altro uso (ci riferiamo all’espressione “buca delle lettere” nomignolo usato da Dehaene nel suo libro “I neuroni della lettura”). 16 Il substrato biologico di siffatti cambiamenti è la Plasticità Neurale ossia “la capacità delle cellule nervose di modificare il loro cablaggio”; il nostro cervello si modifica stutturalmente svolgendo diverse attività in seguito a condizionamenti culturali e ambientali. Apprendimento 17 Neuroscienze-Neurologia I Neuroni a specchio:una delle più importanti scoperte negli ultimi dieci anni nell’ambito delle neuroscienze Il nome è da correlare alle prime ricerche basate sul concetto che l’ap prendimento può essere veicolato dalla semplice osservazione possono essere importanti per l’apprendimento attraverso l’imitazione Attraverso studi di risonanza magnetica si è potuto osservare che i medesi mi neuroni attivati dall’esecutore durante l’azione vengono attivati anche nell’osservatore. La scoperta avvenne casualmente lavorando con i macachi;successivamente nel 1995 gli stessi ricercatori (italiani) dimostrarono nell’uomo l’esistenza di questo sistema di neuroni. 18 Studi successivi hanno fatto vedere che i neuroni a specchio permettono di capire le: intuizioni altrui emozioni altrui I neuroni a specchio di volta in volta hanno presentato un’organizzazione cellulare diversa a seconda dei fenomeni emotivi che provocavano la reazione neurale la scoperta di questi neuroni permette di gettare le basi per indagare sui proces si neurali responsabili dei rapporti con le persone 19 si sta scoprendo il meccanismo biologico alla base del comportamento sociale degli uomini. “I neuroni a specchio saranno per la psicologia quello che il dna è stato per la biologia” (S.Ramachandran) 20 Polemiche,invidie e odore di Nobel per il prof. Rizzolatti Il docente di bioingegneria dell’università di Udine Paolo Pascolo sostiene che i neuroni a specchio non esistono (lo afferma in uno studio pubblicato su “Rivi sta medica ,dicembre 2008) infatti a testimonianza di ciò egli sostiene che Il pugile N.Benvenuti capì ciò che l’avversario Emile Griffith stava per fare(nell’inco ntro del 1967) prima che iniziasse l’azione grazie all’esperienza e non ai neuroni a specchio che per attivarsi avrebbero necessariamente portato un ritardo “Se uso una determinata circuiteria neuronale per esaminare un gesto e uso la stessa per eseguirlo debbo sicuramente imputare alla mia fase di esecuzione il tempo neces sario perché il neurone faccia la sua funzione di specchio:la copiatura del gesto del lo altro per comprenderlo ,quindi ritardi .” 21 Keith Devlin Il Personaggio : •E’ un matematico e scittore inglese •Direttore esecutivo del centro studi sul linguaggio e sull’informazione del la Standford University •E’ docente di matematica presso la medesima università •Commentatore alla National Public Radio 22 Il lavoro di K. Devlin Devlin riprende l’ipotesi di Dehaene secondo la quale “L’uomo ha il senso del numero,nasce con l’abilità matematica la quale per essere riconosciuta aspetta soltanto di emergere” Non esiste una sostanziale differenza tra il senso del numero negli animali e nell’uomo ; la capacità di argomentare matematicamente è invece assoluta prerogativa umana ed ha origine dalla stessa facoltà cerebrale che ci consente di usare il linguaggio Devlin vuole capire quali sono le abilità del pensiero matematico a tal fine egli elenca nove diverse capacità 23 senso del numero : modulo numerico innato capacità algoritmiche capacità numeriche percezione causa-effetto abilità di costruire ed seguire una concatenazione causale di fatti ed eventi capacità di ragionamento logico capacità di pensare in termini di relazioni abilità di ragionamento spaziale abilità di astrazione ; a tal riguardo Devlin individua quattro livelli di astrazione degli oggetti: 24 1. gli oggetti del pensiero sono reali presenti nell’ambiente circostante e accessibili alla percezione 2. gli oggetti sono reali e familiari a chi pensa ma non sono direttamente ac cessibili alla percezione 3. gli oggetti sono reali ma mai incontrati nella realtà oppure sono varianti immaginarie di oggetti reali 4. gli oggetti sono completamente astratti. 25 Quali sono le componenti strutturali ed evolutive nell’elaborazione numerica e del calcolo? Quelle strutturali sono: Il modulo numerico Il linguaggio naturale La capacità di lavorare con quantità discrete(attraverso il linguaggio) Quelle evolutive sono: Modalità di apprendimento Contesti di apprendimento 26 Allora ci si può chiedere: Qual è l’origine del talento matematico? ”I geni hanno senza dubbio il loro peso,tuttavia non potrebbero fornire la base per il bernoccolo della matematica ;essi hanno un ben modesto peso di fronte alla forza dell’apprendimento spinto dalla passione per i nume ri” S. Dehaene 27 Considerazioni personali Lo studio di questa materia mi ha suscitato molto interesse in quanto rientra nello ambito dei miei studi . Ho molto apprezzato la metodologia del docente ,comunicativa ed interattiva inoltre favorita da una libertà di argomentazione da parte dello studente che gli permette di scegliere parti della materia che lo stimolano maggiormente. Personalmente ho scelto le neuroscienze perché ritengo che sia di grande attualità:la mente e i suoi meccanismi mi hanno sempre affascinata allora quale migliore occasi one per poterla approfondire; gli studi e le ricerche del neuroscienziato S.Dehaene mi hanno messo a contatto con le tematiche su citate che non solo hanno arricchito la mia conoscenza ma mi hanno dato anche un valido supporto per quel che spero sarà la mia professione futura. 28 Bibliografia e sitografia : •“Il pallino della matematica ,scoprire il genio dei numeri che è in noi” di S. Dehaene •“ Mente e cervello” numero 65 maggio 2010 •Tesi di Giusi Greco “Schemi di ragionamento approssimato in situazioni di insegnamento /apprendimento nella scuola primaria” •www.torinoscienza.it (dossier di Carlo Vignone) • areeweb.polito.it (conferenza tenuta da K. Devlin al politecnico di Torino 2002 “Pensare la matematica”) •wikipedia , l’enciclopedia libera •Appunti presi durante le lezioni 29