Scheda 4. Il bernoccolo matematico: psicologia dei numeri

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Scheda 4. Il bernoccolo matematico: psicologia dei numeri
Scheda 4.a. Epistemologia genetica
JEAN PIAGET (1896-1980) è il padre dell’epistemologia genetica, cioè la disciplina che studia
l’attività cognitiva analizzando lo sviluppo cognitivo dell’individuo dalla nascita all’età
adulta. L’individuo è una struttura capace di adattarsi all’ambiente e il suo sviluppo procede
per stadi: sensomotorio (0-2 anni), caratterizzato dall’intelligenza motoria, dal mondo del
qui e ora, dalla mancanza del concetto di realtà oggettiva e dall’assenza del pensiero vero
e proprio; preoperatorio (2-7 anni), caratterizzato dal pensiero egocentrico, dal dominio
della pecezione sulla ragione, dall’intuizione e dall’incapacità di conservare; operatorio
concreto (7-12 anni), caratterizzato dalla conservazione, dalla logia di classi e rapporti,
dalla comprensione numerica, dalle operazioni legate a oggetti concreti, dalla reversibilità;
operatorio formale (15-15 anni), caratterizzato dalla completa generalità del pensiero, dal
pensiero proposizionale, dal pensiero ipotetico.
Jean Piaget
Scheda 4.b. Lateralizzazione
Per la teoria della laterizzazione, legata agli studi fondamentali di ROGER SPERRY, linguaggio
scrittura e calcolo fanno infatti capo all’emisfero cerebrale sinistro, nella maggior parte
delle persone.
Il cervello di Albert Einstein non era un cervello normale. Avena un certo numero di cellule
in più in una zona strategica, il lobo parietale sinistro, cioè proprio la zona che studi recenti
fanno ritenere preposta alle funzioni maternatiche. L’espressione popolare “bernoccolo
matematico” potrebbe avere un fondamento.
Albert Einstein
Scheda 4.c. Il pallino della matematica
"Fin dalla nascita - afferma Stanislas Dehaene nel suo nuovo libro Il pallino della
matematica - dispone di un "accumulatore" interno in grado di valutare in modo
approssimativo gli oggetti che lo circondano".
L'autore è un matematico specializzato in psicologia cognitiva che si è dedicato allo studio
della rappresentazione dei numeri. Nuovi strumenti, disponibili soltanto da una decina
d'anni, come la camera a positroni, hanno consentito di visualizzare l'attività cerebrale e
avviare nuovi rivoluzionari studi sul cervello, arrivando, tra l'altro, a localizzare anche i
circuiti neurali della matematica.
La tesi di Dehaene è che il cervello umano possieda un meccanismo di comprensione delle
quantità numeriche, ereditato dal mondo animale, e che questo lo guidi nell'apprendimento
della matematica. Anche l'Homo sapiens, come gli altri animali, viene al mondo con un'idea
di numero. I risultati sono chiari: neuroni della corteccia parietale dei due emisferi entrano
in attività soltanto in presenza di numeri e restano somaticamente silenziosi davanti ad
altre parole.
Paperino e la matemagica
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