Ministero dell’Istruzione, dell’Università, e della Ricerca
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “A. MASERATI”
Sede Centrale e Uffici: Via Mussini, 22 - 27058
VOGHERA (PV)
Sezione Maserati - Via Mussini 22 - Tel: 0383/43644-219864 - Fax: 0383/62862
Istituto Tecnico settore Tecnologico: Elettronica ed Elettrotecnica - Informatica e Telecomunicazioni - Meccanica, Meccatronica ed Energia
Liceo Scientifico: Opzione Scienze Applicate
Sezione Baratta - Via don Milani 21 - Tel: 0383/43127-214259 - Fax: 0383/41760
Istituto Tecnico settore Economico: Amministrazione, Finanza e Marketing - Turismo
Istituto Tecnico settore Tecnologico: Costruzioni, Ambiente, Territorio
E-mail: [email protected]
PEC: [email protected] Website: www.istitutomaserati.it
codice fiscale: 86007250185
codice meccanografico: PVIS00900Q
Piano Annuale per l’Inclusione
Come noto, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 prevede che il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)
di ciascuna istituzione scolastica elabori una proposta di Piano Annuale per l’Inclusione, riferito a
tutti gli alunni con B.E.S., da redigere al termine di ogni anno scolastico, allo scopo di fornire un
elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il P.A.I. è parte integrante.
Anche il nostro Istituto intende sostenere la sfida di una progettazione della propria offerta
formativa in senso inclusivo, intendendo il PAI non come un adempimento burocratico, bensì come
“uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità
educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei
risultati educativi, per creare un contesto dove realizzare concretamente la scuola per tutti e per
ciascuno”.
Esso diventa una guida e uno strumento di autovalutazione del “modus operandi” della scuola
inclusiva, finalizzato a mettere in evidenza tipologie di bisogni e risorse disponibili, criticità e
punti di forza, concertazione di intenti, per una pianificazione responsabile delle strategie e il
raggiungimento degli obiettivi.
L’assunzione collegiale di responsabilità in relazione alla sua stesura, realizzazione e valutazione ha
lo scopo di:
 garantire unitarietà dell’approccio educativo e didattico
 garantire la continuità anche in caso di variazione dei docenti e del Dirigente Scolastico
 consentire una riflessione, condivisione e diffusione delle modalità educative e di
personalizzazione dell’ insegnamento, finalizzati all’efficacia in termini di apprendimento di
tutti gli alunni.
 evitare improvvisazioni e contraddittorietà degli interventi, incanalandoli in un quadro
metodologico condiviso (protocolli)
 raccogliere i PEI e i PDP in modelli (“format”) digitali che consentano una chiara lettura
dei percorsi e una continuità degli interventi, oltre che una facile reperibilità dei documenti
 condividere con le famiglie i criteri di intervento e di azione per la personalizzazione degli
insegnamenti.
LA PERSONALIZZAZIONE DELLA DIDATTICA
Già da molti anni la scuola italiana ha intrapreso un percorso sempre più attento agli aspetti umani e
alle esigenze formative degli alunni, passando dall’inserimento all’integrazione, praticata con un
approccio della didattica individualizzato, compensatorio e specialistico,
per approdare
1
all’inclusione, un processo ordinario che interviene prima sul contesto e poi sul soggetto, riferito
alla globalità delle sfere educativa e sociale.
Con la Legge 53/2003 appare chiaro l’intento di realizzare percorsi formativi personalizzati,
all’interno dei quali, ciascuno possa valorizzare le proprie differenze e attitudini, trovare pari
opportunità formative, perché “la scuola non sia uguale per tutti, ma diversa par ciascuno”.
La personalizzazione della didattica si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie
e strategie tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno; l’uso dei
mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.); l’attenzione agli stili di apprendimento; la
calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti; la promozione di un apprendimento
significativo in tutti gli alunni e non solo per quelli in difficoltà.
L’acronimo B.E.S. sta ad indicare una vasta gamma di alunni per i quali il principio della
personalizzazione dell’insegnamento va applicato con particolari accentuazioni in modo
continuativo o per determinati periodi.
La scuola, che deve dare una risposta, è chiamata a leggere in modo adeguato ed articolato i
Bisogni Speciali, che comprendono dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative e
apprenditive, sia in situazioni considerate tradizionalmente come disabilità mentale, fisica,
sensoriale, sia quelle di deficit in apprendimenti clinicamente significative, i disturbi specifici di
apprendimento, il disturbo da deficit attentivo con o senza iperattività, e altre varie situazioni di
problematicità psicologica, linguistica, comportamentale, relazionale, di contesto socio-culturale,
ecc.
IL NOSTRO PERCORSO DI INCLUSIONE
A seguito dell’emanazione della direttiva ministeriale del 27/12/12 il nostro Istituto ha rivisto e
aggiornato le azioni di integrazione già da tempo standardizzate e pianificate, alla luce di un’idea di
inclusività focalizzata sull’ambiente in cui gli alunni apprendono, sul contesto quotidiano,
culturale ed emozionale, così come già proposto nel modello di certificazione ICF (“International
Classification of Functioning”) dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una
prospettiva bio-psico-sociale.
Parlare della dimensione inclusiva della scuola significa perciò pensare ad un ambiente e
progettare un piano didattico che consideri costantemente le implicazioni e gli esiti tra salute
dell’individuo, fattori personali e fattori ambientali, che possono favorire o limitare le capacità di
crescita culturale e di partecipazione sociale.
“Una scuola che ‘include’ è una scuola che ‘pensa’ e che ‘progetta’ tenendo a mente proprio
tutti.
Una scuola che non si deve muovere sempre nella condizione di emergenza, in risposta cioè al
bisogno di un alunno con delle specificità che si differenziano da quelle della maggioranza degli
alunni ‘normali’ della scuola.
Una scuola inclusiva è una scuola che si deve muovere sul binario del miglioramento
organizzativo perché nessun alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e quindi
non accolto.”
P.SANDRI, Scuola di qualità e inclusione. Master “Didattica e Psicopedagogia per i Disturbi Specifici di
Apprendimento” - Facoltà di Scienze della Formazione - Università di Bologna
Per orientare l’azione della scuola sono state individuate nella Direttiva Ministeriale tre categorie
principali di bisogni:
 disabilità (certificata ai sensi della legge 104/92)
2


disturbi evolutivi specifici (oltre i Disturbi Specifici dell’Apprendimento - Legge
170/2010- , anche i deficit del linguaggio, dell’attenzione e dell’iperattività, il ritardo
maturativo, ma anche altre tipologie di deficit o disturbo, quali la “sindrome di Asperger”,
non altrimenti certificate; il funzionamento intellettivo limite è considerato un caso di
confine fra la disabilità e il disturbo specifico)
svantaggio socio economico, linguistico, culturale.
Ovviamente sono da considerare con B.E.S. gli alunni con certificazione ( L.104/92, L.170/2010)
rilasciata dell’ASL o di specialisti privati, mentre negli altri casi, la scuola non certifica lo stato
di alunno con Bisogni Educativi Speciali; può tuttavia valutare se l’alunno necessiti o meno di in
Piano Didattico Personalizzato, perché non sono considerate sufficienti le forme di
personalizzazione progettate per tutti gli alunni.
In questo caso le azioni saranno limitate ad aree specifiche con carattere provvisorio.
Già sostenuto da un’organizzazione interna per l’accoglienza della disabilità adeguatamente
strutturata, in conformità alle “Linee guida sull'integrazione scolastica ... Gelmini 2009”, per la
realizzazione di buone prassi, con figure strumentali dedicate, collaborazioni esterne con Enti locali,
ASL, AO e Reti dedicate come CTRH/CTI per sostenere la formazione e l’informazione, ecc...,
l’Istituto Maserati ha provveduto con la legge 170/2010 all’elaborazione di un Protocollo
d’accoglienza DSA e la formalizzazione del PDP, indirizzando la didattica e la formazione dei
docenti verso quelli che sono poi diventati gli orientamenti per i BES.
Non ultimo, il continuo aumento di alunni stranieri nel corso degli anni ha imposto sempre
maggiore attenzione alle scelte educative interculturali e agli interventi didattici relativi
all’apprendimento della lingua italiana, nella consapevolezza che sia di massima importanza
intervenire per prevenire l’insuccesso e la dispersione scolastica.
Risorse umane ed organizzative coinvolte
Dirigente Scolastico
Funzione Strumentale Servizi agli Studenti
Referente BES, Referente DSA, Referente H, commissione stranieri
Insegnanti di sostegno
Insegnanti Italiano L2
Mediatori linguistici
Coordinatori di classe
Personale delle segreteria didattica e collaboratori scolastici
GLI e GLH.
Il Gruppo di Lavoro per l’Handicap, nominato dal Collegio Docenti e costituito da tutte le
componenti che contribuiscono all'integrazione dei ragazzi disabili, con la Direttiva sui BES si è
trasformato in GLI, con compiti allargati a tutte le problematiche rientranti nei Bisogni Educativi
Speciali al fine di effettuare:
 rilevazione dei BES presenti nella scuola
 raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi
 “focus”/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di
gestione delle classi
 rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola aggiornando i
protocolli
 raccolta e coordinamento delle proposte del GLH
3


elaborazione del presente Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES.
Il presente Piano, discusso e deliberato in Collegio dei Docenti, sarà inviato al competente
Ufficio UST
Interfaccia con CTI e CTS e servizi sanitari e sociali territoriali per formazione,
collaborazioni, tutoraggio, ecc...
Tabella di rilevazione a.s. 2015/ 2016
A. Rilevazione dei BES presenti:
n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
 minorati vista
 minorati udito
 Psicofisici
2. disturbi evolutivi specifici
 DSA
 ADHD/DOP
 Borderline cognitivo
 Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
 Socio-economico
 Linguistico-culturale
 Disagio comportamentale/relazionale
 Altro
Totali
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai consigli di classe
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
Prevalentemente utilizzate
in…
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e
di piccolo gruppo
Attività laboratoriali
integrate (classi aperte,
laboratori protetti, ecc.)
Assistenti alla persona e alla comunicazione Attività individualizzate e
di piccolo gruppo
Attività laboratoriali
B. Risorse professionali specifiche
0
0
15
34
6
3
0
58
4,5
15
34
8
Sì / No
sì
no
si
no
4
integrate (classi aperte,
laboratori protetti, ecc.)
Funzioni strumentali / coordinamento
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
Docenti tutor/mentor
Attraverso…
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Coordinatori di classe e simili Progetti didattico-educativi
a prevalente tematica
inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Docenti con specifica formazione Progetti didattico-educativi
a prevalente tematica
inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Altri docenti
Progetti didattico-educativi
a prevalente tematica
inclusiva
Altro:
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curricolari
D. Coinvolgimento personale
ATA
E. Coinvolgimento famiglie
F. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e
istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS /
CTI
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione / laboratori
integrati
Altro:
Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia dell’età
evolutiva
Coinvolgimento in progetti di
inclusione
Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità educante
Altro:
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati sulla disabilità
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati su disagio e simili
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità
Procedure condivise di intervento su
sì
sì
sì
no
Sì / No
sì
sì
no
sì
sì
sì
no
sì
sì
sì
no
sì
no
no
no
sì
no
sì
sì
sì
sì
5
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
H. Formazione docenti
disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola
scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro:
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola
scuola
Progetti a livello di reti di scuole
Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe
Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis.
Intellettive, sensoriali…)
Altro:
no
no
sì
no
sì
no
no
sì
sì
sì
no
AMBITI DI VALUTAZIONE DELL’ISTITUTO
La tabella sottostante elenca gli ambiti nei quali l’ I.I.S. Maserati intende adoperarsi al fine
di perseguire un miglioramento continuo dei servizi offerti, per poter garantire agli studenti
uno standard di qualità sempre più elevato.
La scuola, attraverso il GLI, si propone di esaminare e valutare annualmente i diversi ambiti,
allo scopo di individuarne le criticità, i punti di forza e le opportunità di miglioramento,
fissare gli obiettivi e i programmi di azione, facilitare le operazioni di gestione e controllo di
tutte le attività, nel costante rispetto delle prescrizioni normative.
Valutazione dei punti di forza e di criticità rilevati nel corrente
anno scolastico (2015/2016) rispetto ai seguenti ambiti di
inclusività*:
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della
scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della
scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle
attività educative;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di
percorsi formativi inclusivi;
0
1
2
3
4
x
x
x
x
x
x
x
6
Valorizzazione delle risorse esistenti
x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
x
realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso
nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
x
successivo inserimento lavorativo.
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per l’a.s. 2016/2017
Aspetti organizzativi e gestionali (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento,
ecc.)
Anche se in istituto le buone prassi sono garantite da protocolli d’accoglienza riguardanti le tre
tipologie di BES, qui si intende delineare, a grandi linee, i compiti delle figure coinvolte nel
cambiamento inclusivo.
IL DIRIGENTE
 accoglie le famiglie e condivide con la referente BES e il consiglio di classe le
problematiche dell’alunno e le proposte di personalizzazione degli interventi
 nomina un referente BES e indica tra i compiti del coordinatore di classe quello di farsi da
intermediario tra il referente e il consiglio di classe, per i bisogni evidenziati
 attiva monitoraggi delle azioni messe in atto
 garantisce le risorse umane e strumentali per la realizzazione degli interventi educativi
 promuove attività di aggiornamento e progetti mirati.
LA SEGRETERIA provvede a:
 acquisire la certificazione, la protocolla e la inserisce nel fascicolo personale dell’alunno;
ne consegna copia al referente BES d’istituto
 istituire un’anagrafe scolastica contenente tutti i dati del percorso scolastico dello studente
(eventuali PEI e PDP in formato elettronico, documentazione varia...) che risulterà utile per
la continuità del percorso all’interno dell’istituto, ma anche al momento di eventuale
passaggio ad altra scuola
 tiene presente i BES nella formazione delle classi
 favorisce, sensibilizzando i docenti, l’adozione di testi che abbiano anche la versione
digitale (G.U. 12/6/2008) o che siano comunque disponibili presso la libro AID.
Referente BES, Referente DSA, Referente H, commissione stranieri si preoccupano di
 accogliere gli studenti
 prendere visione delle certificazioni diagnostiche o della relativa documentazione
d’ingresso
 di curare i rapporti con le famiglie
 di realizzare incontri di continuità con i colleghi del precedente ordine di scuola al fine di
non disperdere il lavoro precedentemente svolto
 di fornire informazioni e consulenza ai colleghi, riguardo gli strumenti compensativi e le
7





misure dispensative per realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e
personalizzato
di collaborare con la segreteria per la scelta della classe più idonea per l'inclusione
dell’alunno
di organizzare e/o divulgare iniziative di formazione in collaborazione con il Dirigente
di promuovere tra i colleghi la personalizzazione delle metodologie didattiche
di tenere i contatti con gli specialisti A.S.T., i servizi sociali, gli enti che operano
nell’intercultura, i CTS E i CTI, ecc...
di informare eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con BES
COORDINATORE DI CLASSE provvede a:
 coordinare il consiglio di classe nella stesura del Percorso Didattico Personalizzato
contenente gli strumenti compensativi e misure dispensative. Il P.D.P., che deve essere
redatto tenendo conto delle indicazioni dello specialista, della continuità con percorsi
precedenti, delle osservazioni della famiglia e dei suggerimenti dell’allievo in un’ottica di
contratto formativo, deve essere compilato entro il primo trimestre dell’anno scolastico, e
riposto nella cartellina del consiglio di classe. Il P.D.P. è oggetto di revisione ed
aggiornamento nei momenti di verifica quadrimestrale
 consegnare, a fine anno scolastico in formato elettronico, il P.D.P. alla segreteria didattica,
debitamente aggiornato per essere inserito nel fascicolo personale dell’alunno
 attivare le procedure previste per gli Esami di Stato
 coordinare le attività pianificate nel P.D.P. e fornire informazioni ai colleghi
 segnalare al referente di istituto eventuali casi “ a rischio”
 concordare con la famiglia le modalità di svolgimento dei compiti a casa
 promuovere nella classe la personalizzazione della didattica e le modalità di verifica
 predisporre - insieme al consiglio di classe - l’uso degli strumenti compensativi e
dispensativi, valutando le prestazioni scolastiche dell’alunno secondo la normativa di
riferimento
 promuove la creazione di un clima relazionale positivo, sostenendo l’autostima e la
motivazione.
Il GLI si riunisce in seduta plenaria ad inizio d’anno per condividere le direttive del PAI e
pianificare le attività di inclusione dell’anno in corso; a fine anno lo stesso ne valuterà le
eventuali modifiche per l’anno successivo.
Nell’operatività dell’anno scolastico, si è scelto di suddividere il GLI per ambiti di bisogni,
coinvolgendo a seconda della necessità risorse umane diverse:
 Il GLH per la disabilità
 I coordinatori di classe per le difficoltà specifiche di apprendimento
 La commissione stranieri (coordinatori, docente di italiano L2, mediatori linguistici....) per
il disagio linguistico.
Le sedute del GLI (plenarie e non) saranno documentate da apposito verbale.
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Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
A tale scopo il docente referente per l’inclusione avrà anche i compiti di:
 stabilire contatti con Enti che operano sul territorio per organizzare attività formative
 favorire con incisività la formazione docenti riguardo le tematiche inerenti ai BES
 curare i contatti con l’Azienda Sanitaria Locale o altre strutture di supporto all’inclusione
per l’organizzazione di incontri di informazione e formazione
 partecipare a convegni, mostre e manifestazioni riguardanti l’inclusione e segnalare
eventuali iniziative di formazione ai colleghi
 collaborare con i colleghi per sostenere il lavoro di personalizzazione della didattica
 curare sul sito della scuola la pubblicazione di tutta la documentazione inerente ai BES
Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive
La valutazione dell’inclusività del nostro Istituto può collocarsi su due piani:
 la realizzazione delle buone prassi organizzative
 la personalizzazione della didattica
La prima implica il rispetto dei protocolli a garanzia di un’accoglienza e di un accompagnamento
per l’utenza che sia efficace e efficiente.
All’interno della didattica, la valutazione delle prove di verifica e “performance” degli studenti
dovrà essere coerente con la progettazione e le strategie adottate, in tutte le fasi del percorso
scolastico sulla base del P.D.P. predisposto per l’alunno, ivi compresi i momenti di valutazione
finale e durante la valutazione delle prove d’esame (compreso l’Esame di Stato).
Nel corrente anno scolastico sono state sperimentate griglie di valutazione in diverse materie,
studiate sulle necessità degli alunni con BES; la chiarezza dei criteri nella valutazione, riferita agli
obiettivi didattici da raggiungere, costituiscono garanzia di trasparenza e correttezza di giudizio.
Alcune di queste griglie saranno proposte in sede di esame di stato.
(vedi Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusività scolastica”: Concetti chiave e orientamenti per l’azione. Milano Dicembre 2013)
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali saranno attuate prassi di tipo:
- amministrativo e burocratico: acquisizione della documentazione necessaria e verifica della
completezza del fascicolo personale
- comunicativo e relazionale: conoscenza dell’alunno, accoglienza all’interno della nuova scuola,
incontri con terapisti o esperti di riferimento, famiglia.....
- educativo – didattica: attivazione del Consiglio di classe nella predisposizione del PEI e PDP e
realizzazione della didattica personalizzata.
BES I° (Handicap): rispetto all’intera popolazione scolastica il numero di alunni diversamente
abili è sempre stato relativamente esiguo (quest’anno 15, di cui 5 con rapporto in deroga, due
affiancati dall’assistente “ad personam”), quasi tutti iscritti nella sezione tecnica.
Sulla base delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico è previsto un incremento del numero, con
la presenza di più alunni con gravità, per tre dei quali vi è la necessità dell’assistente “ad
personam”.
La possibilità di avere in servizio più insegnanti di sostegno permetterà di attuare
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un’organizzazione più flessibile e sicuramente più efficace della didattica, suddividendo, se
necessario, gli interventi sugli alunni con specificità di area.
Il coordinamento tra il lavoro dei docenti curriculari e quello dei docenti di sostegno è alla
base della buona riuscita dell’intervento e raggiungimento degli obiettivi.
L’insegnante è di sostegno alla classe, prima ancora che all’allievo, pertanto il suo orario deve
tenere conto dell’orario delle discipline “sensibili”, valutando la possibilità di aumentare flessibilità
e trasversalità nell'organizzazione del sostegno all'interno della classe e tra le classi.
Figura chiave a sostegno delle disabilità importanti è l’Assistente “ad personam”, il cui intervento
socio – educativo è attivato "in presenza di alunni con minorazioni fisiche, sensoriali o tali che ne
riducano o impediscano l'autonomia e la comunicazione" (C.M. n. 262 del 22-09-1988).
L’assistente collabora alla stesura del PAI e alla realizzazione degli obiettivi ivi previsti; collabora
altresì con il consiglio di classe per il raggiungimento degli obiettivi programmati.
Nello specifico, i compiti dell’assistente “ad personam” sono i seguenti:
 azione sul soggetto (assistenza diretta alla “persona”, promozione dell’autonomia di base e
sociale, sviluppo delle capacità comunicative)
 azione nel gruppo ( promozione di relazioni socializzanti);
 azione di progetto (interazione collegiale con le diverse figure impegnate nella presa in
carico dell’alunno disabile).
BES II° e III°: la predisposizione del P.D.P. (vedi format d’istituto) come strumento di lavoro del
Consiglio di Classe a garanzia degli apprendimenti degli alunni, deve contenere le strategie
metodologiche e didattiche attuabili in riferimento agli strumenti compensativi e alle misure
dispensative.
Tale documento è da redigere e condividere con la famiglia e l’alunno entro i primi di dicembre.
A sostegno degli alunni D.S.A., presso il nostro Istituto sono stati attivati alcuni laboratori
sull'autonomia, rientranti in un progetto regionale dal titolo “Disturbo evolutivo specifico delle
abilità scolastiche e qualità della vita: progetto di intervento clinico-assistenziale e di formazione”,
attivato dall'Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino e dall’Azienda Ospedaliera di Pavia.
Gli obiettivi di questi laboratori sono stati sia l'acquisizione di autonomia nello studio per mezzo di
strumenti compensativi e strategie di studio adatte ai ragazzi con disturbi specifici di
apprendimento, sia il rinforzo dell'autostima dei ragazzi coinvolti attraverso un'esperienza di
autoefficacia e di confronto e supporto fra pari. In tal senso il progetto ha previsto la formazione di
gruppi di studenti DSA, in grado di aiutare altri loro coetanei con pari difficoltà, instaurando così
un circolo virtuoso, interno alla scuola stessa. I laboratori, condotti da formatori dell'Associazione
Italiana Dislessia, sono stati attivati nel mese di novembre e sono stati preceduti e seguiti dalla
somministrazione di questionari appositamente predisposti dall’Istituto Mondino e dall’Azienda
Ospedaliera di Pavia. Tale attività è stata valorizzata con l’attribuzione di un credito formativo.
Il nostro Istituto intende proseguire il progetto anche nel prossimo anno scolastico, in modo tale
che i nuovi iscritti possano essere supportati dagli alunni D.S.A. già presenti a scuola e
precedentemente formati.
Si prevede inoltre di somministrare un questionario conoscitivo con lo scopo di favorire la
conoscenza degli stili di apprendimento degli alunni e facilitare la realizzazione del P.D.P.
Si progetta inoltre di realizzare, quando necessario, attività pomeridiane per l’apprendimento della
lingua italiana (corsi di italiano L2) coadiuvati da attività alternative come laboratori linguistici
multimediali, “cineforum”, seguiti da dibattiti che costringano gli alunni non italofoni ad arricchire
il lessico di base sia nella comprensione sia nella produzione.
Inoltre l’Istituto offre, grazie al cofinanziamento dell’Associazione “Filo di Chiara” , un servizio di
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supporto psicologico, rivolto sia agli allievi che alle altre componenti scolastiche, nonché ai
genitori, con la presenza di uno psicologo in entrambe le sedi. La scuola è inoltre aperta ad
accogliere altre forme di collaborazione di volontariato, atte a supportare la didattica per gli
stranieri.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
Per quanto riguarda le risorse esterne, l’Istituto collabora attivamente da anni con i servizi esistenti
sul territorio (A.S.T., N.P.I.A., Servizi Sociali, Associazioni varie, CTI di Voghera…).
Da sottolineare, come sempre, i ritardi nei rinnovi delle certificazioni degli alunni sia al passaggio
di dalla scuola media alla scuola superiore sia per i rinnovi successivi, ma soprattutto per l’anno in
corso, la difficoltà a trovare tempestivo sostegno negli specialisti della neuropsichiatria, per la
carenza di personale dovuta ai tagli di organico decisi dall’ASL.
Altre forme di valorizzazione delle risorse territoriali attualmente in essere sono rappresentate dalle
possibili collaborazioni da individuare con il CTS.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Il piano d’inclusione prevede il coinvolgimento delle famiglie interessate; pertanto la scuola
provvederà a:
 concordare gli obiettivi del PEI/PDP tra familiari /alunno, esperti di riferimento,
illustrando le tipologie di programmazione individualizzata o personalizzata
(differenziate e facilitate)
 concordare con le famiglie e gli operatori, eventuali percorsi speciali dell’alunno, le
riduzioni d’orario, gli eventuali esoneri
 concordare con le famiglie interventi linguistici (presenza del mediatore linguistico,
corsi di Italiano L2, laboratori multimediali) finalizzati all’apprendimento della lingua
italiana.
 concordare il lavoro di supporto dell’Assistente socio – educativo
 coinvolgere le famiglie in momenti formativi.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi;
Partendo dal presupposto che una cultura inclusiva tiene conto delle diversità come risorsa, si
intende organizzare le attività didattiche e formative in modo da promuovere il miglior sviluppo
delle capacità di ogni studente. La individualizzazione degli apprendimenti declinata nel PEI e la
personalizzazione nel PDP intendono offrire a tutti la stessa opportunità di apprendimento, in modo
da contenere lo svantaggio e l'abbandono scolastico, sviluppando competenze meta-cognitive di
auto-riflessione, consapevolezza, auto-apprendimento e orientamento professionale.
Il lavoro del docente è cambiato: da esperto che dispensa conoscenze è diventato guida,
facilitatore, supporto per un apprendimento autonomo, nella costruzione attiva della conoscenza da
parte degli allievi.
Non solo: l'attenzione si è sempre più concentrata sulla diversità, sui bisogni formativi di ciascuno,
sui personali stili di apprendimento e di pensiero.
Ben vengano dunque le attività diversificate, i laboratori didattici, gli ambienti di
apprendimento costruiti con il supporto delle tecnologie informatiche, i prodotti didattici
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multimediali, interattivi, ricchi di possibilità di accesso. E, con essi, i lavori di gruppo,
l’apprendimento cooperativo, il “peer tutoring”, la messa a disposizione di abilità diverse e di
competenze maturate, a supporto dell'apprendimento altrui e per il rafforzamento del proprio.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Ultimamente la disponibilità dei docenti dell’Istituto a specifici aggiornamenti riguardo le
tematiche legate ai BES ha in parte migliorato l’approccio al problema e aumentato la voglia di
sperimentare nuove strategie didattiche.
In particolare alcuni insegnanti hanno partecipato a corsi di formazioni riguardanti sia la didattica
per DSA sia per alunni stranieri, inerenti allo studio disciplinare, alla semplificazione dei testi e
all’insegnamento delle lingue distanti.
Avere all’interno dell’istituto un gruppo di docenti adeguatamente formati e costantemente
aggiornati, che possano essere punto di riferimento per i colleghi e risorsa per l’attivazione di
progettualità a favore degli alunni, è un obiettivo a cui tendere.
Sostenere e incentivare l’utilizzo della piattaforma “e-learning” per lo scambio e la condivisione
dei materiali specifici per tutti i bisogni potrebbe rappresentare un altro valido aiuto e risparmio di
tempo per i docenti che vogliono sperimentare nuovi orientamenti didattici.
In parallelo è importante sollecitare la creazione di un archivio di strumenti e di supporti
tecnologici ormai a disposizione in istituto.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione
Da diversi anni il Collegio Docenti decide di dedicare una Funzione Strumentale alle tematiche del
disagio e dell’inclusività.
Allo stesso modo tutto il personale ATA, condivide una attenzione particolare per gli alunni
disabili; se necessario, non si disdegna la possibilità di individuare una figura specifica per
l’autonomia dell’alunno nei momenti di minore sorveglianza del docente.
La contrattazione d’Istituto definirà i compensi di tali risorse aggiuntive.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,
la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
All’interno dei protocolli, le buone prassi di continuità garantiscono incontri e/o scambio di
informazioni tra il referente BES e le figure di riferimento della scuola media di provenienza, oltre
che con gli specialisti nel caso di alunni certificati. In fase di accoglienza pre-iscrizione si svolgono
anche incontri con i genitori dei ragazzi.
I documenti relativi ai BES certificati (PEI, PDP) sono inviati dalle scuole di provenienza (scuola
secondaria di I grado), in modo da assicurare continuità e coerenza nell’azione educativa. Anche il
nostro istituto, in eventuali trasferimenti al altre scuole, trasmette la documentazione in modo da
conservare la sinergia e il coordinamento necessario.
Importanti sono anche le collaborazioni con associazioni operanti sul territorio nell’accoglienza e
nel supporto degli alunni neo arrivati in Italia (NAI); in particolare l’associazione “Finis Terrae”
fornisce alla scuola mediatori linguistici e nel pomeriggio presso la sua sede, organizza attività di
doposcuola (aiuto per lo studio) rappresentando per i nostri alunni neo arrivati un importante punto
di riferimento. Costante e provata da tempo, in tal senso è anche la collaborazione con il CPIA
(Centro Provinciale di formazione Adulti) di Pavia, distaccamento di Voghera.
Sino ad ora non sono state sperimentate azioni mirate e preferenziali di inserimento lavorativo.
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A tutti noi ...........
Questo PAI, che si pone come atto di riflessione del lavoro svolto e di impegno di miglioramento,
spera di aver chiarito che l’espressione B.E.S.
non è una diagnosi
non è una certificazione
non è uno stigma
è il riconoscimento del fatto che alcuni alunni possono chiedere nel corso della loro carriera
scolastica per tempi più o meno lunghi una particolare accentuazione della personalizzazione
didattica, che resta fondamentale per ciascuno.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data
13 Maggio 2016
15 Giugno 2016
Il DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Filippo Dezza
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