CHIAMA IL 118
Autoprotezione
Valuta la coscienza
Chiama soccorsi
Pervietà delle vie aeree
Valuta il respiro
Chiama 118
30 compress.toraciche
2 insufflazioni
30 COMPRESSIONI TORACICHE
Autoprotezione
Valuta la coscienza
Chiama soccorsi
Pervietà delle vie aeree
Valuta il respiro
Chiama 118
30 compress. toraciche
2 insufflazioni
COMPRESSIONI TORACICHE
• Posiziona il “tallone
della mano” al
centro del torace
• Metti l’altra mano
sopra la prima
• Intreccia le dita
COMPRESSIONI TORACICHE
• Comprimi il torace
Frequenza 100/min
Profondità 5-6 cm
Stessa intensità tra
compressioni e
rilasciamento
• Si consiglia di dosare le
energie nel massaggiare e
nell’ insufflare; ci si può far
aiutare poichè si deve
continuare fino all’arrivo
dei soccorsi, oppure ad
esaurimento delle forze
INSUFFLAZIONI
Autoprotezione
Valuta la coscienza
Chiama soccorsi
Pervietà delle vie aeree
Valuta il respiro
Chiama 118
30 compress. toraciche
2 insufflazioni
INSUFFLAZIONI
te n
t
A
e
n
o
zi
i
s
a
al l
e
r
u
c
!
a
zz
 Pinza il naso
 Prendi fiato
 Posiziona le labbra
sopra la bocca
 Soffia fin quando vedi
il torace espandersi
 Soffia per 1 sec.
 Permetti al torace di
abbassarsi
 Ripeti
CONTINUA RCP
30
2
CONTINUARE RCP
30:2
Autoprotezione
Valuta la coscienza
Chiama aiuto
Pervietà delle vie aeree
Valuta il respiro
Chiama 118
30 compress. toraciche
2 insufflazioni
SE LA VITTIMA INIZIA A RESPIRARE
SPONTANEAMENTE METTILA IN
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
Domande ?
CLASSIFICAZIONE DELLE
FERITE
• Ferita superficiale: se interessa solo i primi strati
della cute
• Ferita profonda: se interessa muscoli, ossa o organi
interni
• Ferita penetrante: se l'azione traumatica raggiunge
cavità anatomiche come l'addome o il torace
FERITE
Ecco Come si presentano:
• Abrasione: quando un corpo tagliente danneggia o
•
•
•
•
•
asporta i primi strati della cute
Escoriazione: è dovuta invece a corpi contundenti
irregolari, come le ferite da strisciamento.
Ferite da punta: dovute a spilli, chiodi, schegge o
altro, sono quelle che penetrano nella cute
perpendicolarmente. Ferite da taglio: sono provocate da vetri, coltelli e
lamine. Ferite lacere: avvengono per strappamento della
cute. Ferite lacero contuse: sono infine provocate da
botte o contusioni che includono una lacerazione della
pelle ma anche la presenza di ematomi e ecchimosi.
Tecniche per bloccare un’emorragia (1)
• Compressione diretta pressione diretta tramite garza
sterile o fazzoletto pulito; se c’è un oggetto conficcato,
valutarne l’ estrazione. NON estrarre se la ferita è
importante, ma lasciare il compito in sede ospedaliera.
Fasciatura compressiva per premere un tampone sopra la
ferita o sui lati (tampone di cotone, garza sterile, benda)
Misure da adottare
Tampone di
pressione
Compressa
per ferite
Vaso sanguigno
2–3 giri di
bendaggio
Misure da adottare
Tampone di
pressione
Compressa
per ferite
Bendaggio
triangolare
1° bendaggio
Misure da adottare
Benda
Tampone di
pressione
Misure da adottare
Corpo estraneo
Nastro adesivo o cerotto
Tampone di
protezione
Compressa per
ferite
Tecniche per bloccare un’emorragia (2)
• Compressione indiretta ha lo scopo di controllare le gravi
emorragie attraverso punti che non sono localizzati sul punto
della ferita stessa ma tra questa ed il cuore.
• Laccio emostatico soluzione di uso estremo , quando non si
riesce ad arrestare altrimenti l’emorragia
Misure da adottare
Braccio
Braccio
Misure da adottare
Gamba
Gamba
Emorragie esterne:
punti di compressione
Emorragie esterne:
punti di compressione
Compressione indiretta
POCHI MINUTI
Emorragie esteriorizzate
•
EPISTASSI
fuoriuscita di sangue dalle narici
1.
far sedere il paziente con il busto inclinato
in avanti
2. Applicare una pressione sulla parte molle
intorno alle narici
3. Non permettere al paziente di tenere la
testa all’indietro.
Emorragie esteriorizzate
Emorragie esteriorizzate
EMORRAGIE PERICOLOSE
Testa
Testa
Tronco
Tronco
Braccio
Braccio
Gamba
Gamba
Amputazione
Amputazione
tenere
tenere alto
alto
se
se possibile
possibile
tenere
tenere alta
alta
se
se possibile
possibile
tenere
tenere in
in alto
alto
Premere
Premere
sul
sul punto
punto
dell‘emorragia
dell‘emorragia
Pressione
Pressione
digitale
digitale
sulla
sulla ferita
ferita
Pressione
Pressione
digitale
digitale
sulla
sulla ferita
ferita
Premere
Premere
sul
sul punto
punto
dell‘emorragia
dell‘emorragia
Se
Se possibile
possibile
bendaggio
bendaggio
compressivo
compressivo
Bendaggio
Bendaggio
compressivo
compressivo
Bendaggio
Bendaggio
compressivo
compressivo
Compressione
Compressione
aa distanza
distanza
oo laccio
laccio
Se
Se disponibile,
disponibile, per
per comprimere
comprimere usare
usare
possibilmente
possibilmente materiale
materiale sterile
sterile
EMORRAGIE: LO SHOCK
E’
E’ uno
uno stato
stato patologico
patologico grave
grave di
di tutto
tutto
l’organismo
l’organismo ed
ed èè la
la reazione
reazione dell’organismo
dell’organismo
stesso
stesso alla
alla caduta
caduta della
della pressione
pressione arteriosa,
arteriosa,
spesso
spesso dovuto
dovuto ad
ad una
una emorragia
emorragia
E’
E’ uno
uno stato
stato grave
grave ee progressivo,
progressivo, che
che
può
può portare
portare alla
alla morte
morte
EMORRAGIE: LO SHOCK
La pressione all'interno del sistema dei vasi
arteriosi e venosi dipende principalmente da 3
fattori che sono:
1. la capacità del cuore di svolgere appieno il
suo ruolo di pompa
2. la quantità di sangue circolante
3. il diametro dei vasi
EMORRAGIE: LO SHOCK
CONSEGUENZE
Quando, per diverse cause, uno di questi
fattori viene intaccato (il cuore è
"insufficiente", si perde sangue, oppure i
vasi si dilatano molto) il risultato può
essere un brusco calo della pressione
arteriosa.
EMORRAGIE: LO SHOCK
CONSEGUENZE
Il calo della pressione arteriosa provoca,
sostanzialmente, un deficit di perfusione
di tutti i tessuti (effetti sistemici), che
quindi si trovano in uno stato di
"sofferenza".
Laccio emostatico 1
Si applica solo in uno dei seguenti casi:
 amputazione o semiamputazione di un arto;
 emorragia inarrestabile in caso di insuccesso della
compressione manuale dell'ascella o del braccio, dell’
inguine o della coscia;
Laccio emostatico
Si applica solo in uno dei seguenti casi:
schiacciamento di un arto (in questo caso occorre
mettere un laccio prima di togliere il peso che gravando
sull'arto aveva l'effetto di bloccare anche un’eventuale
emorragia);
 fratture esposte sulle quali è poco prudente esercitare
manovre di compressione;
 quando i feriti sono molti ed i primi soccorritori sono in
pochi
segnare sempre l'ora in cui il laccio
viene applicato perché la sua
permanenza troppo prolungata può
essere dannosissima. In questo caso
ogni tanto si dovrà allentare lo
stesso laccio per non provocare
ischemia della parte lesionata
Non rimuovere il laccio se
questo può causare :
 Ripresa emorragia
 Shock
 Messa in circolo di emboli
 Messa in circolo di sostanze
pericolose
Altre lesioni
della pelle…
Le ustioni
COSA E’ UNA USTIONE ?
Un ustione è un danno della cute o dei tessuti sottostanti causato dal contatto con una fonte di calore
o da una corrente elettrica e rappresenta una delle
esperienze più dolorose che una persona possa
provare
Le Ustioni
Si giudicano rispetto a due parametri:
PROFONDITÀ-GRADO
condiziona la gravità totale delle lesioni
ESTENSIONE
condiziona la gravità delle condizioni
generali dell’infortunato
Le Ustioni
GRADO: si distinguono ustioni di tre
gradi
1° - lesione che coinvolge solo
l'epidermide; appare con un
semplice arrossamento della pelle.
Quindi c'è eritema, gonfiore e lieve
dolore
Le Ustioni
GRADO: si distinguono ustioni di tre
gradi
2° - lesione che coinvolge anche il
derma sottostante con segni
infiammatori più vivaci. Si
caratterizza per presenza di
vescicole o di bolle (definite
flittene) e forte dolore.
Le Ustioni
GRADO: si distinguono ustioni di tre
gradi
3° - lesione che coinvolge anche gli
strati più profondi fino ai muscoli e
a volte l'osso. La pelle spesso è
carbonizzata con il dolore che può
essere vivacissimo, oppure può non
esserci perché la carbonizzazione
ha coinvolto anche le fibre nervose.
Le Ustioni
• ESTENSIONE : si può dire che "più
l'ustione è estesa sulla pelle e più è da
considerarsi grave" sino a mettere a
repentaglio la vita del paziente. A questo
proposito, si usa con buona approssimazione
la "regola del nove“; con questa regola tutto
il corpo viene diviso in diversi territori ed a
ognuno di questi viene attribuito un numero
che corrisponde a un nove o a un suo
multiplo (9, 18 , 36). La somma che ne
risulta si avvicina a 100 e rappresenta la
totalità del corpo.
Estensione delle Ustioni
9%
9% ant.
+
9% post.
9% ant. 9%
9% +
9% post.
9% ant. 9%+ant.
+ 9% post.
9% post.
si hanno squilibri di
carattere generale con:
>10% adulti
>5% bambini
si hanno ustioni
gravissime con:
>27%
Patologia da incendio
ustioni
fumi tossici
traumi
vittima
la vittima di un incendio può essere intossicata
senza essere ustionata, al contrario ustioni gravi
sono sempre concomitanti con una intossicazione
da fumo
USTIONATO=INTOSSICATO
Principali cause di morte relative ad incendi
contatto diretto con le fiamme
temperature troppo elevate
deficit di O2
CO
altri gas tossici/ fumi
panico
effetti meccanici
32.4%
1 vittima ogni 2 intossicati
57.6%
10%
Nel soccorrere chi è stato coinvolto in un incendio
bisogna considerare che:
• molte vittime contemporaneamente possono subire
lesioni di diversa tipologia
• anche persone apparentemente illese possono
peggiorare successivamente
• i rischi connessi all’incendio possono danneggiare
gli stessi soccorritori
Cosa fare ?
• spostare rapidamente il paziente in un’area non
contaminata da fumo, mantenendo l’allineamento
del rachide durante lo spostamento
• chiamare il 118
• garantire la pervietà delle vie aeree
… domande ?
Il colpo di calore- colpo di sole
La permanenza prolungata in ambienti
surriscaldati può provocare patologie diverse,
riunite sotto la definizione di “patologie da calore”.
Sono:
• la sincope da calore
• i crampi muscolari da calore
• l’esaurimento da calore
• il colpo da calore
Segni e sintomi
• colorito del volto rosso acceso
• elevata temperatura corporea (oltre 40°)
• volto quasi inespressivo, soggetto
irritabile
• pelle secca e molto calda
• alterazioni della respirazione
• andatura incerta
• possibile perdita di coscienza
Cosa fare?
 togliere gli indumenti
 trasportare la vittima in un luogo fresco e
ventilato
 porre il soggetto sdraiato con le spalle
leggermente sollevate
 spugnare con acqua fredda, applicare borse
di ghiaccio e, se possibile far bere bevande fredde
IPOTERMIA (Assideramento)
E’ l’abbassamento della temperatura corporea
sotto i 34° ( a volte utilizzata a scopo terapeutico);
è favorita da traumi cranici e dall’etilismo.
Sintomi:
• brividi iniziali, aumento della frequenza
respiratoria
• alterazioni della parola e dei movimenti,
disinteresse per la situazione, ipersonnia
• rigidità muscolare
• alterazioni della coscienza fino al coma
I casi di assideramento sono in genere collegati
ad incidenti in montagna, ma anche ad
intossicazioni da alcool, monossido di carbonio,
digiuno prolungato,danno midollare, danno
metabolico.....
La mortalità è direttamente correlata
temperatura e alla durata dell’esposizione.
Tra i 35° e i 32° la mortalità è del 30%
Tra i 32° e i 26° la mortalità è del 45%
Sotto i 26° la mortalità è del 65-80%
alla
Classificazione delle ipotermie
stadio 1: temperatura centrale *35°-32°, coscienza
mantenuta, brividi
stadio 2: temperatura centrale 32°-33°, coscienza
disturbata, assenza di brividi, diminuizione frequenza
cardiaca e respiratoria
stadio 3: temperatura centrale 28°-24°, perdita di
coscienza, respiro e polso ancora percettibili
stadio 4: temperatura centrale <24°, morte apparente
stadio 5: temperatura centrale <15°, morte
*La temperatura centrale è misurata al retto, anche
se la temperatura centrale (cuore, cervello) è
probabilmente di 1-2°< a quella del retto
Principi di base di soccorso sul luogo dell’evento
• tempestività dell’intervento
• evitare che il paziente si raffreddi ulteriormente:
protezione dal vento, indumenti caldi e asciutti,
borse d’acqua calda avvolte in panni, coperte
isolanti
• muovere il paziente il meno possibile, se
ipotermia medio-grave
IPOTERMIA
Quando la temperatura scende sotto i 24° i
muscoli diventano rigidi come marmo e quindi
sopraggiunge la morte, ricordando che il freddo
rallenta la morte cellulare (funzione protettiva
del freddo sulle cellule cerebrali) e quindi è
possibile un completo recupero anche se la
vittima è rimasta ipotermica per lunghi periodi
di tempo.
Congelamento
Lesioni di sezioni del corpo per esposizione
prolungata a basse temperature.
La pelle, prima del congelamento, può apparire
arrossata, ma successivamente si presenta bianca
o grigio giallastra. Vi può essere o no dolore.
• Coprire la regione congelata con indumenti o
coperte, non strofinare
• portare la persona al coperto al più presto
possibile
• non applicare borse di acqua calda, non mettere
vicino a fonti di calore
… domande ?
Lesioni dell’
apparato
scheletrico
PRINCIPALI LESIONI A
CARICO DELLE OSSA
contusione;
distorsione;
lussazione;
frattura.
CONTUSIONE
• Dovuta ad un urto contro una superficie dura.
Lo strato posto tra la cute e la superficie
ossea sottostante viene schiacciato e ne
consegue la formazione di una ecchimosi (un
ematoma grande in base all’entità del sangue
versato dai vasi ).
• In tali condizioni, non vi è alcuna lesione ossea
• dolore, .,
• gonfiore,
• limitazione dei movimenti.
Contusione: Cosa fare
• applicazione locale di ghiaccio sulla
parte colpita dal trauma
• bendaggio al fine di immobilizzare la
parte
• mantenere l’arto in posizione
sollevata.
DISTORSIONE
• Una distorsione è un trauma delle articolazioni
causato da falsi movimenti.
• La più comune è quella della caviglia.
• Si verifica quando un osso esce dalla sua sede
articolare, rientrandovi immediatamente dopo.
• Nei casi gravi, questa momentanea fuoriuscita può
provocare una lacerazione dei legamenti.
LUSSAZIONE
• In conseguenza di un trauma di una certa
validità, talvolta si può verificare, a carico di
alcuni distretti (spalla, gomito, etc.), la
perdita dei normali rapporti articolari a causa
della fuoriuscita dei capi ossei dalla capsula
che li conteneva in precedenza senza che
questi ritornano al loro posto.
LUSSAZIONE
• dolore acutissimo localizzato in
corrispondenza dell’articolazione interessata
dal trauma;
• deformazione a carico dell’articolazione e
dell’arto colpito, dovuto alla perdita dei
normali rapporti tra le ossa all’interno della
articolazione con fuoriuscita dei capi
articolari.
• limitazione ovvero assenza dei movimenti a
carico di quel distretto articolare.
Una frattura è
un'interruzione della
continuità di un osso che si
verifica solitamente in
seguito a un evento
traumatico.
Tipi di fratture:
 diretta quando la frattura avviene
nel punto in cui si ha il trauma
 indiretta quando la frattura avviene
lontano dal punto d’urto
Tipi di fratture
completa quando interessa l’osso a
tutto spessore
 incompleta quando non interessa
l’osso a tutto spessore
Tipi di fratture:
composta quando i monconi sono
rimasti in sede

 scomposta quando i monconi o i
frammenti si sono spostati
Tipi di fratture:
chiusa quando la cute sovrastante è
rimasta intatta
 esposta quando il moncone o i
frammenti comunicano con l’esterno
Sintomi
 dolore vivo che aumenta con il
movimento
 perdità della funzionalità della parte

alterazione
della
forma
e
dell’atteggiamento
 gonfiore ed edema
Regole generali di primo soccorso
 evitare movimenti inutili
 immobilizzare la parte lesa nella
posizione in cui si trova bloccando le
articolazioni a monte e a valle
 usare ove possibile delle stecche oppure
le parti sane del corpo
 mettere spessori fra le stecche e la
parte lesa
 lasciare libere le dita degli arti
 nel caso di fratture esposte proteggerle
coprendole sterilmente
Cambiamo argomento……
• I segni del morso di vipera
Non sempre si riesce a vedere il serpente che ha
morso e non tutti siamo in grado, anche vedendolo,
di poterlo classificare come pericoloso o meno.
Il morso di vipera lascia sulla pelle dei segni
caratteristici: due fori che distano circa 7 mm.
lasciati dai denti veleniferi, a volte seguiti da
forellini più piccoli lasciati dagli altri denti.
Il Morso di Vipera
Attenzione, non sempre un morso presenta le caratteristiche sopra
esposte. La vipera potrebbe aver perso un dente velenifero
oppure il morso potrebbe non essere completo, quindi non
sarebbero evidenti due fori ma uno, e non sempre sono visibili i
forellini lasciati dagli altri denti.
A volte i segni lasciati dai denti, potrebbero appartenere ad una
biscia che assomiglia alla vipera stessa
Morsi di vipera
Le vipere con il loro morso inoculano numerose tossine.
Il morso è riconoscibile dalla presenza di due forellini
distanziati di 1 cm.
Effetti locali (comparsa entro pochi minuti):
• dolore
• edema esteso a tutto l’arto
• necrosi in sede di morso
• chiazze emorragiche
Morsi di vipera
Effetti sistemici:
vomito, nausea
 dolori muscolari e articolari
 aumento della temperatura
 collasso cardiocircolatorio
Norme generali di
comportamento
Cercare di restare calmi
• non incidere la zona del morso
• non succhiare il veleno
• non applicare lacci
Morso arti inferiori
 mantenere immobile l’arto
colpito
 applicare una benda
possibilmente larga fino al di
sotto della sede del morso
 applicare steccaggio rigido
Punture di insetti
•
Punture di insetti
Imenotteri: api, vespe e calabroni
Sintomi locali
Reazioni che si manifestano in tutti i
soggetti nella zona di penetrazione del
veleno. La loro intensità varia in base alla
propria sensibilità ed è proporzionale al
numero di punture subite:
• arrossamento
• gonfiore
• prurito
• dolore
•
•
•
Punture di insetti
Sintomi allergici
Nel caso di persone allergiche al veleno
dell'insetto o nel caso di un numero elevato
di punture possono manifestarsi sintomi
generalizzati:
• orticaria generalizzata
• gonfiore della glottite (senso di
soffocamento)
• coliche addominali
• difficoltà respiratoria
• arresto cardio-circolatorio
•
Punture di insetti
ATTENZIONE !
• frizionare sulla cute,
aumenta l'assorbimento del
veleno
• impacchi di ammoniaca,
anche se diluita hanno effetti
ustionanti
Punture di insetti: i bambini
L'applicazione immediata di ghiaccio, o di liquido
freddo
è il primo provvedimento da adottare: serve ad
alleviare subito il dolore, e ad ostacolare
l'infiammazione (l'uso dell'ammoniaca come
terapia non è scientificamente convalidato) è
bene applicare subito una crema a base di
cortisone oppure assumere un antistaminico orale.
Punture di insetti: i bambini
Attenzione: il veleno assunto
dai piccoli pazienti è sempre
superiore a quello degli
adulti, poiché sono sfavoriti
dal rapporto tra il proprio
peso e la quantità iniettata.
Lo shock anafilattico
Lo shock è una violenta
alterazione dell’ organismo.
Questa modifica è generata
dall’introduzione di una
proteina estranea, alla quale il
corpo è sensibilizzato
precedentemente.
Lo shock anafilattico
Già alcuni istanti dopo l’evento,si
presenta un diffuso malessere
generale, unito ad un polso
accelerato, filiforme, irregolare ed a
tratti impercettibile. La pressione
sarà estremamente bassa, con
conseguenti vertigini. Il respiro
sarà superficiale e non sufficiente, a
volte aggravato da dispnea
Lo shock anafilattico
Terapia:
È compito del medico fornire i
farmaci antistaminici adatti.
In caso di sensibilità note, è
consigliabile che ciascuno
provveda a condurre con se i
farmaci adatti.
DOMANDE?
Domande
?
…grazie per l’attenzione