Ferita: definizione e differenze
Una ferita e’ un'interruzione della
continuità della cute e puo’
interessare anche la mucosa
sottostante e i tessuti profondi.
F.superficiale se interessa solo i
primi strati della cute,
F.profonda se interessa muscoli,
ossa o organi interni,
F.penetrante se l'azione
traumatica raggiunge cavità
anatomiche come l'addome o il
torace.
Ferita
• Intervento
Molto dipende dall’estensione e
dalla profondita’. Proteggersi
con i guanti in lattice,se la
ferita è piccola e poco profonda
lavare con acqua e sapone la
parte interessata e disinfettare
con acqua ossigenata. Puo’
risultare utile coprire la ferita
con cerotti medicati.

ATTENZIONE: in caso di perforazioni
e/o presenza di un corpo estraneo
non rimuovere mai gli oggetti
estranei ma immobilizzarli.
L'estrazione deve infatti essere fatta
sotto controllo medico perche’ puo’
aggravare notevolmente l'emorragia.
Nel caso di ferite gravi
o profonde
è necessario arginare la fuoriuscita
del sangue ed eventualmente
porre l'infortunato in posizione
antishock in attesa dei soccorsi
Emorragie
L’emorragia e’ la fuoriuscita
del sangue dai suoi vasi.
A seconda se il sangue si riversa
all'interno o all'esterno del
corpo si ha un'emorragia
interna o esterna.
Se non c‘e’ lacerazione della
cute compare un ematoma
(sangue raccolto sotto
l'epidermide), sulla cute
compare l'ecchimosi, una
chiazza che inizialmente e’ di
colore rosso poi, col tempo,
diviene violacea e infine gialla
prima di scomparire.
Le emorragie venose sono
riconoscibili perche’ il sangue che
fuoriesce e’ di colore rosso scuro,
fluisce lentamente in modo
continuo e uniforme lungo i bordi
della ferita. Le emorragie venose
si possono arginare, dopo una
buona disinfezione.
Nelle emorragie arteriose,
invece, il sangue e’ di colore
rosso vivo e fuoriesce a fiotti a
intervalli in sincronia con il battito
cardiaco.
Il piu’ delle volte, pero’, un
trauma o una ferita producono
emorragie miste, visto che le
vene e le arterie scorrono molto
vicine.
Primo intervento
• Cercare di riavvicinare i lembi della
ferita e tenerli con delle piccole triscette
di cerotto.
• Tamponare e attuare una modica
compressione con una benda sterile
direttamente sulla ferita, se la fuoriuscita
di sangue continua, applicare nuove
bende senza rimuovere la prima .
• Se la zona contusa interessa un arto e’
consigliabile sollevarlo piu’ in alto del
corpo
• I sintomi generali facilmente riscontrabili
che evidenziano una compromissione
dello stato volemico sono rappresentati
pallore, estremita’ fredde e violacee,
stato di agitazione, polso rapido e poco
percettibile, respirazione rapida e
superficiale. Talvolta possono comparire
offuscamenti alla vista, sete violenta,
ronzio alle orecchie.
Posizione anti shock
Nel caso di emorragie arteriose
l'intervento deve essere
tempestivo perche’ la quantita’
di sangue e’di solito molto
elevata rispetto alle emorragie
venose.Le prime manovre di
soccorso potrebbero risultare
insufficienti,in particolare se e’
coinvolto un grosso vaso, e’
necessario evitare che
l'infortunato muoia dissanguato
attuando delle compressioni
sulle arterie a monte della
ferita.
Il laccio emostatico va usato
solo nei casi piu’ gravi e di
assoluta necessita’
Punti di compressione
arteriosa
Per bloccare o diminuire le
perdite e’ opportuno
cercare di fermare la
circolazione del sangue
comprimendo i vasi arteriosi
in alcuni punti specifici. La
compressione provoca una
diminuizione del flusso
artero/venoso a livello
distale che rallenta o blocca
la circolazione del sangue.
Compressione dell'arteria succlavia
Compressione dell'arteria ascellare
Compressione dell'arteria femorale superiore
Compressione dell'arteria poplitea
L’uso del laccio emostatico
L’uso deve essere assolutamente prudente e
limitato ai casi in cui siano risultate vane le
compressioni manuali e in presenza di
emorragia massiva.
Ha la funzione di bloccare completamente il
flusso ematico con conseguente rischio
ischemico e necrosi dei tessuti.
Il laccio va perciò utilizzato solo in casi estremi
come l’amputazione di un arto, fratture
esposte, schiacciamento sotto macerie o pesi
Una volta messo, il laccio non si deve più né
allentare né togliere: queste operazioni,
infatti, portano a un improvviso ripristino
della circolazione che può comportare
scompensi circolatori anche mortali. Il laccio
emostatico non va mai tenuto a lungo, dopo
30 minuti comincia ad essere rischioso
Uso laccio emostatico

Ricordarsi di segnare l’ora in cui è
stato posizionato
I lacci emostatici si possono improvvisare con
strisce di stoffa, sciarpe e stracci di una larghezza
di circa 4 o 5 centimetri, legati molto stretti o
attorcigliati intorno a un legno o una penna a mo'
di torchio.
Non usare mai corde, fili elettrici o stringhe che
ledono i tessuti.
ATTENZIONE: il laccio emostatico si può
applicare soltanto al femore o all'omero che
costituiscono un supporto rigido contro cui le
arterie si comprimono. Non si deve MAI
utilizzare sull'avambraccio o sulla gamba perché
sono formati da due ossa ciascuno, e i vasi
sanguigni scorrono tra di essi.