ASFODELO Associazione di volontariato per l’Educazione Ambientale Isola d’Ischia: da Forio a M. Epomeo (787m s.l.m.) Notizie geomorfologiche Itinerario a cura di Giuseppina Moleta Tel. 0817145681 - 3490692869 E-mail: [email protected] homepage: http://assoasfodelo.altervista.org/ 1 NOTIZIE GEOMORFOLOGICHE L’isola d’Ischia è un campo vulcanico che si erge per circa 900 m dal fondo del mare, nella parte nord-occidentale del Golfo di Napoli. La maggior parte dell'isola è costituita da depositi di eruzioni sia effusive che esplosive che hanno costruito edifici vulcanici, alcuni dei quali ancora ben visibili, altri del tutto smantellati o sepolti. L’eruzione del Tufo Verde dell'Epomeo, avvenuta circa 55.000 anni fa, ha segnato indelebilmente la storia geologica dell'isola: nella caldera originaria, inizialmente sommersa dal mare, circa 30.000 anni fa ebbe inizio un complesso fenomeno di risorgenza che portò al sollevamento delle rocce depositatesi fino a formare l'attuale Monte Epomeo (787 m). Quindi il Monte Epomeo non è un edificio vulcanico ma ha raggiunto la forma e la posizione attuale per il movimento verso l'alto di un blocco di roccia vulcanica (horst vulcano-tettonico), probabilmente causato da un aumento di pressione all'interno della camera magmatica per l'immissione di nuovo magma. Il Tufo Verde che lo caratterizza deve la tipica colorazione al deposito in ambiente subacqueo e al lungo contatto con l'acqua di mare. ITINERARIO Dal porto di Forio inizia subito la salita verso Monterone; dopo circa 15 minuti si gira a sinistra per la via (rampa) Piellero; la strada sempre più stretta conduce ad una cappella con un’edicola di S. Antonio Abate; qui, come ricorda la scritta della Società dei ciucciai, si affittavano gli asini per la salita. 2 L’antica mulattiera, ormai tutta asfaltata, con splendidi panorami, sale verso la Chiesa di S. Maria ai Monti (409 m s.l.m.); la piccola chiesa, su una microscopica piazza, con cisterna di acqua potabile, è circondata da poche case sorte come rifugio durante le incursioni dei saraceni. Poco dopo inizia il sentiero (segnato in giallo) che s’inoltra in uno splendido bosco di castagni. Si costeggia una “fossa della neve” dove i nevaioli di Fontana accumulavano grandine e neve; si tratta di un’antica tradizione risalente ai primi coloni greci; le fosse, scavate nel tufo e rivestite di muratura a secco, formavano un imbuto in cui la neve veniva pressata con lunghi bastoni fino a trasformarsi in ghiaccio e ricoperta da foglie di castagno secche affinché si conservasse nei mesi caldi. Vicino si notano begli esemplari di erosione nelle rocce tufacee e case trogloditiche. Si esce dal bosco su uno sterrato dominato dalla vetta dell’Epomeo. In pochi minuti si raggiunge la chiesetta di San Nicolò del 1459 e l'eremo. Tutto il percorso si compie in circa 3 ore. In 45 minuti si scende a Fontana, un piccolo centro che comprende più paesi. La chiesa Santa Maria la Sacra, eretta nel XIV secolo, è, dopo la cattedrale del castello, la più antica dell'isola. 3