I batteriofagi I virus batterici si chiamano BATTERIOFAGI, i quali hanno una struttura complessa per permettere loro (1) di aderire alla superficie esterna della parete batterica e (2) di perforare la spessa parete batterica Come si possono DIFENDERE i BATTERI dall’attacco dei BATTERIOFAGI? Ostacolando l’adsorbimento dei FAGI sulla superficie della cellula batterica Degradando il materiale nucleico del FAGO utilizzando Enzimi di Restrizione In questo caso il batterio protegge il suo DNA utilizzando sistemi di MODIFICAZIONE (metilazione delle basi azotate) 1 Gli enzimi di restrizione Nei batteri sono presenti degli enzimi che tagliano le molecole esogene (cioè provenienti dall’esterno) di DNA (in tal modo i batteri possono essere immuni ai fagi). Questi enzimi sono gli enzimi di restrizione (endodessossiribonucleasi di restrizione). Molti enzimi di restrizione riconoscono sequenze PALINDROME di lunghezza compresa tra le quattro e le otto basi. EcoRI G A A T T C (Escherichia coli B55) HindIII A A G C T T (Haemophilus influenza) BamHI G G A T C C (Bacillus amyloliquefaciens H) I diversi enzimi di restrizione tagliano il DNA in differenti sequenze nucleotidiche specifiche. La reazione di rottura del legame fosfodiesterico richiede la presenza di uno ione bivalente (Mg2+) (cofattore dell’enzima di restrizione) ma non richiede l’impiego dell’ATP. N.B.: Invece di tagliare le molecole in maniera netta (taglio blunt), alcuni enzimi di restrizione lasciano delle estremità coesive (sticky end). STICKY BLUNT 2 I sistemi di restrizione/modificazione dei batteri per difendersi dai batteriofagi Il batterio possiede sia un gene per la produzione dell’enzima di restrizione, sia un gene per la sintesi di un enzima DNA-metilasi che protegge il proprio DNA dall’enzima di restrizione stesso. Vasu K , and Nagaraja V Microbiol. Mol. Biol. Rev. 2013;77:53-72 3 Il genoma virale Diverse tipologie di genoma virale e diversi percorsi per ottenere mRNA dsDNA mRNA ssDNA dsDNA ssRNA(+) funziona da mRNA ssRNA(-) mRNA(+) dsRNA filamento (-) trascritto in mRNA mRNA solo per retrovirus ssRNA(+) ssDNA(-) dsDNA mRNA 4 Ciclo di moltiplicazione virale Il virus può infettare la cellula ospite, riprodursi e distruggerla, cioè attuare un ciclo LITICO In alternativa, dopo che un virus infetta la cellula ospite, il materiale genetico virale può integrarsi nel cromosoma batterico. In questo caso l’interazione tra batterio e virus è definita LISOGENIA e il virus che la determina è definito TEMPERATO. Anche in una coltura lisogena può indursi un ciclo litico, ma la frequenza con cui questo processo accade è molto bassa (una cellula su 1000). 5 https://www.youtube.com/ watch?v=wLoslN6d3Ec https://www.youtube.com/ watch?v=6szOeiAdQ74 6 Le mutazioni La variazione della sequenza dei nucleotidi in un gene viene detta mutazione. Come conseguenza, in un genoma aploide (batterico), una mutazione viene subito espressa nelle cellule figlie. Negli organismi diploidi (per es. alcuni lieviti) l’effetto della mutazione in una copia del gene può essere mascherato dalla presenza della seconda copia dello stesso gene. Tipologie di mutazioni 1 Transizioni o Sostituzioni di una singola base. Una purina viene sostituita da un’altra purina (G o A) oppure una pirimidina viene sostituita con un’altra pirimidina (C o T). 2 Trasversione o Sostituzioni di una singola base con un’altra di classe diversa. Una purina viene sostituita da una pirimidina. 3 Delezioni. Perdita di uno o più nucleotidi. 4 Inserzioni. Acquisto di uno o più nucleotidi. Le mutazioni permettono l’evoluzione di una specie (concetto neodarwiniano di evoluzione: mutazioni casuali, selezionate dall’ambiente). Tuttavia, le 4 tipologie di mutazione appena elencate determinerebbero una mutazione molto lenta. Negli eucarioti esiste la sessualità che accelera l’evoluzione (crossing over); nei procarioti ci sono invece altri processi (trasformazione, coniugazione e trasduzione)… 7 Il trasferimento genico e la ricombinazione genica I batteri possiedono anche materiale genetico extra-cromosomale FAGI e PLASMIDI rappresentano elementi genetici, di piccole e/o grandi dimensioni, che non fanno parte del cromosoma batterico PLASMIDI BATTERICI: MOLECOLE DI DNA (SOLITAMENTE CIRCOLARE) EXTRACROMOSOMALI, AUTOREPLICANTI. I plasmidi presenti nelle cellule batteriche sono in genere molecole circolari. Possono essere presenti da una a 20-30 copie per cellula. In alcuni casi possono essere trasferiti da cellule donatrici a cellule ospiti 8 Che tipo di informazioni sono codificate a livello plasmidico? - Geni codificanti per enzimi coinvolti nell’utilizzazione di mono- e polisaccardi - Geni codificanti per enzimi coinvolti nell’utilizzazione di proteine - Informazioni correlate alla produzione di sostanze antibatteriche (batteriocine) - Informazioni correlate alla produzione di sostanze tossiche per altre specie viventi (tossine) - Geni che donano resistenza agli antibiotici Nessuna informazione essenziale per la vita della cellula ! Si tratta di informazioni che posso fornire, a chi le possiede, un vantaggio nella competizione ambientale con altri ceppi o altre specie batteriche che non le possiedono 9 La ricombinazione genetica Oltre alle mutazioni esistono altri meccanismi per fare acquisire “nuove caratteristiche” ad un gene. Questi meccanismi consentono anche l’acquisizione di nuovi geni o la perdita di geni preesistenti Ricombinazione Omologa 1 le regioni di DNA interessate dalla ricombinazione omologa devono possedere zone “estese” con elevata omologia di sequenza. Questo processo è definito anche crossingover 2 le regioni di DNA interessate alla ricombinazione omologa possono trovarsi nella stessa molecoladi DNA o risiedere su molecole diverse di DNA (cromosoma e plasmide, cromosoma e DNA fagico) 3 le proteine RecA, RecB, RecC e RecD mediano il processo di ricombinazione e riarrangiamento genico 4 La ricombinazione si definisce sito-specifica quando richiede la presenza di sequenze omologhe relativamente brevi (più piccole di un gene) nelle regioni coinvolte nel processo di ricombinazione 10 La ricombinazione genetica regioni omologhe La ricombinazione può avvenire tra due plasmidi (A) o tra un plasmide e il cromosoma (B) Plasmide ricombinante Quando avviene la ricombinazione omologa tra un plasmide e il cromosoma, il risultato è l’integrazione del plasmide nel cromosoma 11 La ricombinazione genetica La ricombinazione può avvenire anche tra due regioni omologhe presenti sulla stessa molecola Regione che va incontro a ricombinazione Regione che va incontro a ricombinazione 12 Negli eucarioti, la riproduzione sessuale prevede il crossing-over, cioè l’interscambio di regioni di DNA tra due cromosomi omologhi appaiati durante la meiosi. Il crossing-over determina il riarrangiamento dei geni e produce variazioni nelle caratteristiche ereditarie della progenie il crossing over PRODUCE VARIABILITÀ GENETICA e, quindi, promuove l’evoluzione. Nei procarioti, la meiosi (e quindi il crossing-over) non avvengono, poiché questi organismi si riproducono esclusivamente per via asessuale (riproduzione per scissione binaria): (mitosis) La progenie è geneticamente identica, ad eccezione delle mutazioni casuali che possono avvenire durante la replicazione del DNA ▼ DIVERSITÀ GENETICA RIDOTTA 13 Nei procarioti, la meiosi (e quindi il crossing-over) non avvengono… tuttavia, i processi di ricombinazione genetica avvengono nei procarioti, attraverso: il trasferimento genico orizzontale (TGO) Trasferimento orizzontale dell’informazione genetica (il trasferimento è possibile anche tra cellule batteriche appartenenti a gruppi tassonomici filogeneticamente distanti) Trasferimento verticale dell’informazione genetica = trasmissione alla progenie 14 I motivi per i quali il TGO nei batteri è importante 1. I meccanismi di TGO sono i principali generatori della biodiversità nei procarioti. In altre parole, il TGO promuove l’evoluzione batterica. Il TGO, infatti, partecipa alla speciazione (il processo evoluzionistico attraverso cui si generano le specie biologiche) 1. . 2. Il TGO promuove la disseminazione di tratti di patogenicità e, soprattutto, i geni di resistenza antibiotica. Il TGO determina l’acquisizione da parte di una cellula batterica di nuovi geni, e quindi l’acquisizione di nuovi fenotipi (per esempio, la resistenza a un antibiotico o l’abilità di metabolizzare un carboidrato). Se il fenotipo acquisito conferisce un vantaggio al batterio, il suo gene si diffonde rapidamente nella popolazione batterica attraverso trasmissione verticale alla progenie: la sottopopolazione di cellule ricombinanti (cioè, cellule che hanno acquisito il nuovo gene/fenotipo) hanno un vantaggio rispetto alle altre cellule che gli permette di diffondersi più efficacemente. Ciò che determina se un gene (e il fenotipo ad esso associato) offre un vantaggio alla cellula batterica o meno è l’ambiente: l’ambiente esercita una pressione selettiva sui geni che conferiscono un vantaggio alla cellula batterica. 15 L’ORIGINE DELLA BIODIVERSITÀ MICROBICA IL CONCETTO NEODARWINIANO DI EVOLUZIONE MUTAZIONI = modificazioni della sequenza nucleotidica del DNA, generate da errori non corretti nel corso del processo replicativo Gli organismi attuali hanno un progenitore evolutivo comune e derivano da esso mediante una serie di piccoli cambiamenti (mutazioni), ognuno dei quali ha conferito un vantaggio selettivo per alcuni organismi in nicchie ecologiche particolari. Questi cambiamenti sono però molto piccoli e determinerebbero una evoluzione molto lenta nei batteri. Ci sono però gli eventi di ricombinazione genetica naturale che permette il TRASFERIMENTO GENICO ORIZZONTALE…). Il caso e la necessità Jacques Monod, 1970 (…l’evoluzione si basa sul reciproco gioco di forze stocastiche e deterministiche…) Il gene egoista – Richard Dawkins, 1976 (…la teoria del gene egoista… invece di concentrarsi sul singolo organismo, guarda la natura dal punto di vista del gene. È un diverso modo di vedere, non una teoria diversa…) 16 Il TGO può avere diverse conseguenze che dipendono dalla pressione selettiva ambientale Cellula batterica che ha acquisito il gene di resistenza antibiotica ampR (dona resistenza all’ampicillina) attraverso TGO L’antibiotico ampicillina non è presente nell’ambiente NO C’È PRESSIONE SELETTIVA per il mantenimento del gene Popolazione clonale di uno specifico ceppo batterico L’antibiotico ampicillina è presente nell’ambiente C’È LA PRESSIONE SELETTIVA per il mantenimento del gene di resistenza antibiotica ampR La cellula batterica che ha acquisito orizzontalmente il gene ampR si può riprodurre; tuttavia, in assenza di pressione selettiva, il genotipo di questa cellula non dona un vantaggio rispetto alle cellule parentali non mutate. Le cellule ricombinanti tenderanno quindi a scomparire La cellula batterica che ha acquisito orizzontalmente il gene ampR possiede un vantaggio ecologico rispetto alle altre; le cellule ricombinanti possono perciò diffondersi e diventare dominanti nella popolazione 17 I “superbatteri” sono generati dall’accumulo progressivo di geni di resistenza agli antibiotici in un singolo microrganismo patogeno (ciò può avvenire con maggiore facilità in ambito ospedaliero). Il «superbatterio» più noto e diffuso è il: MRSA: Methicillin-resistant Staphylococcus aureus k__Bacteria; p__Firmicutes; c__Bacilli; o__Bacillales; f__Staphylococcaceae; g__Staphylococcus 18 I meccanismi naturali di TGO nei batteri Il trasferimento genico orizzontale comprende processi naturali ricombinazione genetica nei quali il batterio acquisisce DNA ETEROLOGO, cioè proveniente da un altro orgasmo. Nei batteri l’acquisizione di DNA eterologo avviene attraverso TRE MECCANISMI distinti (conosciuti come processi di PARASESESSUALITÀ): 11) Trasformazione acquisizione di DNA libero dall’ambiente 3) 2 Coniugazione processo di ..trasferimento di DNA da una cellula all’altra mediato da plasmidi 2) 3 Transduzione, in cui il trasferimento di DNA è mediato da un virus (batteriofago) 19