L’UNIVERSO DI ALBERT EINSTEIN L’universo di Newton, basato sulla geometria di Euclide e sui concetti di spazio e tempo assoluti, viene profondamente modificato dalla teoria di Einstein. Ogni evento non avviene più nello spazio in un preciso momento, come siamo portati a immaginare, ma in un tempo-spazio relativi. Il tempo, come la massa e la lunghezza, dipendono dal sistema di riferimento che si assume. Il tempo è soltanto una componente locale del moto. Un orologio che si trova in un sistema di riferimento fermo e un orologio in un sistema di riferimento in movimento, procedono in modo differente. Più aumenta la velocità, più l'orologio rallenta. Per questo se un astronave potesse viaggiare alla velocità della luce, dopo un viaggio molto breve, tornerebbe sulla Terra trovandola invecchiata di molti anni. La velocità della luce non è più un fatto fisico, ma una costante che determina la misura dello spazio-tempo. L'universo di Einstein è curvo, non esistono le rette dello spazio euclideo. La luce, composta da particelle chiamate fotoni, come tutta la materia è soggetta alla forza di gravità. Questa teoria ha avuto anche delle conferme empiriche. Nel 1921, durante un'eclissi di Sole, è stato effettuato un esperimento che ha mostrato come un raggio luminoso proveniente da una stella lontana, passando vicino al Sole, subisce una leggera deviazione per effetto del campo gravitazionale. Questo rende curvo lo spazio e, di conseguenza, la luce devia. Il tentativo di Einstein è stato quello di giungere a una teoria unificata del campo che eliminasse il binomio materia-campo. L'energia e la massa sono grandezze fisiche trasmutabili l'una nell'altra, in modo che a una energia E corrisponde una massa m (m = E/c², formula di Einstein).