Close window to return to IVIS in collaborazione con RICHIESTO ACCREDITAMENTO SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI organizzato da certificata ISO 9001:2000 INFORMATION SCIVAC Secretary Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 Cremona Tel. (0039) 0372-403504 - Fax (0039) 0372-457091 [email protected] www.scivac.it Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC Effetti dell’infusione endovenosa di lidocaina nel gatto Bruno Pypendop Dr Med Vet, DscV, Dipl ACVA, Davis, California, USA Gli anestetici inalatori sono ampiamente utilizzati per il mantenimento dell’anestesia nel gatto. Questi farmaci si sono dimostrati in grado di causare in molte specie animali una depressione cardiovascolare e respiratoria dosedipendente. In confronto al cane, i gatti sembrano essere più sensibili ai loro effetti depressori. A parità di concentrazione di anestetici inalatori, i gatti risultano in effetti maggiormente ipotesi, e mostrano un indice cardiaco inferiore a quello del cane. Durante l’anestesia nei felini, si osservano comunemente forme di ipotensione moderata o grave. L’anestesia bilanciata si basa sulla concomitante somministrazione di parecchi farmaci, nel tentativo di ridurre il dosaggio di ognuno di essi e di conseguenza la loro tossicità. L’anestesia bilanciata viene spesso suggerita per ridurre il fabbisogno di anestetici inalatori e, quindi, i loro effetti indesiderati cardiovascolari e respiratori. Tradizionalmente, per ottenere questo risultato sono stati utilizzati gli oppiacei in associazione con gli anestetici inalatori. Nell’uomo e nel cane si impiegano comunemente tecniche che prevedono la somministrazione di alte dosi di oppiacei. Nel gatto, invece, i vantaggi sono molto più limitati. Anche se è stato riferito che il valore massimo della riduzione della MAC è > 70% nel cane e > 80% nell’uomo, questo effetto nel gatto è pari solo al 35%. Inoltre, nei felini le tecniche basate su alte dosi di oppiacei esitano in un’attivazione simpatica, che in alcuni casi può essere dannosa. Sono stati segnalati altri farmaci in grado di ridurre il fabbisogno di anestetici inalatori e, quindi, da considerare come potenziali candidati all’anestesia bilanciata. Rientrano fra questi gli alfa-2 agonisti, il protossido d’azoto, la ketamina e la lidocaina. È stato riferito che quest’ultima riduce la MAC degli anestetici inalatori nell’uomo, nel ratto, nel cane e nel pony. Nei gatti, la lidocaina viene comunemente utilizzata per l’anestesia locale. Inoltre, viene talvolta impiegata per il trattamento delle aritmie ventricolari. Tuttavia, questo farmaco ha la reputazione di essere particolarmente tossico nei felini, specialmente quando viene somministrato per via endovenosa. Tilley e Weitz scrissero che “l’uso della lidocaina come farmaco antiaritmico si è dimostrato estremamente pericoloso nel gatto”. Una ricerca della letteratura non suggerisce alcuna particolare sensibilità dei felini agli effetti tossici della lidocaina. In effetti, in questa specie animale sono stati condotti parecchi studi di tossicità, che non hanno mostrato alcuna differenza nella dose tossica della lidocaina fra il gatto e gli altri animali. Poiché esistono dei riscontri che indicano che la lidocaina riduce i fabbisogni degli anestetici inalatori e poiché – sebbene alcune indicazioni aneddotiche suggeriscano che i gatti possano essere sensibili alla sua azione tossica – non è stato possibile trovare alcuna prova scientifica di questa presunta sensibilità, abbiamo intrapreso uno studio volto ad esaminare i potenziali dell’infusione endovenosa di questo agente per l’anestesia bilanciata e l’analgesia nel gatto. Nella prima fase dello studio, abbiamo determinato la farmacocinetica della lidocaina dei gatti svegli ed in quelli anestetizzati con isofluorano. Abbiamo anche determinato la MAC di quest’ultimo in ciascun gatto. L’anestesia con isofluorano ha significativamente alterato la cinetica della lidocaina nel gatto. In confronto ai gatti svegli, in quelli anestetizzati con isofluorano il volume di distribuzione del comparto centrale, quello allo stato stazionario (steady state), la clearance e l’emivita di eliminazione erano significativamente diminuite. Nella seconda fase dello studio, abbiamo esaminato gli effetti di 6 concentrazioni plasmatiche di lidocaina sulla MAC dell’isofluorano. Si è scelto di utilizzare le concentrazioni plasmatiche piuttosto che la dose, perché si è partiti dal presupposto che fossero meglio correlate con l’effetto. Abbiamo preso in esame i valori di 1, 3, 5, 7, 9 ed 11 µg/ml. Anche se è stato utilizzato un sistema di infusione targetcontrolled per raggiungere rapidamente e mantenere queste concentrazioni plasmatiche, secondo il nostro modello farmacocinetico queste sarebbero corrisposte ad una dose di attacco e ad un’infusione a velocità costante di 0,3 mg/kg e 23 µg/kg/min, 0,9 mg/kg e 69 µg/kg/min, 1,5 mg/kg e 115 µg/kg/min, 2,2 mg/kg e 161 µg/kg/min, 2,8 mg/kg e 207 µg/kg/min e 34 mg/kg e 252 µg/kg/min per ottenere, rispettivamente, 1, 3, 5, 7, 9 e 11 µg/ml. A queste concentrazioni plasmatiche, abbiamo riscontrato che la lidocaina diminuiva in modo dose-dipendente e lineare la MAC dell’isofluorano da -6 a 59%. L’effetto è parso essere clinicamente significativo a tutte le concentrazioni tranne che a quella di 1 µg/ml. Sulla base di questi risultati, la lidocaina è sembrata essere un potenziale candidato per l’anestesia bilanciata nel gatto, quando viene somministrata a concentrazioni plasmatiche comprese fra 3 e 11 µg/ml. Durante questo studio non sono stati osservati effetti collaterali. L’EEG è stato monitorato in maniera continua (dal momento che le manifestazioni tossiche a carico del sistema nervoso centrale dovrebbe essere uno dei primi stadi di tossicità e che l’attività convulsiva può risultare inapparente negli animali anestetizzati) e non è stata osservata alcuna attività convulsiva a qualsiasi concentrazione plasmatica di lidocaina. Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC Dal momento che per migliorare la funzione cardiovascolare si utilizzano spesso delle tecniche anestetiche bilanciate, nella terza fase di questo studio abbiamo esaminato se l’isofluorano associato alla lidocaina producesse una minore depressione cardiovascolare rispetto ad una dose equipotente del solo isofluorano (la concentrazione di quest’ultimo era ridotta quando quella della lidocaina veniva aumentata, in accordo con i risultati della seconda fase dello studio. In questa fase, abbiamo preso in esame gli effetti della lidocaina a 0, 3, 5, 7, 9 ed 11 µg/ml in gatti trattati con concentrazioni di isofluorano necessarie a raggiungere l’equivalente di 1,25 MAC. La frequenza cardiaca, l’indice cardiaco, l’indice di gittata, l’indice di lavoro di gittata ventricolare destro, la concentrazione di proteine totali, la PO2 mista-venosa e la saturazione di ossigeno di emoglobina, le concentrazioni arteriose e miste-venose di bicarbonato e l’apporto di ossigeno erano significativamente inferiori durante la somministrazione di lidocaina rispetto a quando questa non veniva impiegata. La pressione arteriosa media, quella venosa centrale, quella arteriosa polmonare, gli indici di resistenza vascolare, polmonare e sistemica, l’ematocrito, le concentrazioni emoglobiniche arteriose e miste-venose, la concentrazione di lattati, la concentrazione di ossigeno arterioso ed il rapporto di estrazione dell’ossigeno erano significativamente più elevati durante la somministrazione di lidocaina che quando questa non era impiegata. Questi effetti non erano dose-dipendenti e statisticamente significativi a concentrazioni plasmatiche superiori a 7 µg/ml. Inoltre, non sono stati osservati effetti cardiovascolari clinicamente utili a concentrazioni inferiori a 7 µg/ml. Riassumendo, anche se esita in un aumento della pressione sanguigna, la somministrazione di lidocaina nei gatti anestetizzati con isofluorano nel complesso determina una depressione cardiovascolare di una dose equipotente del solo isofluorano e quindi non è consigliata per l’anestesia bilanciata nel gatto. La lidocaina a concentrazioni plasmatiche moderate può esitare in una grave depressione cardiovascolare, come è stata osservata in un gatto di questo studio quando l’infusione di lidocaina finalizzata a raggiungere il valore di 7 µg/ml ha richiesto la sospensione sia della lidocaina che dell’isofluorano, nonché l’inizio dell’attuazione di misure di supporto. La quarta ed ultima fase di questo studio ha esaminato l’effetto analgesico della lidocaina somministrata per via endovenosa nei gatti svegli. Per questo esperimento, è stato usato un modello di soglia termica, perché rappresenta una misurazione obiettiva dell’analgesia che è stata validata nel gatto. Sono state studiate concentrazioni bersaglio di lidocaina nel plasma di 0, 0,5, 1, 2, 5 ed 8 µg/ml ed è stata confrontata la somministrazione di un volume equivalente di soluzione fisiologica. La soglia termica non è cambiata nel tempo nel gruppo di controllo e non era significativamente diversa dai valori di controllo in corrispondenza di ognuna delle concentrazioni di lidocaina plasmatica. In conclusione, non siamo riusciti a dimostrare un significativo effetto della lidocaina sul dolore termico nel gatto. Resta da chiarire se il farmaco influisca su altre modalità di percezione del dolore e se concentrazioni più elevate di lidocaina aumentino la soglia termica. Bibliografia Thomasy SM, Pypendop BH, Ilkiw JE, Stanley SD. Pharmacokinetics of Intravenous Lidocaine and its Active Metabolite, Monoethylglycinexylidide, in Awake and Isoflurane-Anesthetized Cats. Am J Vet Res, In Press. Pypendop BH, Ilkiw JE. The effects of intravenous lidocaine administration on the minimum alveolar concentration of isoflurane in cats. Anesth Analg 2005, 100:97-101. Pypendop BH, Ilkiw JE. Assessment of the hemodynamic effects of lidocaine administered IV in isoflurane anesthetized cats. Am J Vet Res 2005, 66:661-668. Pypendop BH, Ilkiw JE, Robertson SA. Effects of intravenous lidocaine on thermal threshold in cats. Am J Vet Res. Submitted. Indirizzo per la corrispondenza: Bruno Pypendop Department of Surgical and Radiological Sciences School of Veterinary Medicine University of California One Shields Avenue, Davis, CA 95616 Phone (office): (530) 752 7474 Phone (clinics): (530) 752 6898 Fax: (209) 396 2822 This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee