Effetti dell`infusione endovenosa di lidocaina nel gatto by B

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Effetti dell’infusione endovenosa
di lidocaina nel gatto
Bruno Pypendop
Dr Med Vet, DscV, Dipl ACVA, Davis, California, USA
Gli anestetici inalatori sono ampiamente utilizzati per
il mantenimento dell’anestesia nel gatto. Questi farmaci si
sono dimostrati in grado di causare in molte specie animali una depressione cardiovascolare e respiratoria dosedipendente. In confronto al cane, i gatti sembrano essere
più sensibili ai loro effetti depressori. A parità di concentrazione di anestetici inalatori, i gatti risultano in effetti
maggiormente ipotesi, e mostrano un indice cardiaco inferiore a quello del cane. Durante l’anestesia nei felini, si
osservano comunemente forme di ipotensione moderata o
grave. L’anestesia bilanciata si basa sulla concomitante
somministrazione di parecchi farmaci, nel tentativo di
ridurre il dosaggio di ognuno di essi e di conseguenza la
loro tossicità. L’anestesia bilanciata viene spesso suggerita per ridurre il fabbisogno di anestetici inalatori e, quindi, i loro effetti indesiderati cardiovascolari e respiratori.
Tradizionalmente, per ottenere questo risultato sono stati
utilizzati gli oppiacei in associazione con gli anestetici
inalatori. Nell’uomo e nel cane si impiegano comunemente tecniche che prevedono la somministrazione di alte dosi
di oppiacei. Nel gatto, invece, i vantaggi sono molto più
limitati. Anche se è stato riferito che il valore massimo
della riduzione della MAC è > 70% nel cane e > 80% nell’uomo, questo effetto nel gatto è pari solo al 35%. Inoltre,
nei felini le tecniche basate su alte dosi di oppiacei esitano in un’attivazione simpatica, che in alcuni casi può essere dannosa.
Sono stati segnalati altri farmaci in grado di ridurre il
fabbisogno di anestetici inalatori e, quindi, da considerare
come potenziali candidati all’anestesia bilanciata. Rientrano fra questi gli alfa-2 agonisti, il protossido d’azoto, la
ketamina e la lidocaina. È stato riferito che quest’ultima
riduce la MAC degli anestetici inalatori nell’uomo, nel
ratto, nel cane e nel pony. Nei gatti, la lidocaina viene
comunemente utilizzata per l’anestesia locale. Inoltre, viene talvolta impiegata per il trattamento delle aritmie ventricolari. Tuttavia, questo farmaco ha la reputazione di
essere particolarmente tossico nei felini, specialmente
quando viene somministrato per via endovenosa. Tilley e
Weitz scrissero che “l’uso della lidocaina come farmaco
antiaritmico si è dimostrato estremamente pericoloso nel
gatto”. Una ricerca della letteratura non suggerisce alcuna
particolare sensibilità dei felini agli effetti tossici della
lidocaina. In effetti, in questa specie animale sono stati
condotti parecchi studi di tossicità, che non hanno mostrato alcuna differenza nella dose tossica della lidocaina fra
il gatto e gli altri animali.
Poiché esistono dei riscontri che indicano che la lidocaina
riduce i fabbisogni degli anestetici inalatori e poiché – sebbene alcune indicazioni aneddotiche suggeriscano che i gatti
possano essere sensibili alla sua azione tossica – non è stato
possibile trovare alcuna prova scientifica di questa presunta
sensibilità, abbiamo intrapreso uno studio volto ad esaminare
i potenziali dell’infusione endovenosa di questo agente per
l’anestesia bilanciata e l’analgesia nel gatto.
Nella prima fase dello studio, abbiamo determinato la farmacocinetica della lidocaina dei gatti svegli ed in quelli anestetizzati con isofluorano. Abbiamo anche determinato la
MAC di quest’ultimo in ciascun gatto. L’anestesia con isofluorano ha significativamente alterato la cinetica della lidocaina
nel gatto. In confronto ai gatti svegli, in quelli anestetizzati con
isofluorano il volume di distribuzione del comparto centrale,
quello allo stato stazionario (steady state), la clearance e l’emivita di eliminazione erano significativamente diminuite.
Nella seconda fase dello studio, abbiamo esaminato gli
effetti di 6 concentrazioni plasmatiche di lidocaina sulla
MAC dell’isofluorano. Si è scelto di utilizzare le concentrazioni plasmatiche piuttosto che la dose, perché si è partiti
dal presupposto che fossero meglio correlate con l’effetto.
Abbiamo preso in esame i valori di 1, 3, 5, 7, 9 ed 11 µg/ml.
Anche se è stato utilizzato un sistema di infusione targetcontrolled per raggiungere rapidamente e mantenere queste
concentrazioni plasmatiche, secondo il nostro modello farmacocinetico queste sarebbero corrisposte ad una dose di
attacco e ad un’infusione a velocità costante di 0,3 mg/kg e
23 µg/kg/min, 0,9 mg/kg e 69 µg/kg/min, 1,5 mg/kg e 115
µg/kg/min, 2,2 mg/kg e 161 µg/kg/min, 2,8 mg/kg e 207
µg/kg/min e 34 mg/kg e 252 µg/kg/min per ottenere, rispettivamente, 1, 3, 5, 7, 9 e 11 µg/ml. A queste concentrazioni
plasmatiche, abbiamo riscontrato che la lidocaina diminuiva in modo dose-dipendente e lineare la MAC dell’isofluorano da -6 a 59%. L’effetto è parso essere clinicamente
significativo a tutte le concentrazioni tranne che a quella di
1 µg/ml. Sulla base di questi risultati, la lidocaina è sembrata essere un potenziale candidato per l’anestesia bilanciata nel gatto, quando viene somministrata a concentrazioni plasmatiche comprese fra 3 e 11 µg/ml. Durante questo
studio non sono stati osservati effetti collaterali. L’EEG è
stato monitorato in maniera continua (dal momento che le
manifestazioni tossiche a carico del sistema nervoso centrale dovrebbe essere uno dei primi stadi di tossicità e che l’attività convulsiva può risultare inapparente negli animali
anestetizzati) e non è stata osservata alcuna attività convulsiva a qualsiasi concentrazione plasmatica di lidocaina.
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Dal momento che per migliorare la funzione cardiovascolare si utilizzano spesso delle tecniche anestetiche bilanciate, nella terza fase di questo studio abbiamo esaminato se
l’isofluorano associato alla lidocaina producesse una minore
depressione cardiovascolare rispetto ad una dose equipotente del solo isofluorano (la concentrazione di quest’ultimo era
ridotta quando quella della lidocaina veniva aumentata, in
accordo con i risultati della seconda fase dello studio. In
questa fase, abbiamo preso in esame gli effetti della lidocaina a 0, 3, 5, 7, 9 ed 11 µg/ml in gatti trattati con concentrazioni di isofluorano necessarie a raggiungere l’equivalente di
1,25 MAC. La frequenza cardiaca, l’indice cardiaco, l’indice di gittata, l’indice di lavoro di gittata ventricolare destro,
la concentrazione di proteine totali, la PO2 mista-venosa e la
saturazione di ossigeno di emoglobina, le concentrazioni
arteriose e miste-venose di bicarbonato e l’apporto di ossigeno erano significativamente inferiori durante la somministrazione di lidocaina rispetto a quando questa non veniva
impiegata. La pressione arteriosa media, quella venosa centrale, quella arteriosa polmonare, gli indici di resistenza
vascolare, polmonare e sistemica, l’ematocrito, le concentrazioni emoglobiniche arteriose e miste-venose, la concentrazione di lattati, la concentrazione di ossigeno arterioso ed il
rapporto di estrazione dell’ossigeno erano significativamente più elevati durante la somministrazione di lidocaina che
quando questa non era impiegata. Questi effetti non erano
dose-dipendenti e statisticamente significativi a concentrazioni plasmatiche superiori a 7 µg/ml. Inoltre, non sono stati osservati effetti cardiovascolari clinicamente utili a concentrazioni inferiori a 7 µg/ml. Riassumendo, anche se esita
in un aumento della pressione sanguigna, la somministrazione di lidocaina nei gatti anestetizzati con isofluorano nel
complesso determina una depressione cardiovascolare di
una dose equipotente del solo isofluorano e quindi non è
consigliata per l’anestesia bilanciata nel gatto. La lidocaina
a concentrazioni plasmatiche moderate può esitare in una
grave depressione cardiovascolare, come è stata osservata in
un gatto di questo studio quando l’infusione di lidocaina
finalizzata a raggiungere il valore di 7 µg/ml ha richiesto la
sospensione sia della lidocaina che dell’isofluorano, nonché
l’inizio dell’attuazione di misure di supporto.
La quarta ed ultima fase di questo studio ha esaminato
l’effetto analgesico della lidocaina somministrata per via
endovenosa nei gatti svegli. Per questo esperimento, è stato
usato un modello di soglia termica, perché rappresenta una
misurazione obiettiva dell’analgesia che è stata validata nel
gatto. Sono state studiate concentrazioni bersaglio di lidocaina nel plasma di 0, 0,5, 1, 2, 5 ed 8 µg/ml ed è stata confrontata la somministrazione di un volume equivalente di
soluzione fisiologica. La soglia termica non è cambiata nel
tempo nel gruppo di controllo e non era significativamente
diversa dai valori di controllo in corrispondenza di ognuna
delle concentrazioni di lidocaina plasmatica. In conclusione,
non siamo riusciti a dimostrare un significativo effetto della
lidocaina sul dolore termico nel gatto. Resta da chiarire se il
farmaco influisca su altre modalità di percezione del dolore
e se concentrazioni più elevate di lidocaina aumentino la
soglia termica.
Bibliografia
Thomasy SM, Pypendop BH, Ilkiw JE, Stanley SD. Pharmacokinetics of
Intravenous Lidocaine and its Active Metabolite, Monoethylglycinexylidide, in Awake and Isoflurane-Anesthetized Cats. Am J Vet
Res, In Press.
Pypendop BH, Ilkiw JE. The effects of intravenous lidocaine administration
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Pypendop BH, Ilkiw JE. Assessment of the hemodynamic effects of lidocaine administered IV in isoflurane anesthetized cats. Am J Vet Res
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Pypendop BH, Ilkiw JE, Robertson SA. Effects of intravenous lidocaine on
thermal threshold in cats. Am J Vet Res. Submitted.
Indirizzo per la corrispondenza:
Bruno Pypendop
Department of Surgical and Radiological Sciences
School of Veterinary Medicine
University of California
One Shields Avenue, Davis, CA 95616
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