Per la prima volta in Italia la Medicina

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Torino, 5 ottobre 2011
COMUNICATO STAMPA
Per la prima volta in Italia la Medicina Moderna (intesa come evoluzione di omeopatia, agopuntura, ecc....)
entra in ospedale e nella Facoltà di Medicina dell'Università di Torino. E' la medicina basata sull'evoluzione
ed integrazione dei farmaci non convenzionali (quali omeopatia, agopuntura, fitoterapia ed altre), che
diventano Medicinali diluiti dinamizzati (MDD). Sono stati presentati oggi, presso l'ospedale Molinette di
Torino, il “1° Master nazionale di II° livello in Medicina Moderna – Integrazione di Terapie efficaci
convenzionali e non convenzionali” e la neonata Fondazione Global Health. E' la prima iniziativa di questo
genere in Italia. Il Corso inizierà l'8 ottobre 2011 presso il COI (Cooperazione Odontoiatrica Internazionale –
Dental School in via Nizza, 230), organizzato dall'ospedale Molinette di Torino (diretto dal dottor Emilio
Iodice) e dal professor Beppe Rocca, è inserito in un programma di ricerca nell'ambito di quella che viene
definita in un modo un po' ardito ma emblematico “Medicina Moderna”. Si articolerà in dieci moduli
didattici da ottobre a luglio di due giornate ciascuno. Il progetto di Medicina Moderna integra l'esperienza
clinica dei casi pratici dell'omeopatia con la Biologia molecolare, le Neuroscienze e la ricerca sullo stress.
Questo nuovo concetto di Medicina assomiglia alla Fisica moderna e quantistica, in particolare all'effetto
biologico sulla Fisica e si basa sull'uso moderno dei medicinali omeopatici applicati alle Neuroscienze, alla
biologia molecolare ed allo stress. A questo proposito è stata appena fondata la Fondazione Global Health, il
cui fine sarà quello di finanziare direttamente in ospedale la sperimentazione pratica sui casi clinici della
suddetta Medicina moderna non convenzionale. Lo studio si incentra sulla ricerca di una nuova
epistemologia della scienza e della medicina, che vada ad arricchire ed integrare il modello scientifico
attuale che si basa principalmente su quello della fisica classica galileiana e newtoniana e sul concetto della
“evidence based medicine”. Questo programma di ricerca di “Medicina moderna”, infatti, che, nella
prospettiva del “Progetto Global Health”, ha come obiettivo di facilitare l'integrazione della Medicina
classica del Novecento con nuovi modelli di analisi dei fenomeni viventi emersi dalle scienze di base e dalle
neuroscienze all'inizio del Ventunesimo secolo, non può che essere sviluppato proprio in un ambito di
eccellenza quale proprio una Azienda Ospedaliero Universitaria come le Molinette.
La base di questi studi si sviluppa sull'approfondimento di fenomeni elettrodinamici nei processi biologici,
nello studio della teoria dei sistemi biologici aperti e della integrazione della complessità che la fisica
moderna sta insegnando. Tutto ciò non può prescindere dal sottolineare le linee di ricerca all'avanguardia che
evidenziano la integrazione del livello dei circuiti neuronali e delle reti sinaptiche del sistema nervoso che
modulano tutti i processi elementari di base ed i sistemi di controllo specifici. Interessante è lo sviluppo della
teoria del “misfolding”: la medicina moderna infatti ipotizza che la funzione del sistema immunitario sia
molto più estesa della sola difesa delle infezioni e consista nell'eliminazione dall'interno dell'organismo di
tutte le molecole non self e di tutte le molecole talmente misfolded da non essere più riconoscibili come self.
Si approfondiranno gli studi delle proprietà biofisiche dei medicinali diluiti e dinamizzati in base ai concetti
della fisica quantistica. Insomma una palestra di contributi senza pregiudizi per dare arricchimento, in piena
onestà intellettuale, delle basi scientifiche di una medicina moderna sempre più all'avanguardia e sempre più
al servizio dell'uomo.
L’attenzione della Medicina classica era concentrata sulla sequenza di geni nel codice genetico e sulla
sequenza di aminoacidi nelle proteine (struttura primaria).
Nella Medicina classica il concetto fondamentale alla base della teoria cellulare delle malattie è la lesione e
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della teoria molecolare la presenza di alterazioni (mutazioni) nella struttura primaria (sequenza) di proteine o
geni. Si pensava che la causa della maggior parte delle malattie fosse la presenza di errori dovuti a mutazioni
nella sequenza degli acidi nucleici o nelle proteine espresse da un organismo vivente. La Medicina classica è
dominata dall'idea di causalità, che ha come protagonista un agente fisico, chimico, microbico o un altro
essere vivente che causa un danno diretto (lesione) alle cellule dell'organismo agendo per un breve intervallo
di tempo.
Oggi sappiamo che solo un numero molto limitato di malattie è dovuto agli effetti diretti di una mutazione
genica o ad un danno diretto della struttura primaria delle proteine.
La manifestazione clinica più frequente e la sfida per il medico non sono più le malattie acute ma processi
patogenetici cronici strettamente integrati con le esperienze e lo stile della vita moderna.
Qual è allora il meccanismo patogenetico delle malattie croniche oggi più frequenti?
L’attenzione di molti ricercatori si è spostata dalla sequenza dei nucleotidi o degli aminoacidi alla complessa
struttura tridimensionale delle molecole, degli acidi nucleici e delle proteine.
Mentre la sequenza (struttura primaria) dei geni e delle proteine è basata su legami chimici forti (legami
ionici e legami covalenti), la struttura tridimensionale (struttura terziaria) è determinata da:
Immersione nell’acqua e nei fluidi dell’organismo di tutte le macromolecole.
Interazioni fisico-chimiche deboli: ponti H, interazioni di van der Waals, interazioni idrofobiche, ioniche e
ponti solfuro.
E' fondamentale capire il ruolo del misfolding (difetti del ripiegamento tridimensionale) delle proteine e
degli acidi nucleici nella patogenesi delle malattie. Capire gli effetti di esperienze di vita specifiche (effetti
dello stress) sui modelli di relazione, la personalità, il comportamento e le malattie.
Radicali liberi, protoni (acidosi), deficit di ATP, Heat shock proteins HSP modificano il ripiegamento
tridimensionale delle proteine determinando i seguenti fenomeni patogenetici:
Ridotta efficienza funzionale delle proteine: è facile immaginare come un recettore, un enzima, un canale
ionico, una membrana biologica… non sono in grado di funzionare in modo efficiente se la loro
conformazione tridimensionale è distorta (misfolded).
L’organismo, che sta già vivendo un’esperienza stressante la quale consuma gran parte dell’ATP libero, è
costretto a spendere la poca energia disponibile per tentare di raddrizzare le proteine storte attivando i
chaperoni (HSP).
Se il misfolding è talmente grave da rendere impossibile la riparazione, la cellula è costretta a spendere ATP
per eliminare le proteine misfolded.
Se la situazione stressante persiste, le riserve di ATP si esauriscono e la cellula, incapace di eliminare le
proteine misfolded, inizia ad accumularle nella cellula o nella matrice extracellulare.
La Medicina moderna ipotizza che la funzione del sistema immunitario sia molto più estesa della sola difesa
dalle infezioni e consista nell'eliminazione dall’interno dell’organismo di: a) tutte le molecole non self b)
tutte le molecole talmente misfolded da non essere più riconoscibili come self.
Farmacologia moderna
Il meccanismo d’azione classico (meccanico) descritto dai testi di farmacologia è il modello chiave nella
serratura: la molecola del farmaco ha una conformazione precisa (come una chiave), simmetrica alla
conformazione di un tipo specifico di recettori presente nel corpo umano (come una serratura) e attiva o
inibisce il recettore. Il recettore attivato o inibito attiva/inibisce a sua volta una cascata d’interazioni
molecolari all’interno delle cellule che amplificano il segnale e producono gli effetti biologici del farmaco.
Effetti indesiderati (per il malato e il medico)
Un farmaco attiva/blocca tutti i recettori di un tipo specifico presenti nel corpo umano, non solo quelli che il
medico vorrebbe attivare/bloccare per curare le malattie.
È inevitabile che se è l’uomo (e non la natura) a decidere quali recettori attivare/inibire il malato andrà
sempre incontro ad effetti indesiderati.
I farmaci molecolari non agiscono secondo il modello meccanico della chiave nella serratura, ma la loro
interazione con il recettore modifica la conformazione tridimensionale (folding) del recettore (la chiave
modifica la serratura e addirittura la conformazione della porta).
Di conseguenza è possibile modulare l’effetto dei farmaci classici sui recettori mediante medicinali diluiti
dinamizzati (MDD), o altre energie fisiche deboli come agopuntura, medicinali omeopatici, tecniche di
rilassamento, Yoga, meditazione, segnali elettromagnetici ed altre.
Terapia moderna
Nei prossimi anni verrà verificata l’ipotesi che il meccanismo d’azione dei medicinali diluiti dinamizzati
(MDD) consiste nella modulazione allosterica di tutti i bersagli biologici con obiettivo una maggiore
efficacia con minori effetti collaterali. Insomma capire il ruolo chiave della modulazione allosterica nelle
terapie non convenzionali basate su energie deboli (agopuntura, medicinali omeopatici, tecniche di
rilassamento, Yoga, meditazione, segnali elettromagnetici ed altre).
Forse alla prima lettura può sfuggire uno degli aspetti più importanti della modulazione allosterica:
Non è il medico o il farmacologo a decidere quali effettori biologici accendere/spegnere.
Di conseguenza le terapie orientate alla modulazione allosterica (MDD, energie deboli, agopuntura, segnali
elettromagnetici) non causano effetti indesiderati perché sono in grado soltanto di modulare processi già
attivi, cioè che la natura e non il medico o il farmacologo – ha già attivato/inibito.
Emergono due riflessioni molto importanti:
La modulazione allosterica è un intervento in cui il medico aiuta la natura a curare se stessa senza la
presunzione di attivare/inibire di sua iniziativa processi collaudati da miliardi di anni.
I modelli sperimentali in grado di verificare fenomeni di modulazione allosterica sono molto più complessi
dei modelli classicamente applicati alla teoria chiave nella serratura.
Studio delle proprietà biofisiche dei MDD (Medicinali omeopatici della Farmacopea Europea)
Agli inizi dell’Ottocento, il grande medico Samuel Hahnemann (fondatore dell’Omeopatia) cercando di
diluire e dinamizzare (agitare vigorosamente) alcune tinture madri utilizzate in terapia, per ridurre gli effetti
collaterali, scoprì che gli effetti biologici si osservano anche quando nella soluzione sono presenti
pochissime molecole, o addirittura è rimasta solo l’acqua!
Nessuna teoria ai tempi di Hahnemann era in grado di spiegare gli effetti biologici di soluzioni dinamizzate
talmente diluite da essere prive del principio attivo utilizzato per la loro preparazione.
Con il processo di dinamizzazione lo spettro elettromagnetico (energia) del soluto agisce determinando
l’emergere di fenomeni collettivi complessi a livello dell’acqua che Jacques Benveniste ha chiamato
memoria dell’acqua.
L’Addetto Stampa
Pierpaolo Berra
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