EVOLUZIONE sistema Terra nelle ere geologiche
ERA GEOLOGICA
Periodo in
milioni anni
Regno vegetale
Regno animale
Era Archeozoica
4600 – 570
Alghe (acqua)
Protozoi (acqua)
Era Paleozoica
570 – 225
Felci, equiseti
Invertebrati,
insetti,pesci,anfibi,pri
mi rettili
Era Mesozoica
225 – 65
Gimnosperme
prime
angiosperme
Era Cenozoica
65 – 2
Gimnosperme
angiosperme
Era Neozoica
2 - oggi
e Era dei dinosauri
e Gli uccelli e gli insetti
popolano l’atmosfera,
i
mammiferi
popolano
la
terraferma
Flora si stabilizza Fauna si stabilizza
secondo l’aspetto secondo
l’aspetto
attuale
attuale
Anello di
congiunzione
Fossile
guida
Eventi geologici
Formazione terra si
delineano
i
futuri
oceani,
atmosfera
primitiva
(idrogeno,
ammoniaca,
metano,
vapore acqueo)
Anfiosso:
Trilobite
Si forma Pangea e
precursore
atmosfera con ossigeno
vertebrati
come quella attuale
Seymouria:anello di
(azoto,
ossigeno,
congiunzione anfibi
anidride
carbonica,
- rettili
vapore acqueo)
Archeopterix:
Ammonite La Pangea si divide in
anello
di
Laurasia e Gondwana
congiunzione rettili
uccelli
Si formano le catene del
sistema
alpino
himalaiano
CREAZIONISMO
Fino a pochi secoli fa ha dominato l’idea del CREAZIONISMO, che
prevede l’immutabilità della specie = FISSISMO
La prima vera teoria venne formulata da Linneo nel 1735; essa
sosteneva che le specie attualmente presenti sulla Terra sono solo
quelle esistenti dal momento della creazione, e che esse non si sono
modificate nel corso del tempo.
Cuvier propose nei primi dell’Ottocento, la teoria delle catastrofi: sulla
Terra si sono succeduti , nel corso del tempo, numerosi eventi
catastrofici che hanno causato la scomparsa di numerose specie; in
seguito ad ogni catastrofe è avvenuta la creazione di nuove specie, e
così via….
Lamarck
Jean-Baptiste de Lamarck (1744 -1829 ) fu il primo studioso a parlare di EVOLUZIONE per
spiegare questa nuova teoria formulò due leggi:
• Legge USO e NON USO degli organi:
l’ uso continuo e frequente di un organo ne determina un graduale perfezionamento e
un maggiore sviluppo, mentre il “non uso” causa con il tempo l’atrofia dell’organo e la
sua scomparsa; ciò avviene grazie ad una “spinta interna”che porta l’individuo ad
adattarsi sempre meglio all’ambiente in cui vive.
• Legge EREDITARIETÀ DEI CARATTERI ACQUISITI: i caratteri che l’ individuo acquisisce
con l’ uso e non il “non uso” degli organi vengono trasmessi ai discendenti provocando
così il cambiamento evolutivo nelle generazioni successive.
Le obiezioni che vennero immediatamente poste a tale teoria furono:
-I figli di due doberman, ai quali è stata tagliata la coda, non potranno ereditare il carattere e nascere
privi di coda
- il figlio di un uomo , che fa palestra ed ha quindi i muscoli sviluppati , non potrà nascere con
muscoli già sviluppati
Charles Darwin
Charles Darwin (1809-1882) nel 1959 pubblicò un libro chiamato l’ORIGINE DELLE
SPECIE dopo aver svolto approfonditi studi sul materiale raccolto in un lungo viaggio
intorno al mondo, compiuto (1831-1836) per osservare le differenti specie. La teoria
dell’evoluzione proposta da Darwin si può così riassumere:
 Gi esseri viventi hanno un enorme potenziale riproduttivo infatti vengono generati
molti più figli di quanti poi diventano adulti e capaci, a loro volta, di riprodursi
 Tutti gli esseri viventi si riproducono in quantità superiore alle reali possibilità di
sopravvivenza e del tutto casualmente possono nascere individui fra loro
differenti per alcune caratteristiche
 Nella lotta per la sopravvivenza l’ambiente opera una selezione naturale,
mantenendo in vita solo gli individui nati casualmente con caratteristiche che li
rendono più adatti.
 Queste variazioni casuali sono ereditarie e gli individui sopravvissuti le
trasmettono alla discendenza.
 Attraverso gli incroci, le variazioni favorevoli si accumulano di discendenza in
discendenza, permettendo l’evoluzione della specie
 Questo meccanismo porta alla differenzazione e all’origine delle varie specie
(evoluzione), la cui forza generatrici è la selezione naturale
DARWIN e LAMARCK le due teorie a confronto
Lamarck sosteneva che gli antenati delle
giraffe avessero il collo corto, poi il
desiderio di mangiare germogli più alti
portò progressivamente all’allungamento
del collo. Le giraffe attuali hanno il collo
lungo perché hanno ereditato le
caratteristiche acquisite nel corso delle
generazioni precedenti.
Darwin sosteneva che in una popolazione
di antenati delle giraffe nacquero
casualmente alcuni individui con il collo
lungo. Gli individui con il collo lungo
avevano
maggior
possibilità
di
sopravvivenza. La selezione naturale ha
favorito gli individui più adatti le giraffe
con il collo lungo
L’idea di evoluzione è oggi quasi
universalmente accettata infatti la
teoria della selezione naturale
proposta da Darwin nell’800 è
stata ripresa e rielaborata alla luce
della scoperta del DNA avvenuta
nel 1953 .
NEO- DARWINISMO
Darwin non era in grado di spiegare a cosa fosse dovuta la variabilità dei
caratteri , né i meccanismi in base ai quali essi si trasmettono di
generazione in generazione .
Oggi , dopo le ricerche di Mendel e le scoperte della genetica , noi
sappiamo che i caratteri di un individuo dipendono dai suoi geni .
I geni di una popolazione , che costituiscono il pool genetico , possono
subire delle mutazioni , cioè modificazioni casuali spontanee da agenti
esterni ; inoltre , per effetto della riproduzione sessuale , si ricombinano fra
loro , formando nuove combinazioni di geni .
Questi eventi sono alla base della variabilità dei caratteri su cui agisce la
selezione naturale e senza la quale non ci sarebbe evoluzione .
Le mutazioni possono portare , infatti , alla comparsa di nuovi caratteri :
se questi sono vantaggiosi , i geni “mutanti” si trasmettono , di
generazione in generazione , fino all’affermazione di un nuovo patrimonio
genetico .
Le prove dell’evoluzione
 I fossili I dati della paleontologia mostrano non solo che gli organismi fossili erano diversi da
quelli attuali, ma anche che man mano che andiamo indietro nel tempo le differenze con gli
organismi viventi sono maggiori.
Ad esempio, fossili abbastanza recenti possono essere attribuiti generalmente a generi attuali,
mentre quelli man mano più antichi sono sempre più diversi e sono attribuibili ad altri generi;
permangono talora caratteristiche di base, per cui possono essere spesso attribuiti agli stessi
gruppi tassonomici di ordine elevato attuali.
Lo studio dei resti fossili ci permette di ricostruire la storia evolutiva degli esseri viventi.
 organi omologhi hanno la stessa origine embrionale, ma possono avere funzioni diverse.
Esempio gli arti anteriori o posteriori dei mammiferi hanno la stessa origine embrionale ma
vengono utilizzati per scopi diversi.
Se confrontiamo la struttura ossea dell’ arto anteriore di alcuni vertebrati, possiamo notare
che, pur essendoci differenze di forma e di funzione, si ritrovano in tutte le stesse ossa.
Queste strutture, dette omologhe, perché derivano tutte da un’ unica struttura, dimostrano l’
esistenza di un antenato comune a tutti i vertebrati.
 organi analoghi organi di specie diverse che hanno la stessa funzione, ma diversa origine
embrionale ed evolutiva. Un classico esempio di organi analoghi sono le ali di un uccello e di
un insetto e di un pipistrello. Esse hanno la stessa funzione attuale, ma origine embrionale (e
quindi evolutiva) completamente diversa.
 Organi vestigiali organi presenti in alcuni organismi non compiono alcuna
funzione, mentre si possono ritrovare come strutture funzionanti in
organismi molto simili.
Esempio l’appendice cecale è presente nell’uomo solo come organo
vestigiale, mentre negli altri mammiferi, soprattutto negli erbivori è molto
sviluppata. Quindi questo testimonia la presenza di un antenato comune .
 Sviluppo embrionale : lo studio dello sviluppo embrionale dei vertebrati
ci rivela notevoli somiglianze fra le cinque classi (pesci, anfibi, rettili, uccelli,
mammiferi).
Nelle prime fasi dello sviluppo embrionale tutti gli embrioni si somigliano,
per poi differnziarsi sempre più nelle fasi successive; questa è un’ulteriore
prove dell’origine comune di tutti i vertebrati.