1 Vettori In questo capitolo andremo ad introdurre un concetto fondamentale in Matematica, Fisica e Informatica, quello di vettore. Vedremo alcune delle principali proprietà di tali oggetti e partendo da un'interpretazione sica, astrarremo il concetto di vettore sino ad arrivare n-dimensionale, a parlare di vettore 1.1 che in informatica è noto con il nome di array. Vettori e spazi vettoriali Il concetto di vettore nasce dalla necessità di lavorare con quantità siche che non hanno solo una grandezza (come ad esempio la temperatura e la lunghezza) ma hanno anche una direzione e un verso (ad esempio la velocità non solo indica l'intensità con cui un corpo si muove, ma dà informazioni anche sul percorso che questo compie). Denizione 1.1 (Vettore) . v Un vettore è un segmento orientato, ovvero munito di una freccia in una delle due estremità. Esso è completamente determinato dai seguenti elementi: 1. il modulo |v|, ovvero la lunghezza del segmento; 2. la direzione, ovvero la retta individuata dal segmento; 3. il verso, indicato dalla freccia. Denizione 1.2. Diciamo che v è applicato nel punto A (o che A è il punto di applicazione di v) se l'estremità del segmento dove non punta la freccia coincide con A. Deniamo adesso due operazioni con i vettori, somma e prodotto per scalare. Denizione 1.3 vettore v+w (Regola del parallelogramma) . La somma tra due vettori di applicazione di v Osservazione 1.1. w e individuato dalla diagonale del parallelogramma che ha come lati disposti in modo tale da avere stesso punto di applicazione. Il verso di di v e w è il e w va dal punto al vertice opposto. −w è il vettore che Poiché v − w = v + (−w), Il vettore ma verso opposto. v+w w v ha stesso modulo e stessa direzione abbiamo denito anche l'operazione dierenza tra due vettori. Denizione 1.4 (Prodotto per scalare) reale non nullo), deniamo λv . Dato uno scalare il vettore che ha: 1 λ 6= 0 (ovvero λ è numero v; 1. direzione uguale a quelli di 2. verso uguale a quello di λ 3. modulo pari a v, mentre se se λ>0 volte quello di valore assoluto di Osservazione 1.2. v λ, ovvero λ ovvero |λv| = |λ||v|, dove con |λ| intendiamo il privato del segno. Notiamo che se 0 < λ < 1, λv v, λ < 0; e opposto se λ > 1, λv è un vettore che risulta dilatato rispetto a risulterà compresso. Diamo ora la denizione di spazio vettoriale visto come un'insieme di vettori che è possibile sommare e moltiplicare per uno scalare, in modo tale che le operazioni si comportino bene. Denizione 1.5 (Spazio vettoriali) . Uno spazio vettoriale V su R è un insieme dotato di un'operazione di somma e di un prodotto per scalare tali che: 1. (u + v) + w = u + (v + w) 2. u+v =v+u per ogni per ogni u, v ∈ V u, v , w ∈ V (proprietà associativa); (proprietà commutativa); 3. esiste un elemento neutro per la somma, ovvero esiste un elemento v+0=v per ogni v∈V esiste un elemento opposto 5. per ogni λ∈R e ogni 6. per ogni λ, µ ∈ R e ogni v ∈ V , λ(µv) = (λµ)w; 7. per ogni λ, µ ∈ R e ogni v ∈ V , (λ + µ)v = λv + µv ; 1v = v per ogni Esempio 1.1. per j = 1, 2, tale che v ∈V; 4. per ogni 8. 0∈V −v , tale che v + (−v) = 0; v , w ∈ V , λ(v + w) = λv + λw; v ∈V. L'insieme R2 = R × R è uno spazio vettoriale su i cui elemento sono le coppie R con le operazioni di somma: (a1 , a2 ) + (b1 , b2 ) = (a1 + b1 , a2 + b2 ), e prodotto per scalare: λ(a1 , a2 ) = (λa1 , λa2 ). 2 (a1 , a2 ) con aj ∈ R Denizione 1.6. Lo spazio vettoriale R2 con la somma e il prodotto per scalari denito nell'esempio precedente viene chiamato piano Euclideo, o più semplicemente piano. Esempio 1.2. aj ∈ R per L'insieme j = 1, 2, 3, R3 = R × R × R i cui elemento sono le triplette è uno spazio vettoriale su R (a1 , a2 , a3 ) con con le operazioni di somma: (a1 , a2 , a3 ) + (b1 , b2 , b3 ) = (a1 + b1 , a2 + b2 , a3 + b3 ), e prodotto per scalare: λ(a1 , a2 , a3 ) = (λa1 , λa2 , λa3 ). Denizione 1.7. Lo spazio vettoriale R3 con la somma e il prodotto per scalari denito nell'esempio precedente viene chiamato spazio Euclideo, o più semplicemente spazio. Esempio 1.3. volte, i cui elemento sono le vettoriale su R Rn = R × · · · × R n j = 1, . . . , n, è uno spazio Generalizzando gli esempi precedenti, abbiamo che n-uple (a1 , . . . , an ) con aj ∈ R per con le operazioni di somma: (a1 , . . . , an ) + (b1 , . . . , bn ) = (a1 + b1 , . . . , an + bn ), e prodotto per scalare: λ(a1 , . . . , an ) = (λa1 , . . . , λan ). Esempio 1.4. Dati v = (2, 1), w = (5, −2), abbiamo: v + w = (2 + 5, 1 + (−2)) = (7, −1), 5v = 5(2, 1) = (5 · 2, 5 · 1) = (10, 5), −w = −(5, −2) = (−5, −(−2)) = (−5, 2), 6v − 2w = (12, 6) + (−10, 4) = (2, 10). 1.2 Vettori nel piano e nello spazio In questo paragrafo vediamo alcune operazioni che si possono denire in Poiché la trattazione è identica per R2 e R3 e si puo generalizzare a ripetizioni diamo le denizioni in generale specici di n=2 Denizione 1.8 in n R e Rn R2 e in R3 . Rn , per evitare inutili e vediamo applicazioni e esempi nei casi n = 3. . (Prodotto scalare) , si denisce prodotto scalare tra v = (v1 , . . . , vn ), w = (w1 , . . . , wn ) indica con hv, wi il numero: Dati due vettori v e w e si hv, wi = v1 w1 + · · · + vn wn . 3 Osservazione 1.3. Il prodotto scalare è un'operazione ben diversa dal prodotto per scalare e non bisogna fare confusione tra le due. In particolare il prodotto scalare è un'operazione che prende due vettori e rende uno scalare, mentre il prodotto per scalare prende uno scalare e un vettore e rende un vettore. Esempio 1.5. Dati i vettori v = (1, 2) e w = (0, 5) in R2 , abbiamo: hv, wi = 1 · 0 + 2 · 5 = 10. Esempio 1.6. Dati i vettori v = (10, 3, 2) e w = (1, −2, 5) in R3 , abbiamo: hv, wi = 10 · 1 + 3 · (−2) + 2 · 5 = 14. Il prodotto scalare gode delle seguenti proprietà: 1. hλu + µv, wi = λ hu, wi + µ hv, wi hu, ηv + ξwi = η hu, vi + ξ hu, wi (Bilinearità); 2. hu, vi = hv, ui 3. hu, ui ≥ 0 e (Simmetria); hu, ui = 0 ⇐⇒ u = 0 (Denito positivo); Denizione 1.9 (Norma). La norma (o lunghezza) di un vettore v ∈ Rn , v = (v1 , . . . , vn ) è il numero reale positivo dato da: q p ||v|| = hv, vi = v12 + · · · + vn2 . Esempio 1.7. La norma del vettore ||v|| = Esempio 1.8. di R2 è: p √ √ hv, vi = 4 + 49 = 53. La norma del vettore ||v|| = v = (2, −7) p v = (3, −1, −5) hv, vi = √ di R3 9 + 1 + 25 = è: √ 35. Teorema 1.1 (Disuguaglianza di Cauchy-Schwarz). Per ogni coppia di vettori u, v ∈ Rn , vale: | hu, vi | ≤ ||u|| ||v||, dove con | hu, vi | si intende il valore assoluto del numero segno. 4 hu, vi, ovvero hu, vi privato del Oltre a calcolare le lunghezze dei vettori, il prodotto scalare ci aiuta anche a calcolare l'angolo formato da due vettori. Infatti abbiamo la seguente relazione: cos θ = v e w. In particolare, quando v e w sono ortogonali fra loro, ovvero formano un angolo di π/2, l'equazione diventa 0 = hv, wi. Ha senso quindi dare la seguente dove θ hv, wi , ||v|| ||w|| è l'angolo tra denizione: Denizione 1.10 (Ortogonalità). Due vettori v , w ∈ Rn si dicono ortogonali se hv, wi = 0. Osservazione 1.4. In R2 è facile trovare vettori ortogonali tra loro, infatti dato un vettore v = (a, b), il vettore w = (−b, a) è ortogonale a v. Concludiamo questo paragrafo dando la denizione di prodotto vettoriale. Notiamo che a dierenza delle altre, questa denizione vale solo ed esclusivamente per vettori di R3 . Denizione 1.11 w = (w1 , w2 , w3 ), R3 ). Dati due vettori di R3 v = (v1 , v2 , v3 ) e v ∧ w tra v e w è il vettore v ∧ w = (a, b, c), dove: (prodotto vettoriale in il prodotto vettoriale a = v2 w3 − w2 v3 , b = −(v1 w3 − w1 v3 ), c = v1 w2 − w1 v2 . Osservazione 1.5. I numeri a, b e c non sono casuali, infatti se il lettore riguarda la denizione dopo aver letto il capitolo sulle matrici, si accorge facilmente che altro non sono che i determinanti dei minori della matrice: v1 v2 v3 w1 w2 w3 ! , ovvero: a = det v2 v3 w2 w3 ! v1 v3 w1 w3 , b = − det 5 ! , c = det v1 v2 w1 w2 ! .