Un Picasso riscoperto dai depositi di Brera
Pablo Picasso, La loge (Le Balcon), 1921, olio su tela,
Pinacoteca di Brera
L’opera ha una storia davvero singolare; è un frammento, un ‘ritaglio’ di un dipinto
originariamente molto più grande: la scenografia teatrale di Cuadro Flamenco, spettacolo dei
“Ballets Russes” messo in scena a Parigi e Londra nel 1921.
Cuadro Flamenco al Princes Theatre di Londra, fotografia, 1921
La produzione teatrale di Picasso - creativamente attratto fin dai primi del ‘900 dai protagonisti del
circo e del mondo dello spettacolo – ha il suo momento migliore all’epoca del sodalizio con Sergej
Diaghilev, il fondatore e direttore della celebre compagnia di ballerini russi. Nascono allora disegni
di costumi, scenari e sipari (come il noto Parade del 1917) destinati ad arricchire quegli eventi
teatrali, ambiziosi e avanguardistici, che univano il meglio delle arti contemporanee: musica,
poesia, pittura e naturalmente danza. Cuadro Flamenco, come dichiara il titolo, metteva in scena
balli e canzoni dal repertorio popolare del flamenco andaluso.
Pablo Picasso, Bozzetto per scenografia di Cuadro Flamenco,
gouache su carta, Paris, Musée Picasso
Inizialmente affidato da Diaghilev a Juan Gris, lo scenario commissionato a Picasso rielabora i
progetti dello spettacolo Pulcinella (1920) in versione semplificata, come mostra il bozzetto
preparatorio, conservato presso il Musée Picasso di Parigi. Con un abile gioco d’immagine dentro
l’immagine, di teatro dentro al teatro, l’artista sceglie, come soggetto del fondale, il luogo scenico
stesso: dipinge in rosso, nero e oro e a trompe-l’oeil l’interno della cavea di un teatro in stile
Napoleone III, con soffitto a volta modanata e affrescata, due ordini di palchi e spettatori. Una
cortina rossa, geometricamente ripiegata, segna la separazione fra lo spazio del pubblico e il
boccascena, che si apre su un interno prospetticamente negato, in cui cioè l’angolazione e
l’inquadramento, tipicamente cubista, dei piani e delle linee di fuga sembra ribaltare in avanti la
natura morta sulla parete bianca di fondo, piuttosto che arretrarla. I due livelli di realtà,
rappresentazione e finzione scenica, raffigurati in successioni di profondità - eppure visivamente
paralleli – fanno da scenario a loro volta ai particolari dei palchetti col finto pubblico: a sinistra due
eleganti coppie osservano la messinscena, a destra due donne in abiti rosa-arancio, guanti lunghi e
ventaglio, identificabili col frammento di proprietà della Pinacoteca di Brera.
Fu Diaghilev stesso, per problemi economici, a far tagliare la scenografia nel 1926: “Venderò …
quelle parti dello scenario di Cuadro Flamenco con incluse delle figure, poiché sono tutte firmate.
Ho già trovato un acquirente in Germania, e con quel denaro potrò allestire nuovi spettacoli”.
Pablo Picasso, particolari da Cuadro Flamenco
A parte il balconcino in alto a sinistra, che Picasso nel 1967 ancora conservava per sé, gli altri
dettagli risultavano in quell’anno presso privati proprietari di New York, Cannes e Parigi.
Il dipinto di Brera proviene dalla raccolta francese di Jacques Helft, viene acquistato nel 1976 dallo
Stato italiano per le collezioni della Pinacoteca di Brera ed è ora esposto per la prima volta.
L'autografo di Picasso riappare oggi dopo il recente restauro, a cura del laboratorio di Barbara
Ferriani.
Una curiosità: la scelta dei personaggi non è probabilmente casuale, la coppia di sinistra in basso
infatti reinterpreta uno dei quadri simbolo dell’impressionismo: Il palco di Pierre-Auguste Renoir
(1874; London, Courtauld Gallery). Forse anche le donne di Brera, in abiti scollati, lunghi guanti
scuri e capelli raccolti, rievocano le ballerine dipinte da Toulouse-Lautrec e Degas. Se cosi fosse
Picasso nel suo teatro per il teatro, ritrae non solo la ricca borghesia, ma accoglie anche fra il
pubblico gli artisti veri, i personaggi dei bozzetti e disegni del giovanile soggiorno parigino.
Pierre-Auguste Renoir, Il palco, 1874,
London, Courtauld Institute Galleries
Pablo Picasso, La fine del numero, 1901,
pastello su tela, Barcelona, Museu Picasso
L’opera è stata restaurata nell’abito di "Rivelazioni - Finance for Fine Arts", progetto di Borsa Italiana
Donatore: RTL 102.5
Restauratore : Barbara Ferriani - Milano
Direzione lavori: Marina Gargiulo con Andrea Carini