GESU` CAPO DELLA CHIESA Prima parte: quello che diciamo noi

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Scheda primo annuncio -- Gesù capo della Chiesa
GESU’ CAPO DELLA CHIESA
Prima parte: quello che diciamo noi….
Il tema di questo incontro ci aiuta a riflettere su qual è la nostra idea di Chiesa.
Da sempre la parola “Chiesa” fa parte della nostra vita.
La identifichiamo a volte con una struttura in muratura più o meno bella, oppure quando
usiamo questa parola pensiamo ai preti, o a noi stessi che ne facciamo più o meno
parte.
Leggiamo queste provocazioni:
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In chiesa ci sono sempre le stesse persone che fanno tutto e gli altri devono
obbedire
Io in chiesa mi sento accolto dal parroco e dalle persone della comunità
La chiesa è il luogo dove Gesù vive e dove posso parlare con Lui
La chiesa nei secoli ha fatto cose bruttissime e anche adesso non è molto meglio
La chiesa è Cristo
Io credo alla chiesa ma non credo ai preti.
Se devo trovare conforto, se ho un problema, la prima persona con cui ne parlo è
il mio parroco
La chiesa è “vecchia”, non è al passo dei tempi, deve diventare più moderna e
cambiare molte cose.
Servire la chiesa, partecipare alle attività che propone, sono un modo per
crescere nella fede e avvicinarmi a Dio.
Io in chiesa ci vado, ma tante cose che dicono i preti (morale
sessuale…bioetica…eutanasia…matrimonio…) non le condivido proprio!!
In chiesa mi sento a casa, è la mia seconda famiglia.
Sicuramente è capitato spesso ad ognuno di noi, sentire queste affermazioni, proviamo
a chiederci:
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Che cosa è per me la Chiesa?
Qual è il mio atteggiamento nei confronti della Chiesa?
Seconda parte: quello che dice la chiesa…
I Corinzi 12, 12-14/27-30
Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo
molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati
in un solo Spirito per formare un solo corpo, (…). Ora il corpo non risulta di un
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Scheda primo annuncio -- Gesù capo della Chiesa
membro solo, ma di molte membra. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra,
ciascuno per la sua parte.
Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo
luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di
far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. Sono forse tutti apostoli?
Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? Tutti possiedono doni di far
guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI
OTTOBRE 2008
Cristo «è il Capo del corpo, cioè della Chiesa» (Col 1,18). La Chiesa vive di lui, in lui
e per lui. Cristo e Chiesa formano il «Cristo totale» (sant'Agostino); «Capo e membra
sono, per così dire, una sola persona mistica». La Chiesa è una perché ha come origine
e modello l'unità di un solo Dio nella Trinità delle Persone; come fondatore e capo Gesù
Cristo, che ristabilisce l'unità di tutti i popoli in un solo corpo; come anima lo Spirito
Santo, che unisce tutti i fedeli nella Comunione in Cristo. Essa ha una sola fede, una
sola vita sacramentale, un'unica successione apostolica, una comune speranza e la stessa
carità.
La Chiesa è il popolo di Dio perché a lui piacque santificare e salvare gli uomini non
isolatamente, ma costituendoli in un solo popolo, adunato dall'unità del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
( la Chiesa) Designa il popolo che Dio convoca e raduna da tutti i confini della terra, per
costituire l'assemblea di quanti, per la fede e il Battesimo, diventano figli di Dio,
membra di Cristo e tempio dello Spirito Santo
Luca, negli Atti degli Apostoli (2, 42), ne traccia l'architettura basata su quattro colonne
ideali: «Erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna,
nello spezzare il pane e nelle preghiere».
La missione della Chiesa è di annunziare e instaurare in mezzo a tutte le genti il Regno
di Dio inaugurato da Gesù Cristo. Essa qui sulla terra costituisce il germe e l'inizio di
questo Regno salvifico.
….la Chiesa fondata su Pietro e sugli Apostoli oggi, attraverso i vescovi e in comunione
col Successore di Pietro, continua ad essere custode, annunciatrice e interprete della
parola (cf. LG 13).
Madre Teresa
Un giornalista parlava con Madre Teresa di Calcutta: "Ma insomma... questa Chiesa va
così male, non crede anche lei? Cosa possiamo fare per migliorarla?". E Madre Teresa:
"Ah, guardi, semplicissimo: cominciamo da me e da lei!".
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Ma insomma…in definitiva... che cos’è, chi è, la CHIESA?
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Mi sento parte di questa Chiesa? Sento il bisogno di impegnarmi in essa e per
essa?
PREGHIERA CONCLUSIVA (Liturgia di s. Giovanni Crisostomo – IV secolo)
Signore, che benedici chi spera in te,
salva il tuo popolo,
benedici la tua eredità,
custodisci la pienezza e l’unità della Chiesa.
A te appartengono la gloria,
l’azione di grazie e l’adorazione: ti ringraziamo…
SAC: in nome (benedicendo )del Padre Figlio e Spirito Santo,
ora e sempre nei secoli.
GESU’ CAPO DELLA CHIESA
I Corinzi 12, 12-14/27-30
Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo
molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in
un solo Spirito per formare un solo corpo, (…). Ora il corpo non risulta di un membro
solo, ma di molte membra. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la
sua parte.
Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo
luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di
far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. Sono forse tutti apostoli?
Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? Tutti possiedono doni di far
guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Libretto edito in preparazione alla visita del Santo Padre Benedetto
XVI
(Il ministero del Successore di Pietro Benedetto XVI)
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi
non prevarranno contro di essa. (Matteo 16,18-19)
Le tre metafore a cui Gesù ricorre, sono in se stesse molto chiare: Pietro sarà il
fondamento roccioso su cui poggerà l’edificio della Chiesa; egli avrà le chiavi del
Regno dei cieli per aprire e chiudere a chi gli sembrerà giusto; infine egli potrà legare o
sciogliere, cioè stabilire o proibire ciò che riterrà necessario per la vita della Chiesa, che
è e resta di Cristo. E’ sempre la Chiesa di Cristo e non di Pietro.
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Luca 10,16
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza
colui che mi ha mandato".
Giovanni 15,1-9
Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Voi siete già mondi, per la parola che
vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se
stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite,
voi i tralci. (…) Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che
volete e vi sarà dato. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e
diventiate miei discepoli. 9Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore.
Efesini 2,20
Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e
familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo
come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata
per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati
per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
La fontana del villaggio (Giovanni XXIII)
La chiesa è come la vecchia fontana del villaggio, che disseta le varie generazioni. Noi
cambiamo, la fontana resta.
Sogno una grande speranza (da una visione di Paolo VI)
Sogno una Chiesa che è Porta Santa, aperta, che accoglie tutti
Sogno una Chiesa che è Parola, che mostra il libro del Vangelo ai quattro punti cardinali
della terra
Sogno una Chiesa che è Pane, Eucaristia, che si lascia mangiare da tutti
Sogno una Chiesa che è in cammino, Popolo di Dio, che dietro al Papa che porta la
croce, entra nel tempio di Dio e pregando e cantando va incontro a Cristo Risorto
Sogno una Chiesa che porta nel suo cuore il fuoco dello Spirito Santo, e dove c'è lo
Spirito, c'è la libertà.
Sogno una Chiesa che è testimone di speranza e di amore, con fatti concreti.
Sogno una comunità... (Rivista Consacrazione e servizio)
Sogno una comunità formata da fratelli e sorelle, ma il cui termine «fratello» o «sorella»
non venga appiccicato addosso dall'abitudine, ma guadagnato, sudato da tutti, giorno
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Scheda primo annuncio -- Gesù capo della Chiesa
per giorno.
Sogno una comunità in cui venga riconosciuto il primato della persona. E tutti siano
convinti che il «bene comune» non può che coincidere sempre con il bene delle singole
persone
Sogno una comunità in cui manchino i privilegiati; semmai i privilegiati siano i piccoli,
i deboli, gli ultimi,
Sogno una comunità in cui non ci sia tempo da perdere per le sciocchezze e i
pettegolezzi, per le insinuazioni, i sospetti, le maldicenze, le chiacchiere: dove ci si ama
non c'è mai tempo da perdere.
XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI
OTTOBRE 2008
La Chiesa trova origine e compimento nel disegno eterno di Dio. Fu preparata
nell'Antica Alleanza con l'elezione d'Israele, segno della riunione futura di tutte le
nazioni. Fondata dalle parole e dalle azioni di Gesù Cristo, fu realizzata soprattutto
mediante la sua morte redentrice e la sua risurrezione. Fu poi manifestata come mistero
di salvezza mediante l'effusione dello Spirito Santo a Pentecoste. Avrà il suo
compimento alla fine dei tempi come assemblea celeste di tutti i redenti
BENEDETTO XVI - UDIENZA GENERALE
maggio 2006
Piazza San Pietro Mercoledì, 3
La comunità, nata dall’annuncio evangelico, si riconosce convocata dalla parola di
coloro che per primi hanno fatto esperienza del Signore e da Lui sono stati inviati. Essa
sa di poter contare sulla guida dei Dodici, come anche su quella di coloro che essi via
via si associano come successori nel ministero della Parola e nel servizio alla
comunione. Di conseguenza, la comunità si sente impegnata a trasmettere ad altri la
“lieta notizia” della presenza attuale del Signore e del suo mistero pasquale, operante
nello Spirito
Dalla CHRISTIFIDELES LAICI di Sua Santità Giovanni Paolo II
Vangelo di Matteo: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per
prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al
giorno, li mandò nella sua vigna» (Mt 20, 1-2).
La parabola evangelica spalanca davanti al nostro sguardo l'immensa vigna del Signore
e la moltitudine di persone, uomini e donne, che da Lui sono chiamate e mandate perché
in essa abbiano a lavorare. La vigna è il mondo intero (cf. Mt 13, 38), che dev'essere
trasformato secondo il disegno di Dio in vista dell'avvento definitivo del Regno di Dio.
In questo campo è presente e operante la Chiesa, noi tutti, pastori e fedeli, sacerdoti,
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Scheda primo annuncio -- Gesù capo della Chiesa
religiosi e laici.
Vicino al fuoco (Bruno Ferrero, da Il canto del grillo)
Un giorno un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro, tutti noi sappiamo che tu
vieni da Dio e insegni la via della verità. Ma devo proprio dirti che i tuoi seguaci, quelli
che chiami i tuoi apostoli o la tua comunità, non mi piacciono per niente.
Ho notato che non si distinguono molto dagli altri uomini. Ultimamente ho fatto una
solenne litigata con uno di essi. E poi, lo sanno tutti che i tuoi discepoli non vanno
sempre d'amore e d'accordo.
Ne conosco uno che fa certi traffici poco puliti... Voglio perciò farti una domanda molto
franca: è possibile essere dei tuoi senza avere niente a che fare con i tuoi cosiddetti
apostoli?
Io vorrei seguirti ed essere cristiano (se mi passi la parola), ma senza la comunità, senza
la Chiesa, senza tutti questi apostoli!».
Gesù lo guardò con dolcezza e attenzione.
«Ascolta», gli disse «ti racconterò una storia: C'erano una volta alcuni uomini che si
erano seduti a chiacchierare insieme. Quando la notte li coprì con il suo nero manto,
fecero una bella catasta di legna e accesero il fuoco.
Se ne stavano seduti ben stretti, mentre il fuoco li scaldava e il bagliore della fiamma
illuminava i loro volti. Ma uno di loro, ad un certo punto, non volle più rimanere con gli
altri e se ne andò per conto suo, tutto solo. Si prese un tizzone ardente dal falò e andò a
sedersi lontano dagli altri. Il suo pezzo di legno in principio brillava e scaldava. Ma non
ci volle molto a illanguidire e spegnersi.
L'uomo che sedeva da solo fu inghiottito dall'oscurità e dal gelo della notte.
Ci pensò un momento poi si alzò, prese il suo pezzo di legno e lo riportò nella catasta
dei suoi compagni. Il pezzo di legno si riaccese immediatamente e divampò di fuoco
nuovo. L'uomo si sedette nuovamente nel cerchio degli altri. Si scaldò e il bagliore della
fiamma illuminava il suo volto».
Sorridendo, Gesù aggiunse: «Chi mi appartiene sta vicino al fuoco, insieme ai miei
amici. Perché io sono venuto a portare il fuoco sulla terra e ciò che desidero di più è
vederlo divampare».
E' proprio questo, la Chiesa: la garanzia di stare vicino al fuoco.
La morte della Parrocchia (Bruno Ferrero, da L'importante è la rosa)
Sui muri e sul giornale della città comparve uno strano annuncio funebre:
«Con profondo dolore annunciamo la morte della parrocchia di Santa
Eufrosia. I funerali avranno luogo domenica alle ore 11».
La domenica, naturalmente, la chiesa era di Santa Eufrosia era affollata come
non mai. Non c'era più un solo posto libero, neanche in piedi. Davanti
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Scheda primo annuncio -- Gesù capo della Chiesa
all'altare c'era il catafalco con una bara di legno scuro. Il parroco pronunciò
un semplice discorso: «Non credo che la nostra parrocchia possa rianimarsi e
risorgere, ma dal momento che siamo quasi tutti qui voglio fare un estremo
tentativo. Vorrei che passaste tutti qui davanti alla bara, a dare un'ultima
occhiata alla defunta. Sfilerete in fila indiana, uno alla volta e dopo aver
guardato il cadavere uscirete dalla porta della sacrestia. Dopo, chi vorrà
potrà rientrare dal portone per la Messa».
Il parroco aprì la cassa. Tutti si chiedevano: «Chi ci sarà mai dentro? Chi è
veramente morto?». Cominciarono a sfilare lentamente. Ognuno si affacciava
alla bara e guardava dentro, poi usciva dalla chiesa. Uscivano silenziosi, un
po' confusi. Perché tutti coloro che volevano vedere il cadavere della
parrocchia di Santa Eufrosia e guardavano nella bara, vedevano, in uno
specchio appoggiato sul fondo della cassa, il proprio volto.
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