Attenzione! parlo di musica italiana

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Attenzione! parlo di musica italiana
4 - MAGGIO - 2011
63 COMMENTI
Come ho molto spesso detto e scritto, non amo particolarmente la musica italiana. E’ vero, forse ho un
preconcetto, dovuto ad anni ed anni di ascolto “esterofilo”. E’ vero, forse non dedico abbastanza
attenzione alla nuova musica italiana, e ascoltando, quindi, soprattutto il mainstream, ho un immagine
incompleta e necessariamente peggiore della nostra scena musicale. Ma, detto questo, ho anche
ragione, perchè molta, troppa, musica italiana non riesce a guardare al di la della lunghezza del loro
naso, si accontentano di poco, non amano sperimentare, non osano uscire dal seminato, sono
prevedibili e, cosa molto peggiore, provinciali.
Eppure oggi vorrei proporvi alcune cose che contraddicono quel che penso di male della musica
italiana, o almeno ci riescono in parte. Dischi che vale la pena ascoltare in assoluto, che non sfigurano
rispetto a moltissima musica internazionale e che brillano per originalità e, quando l’originalità non è
determinante, lo fanno con la passione.
Vorrei apertamente sbilanciarmi in favore dei Marta sui Tubi. Il loro nuovo album, Carne con gli occhi, è
uno dei migliori dischi realizzati in Italia negli ultimi anni. I Marta sui Tubi hanno coraggio, idee, ingegno,
non seguono mode e generi, suonano la “loro” musica che non è eguale a nessun altra. Hanno uno stile
originale che non è copia di qualche modello estero ma hanno nelle loro canzoni tutto il passato che ci
Il video in 'real
time' dei Death
Cab for Cutie
deve essere, quello italiano e quello internazionale. E, quindi, riescono ad essere modernissimi ma al
tempo stesso ancorati alla migliore tradizione del rock e del pop.
Fleet Foxes,
Il disco
Pixar e The Kills acronimo e il
porno hip-hop
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Percentualmente
DI ROSARIA AMATO
— L’evasione abita al Sud? La Svimez: “No, l’Italia è
unita…”
Piccole grandi imprese
DI LUCA PAGNI
— L’ultima spiaggia del governo
Orient-tales
DI FABIO SCUTO
— I maratoneti di Gaza
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Il disco è ricco e vario, è completo e fantasioso, l’estro dei Marta sui Tubi si manifesta in brani che non
sono artificiosamente complessi ma frutto di un inventiva che mi ricorda gli Xtc come gli Area, la migliore
DIVENTA FAN
new wave e il progressive d’eccellenza. Ma non c’è nostalgia ma solo un arguto e appassionante
sguardo in avanti.
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Servillo e Mesolella e poi La Sinfonietta
Dalla e De Gregori
Caparezza
Orchestra e coro
Gino Paoli
Morricone
COMMENTI RECENTI
bluebluewindow su Attenzione! parlo di musica italiana
C’è poi un artista che “divide” il pubblico in due fazioni contrapposte, chi lo ama e lo ritiene un genio, chi
invece lo trova supponente e cialtronesco, tra chi pensa che la sua musica sia vicina alla poesia, chi
siegried su Attenzione! parlo di musica italiana
bluebluewindow su Attenzione! parlo di musica italiana
http://assante.blogautore.repubblica.it/2011/05/attenzione-parlo-di-musica-italiana/
06/05/2011
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invece la trova ripetitiva. Io mi siedo tranquillamente non esattamente nel mezzo, ma più verso la prima
delle sue fazioni. Trovo Vinicio Capossela, perchè è di lui che stiamo parlando, un musicista e autore di
Pagina 2 di 4
bluebluewindow su Attenzione! parlo di musica italiana
bellachiavica su Attenzione! parlo di musica italiana
rarissime doti, diverso e originale, ma soprattutto appassionato. E di pura passione è fatto il suo nuovo
album, e un brano come questo
ROCKOL NEWS
Arriva in settembre l'album 'classico' di Tori Amos. Le date
live in Italia
I Cure eseguiranno tre album all'Opera di Sidney
USA, 'Glee' nei cinema in 3D
Alla fine ci sono i conduttori del primo 'X Factor' degli USA
Jonas Brothers, Nick adora il nuovo album del fratello Joe
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Star of Lady Gaga's 'Judas' Reveals Secrets of the Set
Billy Corgan Talks Smashing Pumpkins Reissues
Justin Bieber's Crew Refuses to Tour in Japan
Beyoncé to Debut Song on 'Piers Morgan Tonight'
'American Idol' Recap: Who's in It to Win It?
E per concludere due altre segnalazioni, una per il nuovo album degli Gnu quartet, Something Gnu, che
vede il gruppo in azione in una serie di interpretazioni di standard davvero interessanti, e l’altra per il
nuovo album di Paolo Benvegnù, che pur non essendo originalissimo ha passione e sentimento in
quantità tali da convincere persino un prevenuto come me
NEW YORK TIMES MUSIC
Critic’s Notebook: An ‘Idol’ Judge Heeds Her Tips
Abroad: Mozart Leaps Perilous Hurdles to Reach an
Audience in Gaza
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Music Review: Stripped Down to a Bigger Sound
Scritto mercoledì, 4 maggio 2011 alle 23:53 nella categoria Blog. Puoi seguire i commenti a questo post
ArtsBeat: Levine Withdraws From Met's Thursday
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ArtsBeat: Popcast: Can Tyler Create a Career?
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63 Commenti a “Attenzione! parlo di musica italiana”
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bluebluewindow scrive:
6 maggio 2011 alle 09:23
Bevy of noteworthy upgrades in new iMac
The white iPhone: Does size matter?
Sony CEO Stringer apologizes for PlayStation breach
Una zolletta di zuccheo per i palati amari.
E davanti a Bossi i ragazzi cantano l’Inno
È successo ieri a Roma: così Fratelli d’Italia è tornato ad essere il simbolo dell’unità. Una scolaresca
di Cassino ha dato un’improvvisata lezione di educazione civica al leader della Lega e al governo
Berlusconi-Gelmini
Exclusive: Third attack against Sony planned
Demand Media results beat the Street
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Percentualmente
siegried scrive:
6 maggio 2011 alle 08:13
di Rosaria Amato
MediaTrek
BBW ha ragione: prosa accompagnata da musica.
di Ernesto Assante
Qui ce n’è un’altra:
http://www.youtube.com/watch?v=2Dnkc_-7tHo&feature=related
Post Teatro
di Anna Bandettini
Luci della centrale elettrica. Oh, quanto non li reggo….
Bloooog!
di Fabrizio Bocca
bluebluewindow scrive:
5 maggio 2011 alle 23:34
Europe
di Andrea Bonanni
Non voglio dire che facciano schifo ma e’ tanto per ritornare su quello detto ieri ovvero l’importanza
italiana del testo in una canzone.
Con la differenza che qui’ si rinnega il cantato, cosa insolita in un gruppo, e si sceglie la prosa
accompagnata dalla musica.
Per mia esperienza mi crea un problema di a-sincronia tra l’emisfero destro con quello sinistro del
cervello.
MotoriBlog
di Vincenzo Borgomeo
Politica Pop
di Marco Bracconi
Chiedimi Come
di Massimo Bucchi
Diritti e rovesci
bluebluewindow scrive:
5 maggio 2011 alle 23:28
di Giampaolo Cadalanu
Mi hanno regalato dei Massimo Volume Cattive abitudini, un gruppo
che non conoscevo e che il parlato e’ fondamentale(!).
Risultato : alla prima canzone del cd non ci sono neanche arrivato
Eco-Logica
ad ascoltarla tutta.
http://www.youtube.com/watch?v=ceoIp1erYbA
di Leonardo Coen
di Antonio Cianciullo
Blog Trotter
Destinazioni
di Dario Cresto-Dina
bellachiavica scrive:
5 maggio 2011 alle 23:03
ovviamente vi andavano con le “loro” amichette…
che i miei amici ed io, essendo di Milano città, non avevamo “campi” in cui andare… almeno fino al
conseguimento della patente…
Rimbalzi
di Maurizio Crosetti
Corazzata Potemkin
di Paolo D'Agostini
My Tube
di Enrico Franceschini
http://assante.blogautore.repubblica.it/2011/05/attenzione-parlo-di-musica-italiana/
06/05/2011
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bellachiavica scrive:
5 maggio 2011 alle 22:59
Pagina 3 di 4
2050
di Valerio Gualerzi
penso tu abbia ragione, pyccius…
Controfagotto
io, quella sera d’estate del 1984, in piazza Maggiore a Bo c’ero al concerto di Guccini (ero già lì, per
lavoro…), ma se tu mi dici così, evidentemente confondevo i discorsi…
di Aldo Lastella
Francesco, quella sera, presentando la sua canzone “Piccola città”, fece un preambolo altrettanto
toccante sulla propria cittadina, cioè Modna (come la pronuncia lui)…
il csd. “discorso della camporella”…
Il non-senso della vita
di Piergiorgio Odifreddi
Bookowski
di Dario Olivero
Noi&Voi
ci spiegò perché la sua “serata” si chiamasse “tra la via Emilia e il west”.
disse, +/-, che lui veniva da una piccola città,
che c’era la via Emilia come limite estremo della città,
città che si percorreva in 20’ da una parte all’altra,
di Guglielmo Pepe
e fuori c’era veramente il west, il west sognato, visto in mille film,
e anche un west reale, il west dei loro campi,
dove loro, i ragazzi, da piccoli andavamo a giocare agli indiani e ai cauboi,
e dopo, un pochino più grandicelli, vi andavano con le nostre amichette a “giocare”…
Wwwomen
Estremo Occidente
di Federico Rampini
di Cinzia Sasso
Orient-Tales
di Fabio Scuto
PNR Presi nella rete
e a quel “giocare” venne giù tutta piazza Maggiore…
di Riccardo Staglianò
a distanza di quasi 30 anni le due cose evidentemente mi si sono accavallate, avendo io ascoltato
almeno mille volte anche il “momento” della pontiac sul suo “guccini live collection”, che ancora,
periodicamente, mando “on air” in giardino…
In un altro paese
chiedo scusa per l’imprecisione.
di Vittorio Zambardino
di Alexander Stille
Scene Digitali
Tempo Reale il blog del direttore
loopdimare scrive:
5 maggio 2011 alle 18:19
mina cantava rock all’inizio ma si mangiava tutte le parole.
–
l’autore del testo di il tuo bacio è come un rock (il regista piero vivarelli) raccontò una volta in tv, la
fatica che fece a trovare parole bisillabi-monosillabiche da mettere nel testo.
ovviamente quelle a monisillabi erano tutte english (rock, swing, bop. shock ecc).
loopdimare scrive:
di Vittorio Zucconi
Divisione La Repubblica — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa P.Iva 00906801006
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA
5 maggio 2011 alle 18:16
la linea melodica di cuore matto è pura melodia napoletana (dimmi la verità, la verità)
liveon35mm scrive:
5 maggio 2011 alle 17:56
che l’italiano non vada d’accordo con il rock credo sia argomento noto e nato assieme, appunto, al
rock. Diciamo da quando Little Tony canto’ cuore matto con il ciuffo di Elvis. O Bobby Solo tento con
una lacrima sul viso.
Provincialismo dicevamo?
liveon35mm scrive:
5 maggio 2011 alle 17:54
io volevo soltanto puntualizzare che Guccini il discorso della Pontiac lo fa nell’album concerto con i
Nomadi, prima della canzone Statale 17 che canta assieme a (”ei fu… e’ 5 maggio oggi) Augusto
Daolio e non nel live “fra la via Emilia e il West” con Bandini e Vince Tempera a BOlogna dove
biciccio ci sarai pure stato ma ti eri distratto con troppo lambrusco.
bellachiavica scrive:
5 maggio 2011 alle 17:44
ah…
il problema correttamente citato (musica rock, anglosassone, poco adatta alla lingua italiana) nel
caso di battisti non si notava, in quanto
- mogol scriveva i testi,
- quindi battisti li musicava
per cui la musica veniva adattata al testo…
bellachiavica scrive:
5 maggio 2011 alle 17:39
che c’entra?
il 70% del “bello” delle canzoni di battisti stava nei testi italiani di mogol…
il restante 30% (musica) era ricicciatura di stevie wonder o di similar R&B/Funk…
infatti, quando battisti ha cambiato “paroliere”, è sparito…
bluebluewindow scrive:
5 maggio 2011 alle 17:34
Loop e’ Polanka che non e’ stato onesto nello starsi zitto quando ha ricevuto il complimento, era uno
special su di lui.
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