Parte 5
L’ambiente di sviluppo ARENA®
1
Caratteristiche Arena®
• distributore:
Rockwell Software
• applicazioni:
Manufacturing, supply chain, business process, military,
warehousing e logistics improvement
• sistemi operativi: Windows 95, 98, ME, NT, 2000 e XP
• caratteristiche:
ambiente grafico,
run-time debugger,
fitting delle distribuzioni di input,
supporto all’analisi dell’output,
riusabilità (oggetti e template),
animazione,
esecuzione e visualizzazione real-time
2
Moduli di dati: Entità
Principali proprietà
• Entity Type:
• Initial Picture:
nome (unico) del tipo di entità
rappresentazione grafica
• Holding Cost/Hour:
costo orario di attraversamento del sistema da parte
dell’entità
• Costi iniziali: costo che l’entità ha prima ancora di entrare nel sistema. I costi sono
classificati in:
• Initial VA Cost:
costo delle attività a valore aggiunto
• Initial NVA Cost:
costo delle attività non a valore aggiunto
• Initial Waiting Cost: costo dei tempi di attesa
• Initial Transfer Cost: costo dei trasferimenti
• Initial Other Cost:
altri costi
3
Moduli di dati: Code
Principali proprietà
• Name:
• Type:
Nome (unico) della coda
disciplina di attesa:
First In First Out,
Last In First Out,
Lowest Attribute Value (first)
Highest Attribute Value (first)
• Attribute Name: Se la disciplina di attesa è del tipo Lowest Attribute Value
oppure Highest Attribute Value, l’ordinamento viene fatto rispetto
a questo attributo.
• Shared:
indica se la coda è condivisa da più risorse
4
Moduli di dati: Risorse
Principali proprietà
• Name:
• Type:
• Capacity:
nome (unico) della risorsa
indica se la risorsa è a capacità fissa o variabile
numero di entità processabili simultaneamente
• Costi:
time-dependent: costi orari di utilizzo (Busy/Hour) e di fermo (Idle/Hour)
time-independent: costo per unità processata (Per Use)
• StateSet Name:
• Initial State:
insieme che definisce i possibili stati della risorsa
stato iniziale
• Failures:
• Failure Rule:
failures associate alla risorsa
comportamento della risorsa nei confronti dell’entità se si
verifica una failure durante un processamento (Ignore, Wait,
Preempt)
5
Moduli di dati: Variabili e Sets
Principali proprietà delle variabili
• Name:
• Rows:
• Columns:
• Clear Option:
nome (unico) della variabile
numero di righe (se la variabile è un vettore o tabella)
numero di colonne (se la variabile è un vettore o tabella)
le variabili sono inizializzate
ogni volta che lo sono le statistiche (Statistics)
ogni volta che lo è il sistema (System)
mai (None)
• Initial Values:
valori iniziali
Principali proprietà degli insiemi
• Name:
• Type:
• Members:
nome (unico) dell’insieme
Tipo di insieme (Resource, Entity Type, …)
Lista degli elementi dell’insieme
6
Moduli di Flowchart (1)
Creazione di un’entità
Create
0
rappresenta il punto di ingresso delle entità nel sistema
Principali proprietà
• Name:
• Entity Type:
• Type:
• Entities per Arrival:
• Max Arrivals:
• First Creation:
identificatore del modulo
tipo di entità generata
modalità di generazione (con tempi di interarrivo
esponenziali, costanti o distribuiti secondo una
funzione di probabilità)
numerosità del gruppo di arrivo
numero totale di entità generate
istante di arrivo della prima entità
7
Moduli di Flowchart (2)
Distruzione di un’entità
Dispose
0
rappresenta il punto di uscita delle entità dal sistema
Principali proprietà
• Name:
• Record Entity Statistics:
Identificatore del modulo
vero se le statistiche delle entità in arrivo vanno
memorizzate (wait time, transfer time, total time, value
added cost, …)
8
Moduli di Flowchart (3)
Process
0
Processamento di un’entità
rappresenta un attività svolta dalle entità che lo attraversano.
Serve anche per definire sottomodelli
• Name: identificativo del modulo
• Type: standard processing oppure subModel.
• Action: tipo di processamento:
Delay: è richiesto un tempo di processamento ma nessuna risorsa
Seize Delay: è richiesto un tempo di processamento e una risorsa che viene
allocata ma non rilasciata
Seize Delay Release: è richiesto un tempo di processamento e una risorsa che viene
allocata e rilasciata
Delay Release: è richiesto un tempo di processamento, trascorso il quale una risorsa
precedentemente allocata è rilasciata.
Esempi: lavorazione di una parte, servizio di un cliente, ...
9
Moduli di Flowchart (3)
Process
0
• Priority:
• Resources:
• Delay Type:
• Units:
• Allocation:
Processamento di un’entità
rappresenta un attività svolta dalle entità che lo attraversano.
Serve anche per definire sottomodelli
livello di priorità delle entità che attraversano il modulo
risorsa o insieme di risorse usate per il processamento
distribuzione utilizzata per generare i tempi di processamento
unità di misura del tempo
indica in quali categorie vanno conteggiati i tempi e costi di
processamento
Esempi: lavorazione di una parte, servizio di un cliente, ...
10
Moduli di Flowchart (4)
Assign
Assegnamento di variabili e attributi
L’operazione avviene quando una entità attraversa il modulo
• Name:
• Assignments:
• Type:
Identificatore unico del modulo
specifica l’assegnamento da effettuare ogni volta che un’entità
attraversa il modulo.
Per modificare variabili di sistema utilizzare Other.
11
Moduli di Flowchart (5)
0
Decide
0
• Name:
•Type:
False
True
Instradamento logico di un’entità
Permette di implementare processi che decidono. In base alla
condizione l’entità viene instradata su uno dei 2 rami di uscita
del modulo.
identificativo del modulo
decisione su condizione (es: Entity.WaitTime >= 2) oppure su
base probabilistica (es: 50% true)
Esempi: rilavorazione di parti difettose, selezione di diversi tipi di clienti, regole
di dispatching, selezione del server in stadi multi-processore
12
Moduli di Flowchart (6)
Record
Salvataggio di dati e/o statistiche
Permette di collezionare statistiche
• Name:
identificativo del modulo
• Type: Tipo di statistica
Count: incremento/decremento di una statistica
Entity statistics: statistiche generali sulle entità (informazioni su tempi e costi)
Time Interval: differenza tra il valore di un attributo e il tempo corrente di
simulazione
Time Between: tempi di interarrivo delle entità nel modulo
Expression: espressione specifica
13
Moduli di Flowchart (7)
Raggruppamento di più entità
Batch
0
• Name:
• Type:
• Batch Size:
• Save Criterion:
• Rule:
Le entità che raggiungono il modulo attendono in una coda
fino a quando il lotto non è completato. A quel punto viene
generata una entità rappresentativa del lotto.
Identificativo del modulo
Tipo di raggruppamento (Temporaneo o Permanente)
Dimensione del lotto
Criterio per assegnare il valore all’attributo rappresentante (First,
Last, Sum, Product)
Regola di batching: tutte le entità (any Entity) o solo quelle con
caratteristiche date (by Attribute)
Esempi: assemblaggio, raggruppamento di utenti in particolari trasporti, ...
14
Moduli di Flowchart (8)
0
Separate
Original
0
Duplicate
• Name:
•Type:
•Percent Cost to Duplicates:
•# of Duplicates:
Separazione di più entità
Permette di duplicare entità singole o di separare lotti
precedentemente creati con il modulo Batch.
Identificativo del modulo
Tipo di separazione (Duplicate Original, Split Existing Batch)
Allocazione dei tempi e costi delle entità entranti nei
duplicati uscenti.
Numero di duplicati
Esempi: separare i singoli oggetti di un container, avviare diverse pratiche da
un ordine di produzione (e.g., ordine e fattura), ...
15
Esempi (basic Process)
Moduli
• Modulo Process (Smart007)
• Modulo Assign (Smart022)
• Modulo Decide (Smart005)
• Modulo Record (Smart163)
• Moduli Batch e Separate (Smart002)
• Batching by Attribute (Smart057)
• Uso delle espressioni (Smart026)
Animazione
• Animazione nei flowcharts (Smart035)
• Animazione delle entità (Smart023)
• Animazione dello stato delle risorse (Smart010)
16
Esempi (basic Process)
Code
• Numero di clienti in coda (Smart058)
• Tempo trascorso nel sistema (Smart043)
• Abbandono della coda (Smarts154)
• Disciplina di attesa per priorità (Smarts158)
• Gestione di code miste (Smarts115)
• Gestione dinamica delle priorità (Smarts085)
Risorse
• Schedulazione di risorse (Smarts114)
• Risorse a capacità multipla (Smarts004)
• Report sui costi delle risorse (Smarts019)
• Seizing multiplo (Smarts118)
17
Advanced Transfer (1)
Station
Stazione fisica
Definisce una stazione corrispondente ad una locazione
fisica o logica dove avviene il processamento di una entità
• Name:
• Station Type:
• Station Name:
Identificativo del modulo
Stazione singola o insieme di stazioni
Identificativo della stazione
Esempi: isole di lavorazione, punti di carico o scarico merce, …
18
Advanced Transfer (2)
Enter
• Name:
• Station Type:
• Station Name:
• Delay:
• Allocation:
• Transfer In:
Stazione fisica (advanced)
E’ una versione avanzata del modulo Station. Una entità può
raggiungere il modulo anche attraverso una connessione
grafica
Identificativo del modulo
Stazione singola o insieme di stazioni
Identificativo della stazione
Ritardo che subisce l’entità che arriva e che tipicamente rappresenta
il tempo di scarico da un transfer device
categorie di tempo e costo in cui verrà contabilizzato il ritardo
indica la risorsa (eventualmente) da liberare quando l’entità entra nel
modulo. La risorsa può essere un trasportatore, un conveyor o una
risorsa generica
19
Advanced Transfer (3)
Route
Trasferimento di una entità
Smista l’entità alla sua stazione di destinazione
• Name:
Identificativo del modulo
• Route Time:
Tempo di trasferimento alla stazione di destinazione
• Destination Type: Station oppure Sequential
Le entità trasferite con il modulo Route possono essere animate associando
opportune stazioni grafiche alle stazioni corrispondenti ai punti di partenza e di arrivo
delle entità.
20
Advanced Transfer (4)
Leave
Trasferimento di un’entità (advanced)
E’ una versione avanzata del modulo Route
• Name:
• Allocation:
• Transfer Out:
• Queue Type:
• Connect Type:
Identificativo del modulo
categorie di tempo e costo in cui verrà contabilizzato il ritardo
Indica il tipo di risorsa necessaria per il trasferimento
(request transporter, access conveyor, seize resource o none)
Indica la disciplina di attesa per il trasferimento
Indica qual è la modalità di trasferimento dell’entità (Connect,
Convey, Route, Transport)
Tipicamente Transfer Out e Connect Type concordano sul mezzo di trasporto; per
esempio Transfer Out = Request Transporter implica Connect Type = Transport
21
Advanced Transfer (5)
Request
• Name:
• Transporter Name:
• Selection Rule:
• Velocity:
• Queue Type:
Assegnamento di transporter a entità
L’entità attende nel modulo fino a quando il transporter
selezionato non arriva nella locazione dell’entità.
identificativo del modulo
indica il transporter richiesto
regola si selezione del transporter (Cyclical, Random,
Preferred Order, Specific Member, Largest Distance, e Smallest
Distance)
specifica la velocità con la quale il transporter specificato
si muoverà verso la stazione richiedente
disciplina adottata per l’attesa di un transporter
22
Advanced Transfer (6)
Transport
Spostamento di transporter e entità
Il trasferimento avviene tra 2 stazioni ed è possibile solo se
l’entità ha già acquisito il controllo del transporter con il
modulo Request.
• Name:
• Transporter Name:
• Destination Type:
• Station Name:
• Velocity:
Identificativo del modulo
Indica in transporter da utilizzare
Sequential oppure Station
Stazione di destinazione
specifica la velocità con la quale il transporter specificato si
muoverà verso la stazione di destinazione
23
Advanced Transfer (7)
Free
Rilascio di un transporter
Se non richiesto da altre entità, il transporter attenderà
inattivo presso la stazione di destinazione dell’entità.
• Name:
•Transporter Name:
Identificativo del modulo
nome del transporter che sarà liberato. Se non specificato
sarà l’ultimo transporter allocato all’entità in ordine
di
tempo
24
Esempi (advanced Transfer)
Moduli
• Modulo Route (Smarts073)
• Routing delle entità (Smarts169)
• Moduli Request Transport Free (Smarts146)
• Moduli Leave Transport Free (Smarts148)
Altri Esempi
• PickStation tra stazioni singole (Smarts113)
• PickStation in un set di Stazioni (Smarts138)
25
Esempi (Advanced)
• Sottomodelli (Smarts008)
• Scrittura su file e Lettura da file (Smarts154 e Smarts162)
• Variabili di Sistema (Smarts144)
• Variabili associate alle code (Smarts141)
• Variabili associate alle risorse (Smarts139)
• Entità che fungono da logica di controllo (Smarts018)
• Condizioni avanzate di terminazione (Smarts130)
• Automation (Smarts182)
• Lettura da Excel con Automation (Smarts100)
• User Function in Automation (Smarts161)
• Animazione (Smarts074)
26
Esempi (sistemi di produzione)
• Blocking Flow Line (Smart125)
• Flow Line con buffer limitati (Smarts082)
• Parallel machine (Smarts173)
• Job Shop A (Smarts172)
• Job Shop B (Smarts168)
27
Parte 6
Scelta delle distribuzioni di input
28
Motivazioni
• Per eseguire simulazioni che comprendono sorgenti di incertezza si
devono selezionare le loro distribuzioni di probabilità
• la simulazione procede generando valori (realizzazioni) dalle
distribuzioni scelte
Esempio: La simulazione di un lancio di un dado si ottiene scegliendo
una legge di probabilità con 6 valori equiprobabili.
• Dati reali (se possono essere collezionati) sulla v.a. di interesse
guidano la scelta della distribuzione
29
Metodi basati su dati reali
1. I dati collezionati sono utilizzati direttamente per alimentare
la simulazione (Trace-driven simulation)
2. I dati collezionati sono utilizzati per definire una distribuzione
empirica che li descriva
3. I dati collezionati sono utilizzati per individuare una
distribuzione teorica che li rappresenti
• (1) è consigliato nella validazione del modello, ma non permette una
analisi previsionale
• (2) preferibile a (1)
• (3) preferibile a (2) quando possibile
30
Distribuzione Teorica vs. Distribuzione Empirica
• una DE può presentare irregolarità dipendenti dai dati
(particolarmente se i dati sono scarsi), mentre una DT
rappresenta meglio il comportamento generale.
• una DE non permette la generazione di realizzazioni al di
fuori degli intervalli osservati (i.e., può escludere eventi
“eccezionali”)
• le DT possono essere modificate più semplicemente delle DE,
in quanto è sufficiente modificare i suoi parametri.
Esempio: variazione nella frequenza media degli arrivi
31
Distribuzione Teorica vs. Distribuzione Empirica
• anche in casi in cui esistono motivi fisici per scegliere una DT,
è consigliabile l’utilizzo di serie storiche come supporto
empirico (validazione)
• in numerosi casi pratici non esiste una DT che presenta un
buon “fitting” con i dati osservati.
• Una DT può generare valori molto grandi (anche se con
probabilità molto basse) che non corrispondono a realizzazioni
praticamente significative
32
Distribuzioni empiriche
• osservazioni X1, …, Xn ordinate per valori crescenti
• Distribuzione continua lineare a tratti:
 0
se x < X1
 i − 1
x − Xi
F ( x) = 
+
se X i ≤ x < X i +1 ,
n
−
1
(
n
−
1
)(
X
−
X
)
i +1
i

se x ≥ X n
1
per i = 1,..., n − 1
1
4/5
3/5
2/5
1/5
X1
X2
X3
X4
X5
X6
33
Esempio
• Valori osservati: 0.4, 1, 2, 2.5, 3, 3.6, 4
 0
se x < X1
 i − 1
x − Xi
F ( x) = 
+
se X i ≤ x < X i +1 ,
 n − 1 (n − 1)( X i +1 − X i )
se x ≥ X n
1
per i = 1,..., n − 1
1
5/6
2/3
1/2
1/3
1/6
0.4
1
2
2.5
3
3.6
4
34
Scelta di una distribuzione teorica
Step 1: Verifica dell’indipendenza
delle osservazioni
Step 2: Identificazione di una
famiglia candidata di distribuzioni
Step 3: Stima dei parametri
Step 4: Verifica sui dati reali
della rappresentatività della distribuzione
35
Step 1: Indipendenza delle osservazioni
Molte tecniche per la scelta di una distribuzione teorica richiedono
che le osservazioni X1, X2, …, Xn siano indipendenti.
In certi casi le osservazioni collezionate in un intervallo di tempo
possono essere dipendenti.
Esempio. X1, X2, …, Xn rappresentano le temperature misurate ogni ora in
una certa città, a partire dalla mezzanotte: campioni vicini in tempo sono
positivamente correlati
Esempio. X1, X2, …, Xn rappresentano i ritardi dei clienti misurati nella
coda di un sistema a singolo servente: se la frequenza media degli arrivi è
paragonabile al service rate medio il sistema è soggetto a congestione e gli
Xi sono positivamente correlati.
36
Correlazione di variabili aleatorie
Siano date n coppie di realizzazioni, (X1, Y1), (X2, Y2),…, (Xn, Yn) di
2 v.a. X e Y.
X e Y sono v.a. correlate se il coefficiente di correlazione è non
nulla:
ρ =E[( X i − E ( X ))((Yi − E (Y )))]
= E[ X iYi ] − E ( X ) E (Y )
37
Diagrammi a scattering
0,6
v.a. non correlate
(ρ = -0,004)
Y
0,4
0,2
0
-0,6
-0,4
-0,2
0
0,2
0,4
0,6
-0,2
X
-0,4
-0,6
0,6
v.a. correlate
(ρ = 0,9958)
Y
0,4
0,2
0
-0,6
-0,4
-0,2
0
-0,2
0,2
0,4
0,6
X
-0,4
-0,6
38
Auto-correlazione
Una tecnica informale per verificare l’indipendenza di un insieme di
dati X1, X2, …, Xn è basata sulla stima del coefficiente di autocorrelazione tra tutte le coppie di osservazioni distanti j :
n− j
ρˆ j =
∑(X
i =1
i
− X n )( X i + j − X n )
( n − j ) S n2
Se le osservazioni X1, X2, …, Xn sono indipendenti, allora
ρj = 0
per j = 1, 2, …, n-1
Dato che ρ̂ j è una stima di ρ, può essere ρˆ j ≠ 0 anche se le Xi
sono indipendenti. Tuttavia, valori molto distanti da 0 sono un forte
indizio della dipendenza delle osservazioni
39
Diagrammi di auto-correlazione: esempio
ρ̂ j
0,2
max = 0.159
0,15
0,1
0,05
0
-0,05
-0,1
-0,15
1
3
5
7
9
11
13
15
17
19
j
min = -0.129
Diagramma da 100 realizzazioni indipendenti di una distribuzione
esponenziale con β = 1
40
Diagrammi di auto-correlazione: esempio
ρ̂ j
1
0,8
max = 0.77
0,6
0,4
0,2
0
-0,2
1
3
5
7
9
11
13
15
17
19
j
min = -0.22
-0,4
Diagramma da 100 ritardi in coda di un M/M/1 con ρ = 0.8
41
Step 2: Ipotizzare una distribuzione
Ipotesi teorica: il ruolo della sorgente di incertezza può suggerire la
scelta o l’eliminazione di una distribuzione dall’insieme delle
candidate
Esempio. Se gli arrivi ad un centro di servizio sono individuali, ad un
rate costante e tali che i numeri di clienti che arrivano in intervalli
disgiunti sono indipendenti, esistono ragioni teoriche per ipotizzare
che i tempi di interarrivo siano v.a. IID con distribuzione
esponenziale
Esempio. I tempi di servizio di una facility non sono modellati da una
(generica) distribuzione normale, in quanto le sue realizzazioni
possono assumere valori negativi.
42
Distribuzione Bernoulli
p(x)
se x = 0
1 − p

p ( x) =  p
se x = 1
0
altrimenti

 0

F ( x) = 1 − p
 1

•Range:
•Parametri:
•Valor medio:
•Varianza:
se x < 0
se 0 ≤ x < 1
se 1 ≤ x
p
1- p
0
1
{0, 1}
p ∈(0,1)
E(X) = p
V(X) = p(1 – p )
•Applicazioni: esperimento con due possibili risultati
43
Distribuzione Binomiale
 n  x
n− x
  p (1 − p )
 x 
p ( x) = 
0


se x ∈ {0,1,K , n}
altrimenti
p(x)
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
t=5
p = 0.5
44
Distribuzione Binomiale
•Range:
•Parametri:
•Valor medio:
•Varianza:
{0, 1}
n > 0 intero , p ∈(0,1)
E(X) = np
V(X) = np(1 – p)
•Applicazioni:
numero di successi in n esperimenti bernoulliani ciascuno con
probabilità p di successo;
numero di parti difettose in un lotto di dimensione n;
45
Distribuzione di Poisson
 e − λ (λ ) k

p ( x ) =  k!

 0
per k = 0, 1, 2,...;
altrimenti
0,25
λ=4
0,2
0,15
λ=8
0,1
0,05
0
0
5
10
15
20
25
46
Distribuzione di Poisson
•Range:
•Parametri:
•Valor medio:
•Varianza:
N
λ>0
E(X) = λ
V(X) = λ
•Applicazioni:
processi di arrivo poissoniani; numero di eventi
in processi senza memoria;
clienti in una giornata, telefonate in un’ora,…
47
Ipotizzare una distribuzione: v.a. discrete
Tecnica del diagramma a bastone: X1, X2, …, Xn dati
• Per ogni possibile valore xj che può essere assunto dai dati sia hj la
proporzione degli Xi pari a xj.
• Definire il diagramma con un segmento verticale di altezza hj in
corrispondenza di ciascun valore xj.
• Confrontare graficamente la forma di h(x) con la legge di probabilità
ipotizzata
48
Distribuzione uniforme: U(a,b)
 1
a≤ x≤b
f ( x ) = b − a
 0 altrimenti
 0
x − a
F ( x) = 
b − a
1

•Range:
•Parametri:
•Valor medio:
•Varianza:
se x < a
se a ≤ x ≤ b
se
f (x)
1
b−a
a
b
x
x>b
[a, b]
a, b con a < b;
E(X) = (a + b)/2
V(X) = (b – a)2/12
•Applicazioni: utilizzata come primo modello nei casi in cui l’informazione
disponibile è scarsa. Nei simulatori è utilizzata per derivare le altre distribuzioni
49
Distribuzione esponenziale: expo(λ)
f (x)
1,2
1
0,8
expo(1)
0,6
•Range:
•Parametri:
•Valor medio:
•Varianza:
0,4
0,2
6,8
6
6,4
5,6
5,2
4,8
4
4,4
3,6
3,2
2,8
2,4
2
1,6
0,8
0
0
0,4
1 − e − λx se x ≥ 0
F ( x) = 
altrimenti
0
1,2
 λ e − λx
x≥0
f ( x) = 
altrimenti
0
[0, ∞)
λ>0
E(X) = 1/λ
V(X) = 1/λ 2
•Applicazioni: tempi di interarrivo quando il numero di arrivi in un intervallo di
tempo fissato ha una distribuzione di Poisson
50
Distribuzione normale: N( µ ,σ )
f (x)
0,45
f ( x) =
1
e
2πσ
( x−µ )2
−
2σ 2
0,4
0,35
N(0,1)
0,3
0,25
0,2
0,15
0,1
0,05
3,92
3,48
2,6
3,04
2,16
1,72
1,28
0,4
0,84
-0
-0,5
-0,9
-1,4
-1,8
-2,2
-2,7
-3,1
-4
•Range:
•Parametri:
•Valor medio:
•Varianza:
-3,6
0
(-∞ , ∞)
µ∈R,σ>0
E(X) = µ
V(X) = σ 2
•Applicazioni: La distribuzione normale è la distribuzione limite di molte altre
distribuzioni di probabilità. Può quindi essere utilizzata per variabili che descrivono
disturbi risultati da tante piccole azioni (ritardi dovuti al traffico, errori di misura,
…)
51
Distribuzione Gamma: gamma(α, β )
 β −α x α −1e − x / β

f (x ) = 
(α − 1)!
0
se x ≥ 0
altrimenti
α −1( x / β ) j

−x / β
se x ≥ 0
 1− e
∑
F(x ) = 
j
!
j =0
0
altrimenti
•Range:
•Parametri:
•Valor medio:
•Varianza:
solo per α intero:
distribuzione Erlang
[0, ∞)
a > 0, β > 0
E(X) = αβ
V(X) = αβ 2
•Applicazioni: buona approssimazione di tempi di servizio: expo(1/β) =
gamma(1,β); tempo totale di servizio di a serventi in serie ognuno con tempi di
servizio esponenziali
52
Distribuzione Gamma: gamma(α, β )
63.185
gamd( z ix , α , β , t0)
80
60
α
gamd( z ix , α + 1 , β , t0)
gamd( z ix , α + 1 , β + 0.02 , t0)
40
α+1
gamd( z ix , α + 3 , β + 0.02 , t0)
20
− 0.1
0
α+2
0
0
10
α+3
20
ix
30
40
40
53
Ipotizzare una distribuzione: v.a. continue
Tecnica dell’istogramma: X1, X2, …, Xn dati
• suddividere l’intervallo dei valori coperti dai dati in k intervalli
adiacenti [b0, b1), [b1, b2), …, [bk-1, bk) di uguale ampiezza ∆b.
• Per j = 1, 2, …, k definire hj come la proporzione degli Xi contenuti
nell’intervallo j.
• Definire la funzione:
0 se x < b0


h( x) = h j se b j −1 ≤ x < b j , per

0 se x ≥ bk

j = 1,..., k
• Confrontare graficamente la forma di h( x ) con la ddp ipotizzata.
54
Fondamento del metodo
Sia X una v.a. distribuita come gli Xi , con ddp f. Allora, per j fissato, j
=1, 2, …, k, risulta:
bj
P (b j −1 ≤ X ≤ b j ) =
∫ f ( x)dx = ∆b f ( y )
j
b j −1
per un certo
y j ∈ (b j −1 , b j )
teorema del
valor medio
Ma hj approssima
P (b j −1 ≤ X ≤ b j )
⇒ h ( y j ) = h j ≈ ∆b f ( y j )
Quindi, h( y ) è approx. proporzionale a f ( y ) ⇒ h ed f hanno forme simili
•Difficoltà: non esistono criteri generali per scegliere k.
Regola di Sturges: k = 1 + log2n. In genere, preferibile scegliere il più piccolo k
che genera un istogramma “smooth”
55
Esempi
• Xi ~ N(0,1)
12
35
k=3
30
25
k = 11
10
8
20
6
15
4
10
5
2
0
0
1
2
3
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
3,5
3
2,5
k = 41
2
1,5
1
0,5
0
1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41
56
Step 3: Stima dei parametri
Definizione. La popolazione oggetto è la totalità degli elementi in esame
dai quali si vogliono ottenere informazioni (es: una v.a. X).
Definizione. Un campione è un gruppo di elementi estratti da una
popolazione (es: un certo numero di realizzazioni di X) allo scopo di
raccogliere informazioni sulla popolazione stessa. Il campione è casuale
se le estrazioni degli elementi sono indipendenti.
Definizione. Una statistica campionaria è una funzione delle realizzazioni
di una v.a., a sua volta v.a. osservabile.
Il valor medio di una statistica campionaria può essere utilizzato per
stimare un parametro della funzione di distribuzione della
popolazione.
57
Metodi per la stima dei parametri
Problema:
Data la distribuzione di probabilità f della popolazione, determinare sulla base
di un campione X1,…,Xn un valore per ognuno dei parametri che
caratterizzano f che sia la miglior approssimazione possibile dei parametri
incogniti.
Stime puntuali
•
Metodo dei momenti
Si impone che i parametri della distribuzione coincidano con gli stimatori forniti
dalle statistiche campionarie (media e varianza campionaria)
2.
Metodo della massima verosimiglianza
Si determinano i parametri in modo che sia massima la probabilità che i campioni
osservati siano stati estratti dalla distribuzione ipotizzata
Stime per intervalli
•
Intervalli di confidenza
Si determina un intervallo in cui il parametro che si sta stimando cade con
probabilità fissata.
58
Statistiche campionarie:
media e varianza campionaria
X1, X2 , …, Xn osservazioni di variabili aleatorie IID ognuna con
valor medio E(Xi) = µ e varianza Var(Xi) = σ 2 [non noti]
• Media campionaria
n
X (n ) =
∑ Xi
i =1
stimatore corretto di µ, i.e., E[ X ( n )] = µ
n
• Varianza campionaria
n
∑[ X i − X ( n )]2
S 2 ( n ) = i =1
stimatore corretto di σ 2, i.e., E[ S 2 ( n )] = σ 2
n −1
59
Stima di Var(X( n ))
Motivazione: X (n ) è una v.a. con varianza Var [ X ( n )]
differire notevolmente da µ in alcuni esperimenti.
e può
n
1 n
1 n
1
2
Var [ X ( n )] = Var ( ∑ X i ) = E( ∑ X i − µ ) = 2 Var ( ∑ X i ) =
n i =1
n i =1
n
i =1
1 n
1
σ2
2
= 2 ∑Var ( X i ) = 2 nσ =
n
n i =1
n
indipendenza degli Xi
S 2 ( n ) Estimatore corretto di
n
Var [ X ( n )]
60
Massima verosimiglianza
Dati osservati IID: X1, X2, …, Xn
ddp ipotizzata: fθ(x), parametro ignoto θ
Una misura della probabilità di aver ottenuto le osservazioni X1, X2,
…, Xn proprio dalla distribuzione ipotizzata è data dalla funzione di
verosimiglianza:
L(θ)= fθ(X1) fθ(X2) … fθ(Xn)
Il metodo della massima verosimiglianza consiste nello scegliere
come estimatore del valore ignoto θ il valore θˆ che massimizza L(θ)
61