SINDROME DEL TUNNEL CARPALE Si tratta di una patologia

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
Si tratta di una patologia estremamente frequente e di comune riscontro, che colpisce la mano
soprattutto delle donne, con una incidenza nove volte superiore rispetto agli uomini.
Si manifesta in qualunque età, normalmente a partire dai 25/30 anni, ma non ne sono immuni gli
adolescenti, soprattutto se sottoposti a terapie ormonali o affetti da patologie del connettivo o
genetiche; mentre ne sarebbe affetto almeno il 20% della popolazione sopra i 60 anni.
Questa patologia consiste nella compressione del nervo mediano a livello del canale del carpo.
Generalmente è bilaterale sebbene e si può presentare in diversi stadi evolutivi.
Sintomi:
I sintomi principali le acro-algo-parestesie sulle prime 4 dita della mano, ossia dolori e
"formicolio", talvolta esteso al braccio, con accentuazione soprattutto di notte, nelle fasi iniziali,
sentendo la necessità di alzarsi e scuotere la mano o metterla sotto il getto dell’acqua, per trarne
sollievo.
Nelle fasi più avanzate questo fastidio diventa notturno e diurno e può associarsi ad un vero e
proprio dolore alla mano ed al polso, riferito dal paziente come una “morsa” o una pesantezza
talvolta così insopportabile da non permettere il sonno e compare la riduzione della sensibilità alle
prime tre dita, nochè un deficit della forza nella pinza di presa I dito-dita lunghe.
Col passare del tempo i sintomi si aggravano. Il dolore ed il formicolio possono anche attenuarsi
mentre peggiorano i deficit della sensibilità e della forza del pollice.
Per la diagnosi è utile avvalersi dell’esame elettromiografico che è in grado di documentare la
gravità e di confermare la sede della compressione distinguendola dalla nevralgia da patologia
cervicale.
Trattamento:
Il trattamento è inizialmente medico e può avvalersi di tutori, integratori a base di Acido alfa
lipoico o vitamine del gruppo B o acetilcolina. Se persiste la sintomatologia ed a giudizio del
Chirurgo della Mano si procede all’intervento chirurgico , in anestesia locale o plessica, con una
piccola incisione o in endoscopia o per via percutanea. L’intervento consiste nella decompressione
del nervo mediano mediante sezione dl legamento trasverso del carpo e neurolisi del nervo,
poiché, trattandosi di un canale che si restringe, e quindi di un problema meccanico, le terapie
alternative (tutore notturno, infrarossi, ionoforesi, ultrasuoni, infiltrazioni e farmaci) sono
consigliate solo nelle fasi iniziali e, comunque, possono alleviare solo temporaneamente i sintomi,
ma non sono in genere risolutrici.
Le dita devono essere mobilizzate fin dai primi istanti: quindi anche la medicazione viene eseguita
in modo da non contrastare l'agilità della mano e mantenuta per 10-15 giorni fino alla rimozione dei
punti.
Rieducazione:
La rieducazione è in genere facoltativa. Il decorso post-operatorio, che dipende dallo stadio della
malattia, porta solitamente alla scomparsa del dolore e formicolio, scomparsa progressiva
dell'intorpidimento, ripresa progressiva della sensibilità (alcune settimane o mesi dopo l’intervento)
e ripresa della forza in alcuni mesi, ma nei casi più gravi e nei soggetti anziani il recupero può
essere parziale.