Capitolo 9 – Equazioni algebriche e riducibilità 1. In un polinomio Pn(x) di grado n su un insieme I, il coefficiente direttore è il coefficiente del termine di grado massimo. 2. Un polinomio di grado n su un insieme I è riducibile in I se si può scomporre in almeno due fattori di grado maggiore o uguale a 1 e minore di n. 3. Eguagliando a zero un polinomio di grado n su un insieme I si ottiene una equazione algebrica nell’insieme I: Pn(x) = 0. Se Pn(α ) = 0, α è una radice dell’equazione e uno zero del polinomio, e nella scomposizione del polinomio Pn(x) compare il fattore x − α. 4. La radice α è di molteplicità k (1 ≤ k ≤ n) se nella scomposizione del polinomio Pn(x) compare il fattore (x − α)k. 5. Quando l’insieme I coincide con , si dimostra che: • se Pn(α ) = 0 e α è un numero intero, allora α è un divisore del termine noto. p • se Pn(α ) = 0 e α è un numero razionale , allora p è un divisore del termine noto e q un q divisore del coefficiente direttore. 6. Si può introdurre un nuovo insieme di numeri, indicato con C, detto insieme dei numeri complessi, se si definisce l’unità immaginaria i ponendo i = + −1 . 7. Il teorema fondamentale dell’algebra afferma che ogni equazione di grado n in C ha n soluzioni, ciascuna contata con la sua molteplicità. 8. Un’equazione è detta irrazionale se presenta l’incognita almeno in un radicando. Per risolvere un’equazione irrazionale occorre discutere i radicandi delle radici di indice pari, il segno dei due membri dell’equazione e poi elevare a potenza. © 2011 RCS Libri S.p.A., Matematica Controluce, ETAS