Logica, discorso e conoscenza Primo modulo: Logica e verità (matematica) ovvero Logica, deduzione, verità Lezioni 1, 2 e 3 Simone Martini Dipartimento di Scienze dell’Informazione Alma mater studiorum – Università di Bologna [email protected] Collegio Superiore Ottobre–novembre, 2006 1 / 70 Outline 1 Prima lezione: la logica dall’informale al formale Pillole di storia (e problemi) della logica 2 Seconda lezione: il linguaggio formale Formalizzazione di semplici proprietà aritmetiche 3 Terza lezione: verità e validità Formule vere dovunque e vere in classi di modelli 2 / 70 Cos’è la logica? Ars directiva ipsius actus rationis, per quam scilicet homo in ipso actu rationis ordinate et faciliter et sine errore procedat. [Tommaso d’Aquino, An. posteriora, I, 1] La parte della filosofia che studia quali sono le leggi del pensare, che assicurano ad esso validità conoscitiva. Si chiama logica formale lo studio in abstracto dei procedimenti seguiti dal pensiero nella formazione dei concetti, dei giudizi, dei ragionamenti, indipendentemente dai contenuti cui esso si può volta a volta applicare. [Lamanna-Adorno, Diz. di termini losoci, 1971] 3 / 70 Cos’è la logica? Riflessione razionale sulle strutture (soprattutto formali) del ragionamento I I I I Fascinazione per la ragione Consapevolezza di ragionamenti fallaci Circoscrivere il corretto (e.g., la Scolastica) Circoscrivere il dicibile (e.g., Wittgenstein) 4 / 70 Cos’è la logica matematica? Un settore della matematica che usa tecniche matematiche per indagare il ragionamento (matematico) In particolare i concetti di I I I I Dimostrazione Consistenza Teoria Verità all’interno della conoscenza matematica. 5 / 70 Da Aristotele (384 – 322 a.C.) a Pietro Ispano (circa 1215–1277) 6 / 70 Aristotele e la scolastica Enunciazione vs Argomentazione (proposizione vs dimostrazione, inferenza) Proposizione: Discorso completo che esprime un oggetto complesso sul quale può essere portato un giudizio (“vero” o “falso”) I I I I I Affermative universali (A): Ogni uomo è mortale Affermative particolari (I): Qualche uomo è filosofo Negative universali (E): Nessun uomo è un angelo Negative particolari (O): Qualche chiaccherone non è noioso (Singolari: Socrate è un uomo, caso particolare di A) e delle loro relazioni reciproche (conversione) 7 / 70 Analizziamo una proposizione Nessun intento filologico relativo alla logica aristotelica! In particolare: non conosce la quantificazione individuale concetti singolari (termini: Socrate) che designano individui concetti universali (variabili quantificate universalmente: ogni uomo) concetti particolare (variabili quantificate esistenzialmente: qualche uomo) giudizio affermativo o negativo (tutti gli uomini, nessun uomo) predicati: è un angelo una proposizione (semplice) risulta dalla predicazione relativa a (su un) un concetto: ogni uomo è mortale 8 / 70 Inferenza: la conversione 9 / 70 Inferenza: il sillogismo Un sillogismo (di prima figura, “in BArbArA”): I I I Ogni uomo è mortale Ogni neonato è un uomo dunque: Ogni neonato è mortale La struttura generale della prima figura: Premessa maggiore: (M, T ) Premessa minore : (t, M) Conclusione (dunque:) (t, T ) Variando la disposizione di T , t, M nelle premesse si ottengono le quattro figure Per ogni figura, si ottengono i diversi modi, a seconda se le premesse siano di tipo A, E, I, O Non tutti i modi sono legittimi, quanto alla validità dell’inferenza 10 / 70 Il sillogismo, 2 Un sillogismo (di seconda figura, “in BArOccO”): I I I Ogni uomo stolto è noioso Qualche chiaccherone non è noioso dunque: Qualche chiaccherone non è stolto La struttura generale della seconda figura: Premessa maggiore: (T , M) Premessa minore : (t, M) Conclusione (dunque:) (t, T ) Un “sillogismo” scorretto (di prima figura, EAA) I I I Alcuni uomini sono santi I criminali sono uomini dunque: I criminali sono santi (In prima figura) sit minor affirmans, nec maior particularis 11 / 70 Una prima morale (dal punto di vista moderno) Sillogismo valido (corretto): I costruito in uno dei 19 modi legittimi (delle quattro figure) Sillogismo vero: I I sillogismo valido nel quale entrambe le premesse sono vere impone la verità della conclusione La correttezza dipende dalla struttura formale del sillogismo La verità della conclusione è ipotetica: subordinata alla verità delle premesse (e alla correttezza del sillogismo) Semantica a varı̂ livelli I I I Termini =⇒ individui Proposizioni =⇒ valori di verità Sillogismi =⇒ relazioni ipotetiche tra valori di verità 12 / 70 Esercizio La terza figura: (M, T ), (M, t) dunque (t, T ). Un sillogismo di terza figura in Darapti: I I I Un centauro è un uomo-cavallo Un centauro è un essere immaginario Dunque, qualche essere immaginario è un uomo-cavallo Si tratta di un sillogismo legittimo per la scolastica Si trovi una sua applicazione fallace Da cosa dipende la fallacia? (Per chi conosce un po’ di simbologia formale) Si formalizzi Darapti e si discuta la sua correttezza nel contesto logico-formale 13 / 70 I paradossi Abbiamo sognato [il mondo] resistente, misterioso, visibile, ubiquo nello spazio e fermo nel tempo; ma abbiamo ammesso nella sua architettura tenui ed eterni interstizi di assurdità, per sapere che è finto. [J. L. Borges, La perpetua corsa di Achille e la tartaruga] 14 / 70 Il mentitore Cretenses semper mendaces. [Ad Titum 1, 12] Epimenide di Creta: “[Tutti] i Cretesi sono bugiardi” È un paradosso? Basta che esista un cretese che dice la verità e la frase è falsa. Eubulide di Mileto: “Io sto mentendo in questo momento” La chiave: autoriferimento 15 / 70 Gottfried Wilhelm Leibniz 1646-1716 characteristica universalis ars combinatoria 16 / 70 Leibniz e la characteristica universalis Id (. . . ) efficiendum est, ut omnis paralogismus nihil aliud sit quam error calculi (. . . ). Quo facto, quando orientur controversiae, non magis disputatione opus erit inter duos philosophos, quam inter duos computistas. Sufficiet enim calamos in manus sumere sedereque ad abacos, et sibi mutuo (. . . ) dicere: calculemus! [t. VII, 200] 1 2 3 Linguaggio formale: Descrizione esatta ed univoca dei concetti Inferenza combinatoria, puramente sintattica (da computistae) Proprietà fondamentali: I I Correttezza: non sono possibili paralogismi, da prop vere a prop vere Completezza: tutti i paralogismi sono errori di calcolo; forzando un po’ la mano: ogni prop vera è ottenibile per calcolo 17 / 70 Intermezzo: Argomentazioni vs Conclusioni Leibniz insiste sulla completezza per le argomentazioni (fallaci) La logica moderna insisterà (soprattutto) sulla completezza per le conclusioni (corrette e/o vere) I I I Sistemi formali completi: esprimono tutte le proposizioni vere (su un certo dominio) Per ciascuna di esse è sufficiente una argomentazione (dimostrazione) Dimostrazioni in formati molto vincolati, non “naturali” 18 / 70 La crisi dei fondamenti: Bertrand Russell (1872 – 1970) Gottlob Frege (1848 – 1925) 19 / 70 La crisi dei fondamenti della matematica La matematica si credeva immune dai paralogismi Alla fine del XIX secolo scopre, con sorpresa, di esserne contagiata essa stessa I Russell scrive a Frege: Un insieme è normale se non contiene se stesso. Sia N l’insieme di tutti e soli gli insiemi normali. N è normale? I Frege risponde a Russell: Solatium miseris socios habuisse malorum I I I Perché tanta drammaticità? I ragionamenti per assurdo sono presenti sin da Euclide Russell non ha semplicemente dimostrato che N non esiste? 20 / 70 La formalizzazione della matematica Per costruire N si usano solo operazioni elementari di comprensione Occorre limitare quelle Necessità di un linguaggio formale preciso (e dalla semantica precisa) Per tagliare un capello in quattro 21 / 70 David Hilbert (1862-1943) 22 / 70 Il progetto di Hilbert per la consistenza Come essere sicuri che anche con tale linguaggio formale i paradossi non si presentino? Individuare un nucleo di base cui ridurre tutta la restante matematica L’aritmetica formalizzata Indagare il nucleo con strumenti (matematici, anzi aritmetici) cosı̀ semplici da non sollevare dubbi sulla loro consistenza Dimostrare cosı̀ che il nucleo è (auto-)consistente Cruciale: la struttura dei numeri naturali 23 / 70 Kurt Gödel (1906-1978) 24 / 70 Gödel: successi e insuccessi hilbertiani Il teorema di completezza (“sintattica”), 1927 I Ogni proposizione vera in tutti i modelli è derivabile nel sistema formale Il teorema di incompletezza (“semantica”), 1930 I I Vi sono proposizioni vere nella struttura dei numeri naturali che non sono derivabili nel sistema formale Tra di esse c’è la proposizione che esprime la consistenza del sistema formale Gran parte del corso sarà dedicata a chiarire questi due enunciati. . . Cioè: cosa sono i “modelli”? E cosa significa lo scarto tra “vero in tutti i modelli” e “vero in una struttura particolare”? 25 / 70 Semplici proprietà aritmetiche, 1 Il numero 0 è l’elemento neutro della somma Per ogni numero n, n + 0 = n 8n(n + 0 = n) Nomi di individui: 0 “Nomi” generici (variabili): n Un predicato (binario): = L’applicazione di un predicato ad individui dà una proposizione: n + 0 = n Un’operazione che trasforma individui in individui: + Un quantificatore su individui (generici): 8 La relativizzazione della quantificazione (“ogni numero”) è scomparsa 26 / 70 Semplici proprietà aritmetiche, 2 Zero non è il successore di alcun numero (in N) 8n ¬(s(n) = 0) Un altro simbolo di operazione (funzione): s Un nuovo operatore che trasforma proposizioni in proposizioni: ¬ Per ogni n, l’inverso è unico 8n8m1 8m2 (n + m1 = 0) ∧ (n + m2 = 0) → m1 = m2 Nuovi operatori che trasformano proposizioni: ∧, → 27 / 70 Alcune bipartizioni 1 Logica vs Dominio di indagine (e.g., aritmetica) 2 Proposizioni vs Quantificazione 3 Sintassi vs Semantica 4 Linguaggio vs Metalinguaggio 28 / 70 Bipartizioni, 1 1 Logica vs Dominio di indagine (e.g., aritmetica) I I Livello logico comune: rende conto degli aspetti generali del ragionamento (e.g., connettivi, quantificatori ecc.) Livello specifico: rende conto degli aspetti specifici del dominio che si formalizza (e.g., N, Z, ecc.) 2 Proposizioni vs Quantificazione 3 Sintassi vs Semantica 4 Linguaggio vs Metalinguaggio 29 / 70 Bipartizioni, 2 1 2 Logica vs Dominio di indagine (e.g., aritmetica) Proposizioni vs Quantificazione I I I I Nomi, variabili e funzioni denotano individui, che possono essere quantificati L’applicazione di predicati (e.g., =) a individui dà proposizioni Proposizioni manipolate con connettivi: congiunzione, disgiunzione, implicazione, negazione, ecc. Proposizioni che contengono individui generici, possono dar luogo ad altre proposizioni mediante quantificazione: universale, esistenziale 3 Sintassi vs Semantica 4 Linguaggio vs Metalinguaggio 30 / 70 Bipartizioni, 3 1 Logica vs Dominio di indagine (e.g., aritmetica) 2 Proposizioni vs Quantificazione Sintassi vs Semantica 3 I Sintassi F F F I Semantica F F F 4 I simboli usati I modi di comporli in “frasi” sensate I modi di derivare frasi (conclusioni) da frasi (ipotesi) Gli oggetti che i simboli denotano I valori di verità che corrispondono alle frasi La relazione di conseguenza tra la verità di certe frasi (ipotesi) e la verità di altre frasi (conclusioni) Linguaggio vs Metalinguaggio 31 / 70 Bipartizioni, 4 1 Logica vs Dominio di indagine (e.g., aritmetica) 2 Proposizioni vs Quantificazione 3 Sintassi vs Semantica Linguaggio vs Metalinguaggio 4 I I I I Linguaggio della logica (Meta-)linguaggio nel quale la logica è descritta “0+1=0” è un teorema dell’aritmetica Teoremi e metateoremi (o meglio: teoria e metateoria) 32 / 70 Sintassi: termini Fissiamo un insieme di (simboli di) costante (e.g., 0) Fissiamo un insieme di (simboli di) funzione (e.g., +, s), col loro numero di argomenti (“arietà”) (e.g., +2 , s 1 ) Assumiamo di avere una riserva infinita di nomi di variabili (n, m, x, y , . . .) I termini sono definiti induttivamente come segue: 1 2 3 4 Ogni costante è un termine Ogni nome di variabile è un termine Se f n è un simbolo di funzione n-aria e t1 , . . . , tn sono termini, allora f (t1 , . . . , tn ) è un termine Nient’altro è un termine 33 / 70 Sintassi: formule Fissiamo un insieme di (simboli di) predicato ciascuno col proprio numero di argomenti (“arietà”) Il predicato di uguaglianza è sempre presente Le formule sono definite induttivamente come segue: 1 2 3 4 5 Se t1 e t2 sono termini, allora t1 = t2 è una formula Se P n è un simbolo di predicato n-ario e t1 , . . . , tn sono termini, allora P(t1 , . . . , tn ) è una formula Se A e B sono formule, allora ¬A, A ∧ B, A ∨ B, A → B sono formule Se A è una formula, e n è una variabile, allora 8n(A) e 9n(A) sono formule Nient’altro è una formula 34 / 70 Un linguaggio La definizione di linguaggio è parametrica nei simboli di costante, funzione e predicato. Tutto il resto è fissato. Il linguaggio della somma: Lgruppo I I I Simboli di costante: {0} Simboli di funzione: {+2 } Simboli di predicato: ; Esempi di termini: 0, 0 + 0, n, n + m, (n + 0) + m Esempi di formule: n = n, 0 + 0 = m, n = m ∧ m = n, n = m ∧ m = p → n = p 35 / 70 Altri linguaggi Il linguaggio di somma e prodotto: Lanello I I I Simboli di costante: {0, 1} Simboli di funzione: {+2 , 2 } Simboli di predicato: ; Il linguaggio di zero e successore: Lsucc I I I Simboli di costante: {0} Simboli di funzione: {s 1 } Simboli di predicato: ; Il linguaggio dell’aritmetica: LPA I I I Simboli di costante: {0} Simboli di funzione: {s 1 , +2 , 2 } Simboli di predicato: ; 36 / 70 Una semantica “canonica”? Ricordiamo Lgruppo : I I I Simboli di costante: {0} Simboli di funzione: {+2 } Simboli di predicato: ; Siamo tentati di dire che alcune sue formule sono “vere”: 8n(n = n), 8n(n + 0 = n), 8n8m8p(n = m ∧ m = p → n = p) e che altre sono “false”: 8m(0 + 0 = m), 9n8m(n + m = 0) Ma non è cosı̀! “verità” e “falsità” pre-suppongono un’interpretazione canonica dei simboli del linguaggio Nessuna formula è “vera” o “falsa” in assoluto, ma solo in riferimento ad una specifica interpretazione (cioè una semantica) del linguaggio 37 / 70 Sintassi e semantica per un linguaggio Prendiamo L+,s : I I I Simboli di costante: {0} Simboli di funzione: {s 1 , +2 } Simboli di predicato: ; Una semantica di L+,s sarà costituita da: I I I I un insieme di individui (per interpretare i termini) in tale insieme saranno interpretati i simboli di costante e funzione simboli di predicato saranno interpretati come relazioni = è sempre intepretato con l’identità Indicheremo con [[ ]] la funzione dalla sintassi alla semantica che stabilisce una data interpretazione 38 / 70 Diverse interpretazioni per N: I I I Z: I I I L+,s [[0]] = 0N [[s]] = successoreN [[+]] = +N [[0]] = 0Z [[s]] = successoreZ [[+]] = +Z S = {} (l’insieme che contiene il solo elemento ) I I I [[0]] = [[s]] = succ, dove succ() = [[+]] = g , dove g (, ) = 39 / 70 Verità in una interpretazione P = 8n ¬(s(n) = 0) è una formula nel linguaggio L+,s P è I I I vera in N falsa in Z falsa in S = {} Esercizio: I I I Si consideri l’insieme {0, 1} Si diano due diverse interpretazioni di L+,s su tale insieme In modo che in una interpretazione P sia vera, nell’altra falsa 40 / 70 Intermezzo: Linguaggi del prim’ordine e di ordine superiore La sintassi da noi descritta è detta del prim’ordine: I I quantificazione solo su variabili individuali cioè, semanticamente, solo su elementi del dominio Un linguaggio si dice del secondo ordine, se: I I I permette la quantificazione anche su variabili di predicato cioè, semanticamente, anche su sottoinsiemi del dominio Esempio: 8P 8n(P(n) → P(n + 1)) 41 / 70 Intermezzo: Linguaggi di programmazione L’esempio più diffuso di linguaggi formali è quello dei linguaggi di programmazione Semantica dichiarativa vs semantica imperativa La “variabilità” della semantica è vitale per la coesistenza di “implementazioni” diverse 42 / 70 Informatica, figlia della logica 43 / 70 Sintassi: Alfabeto Sia ΣC un insieme (numerabile) di simboli di costante Sia ΣF un insieme (numerabile) di simboli di funzione Sia ΣP un insieme (numerabile) di simboli di predicato I tre insiemi appena definiti sono disgiunti Sia Σ = ΣC [ ΣF [ ΣP L’alfabeto del linguaggio LΣ è dato da I I I I I I Simboli propri: Σ Un insieme numerabile di simboli di variabile: x, y , . . . Connettivi: ¬, ∧, ∨, → Quantificatori: 8, 9 Uguaglianza: = Simboli ausiliari: (, ), , (virgola) 44 / 70 Sintassi: Termini e Formule I termini sono definiti induttivamente come segue: 1 2 3 4 Ogni costante è un termine Ogni nome di variabile è un termine Se f n è un simbolo di funzione n-aria e t1 , . . . , tn sono termini, allora f (t1 , . . . , tn ) è un termine Nient’altro è un termine Le formule sono definite induttivamente come segue: 1 2 3 4 5 Se t1 e t2 sono termini, allora t1 = t2 è una formula Se P n è un simbolo di predicato n-ario e t1 , . . . , tn sono termini, allora P(t1 , . . . , tn ) è una formula Se A e B sono formule, allora ¬A, A ∧ B, A ∨ B, A → B sono formule Se A è una formula, e n è una variabile, allora 8n(A) e 9n(A) sono formule Nient’altro è una formula 45 / 70 Interpretazione: linguaggio Dato un linguaggio LΣ una sua interpretazione è data da Un insieme D, detto dominio Per ogni simbolo c 2 ΣC , un fissato elemento c D 2 D Per ogni simbolo f k 2 ΣF una fissata funzione f D : D n → D Per ogni simbolo P k 2 ΣP una fissata funzione P D : D n → {V , F } Un’interpretazione è data da (i) un dominio e (ii) un’associazione di significato ai simboli propri. 46 / 70 Interpretazione: termini Sia A un’interpretazione per un linguaggio LΣ . L’interpretazione si estende in modo canonico ai termini: Sia ρ un ambiente, cioè una funzione ρ : Variabili → D D [[c]]A ρ =c [[x]]A ρ = ρ(x) D A A [[f (t1 , . . . , tn )]]A ρ = f ([[t1 ]]ρ , . . . , [[tn ]]ρ ) 47 / 70 Interpretazione: formule Sia A un’interpretazione per un linguaggio LΣ . L’interpretazione si estende in modo canonico alle formule: Sia ρ un ambiente, cioè una funzione ρ : Variabili → D A A [[t1 = t2 ]]A ρ = V sse [[t1 ]]ρ = [[t2 ]]ρ A A [[P(t1 , . . . , tn )]]A ρ = V sse PD ([[t1 ]]ρ , . . . , [[tn ]]ρ ) = V A [[¬A]]A ρ = V sse [[A]]ρ = F A A [[A ∧ B]]A ρ = V sse [[A]]ρ = V e [[B]]ρ = V A A [[A ∨ B]]A ρ = V sse [[A]]ρ = V oppure [[B]]ρ = V A A [[A → B]]A ρ = V sse [[A]]ρ = F oppure [[B]]ρ = V A [[8x(A)]]A ρ = V sse per ogni d 2 D, [[A]]ρ[x←d] = V A [[9x(A)]]A ρ = V sse esiste un d 2 D, [[A]]ρ[x←d] = V 48 / 70 Verità in un’interpretazione Sia A una formula sul linguaggio LΣ Sia A una interpretazione per LΣ A è vera in A sse per ogni ρ, [[A]]A ρ =V In simboli: A |= A Leggi: A è un modello di A Si estende ad insiemi di formule Γ : A |= Γ sse per ogni A 2 Γ , si ha A |= A 49 / 70 Esempi (già visti) P = 8n ¬(s(n) = 0) è una formula nel linguaggio L+,s N, Z, {} sono tutte interpretazioni per L+,s N |= P Z 6|= P {} 6|= P 50 / 70 Formule vere in ogni interpretazione? Dicemmo: I I I I Siamo tentati di dire che alcune sue formule sono “vere”: 8n(n = n), 8n(n + 0 = n), 8n8m8p(n = m ∧ m = p → n = p) e che altre sono “false”: 8m(0 + 0 = m), 9n8m(n + m = 0) “verità” e “falsità” pre-suppongono un’interpretazione canonica dei simboli del linguaggio Nessuna formula è “vera” o “falsa” in assoluto, ma solo in riferimento ad una specifica interpretazione (cioè una semantica) del linguaggio Siamo sicuri? Consideriamo P → P, o 8x(x = x) Per una interpretazione qualsiasi A, queste formule sono vere in A 51 / 70 Leggi logiche Il linguaggio ha due livelli: 1 2 Livello logico comune: connettivi, quantificatori ecc. Livello specifico: aspetti specifici del dominio La semantica del livello specifico dipende dall’interpretazione perché dipende da come si associano oggetti semantici ai simboli La semantica del livello logico è invece fissata nella nozione di “funzione semantica”, [[ ]] A A E.g., [[A ∧ B]]A ρ = V sse [[A]]ρ = V e [[B]]ρ = V A A A [[t1 = t1 ]]ρ = V sse [[t1 ]]ρ = [[t2 ]]ρ 52 / 70 Validità Una formula A è valida sse per ogni interpretazione A, si ha A |= A |= A Le formule valide sono “leggi logiche” La loro verità non dipende dal dominio, ma dalla semantica dei connettivi e dei quantificatori Questa semantica è per noi “connaturata” (“built-in”) alla logica che stiamo descrivendo 53 / 70 Alcune leggi logiche proposizionali 1 P→P 2 P → (Q → P) 3 P ∧Q →P 4 P → ¬¬P 5 (P → Q) → (¬Q → ¬P) 6 P → (¬P → ¬Q) 7 P → (¬P → Q) 8 P ∨ ¬P 9 ¬¬P → P 10 (P → Q) ↔ (¬P ∨ Q) 11 ((P → Q) → P) → P a fortiori doppia negazione debole tollendo tollens legge debole di Duns Scoto legge forte di Duns Scoto terzo escluso doppia negazione forte legge di Filone Megarico legge di Pierce 54 / 70 Alcune leggi logiche quantificate 1 (8xP) → (9xP) 2 9x 8yP → 8x 9yP 3 8xP ↔ ¬9x¬P 4 9xP ↔ ¬8x¬P 55 / 70 Procedimento di decisione? Legge proposizionale I I Tavola di verià Meccanizzabile (ma richiede tempo esponenziale) Legge quantificata I I Ragionare a partire dalla definizione Meccanizzabile? 56 / 70 Intermezzo: logica classica e altre logiche La logica che descriviamo viene detta classica Sono state studiate logiche diverse, il cui insieme di leggi è un sottinsieme proprio di quello della logica classica Corrispondono a diverse semantiche dei connettivi (e dei quantificatori) Ricordiamo le logiche I I minimale intuizionista E.g., per l’intuizionista le leggi proposizionali da 8 in poi (e le 3 e 4 delle leggi quantificate) non sono valide 57 / 70 Una validità “condizionata”? Consideriamo le due formule 1 2 8n(n + 0 = n) 8n8m(n + m = m + n) 8n(0 + n = n) è certamente vera tutte le volte che (1) e (2) sono vere Più precisamente: In ogni interpretazione che è un modello di (1) e (2), anche 8n(0 + n = n) è vera Diciamo che 8n(0 + n = n) è conseguenza logica di (1) e (2) 58 / 70 Conseguenza logica formule chiuse Sia Γ un insieme di formule chiuse e P una formula. P è conseguenza logica di Γ (scrivi: Γ |= P) sse per ogni interpretazione A, se A |= Γ , allora A |= P. P è necessariamente vera laddove le formule di Γ sono vere. 59 / 70 Conseguenza logica caso generale Sia Γ un insieme di formule e P una formula. P è conseguenza logica di Γ (scrivi: Γ |= P) sse per ogni interpretazione A, e per ogni ambiente ρ su A: A per tutte le Q 2 Γ [[Q]]A ρ = V =⇒ [[P]]ρ = V P è necessariamente vera laddove le formule di Γ sono vere, nello stesso ambiente. 60 / 70 Centralità della conseguenza logica La matematica è incentrata su questa nozione La logica del novecento nasce per chiarire questa nozione Un insieme di formule caratterizza (assiomatizza) una certa nozione matematica (gli ordini parziali, i gruppi, gli anelli ecc.) Si studiano i teoremi che valgono per tutte quelle strutture (tutti i gruppi, tutti gli anelli, tutti gli ordini parziali ecc.) 61 / 70 L’insieme Ord Sia LOrd il linguaggio senza costanti o funzioni e col solo simbolo di predicato M Sia Ord il seguente insieme di formule su LOrd : 8xM(x, x) 8x 8y (M(x, y ) ∧ M(y , x) → x = y ) 8x 8y 8z(M(x, y ) ∧ M(y , z) → M(x, z) Ord esprime che M è un predicato (binario) riflessivo, antisimmetrico e transitivo. Cioè M è una relazione d’ordine. Se A è un modello di Ord, deve avere un ordine 62 / 70 Alcuni modelli di Ord N |= Ord Z |= Ord {} |= Ord Molte altre interpretazioni I I I D0 : D = {0, 1}, M D (0, 0) = V , M D (1, 1) = V D1 : D = {0, 1}, M D (0, 0) = V , M D (1, 1) = V , M D (0, 1) = V D2 : D = {0, 1}, M D (0, 0) = V , M D (1, 1) = V , M D (1, 2) = V 0 0 1 1 1 2 2 2 Ci sono infiniti modelli di Ord! 63 / 70 La teoria degli ordini parziali Un modello di Ord è un ordine parziale Le conseguenze logiche di Ord sono le proprietà che valgono per tutti gli ordini parziali Th(Ord) = {P | Ord |= P} La teoria degli ordini parziali è costituita da tutte quelle formule che sono conseguenza logica di Ord, cioè che sono vere in ogni ordine parziale. 64 / 70 Conseguenze di formule “logiche” Consideriamo il linguaggio puro (no costanti, no variabili, un insieme numerabile di simboli di predicato) La conseguenza logica ha senso anche in questo caso A, A → B |= B B non è certo una legge logica. . . ¬B(c), 8x(A(x) → B(x)) |= ¬A(c) 65 / 70 I gruppi Un gruppo è un insieme con un’operazione binaria associativa L’operazione ha un elemento neutro Ogni elemento ha un inverso Il linguaggio: Lgruppo = {, 2 }; nessun predicato. Sia Grp l’insieme delle quattro formule seguenti: 8x 8y 8z[(x y ) z = x (y z)] 8x( x) = x) e anche 8x(x ) = x) 8x 9y (x y = 0) ∧ (y x = 0) 66 / 70 La teoria dei gruppi Le conseguenze logica di Grp sono i teoremi sui gruppi Th(Grp) = {P | Grp |= P} Modelli di Grp sono Z con la somma; Q con il prodotto; R con il prodotto ecc. ecc. 67 / 70 Quanti sono i modelli di una teoria? 1 Ci sono solo modelli finiti (il cui dominio è finito) I I I 2 Linguaggio con una sola costante, diciamo 0 8x(x = 0) ha un solo modello, quello con un solo elemento Linguaggio con due sole costanti, diciamo 0 e 1 8x(x = 0 ∨ x = 1) ∧ ¬(0 = 1) ha un solo modello, quello con un due elementi In questo caso i modelli di tali formule sono in numero finito (uno solo, in entrambi i casi) Ci sono (anche) modelli infiniti (il cui dominio è infinito) I I I Linguaggio con una sola costante (0) ed un simbolo di funzione s 1 8x¬(x = s(x)) ha modelli sia finiti (per esempi con due elementi) sia infiniti (cioè di cardinalità infinita) In questo caso è possibile dimostrare che esistono necessariamente una quantità infinita di modelli (ciascuno di essi con un dominio di cardinalità infinita) 68 / 70 “Difficoltà” della conseguenza logica Se Γ ha (anche) modelli infiniti (col dominio infinito) Allora Γ ha infiniti modelli (non è un gioco di parole. . . ) (Tale infinito è di una cardinalità estremamente grande) L’insieme delle conseguenze logiche di Γ caratterizza cosı̀ il comportamento di una collezione vastissima di interpretazioni Come stabilire allora una conseguenza logica? Non possiamo ragionare su questa (enorme) collezione di modelli! Alla ricerca di metodi sintattici 69 / 70 Dov’è finito “il mentitore”? “Questa frase è falsa” Non è una proposizione, perché una teoria non parla delle proprie frasi Né tantomeno della loro verità Il mentitore presuppone una metateoria riflessa nella teoria O no? 70 / 70