I composti aromatici Evoluzione del concetto di composti aromatici Inizialmente, la definizione di composti aromatici è stata assegnata facendo riferimento al loro odore più o meno intenso. Con il passare del tempo, la definizione non ha più identificato composti dall’odore intenso, ma piuttosto tutta una serie di composti che contengono almeno un’unità strutturale a sei atomi di carbonio, con il massimo numero di insaturazioni, a cui è stato dato il nome di benzene. Poi, sono stati definiti armatici composti quei composti che, pur contenendo l’unità strutturale del benzene, un composto insaturo, subiscono reazioni di sostituzione piuttosto che di addizione (come gli alcheni). Attualmente, vengono definiti composti aromatici quei composti che presentano determinate caratteristiche strutturali che ne influenzano la stabilità e la reattività. un solo prodotto di sostituzione i sei legami C-H sono equivalenti Struttura del benzene La prima struttura per il benzene fu proposta nel 1865 da August Kekulé (1829-1896). benzene di Kekulé: - miscela di due composti, in rapido equilibrio (tanto rapido da impedire l’isolamento delle due strutture separate); - ogni atomo di idrogeno legato a un atomo di carbonio e gli atomi di carbonio legati l’uno all’altro attraverso legami singoli e doppi alternati. equilibrio tendenza a dare reazioni di sostituzione In questo modo venivano spiegate alcune osservazioni sperimentali - reattività del benzene piuttosto che di addizione (come gli alcheni) e particolare stabilità - formula molecolare ? Rispetto al valore calcolato per la struttura di Kekulè, infatti, il calore di idrogenazione (–H°) del benzene, ottenuto sperimentalmente, è inferiore di 36,5 kcal · mole–1. Intorno agli anni '30, con l'impiego di nuove tecniche di analisi, fu possibile stabilire che il benzene ha una struttura planare e che i sei legami carbonio-carbonio hanno tutti la stessa lunghezza, senza nessuna alternanza di legami semplici e doppi. Inoltre, con l’avvento della quantomeccanica, i legami molecolari sono stati sviluppati secondo due nuovi punti di vista, che hanno portato all’elaborazione della teoria della risonanza e della teoria degli orbitali molecolari, permettendo così di spiegare, nei dettagli, la struttura del benzene. Il benzene secondo la teoria della risonanza Secondo la teoria della risonanza, le due strutture di Kekulé non sono in equilibrio fra di loro, ma sono due formule limite di risonanza. Spesso, si usa uno dei due disegni seguenti: modello space filling mappa di potenziale elettrostatico La differenza fra il calore di idrogenazione ottenuto sperimentalmente e quello calcolato sulla base delle strutture di Kekulé (36,5 kcal · mole–1), strutture in cui gli elettroni sono localizzati, è detta energia di risonanza. In pratica, l'energia di risonanza è una misura della stabilità della struttura con elettroni delocalizzati rispetto a quella con elettroni localizzati. Mappe di potenziale elettrostatico elettronegatività densità elettronica nelle molecole Le mappe di potenziale elettrostatico mappe di potenziale sono dei modelli che mostrano come è distribuita la carica all’interno di una elettrostatico molecola. Queste mappe sono codificate con diversi colori che indicano aree ad alta e bassa densità elettronica. Le zone ricche di elettroni sono colorate in rosso, quelle carenti in blu. Le aree con una densità elettronica intermedia variano dall’arancione, al giallo, al verde, al blu. potenziale elettrostatico più negativo potenziale elettrostatico più positivo esempio ione idronio (H3O+) acqua (H2O) ione idrossido (HO-) La teoria della risonanza riesce a spiegare l’insolita stabilità del benzene e dei suoi derivati. Il benzene viene rappresentato come un ibrido di due strutture che contribuiscono in misura equivalente. Anche il ciclobutadiene e il cicloottatetraene, che possono essere rappresentati come un ibrido di due strutture, dovrebbero essere composti aromatici ibrido di risonanza del ciclobutadiene ibrido di risonanza del cicloottatriene Il ciclobutadiene e il cicloottatetraene, tuttavia, non sono composti aromatici Aromaticità: criteri Regola di Hückel Un composto è aromatico quando soddisfa i seguenti criteri: essere ciclico tutti gli atomi che fanno parte del ciclo devono avere un orbitale p (ibridazione sp2) essere planare, in modo da favorire la sovrapposizione continua di tutti gli orbitali p dell'anello possedere un numero di elettroni delocalizzati su tutto il ciclo pari a 4n + 2 (dove n = 0, 1, 2, 3, 4, ecc.) Un idrocarburo aromatico è più stabile dell’analogo idrocarburo aciclico avente lo stesso numero di elettroni p stabilità esempio 1,3,5-esatriene cicloesene cicloesadiene ciclico, non planare, 4 atomi del ciclo non hanno elettroni p non aromatico ciclico, non planare, 2 atomi del ciclo non hanno elettroni p non aromatico non ciclico, tutti gli atomi hanno elettroni p (6 elettroni π), per n = 1, 4(1) + 2 = 6 non aromatico [10]annulene ciclico, non planare tutti gli atomi del ciclo hanno elettroni p (10 elettroni π), per n = 2, 4(2) + 2 = 10, non aromatico Per annuleni s’intendono quei composti idrocarburici monociclici caratterizzati da strutture con legami semplici e doppi alternati. Le dimensioni dell’anello in questi composti sono indicate da un numero fra parentesi quadre che precede il termine annulene. modello ball & stick vista dall'alto modello ball & stick vista da un lato benzene ciclico, planare, tutti gli atomi del ciclo hanno elettroni p (6 elettroni π), per n = 1, 4(1) + 2 = 6 aromatico [18]annulene 18 elettroni per n = 4, 4(4) + 2 = 18 Composti policiclici naftalene 10 elettroni per n = 2, 4(2) + 2 = 10 Composti aromatici eterociclici piridina 6 elettroni per n = 1, 4(1) + 2 = 6 pirrolo 6 elettroni per n = 1, 4(1) + 2 = 6 furano 6 elettroni per n = 1, 4(1) + 2 = 6 Cationi e anioni aromatici generazione del catione ciclopropilico: reazione del 3-clorociclopropene con antimonio(V) cloruro H + Cl SbCl5 H H + H SbCl6 H Generazione dell’ anione ciclopentadienilico: reazione del ciclopentadiene con sodio ammide H + H NaNH2 H H Na + NH3 ........ H H pKa H 16 H H2O 15,7 Idrocarburi antiaromatici Se il numero di elettroni p presenti nell’anello è uguale a 4n il composto viene detto antiaromatico 4 elettroni p 8 elettroni p n=1 n=2 4(1) = 4 4(2) = 8 Un idrocarburo antiaromatico è meno stabile dell’analogo idrocarburo aciclico avente lo stesso numero di elettroni p stabilità Nomenclatura dei derivati del benzene Benzeni monosostituiti nome sostituente fluorobenzene benzene nitrobenzene nome d’uso toluene anisolo benzonitrile anilina acetofenone acido benzoico fenolo benzaldeide stirene Anelli benzenici legati a un gruppo alchilico Il gruppo alchilico ha un numero di atomi di carbonio inferiore a quello del benzene Il gruppo alchilico ha un numero di atomi di carbonio superiore a quello del benzene alchilbenzeni fenilalcani fenile sec-butilbenzene 2-fenileptano benzile Anelli benzenici legati a una catena carboniosa contenente altri gruppi funzionali 3-(3-metossifenil)butanale (E)-2-fenil-2-butene Benzeni disostituiti prefissi orto (o-) meta (m-) o-bromonitrobenzene m-bromonitrobenzene para (p-) p-bromonitrobenzene sostituenti in ordine alfabetico numeri 6 5 12 3 4 1-bromo-2-nitrobenzene 6 5 1 2 3 6 5 1 2 3 4 4 1-bromo-3-nitrobenzene 1-bromo-4-nitrobenzene Benzeni contenenti un sistema aromatico monosostituito che presenta una propria denominazione acido o-bromobenzoico Benzeni con tre o più sostituenti numerare gli atomi di carbonio dell’anello in modo da assegnare ai sostituenti i numeri più bassi sostituenti in ordine alfabetico 413 2 3 5 6 2 41 5 6 1,2,4-tribromobenzene non 1,3,4-tribromobenzene Reattività dei composti aromatici Sostituzione elettrofila aromatica (SEAr) Alcune reazioni di SEAr Meccanismo stadio lento cicloesadienil carbocatione la carica positiva si concentra nelle posizioni orto e para rispetto al punto di attacco stadio veloce Alogenazione Cl2 Br2 FeCl3 FeBr3 AlCl3 esempio clorobenzene bromobenzene Meccanismo complesso acido-base cicloesadienil carbocatione Nitrazione Meccanismo nitrobenzene cicloesadienil carbocatione Solfonazione Meccanismo Acilazione di Friedel-Crafts acetofenone Meccanismo Alchilazione di Friedel-Crafts Meccanismo Alogenuri metilici e alchilici 1° esempio: cloruro di metile carbocatione instabile Meccanismo Alogenuri alchilici 2° e 3° esempio: cloruro di t-butile Effetto dei sostituenti sulla SEAr effetto sulla velocità della reazione effetto sull’orientamento della reazione orto meta para benzene (sei atomi di carbonio equivalenti) benzene monosostituito (tre posizioni diverse) Effetto dei sostituenti sulla velocità della SEAr aumentano la densità elettronica dell'anello aromatico rispetto a quella del benzene Attivanti l'anello viene detto attivato più nucleofilo del benzene diminuiscono la densità elettronica dell'anello aromatico rispetto a quella del benzene fortemente attivanti moderatamente attivanti debolmente attivanti fortemente disattivanti moderatamente disattivanti Disattivanti l'anello viene detto disattivato meno nucleofilo del benzene debolmente disattivanti Sostituente –NH2 –NHR –NR2 –OH (–O-) –OR Effetto sulla velocità di reazione Effetto sull’orientamento Fortemente attivanti orto/para orientanti –NHCOR –OCOR -R (alchile) Moderatamente attivanti Debolmente attivanti -H (standard di riferimento) -Cl -Br -CHO –COR –COOH -COOR -CN -CF3 Debolmente disattivanti Moderatamente disattivanti meta orientanti –SO3H –NO2 + + – NH3, – NH2R, –+NHR2, –+NR3 Fortemente disattivanti Sostituenti fortemente attivanti donano elettroni all'anello per risonanza rendendolo un nucleofilo molto più forte del benzene anilina fenolo anisolo elettronegatività C 2,5 competizione tra effetto di risonanza ed effetto induttivo N 3.0 O 3.5 elementi dello stesso periodo effetto di risonanza prevale su effetto induttivo Sostituenti moderatamente attivanti l'atomo legato direttamente all'anello, contenente un doppietto elettronico non condiviso, è legato anche a un gruppo elettronattrattore. La cessione di elettroni all'anello si trova così a competere con la cessione di elettroni al gruppo elettronattrattore. cessione di elettroni al carbonile cessione di elettroni all’anello cessione di elettroni al carbonile cessione di elettroni all’anello Sostituenti debolmente attivanti agiscono attraverso l'effetto induttivo elettrondonatore toluene Sostituenti fortemente disattivanti attirano con forza elettroni dall'anello sia per effetto induttivo sia per effetto di risonanza. esempio nitrobenzene Sono fortemente disattivanti anche i gruppi In questi casi, l'effetto disattivante è dovuto alla presenza di una carica positiva sull'atomo di azoto che genera un forte effetto induttivo elettronattrattore Sostituenti moderatamente disattivanti nella maggior parte dei casi, contengono un atomo di carbonio legato, con un legame multiplo, ad un elemento più elettronegativo Sono moderatamente disattivanti anche sostituenti in cui al carbonio legato all'anello aromatico sono uniti elementi fortemente elettronattrattori per effetto induttivo benzaldeide benzonitrile Le mappe di potenziale elettrostatico riportate di seguito mostrano come la densità elettronica nell'anello aromatico vada diminuendo passando dal benzene, alla benzaldeide, all'acido benzensolfonico, allo ione anilinio. benzene benzaldeide acido benzensolfonico Ione anilinio Sostituenti debolmente disattivanti I sostituenti debolmente disattivanti sono quelli che devono la loro azione all'effetto induttivo elettronattrattore. In questo gruppo si trovano gli alogeni. clorobenzene fenolo elettronegatività C 2,5 Cl 3.0 Br 2.8 competizione tra effetto di risonanza ed effetto induttivo elementi di periodi diversi effetto di induttivo prevale su effetto di risonanza Effetto dei sostituenti sull’orientamento della SEAr Composizione della miscela di reazione? isomero orto o 1,2-disostituito isomero meta o 1,3-disostituito isomero para o 1,4-disostituito attivanti alogeni disattivanti disattivanti orto/para orientanti orto/para E+ orientanti meta orientanti Dato che la posizione del legame tra l'elettrofilo e uno degli atomi di carbonio dell'anello viene definita nello stadio che porta alla formazione del cicloesadienil carbocatione, lo stadio lento della reazione, per capire come i sostituenti riescano a controllarel’orientamento della sostituzione elettrofila aromatica è necessario prendere in esame l'effetto dei sostituenti in questa fase della reazione, valutandolo in termini di stabilizzazione o destabilizzazione della carica positiva. Le reazioni esaminate sono: la nitrazione dell'anisolo, contenente un sostituente fortemente attivante la nitrazione del nitrobenzene, contenente un sostituente fortemente disattivante la nitrazione del clorobenzene, contenente un sostituente debolmente disattivante 35% 2% 63% percentuali relative 6% 91% 3% percentuali relative 9% 0% 91% percentuali relative anisolo attacco alla posizione orto particolarmente stabile tutti gli atomi hanno l’ottetto completo attacco alla posizione para attacco alla posizione meta particolarmente stabile tutti gli atomi hanno l’ottetto completo nitrobenzene attacco alla posizione orto particolarmente instabile la carica positiva si trova su un atomo di carbonio legato a un gruppo fortemente elettron-attrattore attacco alla posizione para particolarmente instabile la carica positiva si trova su un atomo di carbonio legato a un gruppo fortemente elettron-attrattore attacco alla posizione meta clorobenzene attacco alla posizione orto più stabile attacco alla posizione para attacco alla posizione meta più stabile