IL BOLLETTINO DEL ROTARY CLUB BERGAMO CITTA’ ALTA Rotary International Distretto 2040 Italia XLII anno rotariano 2008– 2009 Bollettino n. 1745 Riunione del 24/07/2008 Torre del Sole Club number 2040 12216 Numero riunione 4 Soci intervenuti 13 Ospiti 0 Familiari 7 Totale presenti 20 LA TORRE DEL SOLE DI BREMBATE IL FIRMAMENTO ALLA PORTATA DI TUTTI Venerdì, 25 luglio In principio era un serbatoio, un grande serbatoio per l’ acqua che con il passar del tempo divenne inutile. Ora è il perno di un complesso astronomico importante, completo e ben attrezzato che fa di Brembate Sopra il paese delle stelle, una sorta di Star City della bergamasca. Una visita estremamente interessante, tecnologicamente avanzata, una gradevolissima sorpresa per tutti. Il serbatoio dell’ acqua è diventato il supporto ad una cupola astronomica dotata di un potente telescopio e di un complesso sistema per l’ osservazione del sole. La sua semplice struttura è stata abbellita, ammodernata e rivestita di una appariscente finitura metallica. A fianco è stata realizzata una seconda torre, che supporta la scala elicoidale, che porta a oltre trenta metri d’ altezza, al centro della quale è installato un acensore. Ma il complesso a cui è stato dato il nome di Torre del Sole, non finisce quì. A pian terreno un ampio ingresso, CONVIVIALE DEL 24 LUGLIO Presiede il presidente Maurizio Bertuzzi Bertuzzi Marino Cavallone Martino Giani Medolago Giannini Mirandola Luchsinger Ravasio Mandolesi Solari Zavaritt Organico: soci eff. 71 ASSIDUITA’ 13 su 43 (2 in congedo) soci attivi = 30% TEMA Visita al complesso la Torre del Sole di Brembate Sopra. OSPITI Maria Pacifica Bertuzzi, Ludovica Cavallone, Sissi Giannini, Christiane e Ca- FAMILIARI thrine Luchsinger, Cristina Martino, Umberto Corrado. I PROSSIMI INCONTRI Giovedì 31 luglio Agosto Chiuso per ferie Quinto giovedì del mese, nessuna riunione Buone vacanze a tutti. Ci rivediamo a Settembre! nell’ interrato una sala conferenze e quindi si può accedere allo splandido planetario digitale ed al laboratorio di fisica solare. Presto verrà messo in funzione anche un radio telescopio per ascoltare la voce degli astri. Inaugurata a fine marzo, la Torre del Sole è stata finanziata in massima parte dal comune di Brembate Sopra ed affidata a degli appassionati già noti nella bergamasca che avevano cominciato la loro attività didattica, rivolta al cielo, nel piccolo osservatorio realizzato a Ganda di Selvino. Il nostro giro inizia con una chiaccherata Spettacolare di una delle guide complesso sulle origini e sulla scientifico realizzazione del complesso. Immagini, didattico con descrizioni e finalità di un potente questo centro astelescopio ed tronomico. Non è nato un affasciper essere un centro di ricerca, un im- nante planepianto dedicato a tario. pochi specialisti, è stato realizzato con finalità didattiche per far conoscere a tutti, dagli alunni delle elementari agli appassionati astrofili, la realtà del cielo, le sue infinite sfaccettature e perfino i miti. Veramente coinvolgente la visita al planetario digitale, il primo funzionante in Italia. Una sala, da ben 50 posti, con poltrone reclinate per facilitare l’ osservazione e una cupola semisferica sulla quale uno speciale proiettore mostra il cielo, come si vede nel nostro emisfero. Il tutto in movimento e con effetti coinvolgenti. Lo stesso impianto è in grado di proiettare filmati in 3D che danno veramente l’ impressione di essere immersi, comodamente semisdraiati nello spazio. Dopo il planetario, il laboratorio solare: una piccola sala circolare (è la (Continua a pagina 2) Presidente:dott. Maurizio Bertuzzi - (A) via Montevideo, 13 - 20144 Milano - tel. 02 46900340 - (U)- Via M. Macchi,42 - 20124 Milano - tel. 02 6693522, fax 02 67078909 - EMail: [email protected] - Segretario: Marco A. Solari – via Pignolo, 65 – 24121 Bergamo – tel & fax 035 220146 – Email: [email protected] Web site: www.rotbgalta.org - Prenotazioni: Mary - Largo Industrie, 21 - 24020 Torre Boldone (BG) - tel 035 1990 6051, fax 035 1990 6001. E_mail: [email protected] Riunioni rotariane: ore 20, Taverna del Colleoni in Piazza Vecchia – Bergamo (tel.035 232596). In luglio sede itinerante nel territorio. Agosto riunioni sospese. Bergamo Città Alta base della torre del vecchio serbatoio) dove arriva, attraverso un gioco di specchi, l’ immagine del sole che viene catturata da un apposito telescopio posto nella sovrastante cupola. E’ così possibile osservare il sole, la sua attività, le ben note macchie e, con appositi filtri, la cromosfera e le impressionanti esplosioni che si verificano sulla superfice della nostra stella. Ultima meta del giro, la cupola con il grande telescopio rifrattore con lunghezza focale di 5 metri che permette la visione diretta dei pianeti e degli astri, della nebulose e delle galassie che formano il firmamento che ci sovrasta. Per potenza è il quarto in Italia. Non eravamo in molti, ma la Torre del Sole ha colpito tutti. Forse nessuno si aspettava un complesso scientifico didattico di questa dimensioni e di questo livello. Se consideriamo che il tutto, strutture comprese, è costato un milione e mezzo di Euro, si può parlare di un mezzo miracolo. L’ impegno di pochi appassionati, la lungimiranza dell’ amministrazione comunale ed il notevole bagaglio tecnico utilizzato per la realizzazione degli impianti tecnici ha veramente appuntamenti rotariani NEI CLUB DEL GRUPPO OROBICO Lunedì 28 luglio Lunedì 1 settembre Martedì 2 settembre trasformato Brembate nel paese delle stelle, quelle vere. L’ osservazione del cielo è qualcosa alla quale oggi badiamo troppo poco. Felicitazioni ad Agostino e Gianvito • Grazie all’ organizzazione, all’ esperienza, ai contatti sul posto ed alla conoscenza dei luoghi, Agostino da Polenza ha contribuito in modo determinante alla felice conclusione della sfortunata spedizione sul Nanga Parbat con il recupero degli alpinisti Nones e di Kohrer. • Gianvito Martino ha recentemente assunto il ruolo di direttore nell’ ambito di uno dei sei settori di ricerca dell’ Istituto San Raffaele di Milano. A entrambi le più sincere felicitazioni da parte di tutti noi. Ore 12,45, al club di Bergamo, ristorante Colonna, “Riunione informale”. Ore 12,45, il club di Bergamo, al Roof garden, terrà una riunione informale. Ore 20,00, il club di Bergamo Ovest terrà a La Caprese di Mozzo il tradizionale incontro per “Il rientro dalle vacanze”. Ore 20,15, il club di Bergamo Nord si riunirà presso la residenza del socio Locatelli Milesi a V illa d’ Almè. Nel DISTRETTO 2040 Eventi previsti alla data del 10 luglio 2008 OTTOBRE 4 o 11 da definire Giornata della Leadership BCC - Barlassina Venerdì.17 ore 18.00/20.00 1° Incontro formazione e aggiornamento Soci Milano - SIAM Sabato 25 ore 9.00 Forum su Educazione Giovani Assolombarda - Milano Buone vacanze NOVEMBRE Sabato 8 ore 9.00/16.30 Giornata dei Presidenti Confindustria Monza Brianza - Monza Sabato 22 ore 9.30/13.30 Seminario Rotary Foundation con Distretto 2050 Bergamo - Fiera Concerto in Duomo Duomo di Milano 2° Incontro formazione e aggiornamento Soci Bergamo località da definire DICEMBRE Venerdì 12 ore 20.20/22.00 GENNAIO 2009 Venerdì 23 ore 18.00/20.00 Ci colpisce la bella serata di luna piena e magari leggiamo gli oroscopi di vari ciarlatani ma, raramente ci soffermiano a guardare quell’ universo che quasi ci spaventa per la sua vastità e per la sua difficile interpretazione. E’ un mondo in cui i numeri non hanno più valore, dove la nostra mente si perde nel cercare di capire quanto è vasto, nell’ imamginare se quello spazio che definiamo infinito è il tutto o soltanto una parte di qualcosa spaventosamente più grande. In quelle stelle che bruciano nello spazio che nascono e che muoiono in una tensione di energia incalcolabile, vorremmo sapere se siamo gli unici a porsi domande, se la vita, come la intendiamo noi, è un nostro monopolio o la condividiamo con altri. Un piccolo balzo l’ uomo l’ ha fatto: ha posato il piede sull Luna e vi ha pure lasciato un bel pò di rifiuti meccanici, ma la Luna è solo un saltino. Una visita alla torre la raccomando a tutti. 2 Nel più rigoroso rispetto delle italiche tradizioni, anche il Città Alta, ad agosto, va in vacanza. Riprenderemo a settembre la nostra attività e ti assicuro che sono tanti i progetti che caratterizzeranno l’ autunno. Per il momento si chiude. Colgo l’ occasione per fare a tutti i migliori auguri di buone vacanze: ai monti, al mare, in campagne o deve meglio ti pare. Ad Agosto non mancherà una comunicazione che anticiperà l’ attività di settembre, quindi un caro saluro ed a presto dal tuo segretario Bergamo Città Alta (Continua da pagina inserto) mentre Venezia adottava il piede, il cannocchiale dovrebbe risalire al 1609-1610, proprio i mesi in cui Galileo fondava la nuova astronomia. Sulle ottiche rimangono parecchi dubbi. Solo l’ attribuzione della lente rotta è documentata, mentre è provato che l’ oculare del telescopio più corto non è originale. Della lente rotta un cartellino della seconda metà del Seicento specifica “Il fuoco è piedi 5, pol. 1, linee 6. Diam. Pol. 2, lin.1 misura di Parigi”. UN PROVA SUL CAMPO difficoltà. Il secondo cannocchiale rivelò sulla Luna il cratere Lambert, largo 15”; Mizar si risolveva più facilmente. Le prestazioni migliori sono probabilmente da attribuire all’oculare biconcavo, non originale, forse da attribuire all’ottico romano Eustachio Divini, e quindi lavorato tra il 1660 e il 1670. Nel giugno 1923 Abetti e Ronchi misero alla prova la lente rotta montandola in un tubo insieme con l’oculare del primo cannocchiale. Si ottenevano così 18 ingrandimenti. Sulla Luna si distinguevano particolari di 1015” come il cratere Herschel, macchie solari e satelliti di Giove diventavano osservabili con facilità. Nel 1923 Antonio Abetti, allora direttore dell’Osservatorio di Arcetri, e il più illustre L’ ANALISI DELLE OTTICHE DI GALILEO ottico italiano, Vasco Ronchi, con l’aiuto di Nel 1992 Greco, Molesini e Quercioli anaGiorgio Abetti, figlio di Antonio, sottoposero gli strumenti galileiani a una prova sul cam- lizzarono le ottiche attribuite a Galileo con gli po. Altri test si devono a Guglielmo Righini strumenti più sofisticati oggi disponibili. Esaminati con l’interfero(1908-1978), anche lui metro, i vetri rivelano direttore dell’Osservauna discreta regolarità torio di Arcetri, e più delle superfici ottiche recentemente (1992) a ma anche graffi, bolle Vincenzo Greco, Giue impurità che generaseppe Molesini e Franno luce diffusa. La co Quercioli dell’Istituto precisione della lavoNazionale di Ottica di razione va da 2,5 a Firenze. 0,5 lunghezze d’onda Abetti montò i candella luce di 633 nanocchiali attribuiti a nometri. Messo alla Galileo in parallelo al prova sul campo, il rifrattore da 38 centiprimo telescopio (il più metri realizzato da lungo) dà una risoluGiovanni Battista Amizione di 20 secondi ci, uno strumento ottod’arco, il più corto di centesco oggi dedicato 10 secondi. Entrambi alla didattica. Il 23 hanno un campo di 15 maggio 1923, affiancaprimi, gli ingrandimenti to dal famoso astronomo solare e progettista I due cannochiali attribuiti a Galileo Galilei forniti, come si è detto, sono rispettivadi grandi telescopi e conservati al Museo di Storia delle mente 14 e 21. Il priScienze di Firenze dove è in corso George Ellery Hale, all’epoca direttore (chiuderà a dicembre) la mostra “Lo stru- mo obiettivo, spesso mento che ha cambiato il mondo”. 2,5 millimetri ha un dell’Osservatorio di diametro intero di 51 Monte Wilson in California, ripeté le osservazioni di Galileo su millimetri e un diametro utile di 26 (un diaframma isola la zona centrale, otticamente Luna, Sole, Saturno e Giove. Il primo cannocchiale mostrò sul Sole un migliore); la distanza focale è di 1,33 metri. gruppetto di tre macchie, due delle quali L’oculare , spesso 3 millimetri, ha un diameseparate da 17 secondi d’ arco. Sulla Luna si tro di 26 ed è diaframmato a 11 millimetri. Il vide bene il cratere Copernico, mentre Erato- secondo cannocchiale ha l’obiettivo di 37 stene, con un diametro di 25”, si distingueva millimetri diaframmato a 16 e l’oculare di 22 appena. L’immagine di Giove risultò confusa, millimetri, pure diaframmato a 16. La lente Io e Callisto si vedevano bene, mentre solo singola misura 58 millimetri, ha un diametro Hale riuscì a scorgere Europa e Ganimede, utile di 38 e una distanza focale di 1,71 metri. separati da 20”. Il 24 maggio Abetti e Hale STRAORDINARIE OSSERVAZIONI videro facilmente Europa, Ganimede e CalliE’ meraviglioso che Galileo sia riuscito a sto; incerta la visione di Io, che si trovava ad appena 15” da Giove. Saturno, che nel 1923 compiere le sue straordinarie osservazioni aveva gli anelli poco aperti, appariva come con questi strumenti. Imparare a guardare e a interpretare ciò che vedeva fu un’impresa un dischetto allungato. La stella doppia Mizar, con una separazio- più importante della ricostruzione del cannocne di 15”, poteva essere risolta, sia pure con chiale. 3 I PUI’ GRANDI TELESCOPI DEL MONDO • Very Large Telescope (VLT) è un complesso composto da quattro telescopi ognuno di 8 metri di diametro. Appartenente all'ESO e costruito nel deserto di Atacama in Cile, può funzionare come quattro telescopi separati o come uno solo, combinando la luce proveniente dai quattro specchi. • Il più grande specchio singolo è quello del telescopio Keck, con diametro di 10 metri. Il Keck è però composto da 36 segmenti più piccoli. • Esistono molti progetti per telescopi ancora più grandi, per esempio il Overwhelmingly Large Telescope (telescopio spaventosamente grande), in genere chiamato OWL, con l'obiettivo di un diametro di 100 metri. • Il telescopio Hale posto sul Monte Palomar, largo 5 metri, è stato per molto tempo il più grande. Ha un singolo specchio di borosilicato (Pyrex (tm)), che fu notoriamente difficile da costruire. Anche la montatura è unica, una montatura equatoriale senza forcella, che nonostante ciò permette al telescopio di puntare molto vicino al polo celeste. • Il telescopio del Monte Wilson, da 2,5 metri, fu usato da Edwin Hubble per provare l'esistenza delle galassie, e per analizzare il loro spostamento verso il rosso. È adesso parte di un array assieme ad altri telescopi sullo stesso monte, ed è ancora utile per ricerche avanzate. • Il rifrattore da 102 centimetri dello Yerkes Observatory nello stato del Wisconsin, USA, è il più grande rifrattore orientabile al mondo.. Bergamo Città Alta Cosa vide Galileo con il suo telescopio? Una delle tante iniziative dell’Anno Internazionale dell’Astronomia proclamato dall’ONU per il 2009 sarà la riproduzione in migliaia di esemplari di un piccolo telescopio simile a quello con cui Galileo Galilei nel 1609-1610 rivoluzionò la conoscenza dell’universo scoprendo i paesaggi della Luna, i satelliti di Giove, le stelle della Via Lattea, e poco dopo le fasi di Venere, la strana forma “ovale” di Saturno e le macchie solari. La previsione è che con questi strumenti estremamente economici nel mondo oltre dieci milioni di persone saranno iniziate all’esplorazione del cielo provando le stesse sensazioni ed emozioni di Galileo. L’iniziativa non è nuova. Intorno al 1985 l’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics lanciò il progetto didattico STAR (Science Teaching through its Astronomical Roots). Uno degli strumenti didattici adottati dal progetto era un cannocchiale formato da due tubi di cartone e due lenti di plastica: un obiettivo da 43 millimetri di diametro e 40 centimetri di focale e un oculare di 17,5 millimetri di diametro e 25 di focale. L’insieme ottico forniva 16 ingrandimenti, costava cinque dollari e offriva prestazio- ni paragonabili a quelle dei telescopi che Galileo si costruì quattrocento anni fa. Gabriele Vanin, astrofilo di grande valore, intorno al 1999-2000 mise alla prova lo strumento didattico dell’Harvard Smitsonian Center for Astrophysics e ne concluse che, pur nei suoi limiti, si trattava di un telescopio ancora nettamente superiore a quelli di Galileo. Ma che cosa poteva vedere lo Cosa c’ è di più logico che parlere di Galileo dopo aver visitato un osservatorio astronomico? Se poi consideriamo che quest’ anno è in corso una importante mostra dal titolo “Il telescopio di Galileo, lo strumento che ha cambiato il mondo” ( visitabile fino al 31 dicembre all’ Istituto e Museo di Storia delle Scienze a Firenze) e che il 2009 sarà proclamato, dall’ ONU, Anno Internazionale dell’ Astronomia, parlare di Glileo è un dovere. Con il suo piccolo, modesto ed empirico “telescopio” ha cambiato la visione dell’ universo. Fra le varie iniziative per l’ Anno dell’ Astronomia è in programa anche la realizzazione di un grande numero di riproduzioni, a bassissimo prezzo, del cannocchiale di Galileo al fine di facilitare l’ approccio ai ragazzi di tutto il mondo ad una maggior conoscenza del cielo che ci sovrasta. Questo interessante articolo a lato proviene da La Stampa. Ritratto di Gallileo Gallilei. Inserto scienziato pisano con quegli strumenti? Due cannocchiali attribuiti a Galileo possiamo vederli al Museo di Storia della Scienza di Firenze (foto a pag 3). Il primo è un tubo di legno ricoperto di carta, l’ obiettivo è una lente biconvessa (convergente) dall’aIn tutto il pertura utile di 26 mondo millimetri e con una il 2009 sarà distanza focale di 133 l’ Anno Incentimetri, l’ oculare ternazionale una lente pianodell’ Astroconcava (divergente). nomia. Ingrandisce 14 volte. L’altro cannocchiale è più corto ma ingrandisce 21 volte. Il tubo è di legno ricoperto con pelle rossa dai fregi in oro, l’ obiettivo, biconvesso, ha una apertura utile di 16 millimetri e una distanza focale di 96 centimetri. Il museo fiorentino conserva anche una lente obiettiva rotta in più pezzi, attualmente incastonata in una specie di ostensorio di legno, metallo e avorio realizzato da Vittorio Croster nel 1677. Questa lente si ruppe accidentalmente quando Galileo era ancora in vita e fu poi donata al Granduca di Toscana come quella che gli avrebbe rivelato i satelliti di Giove. I tre cimeli fanno parte della collezione di strumenti scientifici raccolti dalle famiglie de’ Medici e AsburgoLorena. L’autenticità dei tubi di solito è data per sicura ma un po’ di cautela non guasterebbe. Il più sospetto è il tubo di lunghezza maggiore, benché smontando l’obiettivo per un restauro sia venuto fuori un pezzo di carta incollato al tubo con la scritta “Dist focal piedi 3 p” in una grafia che ricorda quella di Galileo. Se vogliamo dargli credito, dato che a Firenze si usava come unità di misura il braccio (Continua a pagina 3)