Le origini del Telescopio - Laboratori di Musica ed Ottica

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Alla fine del XV secolo l'ambiente colto europeo era ancora
immobile sullen dottrine di ottica premedievali: quelle raccolte
nella Ottica di Euclide e quelle dei fisici atomisti.
Sulla base di questi concetti non era possibile giungere alla
conclusione di utilizzare lenti per migliorare la visione.
Infatti l'uso delle lenti non venne sviluppato negli ambienti colti
ma dai mercanti e maestri vetrai che cominciarono a maneggiare
lenti basandosi su osservazioni empiriche e prove pratiche.
Diversi personaggi scoprirono per
caso le proprietà delle lenti e le
descrissero in trattati.
Girolamo Fracastoro
Si accurse che osservando attraverso
due lenti sovrapposte si possono
vedere le cose piu' vicine e piu'
definite.
GiovannBattista Della Porta
Racconta di varie esperienze
ottiche nelle sue opere Magia
Naturalis e De Refractione
Zacharias Jenssen
Nel 1608 si trovava alla fiera di
Francoforte quando trovò una coppia di
lenti che montò in un tubo
Galileo non fu dunque l’inventore del
cannocchiale ma fu colui che perfezionò
lo strumento fino e lasciò ai posteri una
affasciante ed incredibilmente precisa
descrizione del cielo.
Il telescopio di Galileo
Il telescopio di Galileo utilizzava come
oculare una lente divergente concava e
come obiettivo una lente convergente
piano convessa.
Il suo campo visivo era molto ristretto
ed aveva problemi connessi alla curvatura
delle lenti che comprometteva la
nitidezza delle immagini.
Le prime scoperte
di Galileo
Il fatto che la superficie della Luna vista da Galileo con il suo
telescopio apparisse frastagliata da montagne e valli aveva un
profondo significato.
La Luna infatti non era oggetto cristallino e perfetto come doveva
essere ogni oggetto celeste secondo la dottrina aristotelica, ma era
simile alla Terra.
Inoltre i pianeti apparivano differenti dalle stelle. Essi risultavano
sagome allargate, non luminosi come le stelle ma simili alla Terra.
La Via Lattea appariva composta da miriadi di stelle invisibili ad
occhio nudo, lontane, non incastonate nella sfera celeste immaginata
da Aristotele. Giove apparve accompagnato da quattro satelliti che
gli ruotavano attorno.
Le reazioni del mondo erudito
Le scoperte di Galileo suscitarono grande clamore e stupore, ma
anche ostilita'. I professori di filosofia si sentirono attaccati nel
loro stesso campo.
Ad esempio l'Universita' di Padova, roccaforte dell'aristotelismo, si
oppose con forza.
Le prove pubbliche e le difficoltà osservative
Galileo condusse varie dimostrazioni pubbliche in cui invitava i
colleghi a guardare nel suo telescopio perché verificassero la
veridicità delle sue scoperte.
Varie di queste prove sfortunatamente fallirono e molti osservatori
dichiararono di non vedere ciò che Galileo asseriva.
Ciò probabilmente non era solo una questione di riluttanza. Le
difficoltà ottiche di osservazione con un simile telescopio sono
davvero grandi per persone non esperte.
Ma intanto …. Le scoperte continuano
Nel luglio del 1610 Galileo scrisse al collega Kepler che due piccoli
globi erano ai lati di Saturno. Si trattava in realtà degli spettacolari
anelli del pianeta.
Il fatto che Galileo non li distinguesse è un'altra conseguenza della
difficoltà nell'utilizzo del suo telescopio.
Nel dicembre 1610 Galileo annunciò che Venere mutava aspetto come
faceva la Luna e come alcuni seguaci di Copernico avevano predetto.
L'osservazione delle fasi di Venere e' una conseguenza della
rivoluzione di Venere attorno al Sole su un'orbita più interna di
quella della Terra.
Galileo confutò la perfezione dei cieli rendendo nota anche la sua
scoperta delle macchie sulla superficie del Sole che ne sfatavano la
perfezione.