DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. Igiene Alimenti Origine Animale By F. Sanguineti 1 Dedicato ai piccoli consumatori e a tutti coloro che amano i pesci ed il mare Un amico di nome pesce a cura di Gualtiero Fazio Fotografie dei prodotti ittici di Gualtiero Fazio e Paolo Manzoni By Francesco Sanguineti 2 Un amico di nome pesce: un contributo alla promozione della salute “VIVI SANO, MANGIA BENE” è lo slogan lanciato dal Ministero della Salute nell’ambito del piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 ed è un potente richiamo a riflettere sul nesso causa-effetto tra alimentazione e salute e a sviluppare azioni preventive ed educazionali nel campo della corretta alimentazione. La promozione di corretti stili di vita rappresenta lo strumento riconosciuto più valido ed efficace per affrontare le grandi malattie croniche del nostro secolo e per raggiungere il più alto livello di salute, intesa come “stato completo di benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. In questo contesto spostare risorse dall’ospedale, dove l’attenzione è concentrata sulle malattie acute che richiedono un intervento rapido e puntuale, al territorio, per evitare che le persone si ammalino, rappresenta la grande sfida della sanità pubblica; una sfida che l’ASL 2 Savonese ha raccolto da tempo, maturando una pluralità di esperienze che possono essere considerate un vero e proprio programma integrato di intervento sulle malattie croniche, indirizzato alla lotta contro il tabagismo, l’abuso di alcol e droghe, l’inattività fisica e i determinanti delle malattie alimentari e cardio-vascolari. Nella strategia socio-sanitaria della nostra ASL si inserisce l’ iniziativa del Servizio Veterinario che, con un progetto caratterizzato da una forte carica di simpatia, si rivolge ad una fascia di popolazione sicuramente fertile nel sviluppare una moderna coscienza sanitaria. Ai piccoli destinatari di questa pubblicazione un augurio cordiale di proficua lettura, nella certezza che nel futuro sapranno essere i principali attori della propria salute. Il Direttore Generale Dr. Franco Bonanni 3 Un amico di nome pesce: un contributo all’educazione alimentare nella scuola primaria La presente pubblicazione costituisce parte integrante del progetto di educazione alimentare per la scuola primaria “Un amico di nome pesce”, ideato dall’ U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’ASL2 Savonese e inserito nel Piano Prevenzione 2005-2007 della Regione Liguria; un progetto che, nel suo piccolo, vuole rappresentare un contributo alla prevenzione delle condizioni di obesità e sovrappeso interessanti ormai 4 italiani su 10. Nel contesto di un’alimentazione equilibrata destinata a promuovere il benessere individuale i prodotti della pesca, per il loro profilo nutrizionale (basso contenuto di grassi, alta digeribilità per scarsa presenza di tessuto connettivo, elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi e di minerali, come selenio, fluoro, fosforo e iodio), rappresentano infatti un alimento chiave per una salute ottimale. I nutrizionisti ritengono d’altra parte che il consumo di pesce debba essere adeguatamente incentivato, soprattutto nelle fasce di popolazione in età prepuberale ed anziana, in quanto le evidenze statistiche rilevano che gran parte degli italiani consuma pesce solo una volta alla settimana e che, anche sulla base di una recente ricerca effettuata su 800 pazienti, obesi e depressi non consumano quasi mai pesce. Allo scopo di promuovere il consumo dei prodotti della pesca nella popolazione infantile in età scolare si è tentato di elaborare un approccio educativo capace di catturare l’interesse dei bambini, nel quale le aride nozioni scientifiche sulle qualità dietetiche trovano collocazione in una trattazione più ampia e stimolante in cui il pesce viene visto come un vero e proprio amico: un amico perché è un animale caratterizzato dalle molteplici forme e dalle infinite curiosità biologiche , un amico perchè è costituisce una risorsa ambientale culturalmente e turisticamente fruibile, un amico perchè è una risorsa produttiva storicamente radicata nella realtà locale. Il progetto, attivato nell’anno 2006, è articolato in interventi didattici effettuati da Dirigenti Veterinari dell’U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’ASL2 Savonese presso le scuole elementari della Provincia di Savona che prevedono: • la presentazione frontale di un testo didattico appositamente elaborato su supporto informatico in cui l’abbondanza di fotografie e di audiovisivi consentono un approccio semplice e coinvolgente gli alunni; • l’attivazione di laboratori didattici interattivi a piccoli gruppi che consentiranno agli alunni un contatto diretto con esemplari di diverse specie ittiche, utile a stimolarne le capacità percettive; • eventuali visite guidate al Mercato Ittico di Savona, al fine di permettere una più approfondita e diretta conoscenza degli aspetti igienico-sanitari e commerciali che regolano il settore ittico. La presente pubblicazione, oltre che costituire il testo didattico utilizzato nell’ambito degli incontri programmati , è destinata agli insegnanti quale supporto utile alla prosecuzione dei percorsi di educazione alimentare eventualmente attivati, ma è destinata soprattutto agli alunni che in essa potranno sicuramente trovare spunti per approfondire le conoscenze sull’argomento e soddisfare la loro inesauribile curiosità. Il Responsabile del Progetto: dr. Valter Dini Direttore U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale 4 Presentazione Il progetto ed il volume “Un amico di nome pesce “ sono nati per sollecitare e guidare l’interesse dei bambini verso l’immensa ricchezza naturale che il settore ittico rappresenta nei diversi aspetti della vita dell’uomo. Oggi la richiesta di darsi nuove regole di educazione alimentare ha sollecitato l’attenzione degli addetti ai lavori sul binomio pesce-salute. In antichità il pesce rappresentava il cibo quasi esclusivo di chi viveva in prossimità di luoghi marini, solo più tardi nella storia e solo sulle tavole dei nobili è comparsa la carne. In seguito il pesce ha avuto un declassamento, perché considerato cibo per poveri e per pescatori. Era consumato per lo più di venerdì per usanze della Chiesa perché considerato segno di digiuno, penitenza e simbolo di Cristo. Oggi il pesce viene utilizzato in maggior quantità, perché riconosciuto come cibo leggero, digeribile e contenente sostanze importanti per l'organismo. Tuttavia, stando alle statistiche, il consumo in Italia è limitato a due porzioni a settimana contro le cinque di carne. Forse pochi ne conoscono le straordinarie caratteristiche. Eppure l’Italia si affaccia in gran parte sul mare, con le sue coste che si sviluppano per una lunghezza complessiva di circa 8.000 chilometri. Fatto curioso (un po’ la sfida di questa pubblicazione) è scoprire come parlare di pesce e salute conduca assai più in là dello studio dei dati e delle caratteristiche nutrizionali relative al prodotto: compaiano realtà e mondi tanto lontani eppure così vicini alle tradizioni, al quotidiano e alla storia dell’uomo. Sette decimi della superficie terrestre sono ricoperti dalle acque e l'acqua influenza tutta la nostra vita come quella delle altre forme viventi. Tanto per l’uomo primitivo – che fece del mare e delle sue creature divinità – quanto per l’uomo industrializzato e post moderno, il rapporto con il mare e i suoi abitanti rappresenta un legame ricco di risorse in continua trasformazione, aperto a continue scoperte. Questo lavoro partecipa alla divulgazione della conoscenza dell’ambito ittico attraverso una informazione scientificamente aggiornata, mai sensazionalistica. L’ampio utilizzo di materiale fotografico e di didascalie sintetiche mirano ad agevolare l’assimilazione dei nuovi concetti e stuzzicare il senso critico del giovane lettore per il quale il mondo marino, gradualmente, si svelerà come un internet primordiale, che da tempi lontanissimi ha reso possibile all’uomo di soddisfare il suo bisogno di conoscere e misurarsi con ciò che è lontano e diverso da lui. L’autore dr. Gualtiero Fazio Responsabile della U.O.S. Ispezione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura 5 GENERALITA’ I pesci costituiscono il gruppo di animali più numeroso fra i vertebrati, dei quali rappresentano circa le metà delle specie. Queste sono infatti quasi 30.000, il 60% delle quali vive in acque marine ed il 40% in quelle dolci (laghi, zone salmastre). Il maggior numero di specie di pesci di mare vive nelle zone litorali (fino a 200 m. di profondità), il 10% risiede in aree di alto mare (zone pelagiche), e soltanto il 5% vive negli abissi. Le fredde acque dei mari del nord ospitano una quantità di specie notevolmente inferiore rispetto ai mari tropicali. Il fiume europeo più ricco di specie è il Danubio, con 63 tipi diversi, ma il primato spetta ai fiumi tropicali, come il Rio delle Amazzoni, dove vivono quasi un migliaio di specie diverse. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 6 GENERALITA’ Per definire i pesci potremmo semplicemente dire che sono animali vertebrati (hanno cioè la colonna vertebrale) e che vivono esclusivamente nell'acqua. In realtà questo non basta perché anche alcuni anfibi vivono per tutta la loro vita in questo elemento. Dobbiamo quindi aggiungere qualche altra cosa per definire più precisamente che cosa è un pesce. Possiamo allora dire che i pesci sono animali che hanno gli arti trasformati in pinne, la pelle nuda o coperta di squame (senza piume o peli) e che respirano per tutta la vita con le branchie. Se studiamo i pesci con maggiore attenzione possiamo dividerli in due grandi gruppi: Quelli con scheletro osseo (osteitti) e quelli con scheletro cartilagineo (condroitti o selaci). Esiste poi un terzo gruppo, i Ciclostomi (dal greco ciclos = cerchio; stóma = bocca), che a differenza degli altri, hanno una bocca circolare senza mandibola. A questo piccolo gruppo appartengono le Lamprede. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese Pesce castagna 7 GLI OSTEITTI Gli Osteitti (detti anche teleostei o pesci ossei), si trovano in tutte le acque del globo, dall‘Antartico, a temperature di 1-2 gradi sotto zero, fino a sorgenti termali a 34 gradi; da laghi a 4.500 m. di altezza nelle Ande, fino a 9.000 m. di profondità negli oceani. Sono il gruppo più grande, formato dal 90% di tutte le specie di pesci. Hanno lo scheletro formato da sostanza ossea che comprende una colonna vertebrale con costole e spine intercostali che formano come una specie di gabbia che protegge i visceri. Inoltre possiedono branchie protette da una lamina ossea detta opercolo e hanno raggi che sostengono le pinne che si possono vedere dall’esterno. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 8 I CONDROITTI Gli squali, le razze, le mante, le torpedini e le chimere sono pesci condroitti. Si differenziano dagli osteitti, il cui scheletro è pesantemente calcificato, per avere uno scheletro composto per la maggior parte da cartilagine. La cartilagine è un tessuto ideale per gli squali in quanto più leggero delle ossa. Questa particolarità permette agli squali di essere molto agili e di spostarsi rapidamente a diverse profondità pur non avendo la vescica natatoria. Gli squali, insieme ad altri pesci condroitti sono conosciuti anche come elasmobranchi. La parola significa "branchie a cinghia", e si riferisce alle cinque, sei o sette fessure branchiali presenti su ogni lato della testa. 1. Smeriglio (5 fessure branchiali) 2. Squalo capopiatto (6 fessure branchiali) 3. Squalo manzo (7 fessure branchiali) Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 1 2 3 9 I CONDROITTI Appartengono ai condroitti circa 600 specie diverse di pesci. Fra queste sono da ricordare gli squali come lo Spinarolo (foto 1), il Pesce porco (foto 2), le Razze (foto 3), le Torpedini (foto 4), la Manta (foto 5) e la Chimera (foto 6). 2 1 4 3 6 5 Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 10 I PESCI E L’AMBIENTE MARINO I pesci che vivono in mare possono essere divisi in due grandi gruppi a seconda dell’ambiente marino che occupano o che preferiscono abitare. In questo modo possiamo distinguere i pesci bentonici, che vivono a contatto più o meno stretto con il fondo del mare (benthos) ed i pesci pelagici che sono capaci di nuotare e muoversi con disinvoltura a mezz’acqua e che non amano stare a contatto con il fondale. I pesci bentonici, possono ancora essere distinti in “bentonici litorali” ed in “bentonici profondi”. I primi vivono a contatto con il fondo del mare in prossimità delle coste e dei litorali. I secondi vivono sui fondali oltre i 200 metri di profondità. I pesci pelagici, chiamati anche “nectonici”, a loro volta possono essere distinti in “pelagici neritici” ed in “pelagici oceanici”. I primi vivono in mare aperto, profondo non più di 200 metri, i secondi nelle acque profonde più di 200 metri. Esistono poi pesci che hanno caratteristiche ed abitudini comuni sia ai pesci bentonici che a quelli nectonici, e che per questo vengono chiamati nectobentonici. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 11 I PESCI E L’AMBIENTE MARINO Nei pesci pelagici in genere hanno un corpo fusiforme, cioè a "siluro“, adatto a vivere in piena acqua ed hanno pinne ben evidenti (squalo) o a scomparsa (tonni). Sono predatori e quindi possiedono organi di senso ben sviluppati per la predazione; presentano colori grigio/azzurro/argentato con ventre chiaro e dorso scuro (contrombreggiatura). Sono anche instancabili nuotatori e si muovono spesso in gruppi, a volte fittissimi, chiamati “banchi”. Sono pesci pelagici, ad esempio, il pesce spada, le acciughe, i sugarelli e gli sgombri. I pesci bentonici hanno il corpo, o parti di questo, che si è adattato al tipo di fondale marino con cui hanno stretto contatto. Le sogliole ed i rombi hanno il corpo piatto e gli occhi posti sullo stesso lato per nascondersi sui fondi molli e sabbiosi. Alalunga Le triglie, hanno sotto il mento dei " baffi“, chiamati barbigli, con i quali ispezionano il fondo. Le gallinelle hanno le pinne pettorali modificate per cui sembra che camminino. Sui fondi duri e rocciosi troviamo invece pesci che si mimetizzano come gli scorfani, i ghiozzi ed i cavallucci marini. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese Rombo di rena 12 SOLI O IN COMPAGNIA ? I pesci vivono da soli o in gruppi chiamati “banchi” o “branchi”. La formazione dei banchi è un comportamento molto diffuso fra i pesci, sembra infatti che siano oltre 10.000 le specie di pesci che preferiscono stare in compagnia. In alcuni banchi i pesci si muovono rimanendo piuttosto distanti fra di loro, con orientamento e velocità variabili, talvolta molto lentamente o restando quasi fermi. In questo caso si parla di “aggregazione” o “shoal”. In alcuni casi tutti gli individui del gruppo sono molto vicini fra loro e si stringono per formare una grande massa (“pod” o “ball”). Pesci di altre specie hanno l’abitudine di nuotare paralleli tra loro, mantenendo una distanza fissa e cambiando velocità e direzione tutti insieme comportandosi come un grande, singolo organismo. Questi “banchi” sono detti “school”. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 13 SOLI O IN COMPAGNIA ? Il branco o “banco” (in inglese school) di pesci è un insieme di pesci, senza un capo, formato da pochi fino a migliaia di organismi. Il branco si muove come un unico corpo, cioè tutti i membri tendono a fare le stesse attività insieme. Ad esempio un cambiamento di direzione del branco è un’azione istantanea da parte di tutti i pesci, ma che può partire da individui ben all’interno del branco. In ogni specie ed in ogni branco, un pesce rispetta una posizione particolare con una distanza ed una angolatura ben precisa rispetto al più stretto vicino. Ma quali sono i vantaggi di stare in gruppo ? Innanzitutto il branco è in grado di ricercare in modo migliore il cibo, perchè un maggior numero di predatori ha maggiore possibilità di individuare le prede comunicandolo subito agli altri. Inoltre il branco può circondare o manovrare un gruppo di prede in modo da catturarle più facilmente. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 14 SOLI O IN COMPAGNIA ? I pesci stanno in branco anche per difendersi meglio dai pericoli, rappresentati soprattutto da altri animali predatori. Per le specie “preda” il branco aumenta la protezione dal predatore: il branco, infatti, è più vigile ed attento nell’avvertire la presenza di un predatore. Il branco è meno visibile in acqua, mentre ogni singolo individuo ha una certa probabilità di essere avvistato dal predatore. a b (da Partridge, 1982) Se tre pesci sono isolati l’uno dall’altro, la probabilità che un predatore ne scopra almeno uno è abbastanza alta (figura a), ma messi vicini a formare un branco, gli stessi tre pesci hanno una minore probabilità di essere visti, in quanto la probabilità di ognuno di essere avvistato si sovrappone a quella degli altri, riducendo ad un terzo la capacità del predatore di avvistarli (figura b). Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 15 SOLI O IN COMPAGNIA ? Inoltre, la reazione di fuga del branco, con i pesci che scappano, disperdendosi in varie direzioni, crea un “effetto confusione” che disorienta il predatore. a In queste condizioni il predatore perde il suo obiettivo e non sa più chi colpire. Il branco poi è in grado di mettere in atto tutta una serie di manovre per sfuggire ad un attacco. Può, infatti, aprirsi a ventaglio (figura a), disorientando il predatore, oppure può aprirsi a fontana (figura b) e richiudersi alle spalle del predatore. L’improvvisa espansione del branco è una tattica per sfuggire all’attacco del predatore. Nel corso di questa manovra non avvengono b collisioni, ogni pesce infatti “sa” dove si (da Partridge, 1982) dirigeranno i suoi vicini (figura a). L’effetto fontana permette l’aggiramento di un predatore che non può essere superato in velocità da parte di un branco di pesci piccoli che si muovono lentamente. Quando attaccato, il gruppo si divide e gira intorno il pesce più grosso, e si riunisce dietro di lui (figura b). Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 16 LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA Specialisti nelle accelerazioni (Barracuda) Specialisti nel nuoto da crociera (Tonni) Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese Specialisti nella manovra (Pesci farfalla) 17 LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA L‘ambiente ed il tipo di alimentazione hanno creato pesci con forme diverse e spesso molto particolari. La forma più frequente è quella “a fuso” tipica di pesci grandi nuotatori che vivono in acqua salata ed in acqua dolce. 1 - Tonno a pinne gialle 2 - Torpedine nera La forma appiattita è caratteristica di quei pesci che vivono a contatto con il fondo nascondendosi e mimetizzandosi. I pesci appiattiti, presentano spesso entrambi gli occhi su un solo fianco (sogliole, rombi), mentre altri come le razze e i trigoni hanno una lunga coda. 3 - Sogliola Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 18 LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA Alcune specie di pesci che si muovono fra rocce e piante presentano un corpo molto appiattito ai lati. Pesci farfalla Grongo Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese Un corpo allungato e flessibile è ideale per i pesci come il grongo che perlustrano gli anfratti o vivono tra la sabbia alla ricerca di cibo al sicuro dai predatori. 19 LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA Gli squali hanno una forma praticamente perfetta per la caccia: corpo idrodinamico, affusolato, abituato alle lunghe nuotate, ma anche agli scatti, con una possente muscolatura. 1 - Squalo pinna nera La forma “cavallina” è la forma tipica degli ippocampi o cavallucci marini, che presentano testa simile ad un cavallo, corpo snello, portamento quasi sempre eretto e coda prensile. 2 - Ippocampo o Cavalluccio marino Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 20 LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA In molti casi i pesci assomigliano ad oggetti o ad altri animali, e per questo l’uomo, con un po’ di fantasia, li ha chiamati in modo buffo e simpatico. 1- Pesce pettine 3 - Pesce chitarra Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 2- Pesce trombetta 4 - Pesce civetta 21 LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA Talvolta le diverse specie di pesci hanno forme del corpo e colori molto simili fra loro, per cui non è sempre facile distinguerle. 1 - Pagro 2 - Pagello fragolino 3 - Dentice Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 22 … MA ORA VEDIAMO UN PESCE UN PO’ PIU’ DA VICINO nelle prossime pagine parleremo di: Pinne Opercolo Branchie Bocca e denti Occhi Narici Cute e squame Linea laterale Vescica natatoria Coda Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 23 Pinne LE PINNE Sono gli organi che permettono al pesce di muoversi nell’acqua. Nei pesci con scheletro osseo (osteitti) le pinne sono sostenute da raggi. Nei pesci con scheletro cartillagineo (condroitti), come gli squali, le pinne non hanno raggi. Pinna di pesce con scheletro osseo Raggi Il numero, la dimensione e la posizione delle pinne sono molto utili per riconoscere le diverse specie di pesci. Pinna di pesce con scheletro cartilagineo Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 24 Pinne LE PINNE Le pinne dei pesci possono essere di due tipi. - Pinne pari, perché presenti su entrambi i lati del corpo (corrispondono agli arti degli animali vertebrati terrestri). Appartengono a questo gruppo le pinne ventrali e le pinne pettorali. - Pinne impari, così chiamate in quanto non appaiate. Sono impari le pinne dorsali (inserite sul dorso fra la testa e la coda), le pinne anali (inserite sul ventre fra l’ano e la coda) e la pinna caudale. pinna dorsale pinna pettorale pinna caudale pinna ventrale Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese pinna anale 25 Pinne LE PINNE Vediamo ora quale è la funzione delle pinne. Quella principale è di permettere il movimento, già facilitato dalla forma del corpo del pesce che fende l'acqua che scivola sui lati senza incontrare resistenza. Le pinne dorsali ed anali funzionano come timone per l'orientamento in direzione laterale e per movimenti in avanti e all'indietro. Le pinne pettorali funzionano da remi e vengono usate durante il nuoto lento o come freni per gli arresti improvvisi. Le pinne ventrali servono in genere da stabilizzatori, cioè mantengono ben orientato il corpo. Nel Ghiozzo le pinne ventrali sono fuse in una specie di ventosa che aiuta il pesce a rimanere attaccato alle rocce o ad altri oggetti, permettendogli così di resistere alla corrente. La pinna caudale può essere considerata, invece, il vero e proprio “motore” del pesce, rappresenta infatti l'organo propulsore del nuoto. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 1 - Ghiozzo go 2 - Pinne ventrali completamente unite fra loro per formare una ventosa 26 Pinne LE PINNE Nei tonni, fra la pinna dorsale e la pinna caudale e fra la pinna anale e la pinna caudale, si trovano delle piccole pinne, spesso di colore giallo, chiamate pinnule. Nei salmoni, sul dorso, fra la pinna dorsale e la pinna caudale troviamo una piega della pelle contenente del grasso. Questa pinna si chiama pinna adiposa. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 27 Opercolo L’OPERCOLO Le branchie e gli spazi che le contengono (camere branchiali) sono coperti e protetti, sopra e di lato, da una piega della pelle, della consistenza dell’osso chiamata, opercolo. L’opercolo quindi si trova dietro agli occhi ed alla fine della testa di tutti i pesci con scheletro osseo. Non è presente invece in quelli con scheletro cartilagineo come gli squali. opercolo In alcune specie di pesci, come le Tracina od il Pesce prete, sull’opercolo sono presenti spine velenose, a cui bisogna fare molta attenzione. Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese Pesce prete Pesce prete 28 Branchie LE BRANCHIE I pesci respirano come gli animali terrestri, ma sono costretti ad usare l’ossigeno contenuto nel mezzo in cui vivono, cioè l’acqua. Nei tonni le branchie sono di colore più scuro rispetto a quelle di altre specie di pesci Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese Le branchie sono gli organi della respirazione. Si trovano all’interno della camera branchiale, protette dall’opercolo. L’acqua entra dalla bocca ed esce dall’opercolo dopo essere passata nelle branchie. 29 Branchie LE BRANCHIE Le branchie sono dotate di sottili filamenti che funzionano in modo simile ai polmoni. Sono infatti in grado di assorbire l’ossigeno, attraverso una fitta rete di capillari sanguigni, e da qui, ad immetterlo in circolo per tutto il corpo. Branchie di uno squalo Branchie di un pesce a scheletro osseo Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 30 Bocca e denti BOCCA E DENTI La bocca può avere posizione e forme diverse a seconda dell’ambiente e delle abitudini di vita. Osservando la bocca è possibile, ad esempio, conoscere le abitudini alimentari del pesce, cioè si riesce a sapere di che cosa si nutre e come si procura il cibo. A seconda della posizione della bocca, si distinguono tre gruppi di pesci: - Pesci con bocca terminale: posta proprio in avanti, al centro della testa, caratteristica di quelle specie che cercano attivamente il cibo e lo catturano direttamente, come i pesci predatori o planctofagi, che assumono il cibo in piena acqua. - Pesci con bocca superiore: tipica dei pesci che cacciano all’agguato (ad es. Pesce prete) e di quelli di superficie che si nutrono, almeno parzialmente, di insetti. - Pesci con bocca inferiore o subterminale: quando è nella parte inferiore della testa, come nei pesci che si nutrono di alghe sul fondo. E’ anche la bocca dei predatori carnivori come la maggior parte dei Selaci (Razze, Torpedini e Squali). Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese 31 Bocca e denti BOCCA E DENTI Bocca terminale Bocca superiore Bocca subterminale Bocca infera 32 Servizio Veterinario - ASL 2 - Savonese