Diapositiva 1 - ASL 2 Savonese

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
U.O. Igiene Alimenti Origine Animale
By F. Sanguineti
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Dedicato ai piccoli consumatori
e a tutti coloro che amano i pesci ed il mare
Un amico di nome pesce
a cura di Gualtiero Fazio
Fotografie dei prodotti ittici di
Gualtiero Fazio e Paolo Manzoni
By Francesco Sanguineti
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Un amico di nome pesce:
un contributo alla promozione della salute
“VIVI SANO, MANGIA BENE” è lo slogan lanciato dal Ministero della Salute nell’ambito del piano Nazionale della
Prevenzione 2005-2007 ed è un potente richiamo a riflettere sul nesso causa-effetto tra alimentazione e salute e a
sviluppare azioni preventive ed educazionali nel campo della corretta alimentazione.
La promozione di corretti stili di vita rappresenta lo strumento riconosciuto più valido ed efficace per affrontare le grandi
malattie croniche del nostro secolo e per raggiungere il più alto livello di salute, intesa come “stato completo di benessere
fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.
In questo contesto spostare risorse dall’ospedale, dove l’attenzione è concentrata sulle malattie acute che richiedono un
intervento rapido e puntuale, al territorio, per evitare che le persone si ammalino, rappresenta la grande sfida della sanità
pubblica; una sfida che l’ASL 2 Savonese ha raccolto da tempo, maturando una pluralità di esperienze che possono essere
considerate un vero e proprio programma integrato di intervento sulle malattie croniche, indirizzato alla lotta contro il
tabagismo, l’abuso di alcol e droghe, l’inattività fisica e i determinanti delle malattie alimentari e cardio-vascolari.
Nella strategia socio-sanitaria della nostra ASL si inserisce l’ iniziativa del Servizio Veterinario che, con un progetto
caratterizzato da una forte carica di simpatia, si rivolge ad una fascia di popolazione sicuramente fertile nel sviluppare una
moderna coscienza sanitaria.
Ai piccoli destinatari di questa pubblicazione un augurio cordiale di proficua lettura, nella certezza che nel futuro sapranno
essere i principali attori della propria salute.
Il Direttore Generale
Dr. Franco Bonanni
3
Un amico di nome pesce:
un contributo all’educazione alimentare nella scuola primaria
La presente pubblicazione costituisce parte integrante del progetto di educazione alimentare per la scuola primaria “Un amico di nome
pesce”, ideato dall’ U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’ASL2 Savonese e inserito nel Piano Prevenzione 2005-2007
della Regione Liguria; un progetto che, nel suo piccolo, vuole rappresentare un contributo alla prevenzione delle condizioni di obesità e
sovrappeso interessanti ormai 4 italiani su 10.
Nel contesto di un’alimentazione equilibrata destinata a promuovere il benessere individuale i prodotti della pesca, per il loro profilo
nutrizionale (basso contenuto di grassi, alta digeribilità per scarsa presenza di tessuto connettivo, elevato contenuto di acidi grassi
polinsaturi e di minerali, come selenio, fluoro, fosforo e iodio), rappresentano infatti un alimento chiave per una salute ottimale.
I nutrizionisti ritengono d’altra parte che il consumo di pesce debba essere adeguatamente incentivato, soprattutto nelle fasce di
popolazione in età prepuberale ed anziana, in quanto le evidenze statistiche rilevano che gran parte degli italiani consuma pesce solo
una volta alla settimana e che, anche sulla base di una recente ricerca effettuata su 800 pazienti, obesi e depressi non consumano
quasi mai pesce.
Allo scopo di promuovere il consumo dei prodotti della pesca nella popolazione infantile in età scolare si è tentato di elaborare un
approccio educativo capace di catturare l’interesse dei bambini, nel quale le aride nozioni scientifiche sulle qualità dietetiche trovano
collocazione in una trattazione più ampia e stimolante in cui il pesce viene visto come un vero e proprio amico: un amico perché è un
animale caratterizzato dalle molteplici forme e dalle infinite curiosità biologiche , un amico perchè è costituisce una risorsa ambientale
culturalmente e turisticamente fruibile, un amico perchè è una risorsa produttiva storicamente radicata nella realtà locale.
Il progetto, attivato nell’anno 2006, è articolato in interventi didattici effettuati da Dirigenti Veterinari dell’U.O. Igiene degli
Alimenti di Origine Animale dell’ASL2 Savonese presso le scuole elementari della Provincia di Savona che prevedono:
• la presentazione frontale di un testo didattico appositamente elaborato su supporto informatico in cui l’abbondanza di fotografie e di
audiovisivi consentono un approccio semplice e coinvolgente gli alunni;
• l’attivazione di laboratori didattici interattivi a piccoli gruppi che consentiranno agli alunni un contatto diretto con esemplari di diverse
specie ittiche, utile a stimolarne le capacità percettive;
• eventuali visite guidate al Mercato Ittico di Savona, al fine di permettere una più approfondita e diretta conoscenza degli aspetti
igienico-sanitari e commerciali che regolano il settore ittico.
La presente pubblicazione, oltre che costituire il testo didattico utilizzato nell’ambito degli incontri programmati , è destinata agli
insegnanti quale supporto utile alla prosecuzione dei percorsi di educazione alimentare eventualmente attivati, ma è destinata
soprattutto agli alunni che in essa potranno sicuramente trovare spunti per approfondire le conoscenze sull’argomento e soddisfare la
loro inesauribile curiosità.
Il Responsabile del Progetto: dr. Valter Dini
Direttore U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale
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Presentazione
Il progetto ed il volume “Un amico di nome pesce “ sono nati per sollecitare e guidare l’interesse dei bambini verso l’immensa
ricchezza naturale che il settore ittico rappresenta nei diversi aspetti della vita dell’uomo.
Oggi la richiesta di darsi nuove regole di educazione alimentare ha sollecitato l’attenzione degli addetti ai lavori sul binomio
pesce-salute. In antichità il pesce rappresentava il cibo quasi esclusivo di chi viveva in prossimità di luoghi marini, solo più tardi
nella storia e solo sulle tavole dei nobili è comparsa la carne. In seguito il pesce ha avuto un declassamento, perché considerato
cibo per poveri e per pescatori. Era consumato per lo più di venerdì per usanze della Chiesa perché considerato segno di digiuno,
penitenza e simbolo di Cristo. Oggi il pesce viene utilizzato in maggior quantità, perché riconosciuto come cibo leggero, digeribile
e contenente sostanze importanti per l'organismo. Tuttavia, stando alle statistiche, il consumo in Italia è limitato a due porzioni a
settimana contro le cinque di carne. Forse pochi ne conoscono le straordinarie caratteristiche.
Eppure l’Italia si affaccia in gran parte sul mare, con le sue coste che si sviluppano per una lunghezza complessiva di circa 8.000
chilometri.
Fatto curioso (un po’ la sfida di questa pubblicazione) è scoprire come parlare di pesce e salute conduca assai più in là dello studio
dei dati e delle caratteristiche nutrizionali relative al prodotto: compaiano realtà e mondi tanto lontani eppure così vicini alle
tradizioni, al quotidiano e alla storia dell’uomo.
Sette decimi della superficie terrestre sono ricoperti dalle acque e l'acqua influenza tutta la nostra vita come quella delle altre
forme viventi. Tanto per l’uomo primitivo – che fece del mare e delle sue creature divinità – quanto per l’uomo industrializzato e
post moderno, il rapporto con il mare e i suoi abitanti rappresenta un legame ricco di risorse in continua trasformazione, aperto a
continue scoperte.
Questo lavoro partecipa alla divulgazione della conoscenza dell’ambito ittico attraverso una informazione scientificamente
aggiornata, mai sensazionalistica.
L’ampio utilizzo di materiale fotografico e di didascalie sintetiche mirano ad agevolare l’assimilazione dei
nuovi concetti e stuzzicare il senso critico del giovane lettore per il quale il mondo marino, gradualmente, si svelerà come un
internet primordiale, che da tempi lontanissimi ha reso possibile all’uomo di soddisfare il suo bisogno di conoscere e misurarsi con
ciò che è lontano e diverso da lui.
L’autore
dr. Gualtiero Fazio
Responsabile della U.O.S.
Ispezione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura
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GENERALITA’
I pesci costituiscono il gruppo di animali più numeroso fra i vertebrati, dei quali
rappresentano circa le metà delle specie. Queste sono infatti quasi 30.000, il 60% delle
quali vive in acque marine ed il 40% in quelle dolci (laghi, zone salmastre).
Il maggior numero di specie di pesci di mare vive nelle zone litorali (fino a 200 m. di
profondità), il 10% risiede in aree di alto mare (zone pelagiche), e soltanto il 5% vive
negli abissi.
Le fredde acque dei mari del
nord ospitano una quantità di
specie notevolmente inferiore
rispetto ai mari tropicali.
Il fiume europeo più ricco di
specie è il Danubio, con 63 tipi
diversi, ma il primato spetta ai
fiumi tropicali, come il Rio
delle Amazzoni, dove vivono
quasi un migliaio di specie
diverse.
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GENERALITA’
Per definire i pesci potremmo semplicemente dire che sono animali vertebrati (hanno
cioè la colonna vertebrale) e che vivono esclusivamente nell'acqua. In realtà questo non
basta perché anche alcuni anfibi vivono per tutta la loro vita in questo elemento.
Dobbiamo quindi aggiungere qualche altra cosa per definire più precisamente che cosa è
un pesce. Possiamo allora dire che i pesci sono animali che hanno gli arti trasformati in
pinne, la pelle nuda o coperta di squame (senza piume o peli) e che respirano per tutta la
vita con le branchie.
Se studiamo i pesci con maggiore
attenzione possiamo dividerli in due
grandi gruppi:
Quelli con scheletro osseo
(osteitti) e quelli con scheletro
cartilagineo (condroitti o selaci).
Esiste poi un terzo gruppo, i
Ciclostomi (dal greco ciclos =
cerchio; stóma = bocca), che a
differenza degli altri, hanno una
bocca circolare senza mandibola.
A questo piccolo gruppo
appartengono le Lamprede.
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Pesce castagna
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GLI OSTEITTI
Gli Osteitti (detti anche teleostei o pesci ossei), si trovano in tutte le acque del globo,
dall‘Antartico, a temperature di 1-2 gradi sotto zero, fino a sorgenti termali a 34 gradi; da
laghi a 4.500 m. di altezza nelle Ande, fino a 9.000 m. di profondità negli oceani.
Sono il gruppo più grande, formato dal 90% di tutte le specie di pesci.
Hanno lo scheletro formato da sostanza ossea che comprende una colonna vertebrale
con costole e spine intercostali che formano come una specie di gabbia che protegge i
visceri.
Inoltre possiedono branchie protette da una lamina ossea detta opercolo e hanno raggi
che sostengono le pinne che si possono vedere dall’esterno.
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I CONDROITTI
Gli squali, le razze, le mante, le torpedini e le
chimere sono pesci condroitti.
Si differenziano dagli osteitti, il cui scheletro
è pesantemente calcificato, per avere uno
scheletro composto per la maggior parte da
cartilagine.
La cartilagine è un tessuto ideale per gli
squali in quanto più leggero delle ossa.
Questa particolarità permette agli squali di
essere molto agili e di spostarsi rapidamente
a diverse profondità pur non avendo la
vescica natatoria.
Gli squali, insieme ad altri pesci condroitti
sono conosciuti anche come
elasmobranchi. La parola significa
"branchie a cinghia", e si riferisce alle cinque,
sei o sette fessure branchiali presenti su ogni
lato della testa.
1. Smeriglio (5 fessure branchiali)
2. Squalo capopiatto (6 fessure branchiali)
3. Squalo manzo (7 fessure branchiali)
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1
2
3
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I CONDROITTI
Appartengono ai condroitti circa 600 specie diverse di pesci. Fra queste sono da
ricordare gli squali come lo Spinarolo (foto 1), il Pesce porco (foto 2), le Razze (foto 3),
le Torpedini (foto 4), la Manta (foto 5) e la Chimera (foto 6).
2
1
4
3
6
5
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I PESCI E L’AMBIENTE MARINO
I pesci che vivono in mare possono essere divisi in due grandi gruppi a seconda
dell’ambiente marino che occupano o che preferiscono abitare.
In questo modo possiamo distinguere i pesci bentonici, che vivono a contatto più o meno
stretto con il fondo del mare (benthos) ed i pesci pelagici che sono capaci di nuotare e
muoversi con disinvoltura a mezz’acqua e che non amano stare a contatto con il fondale.
I pesci bentonici, possono ancora essere distinti in “bentonici litorali” ed in “bentonici
profondi”. I primi vivono a contatto con il fondo del mare in prossimità delle coste e dei
litorali. I secondi vivono sui fondali oltre i 200 metri di profondità.
I pesci pelagici, chiamati anche “nectonici”, a loro volta possono essere distinti in “pelagici
neritici” ed in “pelagici oceanici”. I primi vivono in mare aperto, profondo non più di 200
metri, i secondi nelle
acque profonde più
di 200 metri.
Esistono poi pesci che
hanno caratteristiche
ed abitudini comuni sia
ai pesci bentonici che a
quelli nectonici, e che
per questo vengono
chiamati
nectobentonici.
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I PESCI E L’AMBIENTE MARINO
Nei pesci pelagici in genere hanno un corpo fusiforme, cioè a "siluro“, adatto a vivere in
piena acqua ed hanno pinne ben evidenti (squalo) o a scomparsa (tonni). Sono predatori e
quindi possiedono organi di senso ben sviluppati per la predazione; presentano colori
grigio/azzurro/argentato con ventre chiaro e dorso scuro (contrombreggiatura).
Sono anche instancabili nuotatori e si muovono spesso in gruppi, a volte fittissimi, chiamati
“banchi”.
Sono pesci pelagici, ad esempio, il pesce spada, le acciughe, i sugarelli e gli sgombri.
I pesci bentonici hanno il corpo, o parti di
questo, che si è adattato al tipo di fondale
marino con cui hanno stretto contatto.
Le sogliole ed i rombi hanno il corpo piatto
e gli occhi posti sullo stesso lato per
nascondersi sui fondi molli e sabbiosi.
Alalunga
Le triglie, hanno sotto il mento dei " baffi“,
chiamati barbigli, con i quali ispezionano il
fondo.
Le gallinelle hanno le pinne pettorali
modificate per cui sembra che camminino.
Sui fondi duri e rocciosi troviamo invece
pesci che si mimetizzano come gli
scorfani, i ghiozzi ed i cavallucci marini.
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Rombo di rena
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SOLI O IN COMPAGNIA ?
I pesci vivono da soli o in gruppi chiamati “banchi” o “branchi”. La formazione dei
banchi è un comportamento molto diffuso fra i pesci, sembra infatti che siano oltre 10.000
le specie di pesci che preferiscono stare in compagnia. In alcuni banchi i pesci si
muovono rimanendo piuttosto distanti fra di loro, con orientamento e velocità variabili,
talvolta molto lentamente o restando quasi fermi. In questo caso si parla di
“aggregazione” o “shoal”.
In alcuni casi tutti gli individui del gruppo sono molto vicini fra loro e si stringono per
formare una grande massa (“pod” o “ball”).
Pesci di altre specie hanno l’abitudine di nuotare paralleli tra loro, mantenendo una
distanza fissa e cambiando velocità e direzione tutti insieme comportandosi come un
grande, singolo organismo. Questi “banchi” sono detti “school”.
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SOLI O IN COMPAGNIA ?
Il branco o “banco” (in inglese school) di
pesci è un insieme di pesci, senza un capo,
formato da pochi fino a migliaia di organismi.
Il branco si muove come un unico corpo,
cioè tutti i membri tendono a fare le stesse
attività insieme.
Ad esempio un cambiamento di direzione
del branco è un’azione istantanea da parte
di tutti i pesci, ma che può partire da
individui ben all’interno del branco.
In ogni specie ed in ogni branco, un pesce
rispetta una posizione particolare con una
distanza ed una angolatura ben precisa
rispetto al più stretto vicino.
Ma quali sono i vantaggi di stare in gruppo ?
Innanzitutto il branco è in grado di ricercare in
modo migliore il cibo, perchè un maggior
numero di predatori ha maggiore possibilità di
individuare le prede comunicandolo subito
agli altri. Inoltre il branco può circondare o
manovrare un gruppo di prede in modo da
catturarle più facilmente.
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SOLI O IN COMPAGNIA ?
I pesci stanno in branco anche per
difendersi meglio dai pericoli, rappresentati
soprattutto da altri animali predatori.
Per le specie “preda” il branco aumenta
la protezione dal predatore: il branco,
infatti, è più vigile ed attento nell’avvertire la
presenza di un predatore.
Il branco è meno visibile in acqua, mentre
ogni singolo individuo ha una certa
probabilità di essere avvistato dal predatore.
a
b
(da Partridge, 1982)
Se tre pesci sono isolati l’uno dall’altro,
la probabilità che un predatore ne scopra
almeno uno è abbastanza alta (figura a),
ma messi vicini a formare un branco, gli
stessi tre pesci hanno una minore
probabilità di essere visti, in quanto la
probabilità di ognuno di essere avvistato
si sovrappone a quella degli altri,
riducendo ad un terzo la capacità del
predatore di avvistarli (figura b).
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SOLI O IN COMPAGNIA ?
Inoltre, la reazione di fuga del branco, con i
pesci che scappano, disperdendosi in varie
direzioni, crea un “effetto confusione” che
disorienta il predatore.
a
In queste condizioni il predatore perde il suo
obiettivo e non sa più chi colpire.
Il branco poi è in grado di mettere in atto
tutta una serie di manovre per sfuggire
ad un attacco.
Può, infatti, aprirsi a ventaglio (figura a),
disorientando il predatore, oppure può aprirsi
a fontana (figura b) e richiudersi alle spalle del
predatore.
L’improvvisa espansione del branco è una
tattica per sfuggire all’attacco del predatore.
Nel corso di questa manovra non avvengono
b
collisioni, ogni pesce infatti “sa” dove si
(da Partridge, 1982)
dirigeranno i suoi vicini (figura a).
L’effetto fontana permette l’aggiramento di un predatore che non può essere superato
in velocità da parte di un branco di pesci piccoli che si muovono lentamente.
Quando attaccato, il gruppo si divide e gira intorno il pesce più grosso, e si riunisce
dietro di lui (figura b).
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LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA
Specialisti nelle accelerazioni
(Barracuda)
Specialisti nel nuoto da crociera
(Tonni)
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Specialisti nella manovra
(Pesci farfalla)
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LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA
L‘ambiente ed il tipo di alimentazione hanno creato pesci con forme diverse e spesso
molto particolari.
La forma più frequente è quella
“a fuso” tipica di pesci grandi
nuotatori che vivono in acqua
salata ed in acqua dolce.
1 - Tonno a pinne gialle
2 - Torpedine nera
La forma appiattita è caratteristica di
quei pesci che vivono a contatto con il
fondo nascondendosi e mimetizzandosi.
I pesci appiattiti, presentano spesso
entrambi gli occhi su un solo fianco
(sogliole, rombi), mentre altri come le
razze e i trigoni hanno una lunga coda.
3 - Sogliola
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LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA
Alcune specie di pesci che si
muovono fra rocce e piante
presentano un corpo molto
appiattito ai lati.
Pesci farfalla
Grongo
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Un corpo allungato e flessibile è
ideale per i pesci come il grongo che
perlustrano gli anfratti o vivono tra la
sabbia alla ricerca di cibo al sicuro
dai predatori.
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LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA
Gli squali hanno una forma
praticamente perfetta per la
caccia: corpo idrodinamico,
affusolato, abituato alle lunghe
nuotate, ma anche agli scatti,
con una possente muscolatura.
1 - Squalo pinna nera
La forma “cavallina” è la forma tipica degli ippocampi
o cavallucci marini, che presentano testa simile ad un
cavallo, corpo snello, portamento quasi sempre
eretto e coda prensile.
2 - Ippocampo
o Cavalluccio marino
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LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA
In molti casi i pesci assomigliano ad oggetti o ad altri animali, e per questo l’uomo, con
un po’ di fantasia, li ha chiamati in modo buffo e simpatico.
1- Pesce pettine
3 - Pesce chitarra
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2- Pesce trombetta
4 - Pesce civetta
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LE FORME DEL CORPO ED IL MOVIMENTO NELL’ACQUA
Talvolta le diverse specie di pesci
hanno forme del corpo e colori molto
simili fra loro, per cui non è sempre
facile distinguerle.
1 - Pagro
2 - Pagello fragolino
3 - Dentice
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… MA ORA VEDIAMO UN PESCE UN PO’ PIU’ DA VICINO
nelle prossime pagine parleremo di:
Pinne
Opercolo
Branchie
Bocca e denti
Occhi
Narici
Cute e squame
Linea laterale
Vescica natatoria
Coda
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Pinne
LE PINNE
Sono gli organi che permettono al pesce di
muoversi nell’acqua.
Nei pesci con scheletro osseo (osteitti) le
pinne sono sostenute da raggi.
Nei pesci con scheletro cartillagineo
(condroitti), come gli squali, le pinne non
hanno raggi.
Pinna di pesce con
scheletro osseo
Raggi
Il numero, la dimensione e la posizione
delle pinne sono molto utili per riconoscere
le diverse specie di pesci.
Pinna di pesce con
scheletro cartilagineo
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Pinne
LE PINNE
Le pinne dei pesci possono essere di due tipi.
- Pinne pari, perché presenti su entrambi i lati del corpo (corrispondono agli arti degli
animali vertebrati terrestri). Appartengono a questo gruppo le pinne ventrali e le pinne
pettorali.
- Pinne impari, così chiamate in quanto non appaiate. Sono impari le pinne dorsali (inserite
sul dorso fra la testa e la coda), le pinne anali (inserite sul ventre fra l’ano e la coda) e la
pinna caudale.
pinna dorsale
pinna pettorale
pinna caudale
pinna ventrale
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pinna anale
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Pinne
LE PINNE
Vediamo ora quale è la funzione delle pinne.
Quella principale è di permettere il movimento, già facilitato dalla forma del corpo del
pesce che fende l'acqua che scivola sui lati senza incontrare resistenza.
Le pinne dorsali ed anali funzionano come timone per l'orientamento in direzione
laterale e per movimenti in avanti e all'indietro.
Le pinne pettorali funzionano da remi e vengono usate durante il nuoto lento o come
freni per gli arresti improvvisi.
Le pinne ventrali servono in genere da stabilizzatori, cioè mantengono ben orientato
il corpo.
Nel Ghiozzo le pinne ventrali
sono fuse in una specie di
ventosa che aiuta il pesce a
rimanere attaccato alle rocce o
ad altri oggetti, permettendogli
così di resistere alla corrente.
La pinna caudale può essere
considerata, invece, il vero e
proprio “motore” del pesce,
rappresenta infatti l'organo
propulsore del nuoto.
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1 - Ghiozzo go
2 - Pinne ventrali
completamente
unite fra loro per
formare una
ventosa
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Pinne
LE PINNE
Nei tonni, fra la pinna dorsale e la
pinna caudale e fra la pinna anale
e la pinna caudale, si trovano
delle piccole pinne, spesso di
colore giallo, chiamate
pinnule.
Nei salmoni, sul dorso, fra
la pinna dorsale e la pinna
caudale troviamo una piega
della pelle contenente del
grasso. Questa pinna si
chiama pinna adiposa.
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Opercolo
L’OPERCOLO
Le branchie e gli spazi che le
contengono (camere branchiali) sono
coperti e protetti, sopra e di lato, da
una piega della pelle, della consistenza
dell’osso chiamata, opercolo.
L’opercolo quindi si trova dietro agli
occhi ed alla fine della testa di tutti i
pesci con scheletro osseo.
Non è presente invece in quelli con
scheletro cartilagineo come gli squali.
opercolo
In alcune specie di pesci,
come le Tracina od il Pesce
prete, sull’opercolo sono
presenti spine velenose, a
cui bisogna fare molta
attenzione.
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Pesce prete
Pesce prete
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Branchie
LE BRANCHIE
I pesci respirano come gli animali terrestri, ma
sono costretti ad usare l’ossigeno contenuto
nel mezzo in cui vivono, cioè l’acqua.
Nei tonni le branchie sono di colore più scuro
rispetto a quelle di altre specie di pesci
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Le branchie sono gli organi
della respirazione.
Si trovano all’interno della
camera branchiale, protette
dall’opercolo.
L’acqua entra dalla bocca ed
esce dall’opercolo dopo
essere passata nelle
branchie.
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Branchie
LE BRANCHIE
Le branchie sono dotate di sottili filamenti che
funzionano in modo simile ai polmoni.
Sono infatti in grado di assorbire l’ossigeno,
attraverso una fitta rete di capillari sanguigni,
e da qui, ad immetterlo in circolo per tutto il
corpo.
Branchie di uno squalo
Branchie di un pesce
a scheletro osseo
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Bocca e denti
BOCCA E DENTI
La bocca può avere posizione e forme diverse a seconda dell’ambiente e delle
abitudini di vita. Osservando la bocca è possibile, ad esempio, conoscere le abitudini
alimentari del pesce, cioè si riesce a sapere di che cosa si nutre e come si procura il
cibo.
A seconda della posizione della bocca, si distinguono tre gruppi di pesci:
- Pesci con bocca terminale: posta proprio in avanti, al centro della testa,
caratteristica di quelle specie che cercano attivamente il cibo e lo catturano
direttamente, come i pesci predatori o planctofagi, che assumono il cibo in piena
acqua.
- Pesci con bocca superiore: tipica dei pesci che cacciano all’agguato (ad es. Pesce
prete) e di quelli di superficie che si nutrono, almeno parzialmente, di insetti.
- Pesci con bocca inferiore o subterminale: quando è nella parte inferiore della
testa, come nei pesci che si nutrono di alghe sul fondo. E’ anche la bocca dei predatori
carnivori come la maggior parte dei Selaci (Razze, Torpedini e Squali).
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Bocca e denti
BOCCA E DENTI
Bocca terminale
Bocca superiore
Bocca subterminale
Bocca infera
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