Il prelievo Per il test genetico di predisposizione alla parodontite il prelievo viene effettuato con un tampone salivare posto successivamente in una provetta sterile. Per il test microbiologico il prelievo viene effettuato con l’inserimento di piccoli coni di carta bibula sterile nella tasca parodontale per circa un minuto e, successivamente, posti in una provetta sterile. È possibile prelevare il campione da una singola tasca parodontale o perimplantare, oppure prelevare da siti diversi e analizzarli congiuntamente (stessa provetta) o separatamente (diverse provette). I test sono utili per: • Identificare i siti infetti • Riconoscere la/le specie batteriche principalmente responsabili di paradontiti aggressive • Facilitare il processo decisionale nella scelta della terapia • Scegliere i farmaci antimicrobici più efficaci • Verificare il successo della terapia • Stabilire il rischio di recidiva e prevedere una disgregazione attiva dei tessuti • Monitorare regolarmente l’ambiente microbico parodontale e perimplantare In implantologia, ortodonzia e nell’applicazione di protesi i test danno informazioni riguardo: • Adeguatezza di tessuti prima del trattamento (inserimento di impianti) • Diagnosi di infiammazioni perimplantari • Valutazione di sostituzione di protesi • Valutazione del trattamento ortodontico in pazienti con precedenti esperienze di parodontite ANALISI CLINICHE MATER DEI Dott. Attilio Rosolia MALATTIA PARODONTALE L’IMPORTANZA DI UNA DIAGNOSI SPECIFICA ANALISI CLINICHE MATER DEI Via G. Trotta, 43 - 84016 PAGANI (Sa) Tel. 081916526 pbx - Fax 0815156121 e-mail: [email protected] - www.analisimaterdei.it I test sono consigliati a tutte le persone che hanno familiarità alle parodontiti, infiammazione alle gengive, gengive ritirate, ascessi, alitosi o che si apprestano a trattamenti implantari. Risultano utili anche in pazienti a cui è già stata diagnosticata la parodontite per un intervento mirato di cura e di mantenimento parodontale. Grazie ai test genetici, sarà possibile sviluppare protocolli di prevenzione personalizzati. Via A. Gramsci, 75 - 80132 SALERNO Tel. 0899950196 e-mail: [email protected] Bibliografia: - Mustapha IZ. et al J Periodontol 2007;78:2289-2302 - Pye AD et al. J Hosp Infect. 72(2):104-10 2009 - Armitage GC. et al. J Periodontol 74:1237-1247 2003 - Urbán E et al. Anaerobe 16(3):283-8 2010 Il sorriso è nel cuore di chi conosce il valore della vita e aspetta il momento di viverla! Parodontiti Con il termine Malattia Parodontale o Parodontite, si intende un’infezione batterica polimicrobica, molto frequente negli adulti, che colpisce i tessuti di supporto del dente: osso, legamento parodontale e cemento radicolare. L’origine della parodontite, definita anche piorrea, è legata all’accumulo di tartaro e placca che favorisce la formazione di sacche batteriche o tasche parodontali, distruggendo l’osso e la gengiva. Il solco gengivale è il punto di adesione preferenziale per i batteri della bocca che, se non rimossi con una costante attività di igiene orale, si accumulano a livello del sigillo parodontale in un aggregato denominato biofilm o placca batterica. Le placche associate a malattie parodontali sono causate da infezioni da parte di patogeni della stessa famiglia dei batteri normalmente presenti nella cavità orale. La placca batterica gioca un ruolo fondamentale nell’origine e nelle evoluzione delle parodontiti che possono essere favorite anche da fattori secondari: predisposizione genetica, alterazioni della risposta immunitaria legata a condizioni sistemiche e stile di vita (scarsa igiene orale, fumo, stress, malattie metaboliche, scarso esercizio fisico, abuso di sostanze alcoliche, uso di sostanze stupefacenti ecc). La terapia delle parodontiti deve necessariamente tenere conto della multifattorialità di queste malattie e attuare strategie cliniche e diagnostiche volte a trattare il problema nella sua complessità. Individuare la predisposizione genetica permette di attuare un programma di prevenzione, conoscere lo spettro batterico è un prerequisito per indirizzare la terapia antibiotica. Test microbiologico Il test di microbiologia molecolare, mediante la tecnica di amplificazione genica e ibridazione con sonde di DNA specifiche, permette di evidenziare la presenza di batteri parodontopatogeni e caratterizzarne la popolazione presente durante le diverse fasi della terapia. Studi scientifici hanno dimostrato che solo pochi batteri, delle molteplici specie presenti nel cavo orale, possiedono una potenziale patogenicità per l’insorgenza delle malattie parodontali. Questi batteri, attraverso la produzione di vari prodotti metabolici, portano alla diretta distruzione del tessuto periodontale o all’inattivazione della difesa umorale dell’ospite. In particolare, la presenza nelle tasche gengivali delle specie fortemente patogene rappresenta la principale causa della perdita di tessuto di sostegno con conseguente caduta del dente. Test genetico Nelle parodontiti la frequente familiarità in anamnesi suggerisce la presenza di fattori ereditari come concause alla patologia, probabilmente legate alla capacità di difesa individuale e al tipo di risposta infiammatoria. Negli ultimi anni, le ricerche correlate alla predisposizione genetica alle parodontiti si sono indirizzate principalmente allo studio di geni coinvolti nell’immunoregolazione di molecole quali citochine, recettori della superficie cellulare, chemochine, enzimi e proteine deputate al riconoscimento dell’antigene. Il test genetico, mediante la tecnica di amplificazione genica e ibridazione con sonde di DNA specifiche, evidenzia come i polimorfismi presenti nei geni della famiglia dell’Interleuchina di tipo 1 (IL1-A e IL1-B) hanno un ruolo nella modulazione della risposta infiammatoria e predispongono a parodontite i soggetti portatori. Entrambi i polimorfismi possono avere un ruolo più o meno grave a seconda che siano su entrambe le copie del DNA e in base alla loro azione sinergica. Parodontite e malattie sistemiche Recenti e accreditate ricerche dimostrano l’esistenza di strette correlazioni fra la malattia parodontale e importanti patologie sistemiche. Il rischio di peggioramento delle patologie cardiovascolari, del diabete e di parto prematuro è, infatti, aumentato nei pazienti con parodontite non controllata.