PROCEDURE DI SEMPLIFICAZIONE NELLA PREVENZIONE SECONDARIA DELLA PARODONTITE Andrea Pilloni (Roma) Corso di Aggiornamento – Bologna, 13/14 maggio 2016 Allo stato attuale, la rimozione della placca è considerata la procedura fondamentale per la prevenzione e il trattamento delle malattie parodontali indotte da placca. Per la prima volta la comunità scientifica si rivolge con decisione al clinico e al paziente con uno sguardo attento verso la prevenzione secondaria. Questa si rende necessaria quando la rimozione meccanica di placca a livello professionale viene messa in opera con una strategia non per il paziente sano ma per tutti coloro che, un tempo affetti da malattia e che si sono sottoposti a terapia e che quindi sono stati ricondotti allo stato di salute, in un determinato momento della loro vita ritornano nella condizione di malati parodontali. La nota PMPR si correda così di una strumentazione cosiddetta “tailored”, cioè customizzata all’esigenza del paziente, del caso o del sito. Ciò mette in risalto l’importanza di ricordare alla comunità come la malattia parodontale sia una patologia cronica su base infettiva ma suscettibile di modulazione da parte dell’ospite, che nel tempo presenta diverse potenzialità di risposta. E’ quindi necessario, nel caso di prevenzione secondaria, “studiare” l’ospite con attenzione e fornire la terapia appropriata per quel momento. In questi casi è importante condurre il paziente ad apportare cambiamenti di tipo comportamentale per ottenere il risultato clinico ottimale. Il clinico interviene quindi obbligatoriamente nell’educazione del paziente per ciò che concerne la sua salute, modificando gli stili di vita verso una condizione migliore. Di ciò ne beneficerà non solo il parodonto, ma il miglioramento dello stato di salute parodontale diverrà quindi un elemento cardine per portare altri stati sistemici del paziente ad un upgrade clinico generalizzato. La prevenzione secondaria viene quindi chiamata a decidere strategicamente i giusti intervalli di intervento e che necessariamente non potranno essere uguali per tutti, ma appunto “customizzati” per ciascuna individualità clinica. Come parte di questa strategia specifica, l’esame parodontale completo avrà l'obiettivo di rilevare precocemente l’approfondimento di tasche (PD ≥ 5 mm), che dovranno necessariamente essere sottoposte a terapia parodontale attiva. La relazione verterà sul riconoscimento di ciò che è “prioritario” in caso di residual pockets.