Cronaca meteo Sud America - Estate 2005-2006

Rivista Ligure di Meteorologia – n° 20 anno VI
CRONACA METEO SUD AMERICA
A cura di: Gustavo Pittaluga
L'estate in Sud America - emisfero australe
(dicembre 2005, gennaio e febbraio 2006)
Il trimestre estivo 2005-2006 registra degli scarti delle temperature, spesso positivi sul
continente. È in atto un evento La Niña che sovente ha delle conseguenze sul sistema climatico
dell'America del Sud. Ci sono mancanze di piogge in certe aree del Brasile e anche sulle
pianure agricole del centro–est del continente. Nelle altre zone sono presenti abbondanti
piogge. Infatti ci sono delle avversità, per delle popolazioni della Bolivia, Guiana, Perù ed
Equatore, causate dalle inondazioni.
Mappe delle anomalie delle temperature
Dicembre 2005
Fonte: Iri (USA)
Gennaio 2006
Anomalie delle temperature
(°C)
Febbraio 2006
Anomalie delle temperature:
rispetto al periodo 1961 - 1990
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 20 anno VI
Mappe delle anomalie delle precipitazioni
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Fonte: Iri (USA)
Anomalie precipitazioni (mm)
Febbraio 2006
Anomalie delle precipitazioni:
rispetto al periodo 1979 - 1995
Bilancio climatico per dicembre 2005
Le temperature presentano dei valori vicini alla media statistica, con delle piccole anomalie, di
circa + 1°C su una piccola area dell'est del Brasile, il centro dell'Argentina e l'Uruguay, invece,
presentano della anomalie lievi fredde di circa - 1°C.
Per quanto riguarda le precipitazioni, quasi tutto il nordovest del continente registra dei valori
sopra la media. Bisogna ricordare che queste zone avevano avuto dei bassi valori durante mesi
precedenti.
Il sudest del Brasile, il centro e nord dell'Argentina, Uruguay e il sud del Cile, hanno dei valori
di precipitazione più bassi della media climatica, con delle anomalie che arrivano, in certe aree,
ai circa - 50 mm.
Bilancio climatico per gennaio 2006
Le temperature risultano con dei valori elevati sull'est del Brasile, sul Paraguay e Argentina. E
si comincia a parlare delle condizioni sulle acque del Pacifico Equatoriale favorevoli per un
fenomeno di La Niña. Appunto delle precipitazioni, sopra le medie climatiche sul nord ed ovest
di Sudamerica portano notevoli inondazioni sulla Bolivia e Guaiana. Invece, anche con un
rapporto con il fenomeno de La Niña, ci sono delle condizioni secche sul centro ed est del
Brasile.
E non mancano i disagi per le popolazioni -ad esempio sono state evacuate molte persone - e
danni sui beni materiali, in particolare sulla Guaiana e Bolivia (vederne più sotto). Occorre la
mobilitazione delle squadre di aiuto della protezione civile. Nel settore dell'agricoltura le culture
subiscono importanti danneggiamenti.
Bilancio climatico per febbraio 2006
Le temperature osservate hanno dei valori un po' più alti dalla media su grande parte del
centro del continente, ed anche sul Cile. C'è un nucleo chiuso sull'Amazzonia, con dei valori
mensili vicini ai + 2C.
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Le precipitazioni mostrano anomalie moto variabili. Come particolarità c'è un'anomalia secca
sul centro e nord dell'Argentina, parte del Paraguay e Brasile. La produzione di soia di
Sudamerica, appunto coltivata in queste aree, soffre lo stress idrico.
Sul centro ovest dell'America Latina continuano i problemi legati alle precipitazioni: Bolivia,
Perù ed Ecuador. Bolivia è costretta a dichiarare lo stato di calamità su certe area del suo
territorio. Sul nordovest del Brasile, dopo le soventi piogge di dicembre gennaio compaiono
casi della malattia leptospirosi.
Continua l'evoluzione di La Niña. È in atto un evento La Niña che sovente ha delle conseguenze
sul sistema climatico dell'America del Sud, tuttavia quest'anno non ci sarebbero le
caratteristiche principali aspettate per il fenomeno per il periodo dicembre – febbraio.
Mappe delle condizioni attendibili, evento La Niña, a dicembre –
febbraio a Sudamerica
cool: fresco
dry: secco
wet: umido
La figura di sotto mostra un indice delle temperature del mare storiche nella regione Niño 3.4
sull'Oceano Pacifico equatoriale. Il circolo nero segna le temperature all'inizio dell'anno 2006.
L'indice delle temperature sono sotto lo zero e un po' basse. C'è quindi un evento Niña in atto.
Si tratta però di un evento debole. Secondo certe previsioni - di metà febbraio -, la probabilità
(del 65%) è che l'evento prosegua fino ad aprile.
Eventi più significativi e situazioni tipiche dell'estate in Sudamerica
Piogge in Bolivia (gennaio 2006)
Piogge abbondanti colpiscono questa nazione. A Cobija si registrano durante tutto il mese di
febbraio 459.5 mm, con un massimo di 133.9 mm, il giorno 7/02. I valori si espongono nella
grafica di sotto. Notare che ci sono, dal 6 in poi, 6 giorni di seguito con piogge.
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Dati: SERVICIO NACIONAL DE METEOROLOGIA E HIDROLOGIA (Bolivia)
Nell'immagine da satellite infrarosso (sotto) si distinguono i sistemi nuvolosi a forte sviluppo
verticale associati alle precipitazioni del giorno 7 febbraio sulla Bolivia. Verso l'est - partendo
proprio dalla Bolivia -, c'è un arco nuvoloso che è parte della zona di convergenza dell'Atlantico
Sud.
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Le due mappe successive illustrano gli aspetti principali dei sistemi meteorologici per il giorno
7/febbraio. Il geopotenziale di 500 Hpa registra delle piccole anomalie negative ad Ovest di
Bolivia, più a sud i valori sono piuttosto alti, sul nord dell'Argentina e sul Paraguay.
La mappa a sotto a destra, con il geopotenziale di 850 hPa e l'umidità relativa (i colori),
registra dei valori bassi relativi su un grande spazio della Bolivia, con un'atmosfera saturata sui
livelli bassi.
Temporale isolato sulle Pampe (21.02.2006)
Un singolo sistema si sviluppa solitario. Questo è probabilmente generato dall'ascesa della
massa riscaldata dal basso e per le condizioni instabili dell'atmosfera. Fatti che in estate
possono essere comuni. L'animazione del radar 12:24 - 13:24 UTC, 21.02.2006, mostra la
crescita di questo cumulonembo (oppure un piccolo gruppo di questi), che arriva al di là dai 10
km di altezza. Le precipitazioni sono isolate e locali.
Fonte: Servizio Meteorologico Nazionale (SMN), Aeronautica Militare Argentina.
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L'immagine da satellite, 21.02.2006 12 Z, con i simboli degli elementi sinottici principali (veder
sotto) fa vedere , nel circolo nero, l'area corrispondente alla zona coperta dal radar. C'é un
fronte stazionato, verso a sud de circolo. La nuvolosità è apparentemente nulla - al meno
allora - in tutto il circolo e sull'ovest c`è un minimo di pressione in superficie. Verso il sud ci
sono delle famiglie di fronti, con dei sistemi di bassa pressione associati a loro, zona dove si
potrebbe dire si torva il fronte polare.
VCAN: vortice ciclonico ad alti livelli
fronte freddo
AB: alta di Bolivia
fronte caldo
VC: vortice ciclonico (livelli 3 - 5 km)
A: anticiclone
fronte occluso
B: ciclone
fronte stazionato
corrente a getto polare
corrente a getto sottotropicale
saccatura
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Alte temperature notturne, 9 e 10 gennaio 2006.
Anche se le statistiche del mese dicono che le condizioni meteorologiche osservate sono, per
gennaio, entro i valori medi normali (per il centro ed est dell'Argentina), non mancano però dei
giorni con caratteristiche abbastanza estreme.
Tale è il caso osservato alla stazione Ezeiza Aero (aeroporto della periferia alla capitale
argentina, Buenos Aires). Le temperature non scendono, dalle 15 ore in poi, dai 33°C. Alle ore
1 l'heat index calcolato per la agenzia americana NOAA arriva ai 35,6°C. È quindi una
situazione di afa scomoda, biometeorologicamente di disagio, abbastanza curiosa per una zona
temperata.
Tabella delle temperature e il punto di rugiada. Persistono le alte temperature durante tutta la
notte.
I principali sistemi nella regione sono, nell'analisi di superficie, un minimo depressionario nel
centro e nord dell'Argentina (spesso si presenta come un centro di bassa pressione con le
isobare chiuse). Ai fianchi ci sono dei centri di alta pressione quasi permanenti dell'Oceano
Atlantico e Oceano Pacifico, che si trovano molto allontanati dal continente. La configurazione
meteorologica favorisce, con la circolazioni dal Nord, l'ingresso d'aria calda e umida dalle
regioni tropicali e subtropicali, specie sulla zona centrale ed est del Sudamerica. La superficie
1000 - 500 hPa è vicina ai 5760 metri geopotenziali, valore associato alle alte temperature. Più
a sud, lontanissimo dalla zona con le alte temperature, proprio sulla Patagonia sud, si trova
l'isolinea di 5400 mgp, che di solito è collegata ad eventuali precipitazioni nevose.
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Mappa, analisi modello GFS, 09.01.2006, 12 UTC: a colore isobare, in nero superficie 1000 500 hPa.
Fonti:
iri e altre citate nei grafici e mappe.
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