Discorso di apertura di Luigi Ciotti alla manifestazione

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responsabilità civile
Luigi Ciotti
Discorso d’apertura di
Luigi Ciotti alla
manifestazione
“Contromafie”
1
da
www.liberainfor
mazione.org
testo
argomentativo
genere
articolo
L’ARGOMENTO
Si può, oggi, definire la mafia come una forma di criminalità organizzata che
non solo opera in molteplici attività illegali, ma, in un determinato territorio,
tende anche a sostituirsi allo Stato e a esercitare le sue funzioni e prerogative istituzionali a proprio vantaggio.
Il fenomeno risale a secoli addietro, ma diviene evidente e preoccupante
nelle regioni meridionali soprattutto a partire dall’Unità d’Italia; sopravvive
nel periodo fascista e si diffonde capillarmente sul territorio nazionale a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, attraverso l’adozione di una sistematica strategia di violenza, la costituzione in rete con organizzazioni criminali analoghe straniere e l’infiltrazione in importanti e redditizie attività
commerciali legali (appalti nell’edilizia, smaltimento dei rifiuti) e illegali
(droga, contrabbando).
Lo Stato ha attivato nel tempo strategie per contrastare il fenomeno; un valido sostegno, tuttavia, è venuto da associazioni che gli si affiancano nella
lotta.
Una di queste è Libera, fondata il 25 marzo 1995 da don Luigi Ciotti, con la
finalità di contrastare le mafie coinvolgendo la società civile e promuovendo principi di legalità e giustizia.
Oggi Libera è una rete di 1500 associazioni, gruppi e scuole, impegnati per
fare sinergia e soprattutto prevenzione attraverso l’educazione ai valori democratici: si basa sulla convinzione che la mafia si possa contrastare in
tempi lunghi solo con la pratica della cittadinanza attiva e la costruzione di
“una comunità alternativa alle mafie”, dove si riconoscano a ogni uomo i suoi
diritti e non dei “favori”.
Tra le attività che l’associazione mette in campo si può citare l’evento “Contromafie”, che nel 2009 per la seconda volta ha offerto per tre giorni incontri, dibattiti, tavoli di lavoro durante i quali le associazioni impegnate hanno
potuto fare il punto della situazione nella lotta alla mafia, insieme alle Istituzioni dello Stato e al mondo della politica.
LE CARATTERISTICHE DEL TESTO
Il brano che segue, riportato dal sito dell’associazione Libera, è tratto da una
trascrizione del discorso d’apertura alla manifestazione tenuto dal fondatore,
don Ciotti.
Nel testo il messaggio è doppio: contro le mafie, per dimostrare che la società civile è in grado di attivarsi; a favore della pratica reale dei diritti sanciti
nella Costituzione e di progetti di libertà, cittadinanza, informazione, legalità
e solidarietà.
Lo stile del brano risente molto dello scopo persuasivo che lo caratterizza,
ma anche della sua origine testuale “orale”: infatti, si susseguono in modo
incalzante frasi all’infinito o nominali, accumuli sintattici che servono a ripetere, precisare e definire meglio i concetti, in una struttura che non propone
al lettore una gerarchia logica di idee, ma una sequenza di pensieri che
sembra si snodino a catena autogenerandosi.
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SEZIONE IV - TESTI E SCRITTURE NON LETTERARIE
temi del presente
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RESPONSABILITÀ CIVILE
ostruire insieme: per interrogarci e interrogare, nel rispetto reciproco,
nell’attenzione alle parole. Le parole sono importanti. Possono avvicinare o allontanare, incoraggiare o ferire, accogliere o emarginare. È importante allora parlare, anche denunciare, ma con rigore,1 competenza, spirito costruttivo.2 Non per colpire le persone ma per rafforzare la ricerca di
verità. Guai ad alimentare il disorientamento, la rassegnazione. Nel nostro
cammino contano anche lo stile e il metodo. La credibilità e l’autorevolezza
di un progetto non vengono misurate dalla risonanza pubblica3 o dall’attenzione mediatica4 ma dalla capacità di lasciare un segno duraturo nel tempo.
C’è un’Italia che ha compreso come il fenomeno mafioso sia un problema nazionale, non solo: internazionale. Da affrontare certo con l’intervento dei
magistrati e delle forze dell’ordine. Ma che pretende, per essere risolto, una
mobilitazione5 collettiva, un investimento educativo e culturale. Ce lo ricordava sempre anche il caro Nino Caponnetto6 quando diceva: «La mafia teme
la scuola più della giustizia. L’istruzione taglia l’erba sotto i piedi7 della cultura mafiosa». Educazione, cultura, informazione. Sono da sempre i pilastri
del nostro impegno contro l’individualismo insofferente delle regole, l’indifferenza al bene comune, la crescita della corruzione, degli abusi, dell’illegalità. Le mafie sono forti in una società diseguale, dove i privilegi hanno preso
il posto dei diritti e le persone più fragili vengono lasciate ai margini, quando
non colpevolizzate e penalizzate. Essere contro le mafie significa soprattutto
riaffermare la corresponsabilità,8 la centralità delle persone e del legame sociale. Significa esserci per riaffermare che l’io è per la vita, non la vita per
l’io.9 Sono i valori della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Convenzione di Ginevra sui rifugiati, della Carta dei diritti del fanciullo.10 Sono i
valori della nostra Costituzione.
Noi questo “dovere” lo abbiamo preso sul serio. Prima di essere difesa da
chi vuole cambiarla e snaturarla, la nostra Costituzione va vissuta e fatta vivere. Quei doveri e quei diritti non possono restare sulla carta, devono diventare “carne”, vita concreta delle persone. «Una democrazia si fonda su
buone leggi e buoni costumi» diceva un grande filosofo della politica, Norberto Bobbio.11 Noi abbiamo bisogno di buone leggi, quindi abbiamo bisogno di una buona politica. Una politica vicina ai bisogni fondamentali delle
persone, capace di dare dignità e opportunità a tutti, di non lasciare indietro
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1. rigore: fermezza e serietà.
2. spirito costruttivo: atteggiamento positivo, con l’intenzione di
collaborare al miglioramento.
3. risonanza pubblica: notorietà.
4. attenzione mediatica: spazio dedicato dai media (televisione,
radio, giornali, web).
5. mobilitazione: coinvolgimento, partecipazione.
6. Nino Caponnetto: Antonino Caponnetto (1920-2002), nato a
Caltanissetta, è stato un magistrato che si è distinto per la lotta contro
le mafie. Nel 1983 andò a ricoprire il ruolo di giudice istruttore di
Palermo e creò il pool antimafia le cui operazioni portarono a centinaia
di arresti. Negli ultimi anni della sua vita si recava nelle scuole e nelle
piazze d’Italia per raccontare della guerra alla mafia e dei suoi caduti.
7. taglia l’erba sotto i piedi: impedisce di prosperare, mette in
difficoltà.
8. corresponsabilità: responsabilità collettiva.
9. l’io … per l’io: la vita non può essere solo ricerca di vantaggi
egoistici; al contrario, ogni individuo deve impegnarsi per il vantaggio
collettivo.
10. Dichiarazione … fanciullo: la Dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo (1948) è un documento redatto dall’ONU e accolto da tutti i
paesi membri che riguarda i fondamentali diritti individuali. La
Convenzione di Ginevra sui rifugiati (1951) è un documento in cui i
paesi firmatari si impegnano a dare asilo a quanti lasciano il loro
paese e non possono tornarvi per il timore di violenze o persecuzioni.
La Carta dei diritti del fanciullo (1959, rivista nel 1989) è un
documento redatto dall’ONU per la protezione dell’infanzia.
11. Norberto Bobbio: filosofo, storico e politologo italiano (19092004), uno dei maggiori intellettuali italiani del XX secolo.
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nessuno. Una politica consapevole che solo includendo – riconoscendo e valorizzando le diversità – si costruisce un mondo più sicuro, più giusto, più
umano. Una politica che sappia incontrare la partecipazione dei cittadini e
farsene arricchire. Nella cittadinanza ci deve essere sempre più politica e
nella politica sempre più cittadinanza.12
Una cosa è certa: non si possono contrastare le mafie se, contestualmente,
non si rafforza lo Stato sociale;13 se non vengono promosse forti politiche sul
lavoro;14 se non vengono costruite opportunità per le persone più deboli, per
le famiglie più bisognose, se non si dedica un’attenzione autentica ai giovani.
Non si può fare lotta alle mafie senza veri interventi economici mirati alla
diffusione e alla tutela dei diritti, senza un’efficace tutela dell’ambiente contro
chi lo inquina e lo saccheggia.
Vorrei fosse chiaro che muoviamo questi rilievi15 non “contro” la politica ma
per amore della politica. Perché intendiamo spenderci16 per una politica migliore insieme a chi la vive nel senso più alto del termine: come servizio agli
altri, come contributo al bene comune, come doppia istanza17 etica che lega
l’impegno verso la propria coscienza a quello verso la collettività, nella coerenza tra comportamenti pubblici e comportamenti privati.
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12. Nella cittadinanza
… più cittadinanza: i
cittadini non devono
essere indifferenti
all’impegno civile e la
politica deve tenere conto
dei cittadini, della loro
opinione e dei loro diritti.
13. Stato sociale:
s’intende un sistema in
cui lo Stato, intervenendo
nella vita economica e
ridistribuendo le risorse,
garantisce a tutti i
cittadini, secondo un
criterio di equità, il
godimento sia dei diritti
civili e politici sia di quelli
sociali (ad esempio,
diritto alla salute, al
lavoro, all’istruzione).
14. politiche sul lavoro:
ogni decisione presa dal
governo per favorire
l’occupazione.
15. rilievi: critiche.
16. spenderci:
impegnarci.
17. doppia istanza:
duplice necessità.
Intervento di don Luigi Ciotti al Convegno “Contromafie gli Stati Generali dell’Antimafia”.
CONTROMAFIE è un percorso di impegno culturale e sociale, uno strumento di lavoro che LIBERA propone periodicamente per
offrire progettualità e contenuti all’associazionismo che si occupa di lotta alle mafie e che si batte per legalità e giustizia sociale […] Il
messaggio degli Stati generali è duplice, ovviamente negativo (contro le mafie) ma soprattutto positivo (per i diritti della Costituzione): è
necessario “essere contro” tutte le mafie e la corruzione, le illegalità e i soprusi, ma è più importante “essere per” costruire percorsi e spazi
di libertà, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia, solidarietà.
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Laboratorio
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SEZIONE IV - TESTI E SCRITTURE NON LETTERARIE
temi del presente
LABORATORIO
Comprensione
1 Perché secondo l’autore per combattere il fenomeno mafioso occorre «un
investimento educativo e culturale»? Sottolinea l’intero passaggio in cui l’autore espone il proprio punto di vista e poi riformulalo con parole tue.
2 Quali sono i testi relativi ai diritti che l’autore cita? Sottolineali sul testo.
3 Rileggi la frase «Nella cittadinanza ci deve essere sempre più politica e nella politica sempre più cittadinanza» (righi 38-39), che costituisce la tesi conclusiva dell’argomentazione che l’ha preceduta; poi spiega con parole tue
che cosa significa.
4 Quali sono le condizioni espresse nel testo senza le quali non si può pensare di contrastare le mafie? Sottolineale e spiegale con parole tue.
Analisi
5 Suddividi il testo in paragrafi e sintetizza a margine di ogni paragrafo la frase topica.
6 Scegli un paragrafo e sottolinea sul testo, indicandoli a margine, gli elementi di stile più significativi: ad esempio, frasi nominali, riprese lessicali (una
frase, cioè, inizia con la parola con cui termina la frase precedente), accumulo di nomi o di frasi, antitesi. Scegli alcune delle espressioni sottolineate
e spiegane l’efficacia e la funzione nel testo.
7 Spiega con parole tue l’espressione «L’istruzione taglia l’erba sotto i piedi
della cultura mafiosa» (righi 15-16).
8 Rileggi il testo e descrivi tutte le caratteristiche proprie della mafia, sia che
vengano espressamente indicate, sia che vengano sottintese citando le
strategie per combatterla (ad esempio, la frase «la mafia teme la scuola più
della giustizia» significa che prospera dove c’è ignoranza).
Produzione
9 Devi riportare in un articolo di cronaca il resoconto della giornata di apertura della manifestazione “Contromafie”. Per reperire informazioni utili, segui
questi suggerimenti:
evidenzia sul testo le affermazioni di don Ciotti che ritieni più significative;
fai una breve ricerca sull’associazione Libera e sulle sue iniziative.
Per l’elaborazione dell’articolo, procedi nel modo seguente:
scegli una destinazione editoriale e, di conseguenza, lo stile del testo;
tieni a mente la necessità di fornire in apertura le informazioni essenziali;
approfondisci gli aspetti del discorso di don Ciotti che ritieni più significativi, scegliendo tra due modalità: riassumere riportando anche parte delle
affermazioni, oppure riproporre i temi secondo un resoconto sintetico;
ricordati di dare un titolo al tuo articolo.
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