LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE (STC)
Il tunnel carpale è un passaggio stretto e rigido costituito dal legamento e dalle ossa alla base
della mano. Al suo interno passa il nervo mediano e i tendini. A volte l’ingrossamento dei tendini o
altre condizioni che creano gonfiore, restringono il tunnel e fanno sì che il nervo mediano risulti
compresso.
La conseguenza è il dolore e una sensazione di debolezza o intorpidimento alla mano e al polso,
che si irradiano verso il braccio. Sebbene gli stati dolorosi possano indicare altre patologie, la
sindrome del tunnel carpale è la più conosciuta e famosa delle neuropatie, ovvero delle patologie
in cui i nervi periferici del corpo umano vengono compressi o subiscono traumi.
SINTOMI
I sintomi di solito si manifestano con gradualità, con frequenti bruciori, formicolio o sensazioni di
addormentamento misto a prurito al palmo della mano e alle dita, specialmente al pollice,
all’indice e al medio, soprattutto durante la notte.
Quando i sintomi peggiorano è possibile avvertire un fastidioso formicolio durante il giorno,
il dolore si irradia anche nell’avambraccio e si ha una perdita di sensibilità alle dita e una perdita di
forza della mano.
DIAGNOSI
Quando il paziente riferisce formicolio e/o dolore, spesso irradiato all’avambraccio,
prevalentemente notturno o mattutino, la diagnosi di Sindrome del Tunnel Carpale è ritenuta la più
probabile.
Tuttavia è importante far effettuare l’esame obiettivo neurologico e l’esame
elettromiografico/elettroneurografico (EMG/ENG).
CURA E TERAPIA
Le cure per la sindrome del tunnel carpale dovrebbero iniziare il prima possibile, sotto la
supervisione di un medico.
Le cause scatenanti, come il diabete o l’artrite, dovrebbero essere curate per prime. La cura
iniziale di solito comporta la riduzione dell'attività della mano e del polso ammalato per almeno due
settimane: occorre evitare tutte le attività che potrebbero peggiorare i sintomi e immobilizzare il
polso con un tutore opportuno, per evitare ulteriori danni che potrebbero essere scatenati da
torsioni o flessioni inopportune. Se la zona è infiammata, l’applicazione di impacchi ghiacciati può
contribuire a ridurre il gonfiore.
Le TERAPIE FISICHE prevedono l’impiego di diverse forme di energia, con tecnologie e strumenti
specifici.
Nella STC è consigliata l’elettroanalgesia con TENS, ossia micro-correnti elettriche che agiscono
innalzando la soglia di eccitabilità del nervo sensitivo, attenuando così la conduzione degli stimoli
dolorifici mediante il meccanismo del “gate control”; producono inoltre un’azione di vasodilatazione
e di riassorbimento degli edemi.
E’ possibile inoltre utilizzare la LASERTERAPIA ad alta potenza Nd-Yag, anch’essa con azione
analgesica, anti-edemigena e stimolante della circolazione e del trofismo tissutale locale, mediante
energia termica e vasodilatazione.
Utile anche della FISIOKINESITERAPIA, che consiste in una serie di metodiche manuali praticate
dal terapista (kinesiterapia passiva) e di esercizi terapeutici attuati dal paziente sotto la guida del
terapista (kinesiterapia attiva o assistita) che mirano al recupero della funzionalità dell’arto colpito:
range articolari (ampiezza di movimento delle varie articolazioni), forza e destrezza muscolare,
propriocezione, sensibilità tattile, ecc.
Nella Sindrome del Tunnel Carpale particolare attenzione va dedicata ai movimenti del pollice e
delle prime due dita lunghe: opposizione, flessione ed estensione, prevedendo anche esercizi di
terapia occupazionale, finalizzati al compimento delle attività manuali quotidiane (uso di posate e
chiavi, impugnature maniglie, ecc.).
Nei casi più gravi di ipotonia muscolare, oltre che gli esercizi attivi, può essere indicata anche
l’elettrostimolazione dei muscoli dell’eminenza tenar. In questo caso, per la valutazione del
recupero ottimale sono consigliabili controlli periodici elettromiografici.
Se i sintomi durano da più di sei mesi, generalmente si può consigliare anche l’intervento
chirurgico, che consiste nel tagliare la fascia di tessuti intorno al polso per ridurre la compressione
sul nervo mediano. L’intervento è effettuato in anestesia locale e non è nemmeno necessario
passare una notte in ospedale.
Per
molti
pazienti
risulta
necessario
intervenire
su
entrambe
le
mani.
Sebbene i sintomi risultino alleviati immediatamente dopo l’intervento, per riprendersi
completamente dalla Sindrome del Tunnel Carpale possono trascorrere mesi. A volte il polso
perde forza poiché il legamento carpale è stato tagliato.
I pazienti dopo l’intervento dovranno sottoporsi a sedute di fisioterapia per recuperare la forza del
polso e della mano.
Le recidive della sindrome del tunnel carpale sono rare. La maggior parte dei pazienti si riprende
completamente.
Gumirato Enrico