Vivi Borgarello :: Infezioni prenatali e neonatali: Scienze Pediatriche

Vivi Borgarello :: Infezioni prenatali e neonatali: Scienze Pediatriche e Ostetriche Pavesi a
confronto
Le infezioni acquisite dalla madre durante la gravidanza possono ripercuotersi sul feto o sul neonato
determinando quadri clinici di intensità e durata variabile. Le infezioni virali colpiscono
approssimativamente il 6-8% dei nati vivi e quelle batteriche l’1-2% degli stessi, costituendo
un’importante causa di mortalità e morbilità perinatale, con il rischio di sequele a distanza.
La frequenza delle infezioni e la gravità dei quadri clinici, cui i neonati possono essere soggetti,
rende ragione della necessità di attuare un’adeguata prevenzione nelle donne in gravidanza,
come pure di formulare una diagnosi precoce della malattia, affinché sia possibile avviare un
opportuno trattamento della madre, del feto o del neonato.
La trasmissione verticale, ossia dalla madre al bambino, di agenti infettivi può instaurarsi in periodi
differenti della vita intrauterina e del periodo neonatale: 1) in utero (infezioni congenite); 2) poco
prima della nascita (infezioni perinatali); 3) nel periodo neonatale (infezioni postnatali).
Le infezioni prenatali legate ad una trasmissione transplacentare riconosciuta sono: sifilide, rosolia,
infezioni da citomegalovirus (CMV), parvovirus B19, virus dell’immunodeficienza umana
(HIV), virus varicella–Zoster (VZH), herpes simplex virus (HSV), virus dell’epatite B
(HVB), Listeria monocytogenes, Toxoplasma, Mycobacterium tuberculosis, agente
quest’ultimo responsabile di infezioni ormai riemergenti.
Le infezioni perinatali vengono acquisite poco prima o durante il parto, sempre con contagio
verticale dell’agente infettivo (streptococco gruppo B, gonococchi, micoplasma genitale
ecc..).
Le infezioni postnatali, infine, vengono contratte dopo la nascita, in genere nel primo mese di vita.
L’agente infettivo può venire diffuso dalla madre o da contaminazioni ambientali.
La malattia materna, quando non sia causa di infezione fetale, può comunque compromettere
significativamente il corso della gravidanza (aborto, nati-mortalità, parto prematuro).
Questo, in sintesi, l’oggetto di studio e di confronto del convegno scientifico, rivolto a medici,
infermieri professionali ed ostetriche, organizzato per il 16 e 17 novembre prossimi presso il Polo
Universitario di Crema (CR), in via Bramante, 65 dal Dipartimento materno-infantile
dell’Ospedale Maggiore di Crema, sotto il coordinamento del Direttore Alberto Chiara,
proveniente dalla prestigiosa scuola pediatrica pavese e residente a Borgarello.
Il convegno, patrocinato dalla Società Italiana di Neonatologia e dalla Società Lombarda di
Ostetricia e Ginecologia, vedrà la partecipazione di illustri esponenti delle scienze pediatriche e
ostetriche italiane, tra cui i professori G. Roberto Burgio, Giampiero Beluffi, Giorgio Rondini, Arsenio
Spinillo dell’Università degli Studi di Pavia, come pure il professor Claudio Fabris, attuale
presidente della Società Italiana di Neonatologia, proveniente dall’Università di Torino; in
ultimo, ma non da ultimi, i professori Fabio Mosca, Gian Vincenzo Zuccotti, Enrico Ferrazzi e
Luciano Ghisoni dell’Università di Milano.