Ti tolo: ALLEGATO All.4_P18 Rev.1 Del 21/04/2012 I N FO R M AT I V A S O R DI T A’ G E N E TI C A Pagina 1 di 3 FOGLIO INFORMATIVO SULLA DIAGNOSI DI SORDITA’ (IPOACUSIA) GENETICA NON SINDROMICA (analisi della CONNESSINA 26) Che cosa è la Sordità (ipoacusia) genetica? La sordità può essere determinata da fattori genetici e ambientali. Se si escludono le forme genetiche, una sordità può essere conseguenza di infezioni perinatali (contratte durante la gravidanza o nel periodo successivo alla nascita), di traumi acustici o cerebrali, o all'uso di farmaci tossici per l'orecchio (ototossici). Le ipoacusie interessano circa il 4% della popolazione di età inferiore ai 45 anni e comprendono un vasto spettro di manifestazioni cliniche. Nei paesi sviluppati, oltre il 60% dei casi di ipoacusia è dovuto a cause genetiche mentre la rimanente parte è dovuta a cause di natura ambientale Nelle sordità di origine genetica, la sordità può essere l'unico sintomo presente (forme non sindromiche, 70% circa) o accompagnarsi ad altri segni e sintomi (forme sindromiche, il 30% circa, es. Sindrome di Alport, Sindrome di Norie, Sindrome di Usher, Sindrome di Pendred, Sindrome di Waardenburg, Sindrome di BOR e Sindrome di Jervell-Lange-Nielsen). Le forme non sindromiche vengono suddivise in: • Recessive (circa l’80% dei casi) • Dominanti (circa il 20% dei casi) • X-linked (circa l’1% dei casi) • Mitocondriali (circa l’1% dei casi) I geni o le regioni cromosomiche (loci) associate alle varie forme di sordità genetica non sindromica sono indicati con la sigla DFN, dall'inglese DeaFNess: • DFNA per le forme ad eredità autosomica dominante • DFNB per le forme ad eredità autosomica recessiva • DFN per le forme ad eredità recessiva legata al cromosoma X. Sono stati finora identificati molti geni responsabili di diverse forme di sordità ereditaria. Molti altri non sono ancora stati identificati, per questo motivo al momento non sempre è possibile nei soggetti affetti definire la forma specifica di sordità e identificare l'alterazione del DNA (mutazione) responsabile della patologia. Inoltre, alcune forme sono particolarmente rare tanto da essere descritte solo in singole famiglie. Il gene della connessina 26 (Cx26), indicato anche con la sigla GJB2, (gap-junction protein beta 2), identificato nel 1997, è il responsabile di circa l'80% dei casi di sordità autosomica recessiva (in Italia e Spagna addirittura dell'90% dei casi). Si stima che la percentuale di portatori sani eterozigoti tra la popolazione caucasica normo-udente sia tra l'1 e il 3% (1/100-1/33). Le connessine sono una famiglia di proteine della membrana cellulare, e formano canali necessari per gli scambi e la comunicazione tra cellule. Il gene Cx26 è coinvolto in due diverse forme di sordità non sindromica: DFNB1 e DFNA3. Mentre la forma DFNA3 è molto rara, la DFNB1 è la più frequente forma ad eredità autosomica recessiva. Si tratta di una forma congenita (presente già alla nascita) di sordità moderata o profonda, generalmente non progressiva. Per questo l'analisi molecolare del gene connessina 26 può essere molto utile per diagnosticare una sordità congenita ereditaria. Esistono altri geni coinvolti in varie forme di sordità congenita ereditaria non indagati in questo screening. Ti tolo: ALLEGATO All.4_P18 Rev.1 Del 21/04/2012 I N FO R M AT I V A S O R DI T A’ G E N E TI C A Pagina 2 di 3 Diagnosi molecolare della Sordità genetica non sindromica (CX26) L'analisi molecolare permette di analizzare il DNA alla ricerca di mutazioni nel gene cx26. L'analisi molecolare si può inoltre eseguire nei familiari delle persone affette al fine di identificare i portatori sani della mutazione. L’analisi di mutazione del DNA viene condotta mediante una iniziale amplificazione del DNA, conosciuta come Polymerase Chain Reaction (PCR), che consente di amplificare in vitro una specifica regione della molecola, copiandola in varie fasi successive, fino ad ottenerne milioni di copie. In tale maniera viene amplificata la regione codificante, e parte della regione intronica, di ciascun esone del gene investigato (CX26); successivamente i prodotti di PCR così ottenuti vengono sottoposti ad analisi di sequenza automatizzata mediante l'impiego di un sequenziatore automatico a tecnologia fluorescente (ABI PRISM 3130 Genetic Analyzer). L'analisi di mutazione viene eseguita confrontando le sequenze ottenute per il campione in esame con un campione non mutato (wild type). Diagnosi molecolari prenatali e test di coppia (o dei portatori) Si sottolinea l’importanza di prendere in considerazione la possibilità di ricercare le mutazioni del gene GJB2 nei genitori in epoca prenatale e preconcezionale. Tale pratica deve essere assolutamente eseguita in presenza di consanguineità. Nella diagnostica prenatale, nel caso in cui i genitori non siano stati sottoposti precedentemente a un test di screening per la sordità genetica non sindromica e non abbiano familiarità per tale patologia, può essere eseguito un test di coppia sui genitori stessi (anche limitato alla ricerca delle mutazioni più frequenti) oppure si può eseguire il test a livello fetale. Tipologia del campione e suo trattamento Per effettuare la diagnosi molecolare è sufficiente un prelievo di sangue periferico o di altri tessuti. Per il completamento dell’analisi può essere necessario eseguire l’esame sui genitori o su altri familiari. In rarissimi casi è possibile: • dover ripetere il prelievo di sangue o di tessuto • un errore diagnostico E’ possibile effettuare l’analisi genica anche in epoca prenatale. L’esame viene effettuato su DNA estratto da villi coriali o da amniociti tramite villocentesi o amniocentesi. Il DNA estratto è utilizzato al solo scopo di eseguire l’analisi richiesta. Il referto è previsto dopo circa 2-3 settimane, a partire dalla data del ricevimento del campione. MUTAZIONI DOMINANTI INVESTIGATE: Mutazione delE42 W44S W44C R75Q R143Q Descrizione Del of AGG at 125 G to C at 131 G to C at 132 G to A at 224 G to A at 428 Ti tolo: ALLEGATO All.4_P18 Rev.1 Del 21/04/2012 I N FO R M AT I V A S O R DI T A’ G E N E TI C A Pagina 3 di 3 MUTAZIONI RECESSIVE INVESTIGATE: Mutazione Descrizione Mutazione Descrizione M1V (p.0) A to G at 1 Q80P T8M C to T at 23 Q80R A to C at 239 A to G at 239 31del14 del of 14 nt at 31 I82M C to G at 246 31del38 del of 38 nt at 31 V84L G to C at 250 G to T at 35 S85P T to C at 253 del of G at 30-35 insertion of G at 30-35 A88S G to T at 262 L90V C to G at 268 A to C at 44 L90P T to C at 269 G12V 35delG/30delG 35insG/30insG K15T 51del12insA Del of 12 nt and ins of A at 51 269insT Ins of T at 269 S19T G to C at 56 M93I G to A at 279 I20T T to C at 59 V95M G to A at 283 W24X G to A at 71 Y97X Not described V27I+E114G G to A at 79 + A to G at 341 290-291insA Frameshift R32C C to T at 94 H100Y C to T at 298 R32L G to T at 95 H100L A to T at 299 R32H G to A at 95 299-300delAT M34T T to C at 101 302del3 Del of AGA at 302 V37I G to A at 109 E101G A to G at 302 Del of AT at 299 A40E C to A at 119 310del14 Del of 14 nt at 310 A40G C to G at 119 312del14 Del of 14 nt at 312 W44X G to A at 132 314del14 Del of 14 nt at 314 G45E G to A at 134 333-334delAA E47X 167delT G to T at 139 del of T at 167 DelE120 Q57X S113R Del of AA at 333-335 T to G at 339 Del of GAG at 360 C to T at 169 K122I A to T at 365 deletion of 16 bp at 176 C to A at 192 Q124X C to T at 370 R127H G to A at 380 Y65X C to G or A at 195 W133X G to A at 398 W77R T to C at229 Y136X C to A at 408 W77X G to A at 231 S139N G to A at 416 Del of C at 233-235 T to C at 236 R143W C to T at 427 L79P E147K G to A at 439 Q80X C to T at 238 E147X G to T at 439 176-191 del16 C64X 235delC