La catena appenninica si estende notevolmente in latitudine (tra i 38° ed i 45 ° circa di latitudine nord), pertanto è compresa in un‘ area caratterizzata da condizioni climatologiche alquanto varie: si passa infatti da climi temperati freddi del dominio emiliano e dei grandi massicci abruzzesi sino a climi prettamente mediterranei anche se influenzati dalla quota tipici dei massicci dell’Aspromonte o dei rilievi insulari….. Ne consegue che sia la nevosità.. STAZIONE TOT OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG QUOTA R MONTE CIMONE 276 3 39 44 49 47 40 56 7 2165 BP MONTE TERMINILLO 291 2 23 44 49 70 56 45 2 1750 UI CAMPO IMPERATORE* 341 5 31 52 63 58 56 66 10 2138 BP MONTE SCURO SILA 280 0 17 59 63 59 50 28 4 1714 UI PRIZZI 55 0 1 14 17 16 6 1 0 1036 EQ FONNI 94 1 17 23 27 19 7 0 6 992 UI … che i regimi nivometrici siano piuttosto diversificati: MONTE SCURO SILA - 1714 mt 80 80 60 60 Hn Hn MONTE CIMONE - 2165 MT 40 20 40 20 0 0 OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG OTT NOV DIC mesi FEB MAR APR MAG MAR APR MAG mesi FONNI - 992 MT MONTE TERMINILLO - 1750 MT 80 80 60 60 Hn Hn GEN 40 40 20 20 0 0 OTT NOV DIC GEN FEB mesi MAR APR MAG OTT NOV DIC GEN FEB mesi • INOLTRE, A CAUSA DELLA COMPLESSITA OROGRAFICA MA SOPRATTUTTO DELL’ESPOSIZIONE AI DUE DIFFERENTI VERSANTI (ADRIATICO-JONICO E TIRRENICO-LIGURE) E ALLE MASSE D’ARIA DI DIFFERENTE ORIGINE, SI OSSERVANO APPREZZABILI DIFFERENZE NELL’INNEVAMENTO ANCHE IN AREE VICINE TRA LORO (effetto di stau orografico) ALLA BASE DI (QUASI) TUTTE LE SITUAZIONI FORIERE DI NEVICATE SIGNIFICATIVE A BASSA QUOTA C’ E’ UNA SITUAZIONE DI NAO NEGATIVA!!! Bora (Grecale) Maestrale Il respiro caldo del Mediterraneo...solo pioggia sino a quote elevate!!! .. B Sul versante tirrenico dell’Appennino nevica a quote basse ed in maniera significativa solamente con questa situazione!!! IL VERSANTE ADRIATICO DELL’APPENNINO RISULTA M,AGGIORMENTE INTERESSATO DA FLUSSI PERTURBATI PROVENIENTI DA NORD E DA EST (CORRENTI DI TRAMONTANA E BORA) MENTRE • IL VERSANTE TIRRENICO RISENTE MAGGIORMENTE DELLE PERTURBAZIONI PROVENIENTI DALL’ATLANTICO (OVEST O NORD-OVEST) O DELLE DEPRESSIONI MEDITERRANEE (SUD O SUD-OVEST) • E COMUNQUE LE AREE SOGGETTE A MAGGIORE NEVOSITA’ ,SPESSO COINCIDENTI CON LE DORSALI SPARTIACQUE RISENTONO IN MANIERA ABBASTANZA EQUILIBRATA DEI DIFFERENTI FLUSSI SOPRA MENZIONATI.. • QUIVI A PARITA’ DI QUOTA NEVICA COME SULLE ALPI SE NON DI PIU’…. • VEDIAMO ALCUNI ESEMPI….. Valori medi della nevosità periodo 1951-1980 • SISTEMA ALPINO • SISTEMA APPENNINICO Tarvisio 750 mt – 216 cm Asiago, 1000 m – 231 cm Casteldelfino,1300 mt - 307cm Arabba, 1600 mt, 367 cm Misurina, 1760 mt – 364 cm P.so Rolle, 2000 mt – 427 cm L.go Camposecco, 2300 m – 681 cm Camerino 664 m - 132 cm Roccacaramanico, 1050 m - 334 cm Montevergine, 1270 m – 321 cm Gambarie, 1300 m - 262 cm Abetone, 1340 m - 314cm Capracotta, 1411 m – 390 cm Terminillo, 1750 m – 444 cm M.Cimone, 2165 m – 375 cm • L’inverno 2004-2005 è risultato essere uno dei più nevosi degli ultimi 25 anni per l’intera porzione penisulare ed insulare italiana • Statisticamente è stato quello con quota neve media più bassa dallo storico inverno 1985. • Inoltre è ha presentato una estrema varietà di circolazioni sinottiche cosi che sono stati interessati tutti i settori appenninici nonché i rilevi delle isole, anche a quote molto basse: Nevicate abbondanti sull’ intera catena appenninica e pedappenninica del versante tirrenico • 29 gennaio 2005 – anticiclone delle Azzorre proteso sin sull’ Irlanda,che invia al suolo aria ARTICA MARITTIMA; formazione di una depressione sottovento alle Alpi sul Golfo Ligure in veloce movimento e successivo stazionamento ed approfondimento verso il Tirreno meridionale (Ponza Low). In quota si osserva una componente del flusso perturbato lievemente piu nordorientale • Precipitazioni abbondanti su tutti i settori appenninici compreso quello tirrenico dalla Toscana alla Calabria, generalmente oltre i 400 metri di quota Nevicate abbondanti sul versante adriatico e sull’Appennino meridionale • 14-15 Febbraio : doppia depressione; la piu attiva è centrata sull’ Adriatico meridionale, si attiva un richiamo di aria polare intermedia dall’Europa settentrionale che si “getta “nel Mediterraneo settentrionale sia dalla Porta del Rodano (NW) che dalla porta della Bora (NE): nevicate estese ed abbondanti si registrano dalla Romagna alla Calabria jonica anche in pianura sino alla puglia settentrionale,neve anche sull’Etna, Madonie e Gennargentu oltre i 500 metri Nevicate abbondanti prevalentemente sul versante adriatico anche sul litorale tra romagna e molise 28 febbraio – 1 marzo - Presenza di una cellula anticiclonica sull’Europa centro-orientale che convoglia aria fredda secca verso i Balcani, qui un’ansa depressionaria preesistente “cattura” e dirige i nuclei di aria fredda e moderatamente instabile verso la nostra penisola. Episodi intensi di bora scura caratterizzano le prime fasi del maltempo, con nevicate di tipo orografico a carattere di rovescio localmente temporalesco sul versante adriatico centromeridionale mentre l’area tirrenica risulta essere quasi totalmente sottovento ..quando è molto freddo nevica di più in basso… Quantità di neve caduta in funzione della quota Alcuni esempi delle nevicate nell’Appennino centrale E la neve su Liguria di levante e Toscana ? • Nevicate prevalentemente da scorrimento: sopra un preesistente cuscino di aria fredda di origine continentale che appare più spesso a ovest, scorre un flusso di correnti sud-orientale richiamato dalla formazione di una depressione sul Mediterraneo settentrionale: nevicate abbondanti su tutto l’Appennino ligure e toscano centrosettentrionale Neve sulle colline e sul litorale della Puglia, della Lucania e della Calabria Jonica • Presenza di un robusto anticiclone dinamico esteso sulla Russia europea e formazione o arrivo di una depressione che si centra e persiste sullo Jonio. Le nevicate sono spesso a carattere di rovescio anche temporalesco e possono essere insistenti grazie al rinvigorimento della struttura depressionaria che “beneficia” di un mare “caldo” (40 cm di neve a Bari) Neve su Puglia e Lucania Neve a Taranto ed Ostuni La Sicilia • Depressione sulle regioni centro meridionali (Sardegna) o sul Mare Egeo (Sicilia) collegata sempre ad un flusso teso di correnti nordorientali a tutte le quote: situazioni dell’1 marzo 2006, del 9 gennaio ’85, del gennaio 1981 e del gennaio 1962 DA TAORMINA A FLORESTA NEVICA ANCHE IN SICILIA.. ..e la Sardegna • Avvezioni fredde, prevalentemente da nord-ovest 28 febbraio ’04), o particolarmente intense da ENE • (11 gennaio ’85), che producono effetti piu marcati nella porzione centrosettentrionale della regione 11 CM DI Neve e traffico bloccato a Sassari Situazioni sinottiche favorevoli a nevicate abbondanti sul versante Adriatico e jonico, anche in pianura • Anticiclone continentale termico sulla Russia o sui Balcani, con formazione di depressione a forte raggio di curvatura sullo Jonio. Irruzione di aria fredda polare continentale (PC), con attivazione di “stau” appenninico. Le nevicate interessano con ogni probabilità anche le aree collinari e litoranee, dalla Romagna alla Murgia brindisina. • Ciclogenesi sul Tirreno in spostamento sullo Jonio - che richiama aria fredda e instabile dall’Anticiclone continentale con precipitazioni solitamente fino in pianura • Poco significative e usuali le nevicate da scorrimento, tranne che sulle marche settentrionali e la Romagna • Isoterme di -2/–4°C ma > -9°C ad 850 hPa Situazioni sinottiche favorevoli a nevicate abbondanti su versante tirrenico dell’Appennino – anche a quote basse • 1) Ciclogenesi sul Mar Ligure, lento movimento e successivo posizionamento sul Tirreno, tra Lazio settentrionale e Golfo di Salerno con forte vorticità ciclonica a tutte le quote. • 2) Correnti Balcanico - Siberiane molto tese che riescano a “sfondare” la catena appenninica con assenza di fenomeni di fohn – rovesci nevosi irregolari • Non significative le nevicate da scorrimento (tranne che su dominio ligure e toscano settentrionale) • Isoterme di -3°, –5°C ma > -10°C ad 850 hPa Situazioni sinottiche favorevoli a nevicate a quote basse sulIe isole • Ciclogenesi sul Golfo ligure, in movimento verso sud-est e centrate sul Tirreno Centro-meridionale (Sardegna Centro-settentrionale) o sul Mare Egeo (rilievi montani e collinari Siculi) con forte flusso di aria polare marittima e/o continentale proveniente dall’anticiclone europeo. Nel caso di derivazione dele correnti dall’antitclone termico russo occorre che tale struttura abbia spessore di almeno 3000 metri circa - geopotenziale 700 HPa.• Isoterme a 850 HPa di -4°/ -6°C, di -10°C per avere nevicate a quote basse e di -36/-40°C a 500 Hpa MA A SCALA LOCALE OCCORRE ASSOLUTAMENTE CONSIDERARE ALCUNE VARIABILI MORFOMETRICHE E TOPOGRAFICHE: IN AREE MONTUOSE, ANCHE SE A QUOTE BASSE: • DISTANZA DAGLI SPARTIACQUE E DALAL TESTATA DELLA VALLE • ESPOSIZIONE ED ASSE DELL’EVENTUALE SEGMENTO VALLIVO NEL QUALE CI SI TROVA • ACCLIVITA MEDIA DEI PENDII CIRCOSTANTI • LARGHEZZA E “PROFONDITA’” DELLA VALLE • EVENTUALE PRESENZA DI RILIEVI POSTI NELLA DIREZIONE DI PROVENEIENZA DEL FLUSSO PERTURBATO MENTRE IN PIANURA, LUNGO LE COSTE E SUGLI ALTOPIANI OCCORE QUANTIFICARE • INTENSITA E DIREZIONE DEL VENTO MEDIO E DURANTE LA PRECIPITAZIONE NEVOSA, NON SOLO IN PROSSIMITA DI CRESTE ED AVVALLAMENTI IN ALTA QUOTA MA ANCHE SU CRNALI ED AREE PIANEGGIATI • PRESENZA DI AREE UMIDE SUFFICIELNTEMENTE GRANDI DA DETRMINARE EFFETTO TERMOREGOLATORE • DISTANZA DAL MARE COME INDICE DI CONTINENTALITA’