Foglio di informazione professionale per gli Infermieri e gli altri Professionisti Sanitari non medici del Meyer a cura della Sezione di Scienze delle Professioni Sanitarie del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Firenze e del Gruppo EBN del Meyer numero 12, Settembre 2006 o 1 ann Somministrare la terapia ai bambini in modo sicuro Garantire la sicurezza dei pazienti è uno dei principali impegni della professione infermieristica e riveste una assoluta priorità quando i pazienti sono neonati o bambini. Numerosi studi infatti dimostrano che i pazienti pediatrici, sono esposti tre volte più degli adulti ad errori terapeutici potenzialmente dannosi(1). La frequenza stimata è di 2,3 errori e di 10 "quasi errori" (errori evitati all'ultimo momento, i cosiddetti "near misses") ogni 100 bambini ricoverati(2). Il neonato, ad esempio, è ad alto rischio di errore: una differenza minima di farmaco in più può produrre effetti catastrofici poiché la minuscola massa corporea e l’immaturità degli organi non riescono a tamponare l’overdose. In generale in pediatria ci sono molte più opportunità di sbagliare perché il processo che porta alla somministrazione della terapia in un bambino è molto più complesso che nell’adulto; include più passaggi, vari calcoli in più e l’uso di algoritmi. Ad esempio per una sola somministrazione può essere necessario: determinare il peso esatto e l’età in giorni, calcolare la dose, applicare l’algoritmo per decidere la frequenza giornaliera in base all’età, ricostituire il farmaco, calcolare la frazione da somministrare. Le criticità possono intervenire in cinque fasi diverse della terapia: prescrizione, trascrizione, approvvigionamento, somministrazione e monitoraggio successivo. La più alta percentuale di errori riguarda la prescrizione della terapia (79%), il momento della trascrizione (11%), e la somministrazione (4%)(1). Una particolare importanza hanno anche gli errori di terapia che avvengono dopo la dimissione: essi riguardano principalmente la ricostituzione degli sciroppi (sovra- o sottodosaggio) e l'inadeguata spiegazione alla dimissione (3) per mancata verifica della comprensione con prove pratiche, oppure a causa di barriere linguistiche e culturali. Le differenze di dimensioni dei cucchiai usati a casa per dare gli sciroppi sono risultati essere la causa di gravi forme di sovradosaggio cronico, ad esempio da paracetamolo. Le tre aree di intervento principale dell’infermiere riguardano il ruolo educativo (cioè fornire informazioni e istruzioni adeguate al bambino e alla famiglia riguardo il trattamento), la somministrazione sicura della terapia prescritta, l’identificazione tempestiva della comparsa di eventuali effetti collaterali. L’infermiere, quindi, per gestire in modo sicuro la terapia deve disporre di un solido bagaglio di conoscenza e di pratica clinica. In particolare, il momento della preparazione del farmaco richiede elevata attenzione, competenza nel calcolo e nell'uso delle varie unità di misura conoscenze teoriche e capacità relazionali e deve essere considerato un aspetto chiave dell’infermieristica pediatrica. In questo numero di IdB sono riportati i punti salienti di due articoli apparsi di recente su “Paediatric Nursing” la rivista di infermieristica pediatrica del Royal College of Nursing di Londra(4). COSA FARE SE... • prescrizione illeggibile? non interpretare, informa il medico o chi ha prescritto il farmaco • prescrizione incompleta? non presumere, informa il medico o chi ha prescritto il farmaco • non ti convince il calcolo della dose? non avere timore di ricontrollare, prima da solo e poi con altri • hai dubbi che il dosaggio sia sicuro? non somministrare, informa chi ha prescritto la dose • il paziente vomita immediatamente dopo la somministrazione? informa il medico prescrivente • manca la sigla dell’infermiere in corrispondenza della somministrazione precedente? non somministrare, chiedi informazioni • omissione, doppia somministrazione o non ottemperanza delle 5G? informa il coordinatore e compila la scheda di incident reporting. Una formula per ricordare facilmente come calcolare le dosi di farmaco (suggerita dal Royal College of Nursing) dose prescritta x quantità di solvente = quantità da dose fornita somministrare esempio: In un flacone da 100ml sono contenuti 120mg di paracetamolo ogni 5ml. La dose prescritta per il bambino è di 90mg. Quanti ml devo dare? 90 x 5 = 3,75 ml 120 Cosa deve sapere un infermiere che somministra farmaci ai bambini? • l’azione specifica di ciascun farmaco che somministra • perché è stato prescritto • il range di dosaggio per l’età; • l’effetto desiderato e i possibili effetti collaterali. Per fare la terapia in modo sicuro..... …nel reparto deve esserci un’ “area di rispetto” riservata a chi sta preparando la terapia ...gli infermieri che fanno la terapia non devono essere distratti per nessun motivo …si usano di preferenza i farmaci in confezioni o dosi pediatriche; Ti piacerebbe collaborare a questo Foglio ? Hai dei quesiti riguardanti la pratica professionale che vorresti fossero approfonditi ? Contattaci ! email: [email protected] oppure tel. 2577 CARATTERISTICHE DELLA FASE EVOLUTIVA E COMPORTAMENTI DA ADOTTARE PER UNA SOMMINISTRAZIONE SICURA nel bambino che ha appena imparato a camminare Fase egocentrica: Spiegare la procedura in termini di ciò che il bambino vedrà e sentirà (odore, sapore, sensazione); Sottolineare quegli aspetti della procedura che richiedono la collaborazione del bambino come ad esempio rimanere fermo sdraiato; Dire al bambino che può piangere, urlare, o adoperare altri modi per esprimere verbalmente il suo disagio Fase di negazione: Aspettarsi che ci siano delle resistenze; il bambino può cercare di scappare; Usare un approccio fermo e diretto;Ignorare i capricci; Usare tecniche di distrazione; Contenere in modo adeguato Fase di linguaggio limitato: Usare un linguaggio semplice, utilizzando vocaboli che il bambino conosce;Chiedere al bambino di fare una cosa alla volta (prima di sedersi e poi di prendere il cucchiaio); Spiegare la procedura ai genitori in separata sede per evitare che il bambino fraintenda le parole Fase di limitata concezione del tempo: Preparare il bambino subito prima della procedura; Spiegare la procedura brevemente in 5-10 minuti; Preparare il materiale in quantità doppia; Dire al bambino quando la procedura è completata Fase di ricerca dell’indipendenza: Dare al bambino la possibilità di scelta, ma aspettarsi delle resistenze o rifiuti; Permettere al bambino di partecipare alla procedura il più possibile, per esempio facendolo bere da solo dal bicchiere Bibliografia 1) Kaushal R, et coll. Medication errors and adverse drug events in pediatric inpatients, JAMA 2001; 285:2114-20. 2) Kozer E. et coll. Large errors in the dosing of medications for children, N Engl J Med 2002; 346:1175-6. 3) McMahon SR,Rimsza ME, Bay RC. Parents can dose liquid medication accurately, Pediatrics, 1997; 100: 330-3 4) Watt S. Safe administration of medicines to children: part 1 and part 2, Paediatric Nursing; 15:40-3/4 La somministrazione della terapia è un momento di relazione ed educazione La preparazione psicologica che rispetta lo stadio evolutivo del bambino richiede una valutazione attenta da parte dell’infermiere. Il tempo che l’infermiere utilizza per informare il bambino e la sua famiglia riguardo la terapia da somministrare, può essere usato per raccogliere importanti aspetti sull’approccio più efficace da adottare durante la somministrazione. Il contributo dei genitori sarà quello di fornire indicazioni su come il bimbo ha reagito in situazioni analoghe precedenti. Infermiere e genitore assieme decideranno chi somministrerà la terapia per fare si che il bambino si senta maggiormente partecipe alla procedura. L’esperienza fatta durante la prima somministrazione influenzerà tutte le seguenti, quindi è necessario utilizzare l’approccio più adeguato allo stadio evolutivo del piccolo paziente. Ogni via di somministrazione ha le sue peculiarità La somministrazione per os è la più frequente e preferibile in pediatria. I bambini sotto ai 5 anni, ma anche quelli più grandi, solitamente rifiutano le compresse e quindi i farmaci vengono disciolti. I preparati in forma liquida, però spesso hanno un sapore sgradevole. Per ovviare a questo inconveniente, si consiglia di tenere vicino un cibo o una bevanda preferita da prendere immediatamente dopo la somministrazione del farmaco. Si consiglia di non nascondere il farmaco all’interno del cibo che il bambino assume di frequente, come il latte o gli omogeneizzati, perché potrebbe portare ad un rifiuto dello stesso in futuro. Per somministrare i liquidi si può utilizzare una siringa da posizionare a lato della lingua rilasciando lentamente il contenuto man mano che il bambino deglutisce. La via iniettiva viene utilizzata solo quando il farmaco non può essere somministrato in altro modo dato che viene vissuta come una delle esperienze più traumatiche; i bambini più piccoli possono infatti interpretare l’iniezione come una punizione. La partecipazione alla procedura dei genitori va incoraggiata, ma non deve essere ritenuta obbligatoria se il genitore non se la sente. Per rinfrescare o approfondire le nostre capacità di calcolo sul sito Intranet l’infermiere dei bambini è disponibile un manualetto dedicato a questo argomento con degli esercizi da provare!! http:\\azienda.meyer.it -> cliccare su Gli Infermieri dei bambini. Stella Neri e Filippo Festini Università di Firenze, Dipartimento di Pediatria, Sezione di Scienze delle Professioni Sanitarie La partecipazione del fisioterapista al giro medico: i risultati dello studio sperimentale nel reparto di neurochirurgia Gruppo di ricerca: dott.sse FT M. Martini, M. Cerboneschi, A. Davidson, – Servizio di Riabilitazione Funzionale, AOU Meyer; dott. M. Sanzo U. O. Neurochirurgia Come annunciato nell'edizione di novembre scorso di IdB, il Servizio di Riabilitazione Funzionale ha svolto uno studio nel periodo settembre-dicembre nel reparto di Neurochirurgia per valutare se la partecipazione del fisioterapista al giro medico migliora l’efficienza e l’efficacia del lavoro riabilitativo per i bambini ricoverati, attraverso la facilitazione dello scambio di informazioni tra i diversi operatori. L'esigenza di migliorare l’intervento riabilitativo è nata dall’emergere di alcune difficoltà dovute all’aumento del numero e della complessità della casistica negli ultimi tempi. I parametri individuati per misurare i cambiamenti sono stati documentati in un registro compilato dal FT ad ogni partecipazione al giro durante il periodo di studio. I risultati hanno evidenziato che il Servizio di Riabilitazione Funzionale segue circa il 33% dei bambini presenti in reparto e che il giro medico interdisciplinare sperimentato migliora in modo significativo lo scambio di informazioni e la qualità del lavoro riabilitativo. I cambiamenti hanno incluso una maggior tempestività e pertinenza dei casi segnalati, una più efficace programmazione della dimis- sione e del follow-up e quindi una miglior continuità assistenziale, un miglioramento nell’omogeneità e nel sostegno alle informazioni riabilitative fornite alle famiglie dai diversi operatori. Tali miglioramenti sono stati convalidati anche da un'indagine di opinione coinvolgendo i medici e gli infermieri del reparto, dalla quale emerge, oltre alla conferma dei dati riferiti, una miglior comprensione delle indicazioni per un intervento fisioterapico e delle informazioni riabilitative da fornire ai genitori. Inoltre gli operatori hanno espresso una maggior facilità nell'assistenza quotidiana dei bambini ricoverati. La convalida dei benefici della partecipazione del FT al giro medico ha portato ad un allargamento dell’esperienza nel nostro ospedale: attualmente i fisioterapisti sono presenti al giro medico (in presenza o assenza dei bambini) non solo nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale e di Neurochirurgia ma anche in Oncoematologia, nel reparto Sub-intensiva e nella Ped.Medica B. Per approfondire http:\\azienda.meyer.it -> clicca su Gli Infermieri dei bambini