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RELAZIONE TECNICA
PROGETTO PER IL RECUPERO E LA INSTALLAZIONE
DELLA EX STAZIONE ASTRONOMICA DI POGGIO AL VENTO
PRESSO IL LICEO SCIENTIFICO “G.GALILEI”
NEL COMUNE DI SIENA
A cura di:
Prof. Sergio Valentini
Prof. Francesco Parigi
Dott. Geol. Giuseppe Paolo Acquaviva
INDICE
Premessa
1) Descrizione della struttura e relativi dati tecnici
2) Descrizione del sito individuato per l’installazione
3) Progetto per l’installazione dell’Osservatorio
4) Descrizione degli interventi necessari al ripristino della completa operatività
del telescopio
4.1) Componente meccanica
4.1.1) Strumentazione elettro-meccanica sostitutiva sulla montatura a forcella
4.1.2) Accessori meccanici ed elettromeccanici aggiuntivi-sostitutivi su tubo ottico
4.2)
Componente ottica
4.2.1) Strumentazione ottica aggiuntiva-sostitutiva per osservazione visuale
4.2.2) Strumentazione ottica e digitale raccomandata per la ripresa astronomica
5) Progetto per l’utilizzo del nuovo osservatorio astronomico
Allegato 1) Lista strumentazione tecnica da acquistare
Premessa
L’Osservatorio astronomico, meteorologico e sismologico dei Cappuccini di Poggio
al Vento a Siena è stato per decenni una stazione attiva nel monitoraggio meteorologico e
sismologico.
Negli
anni
‘90
fu
inaugurato
una
nuova
stazione
astronomica,
grazie
all’appassionato lavoro di ricerca condotto dal direttore dell’Osservatorio Padre Vittorio
Benucci.
Con tale strumentazione fu iniziata un’intensa attività didattica promossa da Padre
Vittorio e di cui hanno fruito studenti provenienti dalle scuole superiori di Siena e provincia
e la cittadinanza senese.
In anni in cui le comunicazioni e le informazioni ancora non viaggiavano su internet
e non erano fruibili rapidamente come oggi, l’Osservatorio di Poggio al Vento ha
rappresentato per il territorio senese un punto di riferimento importante nell’ambito della
meteorologia, della sismologia e dell’astronomia.
Sebbene siano oggi disponibili sofisticati apparecchiature elettroniche computerizzate
su stazioni fisse e orbitanti, un telescopio ancora potente per lo standard corrente può
contribuire a:
a) aumentare le conoscenze sia degli studenti, degli astrofili o di semplici cittadini;
b) stimolare l’interesse dei giovani verso le discipline scientifiche e in particolare per
l’astronomia e l’astrofisica;
c) fornire occasione di provocare incantato stupore nell’osservazione personale del
profondo cielo.
Tali finalità sono alla base del progetto lanciato dal Liceo Scientifico G. Galilei per il
recupero e la valorizzazione della struttura astronomica di Poggio al Vento.
La presente relazione è stata redatta usando un linguaggio tecnico estremamente
semplice in modo tale da essere compreso da tutti ed in particolare da personale docente
anche con una preparazione non scientifica, o da funzionari dell’Amministrazione
Provinciale interessati al progetto in esame.
RELAZIONE TECNICA
1) Descrizione della struttura e relativi dati tecnici
Da un punto di vista generale l’Osservatorio astronomico di Poggio al Vento è
rappresentato essenzialmente da tre elementi distinti:
1) il telescopio, costituito dall’insieme di tubo ottico + montatura;
2) un telescopio guida posto in parallelo al tubo principale;
3) l’Osservatorio in senso stretto inteso come struttura protettiva del telescopio. Tutto il
sistema è una produzione della ditta GAMBATO.
Il telescopio è un modello semi-professionale dotato di massiccia montatura
equatoriale a forcella del peso di alcune centinaia di chilogrammi, motorizzata in entrambi
gli assi di ascensione retta e declinazione.
Le dimensioni della montatura permettono a essa di sostenere un discreto carico,
rappresentato dal tubo ottico principale e dal sistema ottico di guida.
L’ottica principale è un sistema Newton-Cassegrain del diametro di 400 mm F/9 adatto
all’osservazione e alla fotografia di oggetti luminosi come la Luna e i pianeti, ma anche di
oggetti deboli del Sistema Solare (ad esempio asteroidi e comete), o del profondo cielo,
sia di natura galattica (stelle, ammassi stellari, nebulose, ecc.) che extragalattica
(essenzialmente galassie e supernovae).
Il tubo ottico di guida montato sull’ottica principale è un grosso rifrattore acromatico del
diametro di 130 mm, sfruttabile sia come sistema di guida durante le riprese fotografiche,
sia come strumento di osservazione (e di fotografia) di corpi molto luminosi come la Luna,
i pianeti e, se in combinazione con un filtro solare, del Sole e delle macchie solari.
La struttura ospitante l’apparato ottico-meccanico è un osservatorio dotato di una
cupola del diametro di 4 metri di diametro.
Sia la base fissa che la cupola sono rivestite esternamente da una lamina metallica,
mentre l’interno è coibentato con listelle di legno intelaiate con lamine di alluminio. L’uso di
tali materiali permette un isolamento termico e igroscopico dell’ambiente interno con quello
esterno, garantendo un minore deterioramento della componente elettromeccanica del
telescopio.
La cupola è rotante a 360° sia in direzione oraria che antioraria e presenta un’apertura
attraverso il movimento orizzontale di due pannelli mobili.
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RELAZIONE TECNICA
2) Descrizione del sito individuato per l’installazione
A seguito di sopralluoghi eseguiti nel complesso didattico del Liceo Scientifico G.
Galilei di Siena sono stati individuati due possibili siti per l’installazione del nuovo
Osservatorio astronomico, entrambi posti a Ovest-SudOvest rispetto alla struttura didattica
liceale.
Il primo sito, denominato S1, è evidenziato nella figura sottostante (fig.1) . Si tratta di
un’area pianeggiante adibita a parcheggio per dipendenti e studenti del Liceo scientifico
ritenuta idonea essenzialmente per i seguenti motivi:
 presenta una discreta porzione di cielo non coperta da alberi e/o edifici;
 morfologia del terreno favorevole;
 facile accesso da parte di tutti (nel senso che un disabile può parcheggiare a pochi
metri di distanza e non avere problemi di salite o discese);
 visibilità della Stella Polare (importante, ma non essenziale per lo stazionamento).
Nord
S1
S2
Fig. 1: Localizzazione su foto aerea dei siti considerati maggiormente idonei per
l’installazione del nuovo complesso astronomico (fonte: Google Earth)
Il secondo sito, denominato S2, è anch’esso evidenziato in giallo in fig. 1.
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RELAZIONE TECNICA
Si tratta di un’area verde moderatamente acclive posta tra la palestra del Liceo Scientifico
e la strada di uscita del Liceo.
Essa è stata ritenuta idonea principalmente per i seguenti motivi:
 presenta anch’essa una discreta porzione di cielo non coperta da alberi e/o edifici,
seppur sensibilmente inferiore rispetto al sito S1;
 morfologia del terreno nel complesso favorevole;
 facile accesso da parte di tutti anche da persone portatori di handicap;
 visibilità della Stella Polare (importante, ma non essenziale per lo stazionamento);
 è un’ area praticamente non sfruttata trattandosi di un prato.
Tra i due siti risulta più favorevole quello S2 essenzialmente per due motivi:
a) il primo è legato all’uso attuale del sito che permetterebbe di non “sacrificare” posti
auto al parcheggio della scuola;
b) il secondo è dovuto alla minore (anche se minima) esposizione dell’area alle forti
luci stradali della strada di Pescaia. Pur essendo il sito S2 in una zona
moderatamente acclive, i movimenti terra sono da considerarsi di piccola entità e la
possibilità di creare una sorta di gradinata semicircolare attorno all’Osservatorio la
rendono ancora una volta più adatta rispetto al sito S1.
Nella fig. 2 è raffigurato l’aspetto approssimativo del nuovo Osservatorio ubicato
presso il sito S2.
Fig. 2: Immagine di inserimento ambientale
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RELAZIONE TECNICA
3) Progetto per l’installazione dell’Osservatorio
La realizzazione del progetto di installazione del vecchio Osservatorio Astronomico dei
Cappuccini nel nuovo sito del Liceo Scientifico G. Galilei dovrà seguire degli steps per
poter tornare a essere operativo.
Una volta smontato l’intero Osservatorio si dovrà provvedere al trasporto in più pezzi del
telescopio presso alcuni locali adibiti a magazzino del Liceo, mentre la specola dovrà
essere trasporta in un magazzino sufficientemente grande per poter ricontrollare e
rimontare l’intera struttura al suo interno.
Particolare attenzione dovrà essere posta nella verifica dello stato del telaio (struttura
portante) e dei pannelli esterni metallici, nella lubrificazione della rotaia della cupola e della
guida dei pannelli mobili.
La struttura dovrà essere riassemblata come l’originale.
Contestualmente a questa fase di smontaggio-rimontaggio dell’Osservatorio dovranno
essere fatte ispezioni su tutte le parti del telescopio, valutando le problematiche esistenti
sullo strumento, cercando di porre rimedio in maniera tale non solo da ripristinare lo
strumento, ma anche di fornire a esso una sorta di “upgrade” tecnologico.
Da
un’
analisi
preliminare
eseguita
sulle
componenti
ottiche,
meccaniche
ed
elettromeccaniche dell’ Osservatorio di Poggio al Vento sono emerse alcune criticità la cui
trattazione è rimandata nel capitolo successivo.
Essendo l’efficienza del telescopio fortemente correlata alle condizioni di inquinamento
luminoso presente nel sito, sarà opportuno creare un piano di mitigazione di tale
inquinamento in modo tale da modificare l’illuminazione di una parte della scuola, del
piazzale, delle strade di uscita dal parcheggio della scuola e delle scale mobili poste a
poca distanza dal sito di intervento.
Un corretta illuminazione può migliorare sensibilmente le già drammatiche condizioni di
inquinamento luminoso e limitare inutili sprechi di energia elettrica.
In questo contesto si rimanda alle “Raccomandazioni per la progettazione di impianti di
illuminazione esterna notturna” delle Commissioni SAIt e UAI (Cinzano e Di Sora, 1993) e
la Legge Regionale n. 39 del 24 febbraio 2005 “Disposizioni in materia di energia”.
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RELAZIONE TECNICA
4) Descrizione degli interventi necessari al ripristino della completa operatività
del telescopio
Come
precedentemente riportato, da un’ analisi preventiva svolta sulle componenti
ottiche, meccaniche ed elettromeccaniche dell’ Osservatorio di Poggio al Vento sono
emersi alcuni problemi tecnici che dovranno essere assolutamente considerati e risolti per
poter sfruttare al meglio il potenziale della strumentazione astronomica in questione.
Data la complessità costruttiva del telescopio verranno di seguito suddivise le criticità
documentate e i necessari interventi correttivi in due paragrafi, uno dei quali relativo alla
componente ottica e un altro riguardante la componente meccanica. In questo contesto
sono state inserite indicazioni per l’acquisto di strumentazione, in aggiunta o in
sostituzione a quella già disponibile, ritenute fondamentali per eseguire programmi didattici
di notevole spessore scientifico.
4.1) Componente meccanica
La montatura a forcella del telescopio dell’Osservatorio di Poggio al Vento ha evidenziato
le seguenti carenze o imperfezioni:
 anomalia elettrica dei motori;
 pulsantiera di comando del telescopio danneggiata;
 la montatura sfrutta un variatore di velocità considerabile obsoleto visto lo standard
tecnologico delle attuali montature astronomiche.
Per quanto concerne la cupola dell’Osservatorio non sono stati documentati problemi
meccanici particolari a una ispezione sia esterna che interna della specola; unico
elemento difettoso della struttura risulta essere la guarnizione interna della rotaia che
risulta essere assai deteriorata dal tempo.
4.1.1) Strumentazione elettro-meccanica sostitutiva per la montatura a forcella
In definitiva la meccanica della montatura non ha subito danni rilevanti se non per una
avaria del sistema elettrico facilmente risolvibile.
Il telescopio potrebbe perciò essere reso meccanicamente operativo e funzionale, ma per
le sole osservazioni visuali. Infatti sarebbe molto difficile eseguire fotografia astronomica
con tale strumento, ad eccezione che per i corpi più luminosi (Luna e Sole).
Tale constatazione deriva dal fatto che il telescopio non è dotato di un sistema di PEC
(ossia di un Controllo dell’ Errore Periodico presente normalmente nella corona dentata
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RELAZIONE TECNICA
delle montature astronomiche) e di una porta seriale per la connessione di un sistema di
autoguida mediante il quale controllare e correggere la precisione d’inseguimento dello
strumento utilizzando una “stella guida”.
La montatura dello strumento non è inoltre provvista di un sistema di puntamento attivo,
accessorio ormai di serie anche nelle più economiche montature astronomiche, che
annullerebbe la difficoltà di puntamento di qualunque oggetto astronomico. L’utilità di
quest’ultimo sistema è evidente: maggiore tempo a disposizione per le osservazioni e la
ripresa fotografica e facilità di puntamento di oggetti ostici o difficili da individuare in cieli
fortemente esposti a inquinamento luminoso (come appunto la zona di Pescaia).
La soluzione a queste “lacune tecnologiche” risiede nella installazione di un sistema di
puntamento automatico Astrolectronic FS2 da 40 V .
Si tratta di un sistema di puntamento attivo adattabile a montature equatoriali a forcella
che utilizzano, come nel caso del telescopio di Poggio al Vento, motori passo-passo nei
due assi. Esso è compatibile con il protocollo LX200 e ciò permette il pilotaggio automatico
del telescopio da computer (attraverso software di simulazione astronomica).
Non essendo il telescopio in esame uno strumento commerciale e visto che il micrometrico
dell’asse di declinazione è a braccio tangente (fig. 3) è probabile che sia necessario un
adattamento meccanico dei nuovi motori.
Fig. 3: Particolare della motorizzazione a braccio tangente sull’asse di declinazione
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RELAZIONE TECNICA
Una volta montati i nuovi motori e il sistema di puntamento automatico Astrolectronic FS2
da 40 V la montatura a forcella sarà in grado di centrare facilmente e in pochi secondi
migliaia di oggetti celesti, minimizzando i tempi di ricerca e massimizzando quelli di
osservazione e ripresa digitale.
4.1.2) Accessori meccanici ed elettromeccanici aggiuntivi-sostitutivi su tubo ottico
L’ispezione eseguita sul tubo ottico ha evidenziato la presenza di 2 vecchi cercatori
autocostruiti e non più sfruttabili che dovranno essere sostituiti da un unico cercatore (vedi
paragrafo successivo) montato sul suo apposito supporto.
Per poter ottenere una precisa messa a fuoco, essenziale nella fotografia
astronomica, è necessario l’utilizzo di un fuocheggiatore elettrico con regolazione
micrometrica. L’attuale strumento ottico non possiede tale componente che, in virtù di
quanto appena scritto, si raccomanda di installare.
Un altro accessorio meccanico non presente e altamente raccomandato è una ruota
portafiltri che permette un facile e veloce cambio dei filtri fotografici.
Per il corretto bilanciamento del telescopio si consiglia infine di sostituire, o di
aggiungere alle barre di ferro installate al di sotto del tubo ottico, un sistema a contrappesi
scorrevoli idoneo a compensare eventuali carichi applicati sul tubo ottico.
4.2) Componente ottica
Come spiegato nel capitolo 1 il tubo ottico principale del telescopio di Poggio al Vento è
uno schema Newton-Cassegrain. Tale configurazione ottica è costituita non da lenti, ma
da specchi curvi che periodicamente richiedono un trattamento di rialluminatura.
Il lungo periodo d’inattività e la mancanza di cura dello strumento in questione hanno
prodotto una patina di sporco sulle ottiche (fig. 4) tale da provocare un apprezzabile
decremento della resa ottica del telescopio.
Si ritiene quindi di fondamentale importanza un’accurata lavorazione di pulizia e
rialluminatura degli specchi primario e secondario al fine di ripristinarne l’originale capacità
risolutiva.
Per quanto concerne il tubo ottico secondario è necessario un semplice lavoro di pulizia
delle lenti.
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RELAZIONE TECNICA
Fig. 4: Interno del tubo ottico Newton-Cassegrain
4.2.1) Strumentazione ottica aggiuntiva-sostitutiva per osservazione visuale
Come già accennato al paragrafo 4.1.2 il telescopio necessita di un nuovo cercatore, ad
esempio un buon 8x50 mm. Esso permette di centrare manualmente luna, pianeti e stelle
e, pur essendo l’Osservatorio in progetto dotabile di puntamento assistito, esso è
comunque un valido strumento didattico, nonché di fondamentale importanza in caso di
guasto al sistema di puntamento attivo.
Un elemento ottico praticamente assente nell’ attuale parco accessori dell’Osservatorio è
l’oculare; si suggerisce pertanto di corredarlo con almeno 3 oculari aventi, a titolo di
esempio, le seguenti focali: 40 mm,18mm e 7 mm.
Per misure astrometriche su stelle doppie o per guida del telescopio in caso di
malfunzionamento della camera di autoguida durante una sessione fotografica è inoltre
consigliabile un oculare con reticolo illuminato.
Dato il forte inquinamento luminoso dell’area che ospiterà l’Osservatorio si propone inoltre
di aggiungere agli accessori dell’Osservatorio almeno 3 dei seguenti filtri visuali e
fotografici:
-
Fitro H-Beta: migliora la visione e fotografia di nebulose diffuse;
-
Filtro UHC: migliora la visione degli oggetti deboli;
-
Filtro H-Alfa 6nm: adatto per la fotografia di oggetti deboli da siti con forte
inquinamento luminoso;
9
RELAZIONE TECNICA
-
Filtro O-III: utile per la visione di nebulose planetarie;
-
Filtro ProPlanet: per la fotografia planetaria e lunare in alta risoluzione
Per facilitare la visione, soprattutto degli oggetti posti in prossimità dello zenith, si ritiene
infine opportuno dotare il tubo ottico di un diagonale dielettrico da inserire tra il sistema di
messa a fuoco e l’oculare.
4.2.2) Strumentazione ottica e digitale raccomandata per la ripresa astronomica
In relazione alle potenzialità dell’ Osservatorio in progetto si prospetta un’attività didattica e
divulgativa che non può non essere supportata dall’utilizzo di camere CCD.
L’inquinamento luminoso cittadino impedisce inoltre l’osservazione di buona parte degli
oggetti del profondo cielo che diventano però facilmente osservabili se ripresi e
successivamente elaborati al computer.
Il sistema di CCD ideale consiste in 3 camere distinte:
- Camera CCD di guida: da accoppiare al telescopio secondario con funzione di
autoguida durante la ripresa fotografica;
-
Camera CCD planetaria: adatta alla ripresa di Luna, Sole e Pianeti in alta
risoluzione;
-
Camera CCD raffreddata: adatta alle riprese degli oggetti deep-sky
Per quanto concerne la camera CCD per riprese deep-sky si suggerisce l’utilizzo di una
strumentazione monocromatica in quanto più sensibile rispetto a camere CCD a colori. La
fotografia in tricomia è comunque possibile se si utilizzano filtri LRGB montati su una ruota
portafiltri.
Attraverso l’utilizzo di queste camere CCD si possono ottenere risultati fino a pochi
decenni fa alla portata dei soli osservatori professionali e che vanno dalla fotografia di un
corpo celeste allo studio della sua composizione chimica.
A livello didattico numerose sono le applicazioni delle camere CCD; per questo aspetto si
rimanda al capitolo successivo.
Sicuramente uno dei campi scientifici di maggior interesse per gli studenti potrebbe essere
rappresentato dalla spettroscopia astronomica, che basandosi sulla scomposizione della
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RELAZIONE TECNICA
luce nelle sue lunghezze d’onda fondamentali permette di studiare la composizione di
Sole, Stelle, Comete e molti altri oggetti astronomici.
Per questo tipo di studio si propone di acquisire un economico filtro spettroscopico del tipo
Star Analyser da applicare su CCD.
Per la ripresa planetaria si consiglia invece di aggiungere al parco accessori
dell’Osservatorio una lente di Barlow 5x in modo tale da migliorare la precisione di guida
durante la fotografia astronomica, oppure di aumentare l’ingrandimento del soggetto nella
fotografia planetaria o lunare.
5) Progetto per l’utilizzo del nuovo osservatorio astronomico
Il recupero di un osservatorio astronomico storico come quello di Poggio al Vento è
sicuramente indice di attenzione, da parte dell’ Amministrazione locale e scolastica, nella
formazione culturale delle future generazioni di senesi.
La presenza di un osservatorio all’interno di una scuola è attualmente una rarità che
potrebbe essere presa come modello di riferimento a livello regionale e nazionale.
Gli studenti del Liceo Scientifico G. Galilei potranno svolgere osservazioni visuali e
fotografiche che possono essere così dettagliate:
Osservazione visuale
Durante il giorno sarà possibile la visione del Sole attraverso l’utilizzo del grande rifrattore
acromatico (telescopio secondario) schermato con opportuno filtro solare a tutta apertura.
Le osservazioni serali saranno invece dedicate sia all’apprendimento delle costellazioni
circumpolari e di quelle tipiche stagionali, sia all’osservazione della Luna e dei principali
pianeti del Sistema Solare.
In serate prive di Luna, o con sottile falce lunare sarà possibile osservare i più famosi
oggetti deep-sky facenti parte del catalogo Messier come ammassi stellari, nebulose e
galassie, oppure stelle luminose come Sirio o Vega, o ancora stelle doppie come Alcor e
Mizar.
Osservazione fotografica
Attraverso l’utilizzo di apparecchiature CCD potranno essere ripresi e studiati tutti i
principali oggetti del Sistema Solare, tutti gli oggetti galattici ed extragalattici del catalogo
Messier, nonchè molti oggetti celesti del catalogo NGC.
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RELAZIONE TECNICA
Grazie alla ripresa CCD abbinata a filtro Star Analyser potranno essere condotte ricerche
spettroscopiche amatoriali per determinare la composizione chimica dei corpi celesti.
Un utilizzo più avanzato, ma sicuramente stimolante per gli studenti è la fotometria; ovvero
la misura della variazione di luminosità di una stella (una “stella variabile” appunto) nel
tempo. Si tratta di un ramo dell’astronomia in cui attraverso l’utilizzo di software dedicati e
di costanza nelle misure si possono condurre ricerche anche di un certo rilievo scientifico.
L’utilizzo di un telescopio dovrebbe stimolare notevolmente l’apprendimento di materie
scientifiche come la fisica e la geografia astronomica, rendendo inoltre più accattivanti
materie ostiche come la chimica e la matematica.
Si auspica che la presenza di un osservatorio semi-professionale come quello in progetto
possa attirare scolaresche non solo dalla città e dalla provincia di Siena, ma da tutta Italia.
Sarebbe infine stupendo che la cittadinanza di Siena usufruisse periodicamente dell’
Osservatorio Astronomico proprio grazie agli studenti i quali una volta apprese le nozioni
di base di Astronomia, Chimica, Fisica e Geografia Astronomica saranno in grado di
diventare a loro volta “insegnanti e scienziati per una notte”.
Siena, 30 maggio 2011
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ALLEGATO 1
LISTA DELLA STRUMENTAZIONE TECNICA
MANCANTE O SOSTITUTIVA DESCRITTA NELLA
RELAZIONE TECNICA
Sistema di puntamento automatico Astrolectronic FS2 40 V
1
Prezzo
orientativo
(IVA
inclusa)
€ 1.305,00
Motori ed installazione motori per sistema Astroelectronic FS2
40V da parte di personale tecnico specializzato
1 cercatore 8X50 con visione a 90° TS-Optics
Supporto al cercatore (richiede 2 viti M4)
Diagonale 31,8 mm dielettrico TS-Optics
CCD planetaria Imaging Source DBK31AU03.AS colori RAW
CCD raffreddata monocromatica Atik 383L
Camera CCD di Autoguida Magzero
Filtro visuale H-Beta Baader Planetarium ø 31.8 mm
Filtro visuale UHC Astronomik ø 31.8 mm
Filtro fotografico Proplanet IR 807 Astronomik ø 31.8 mm
Filtro fotografico H-Alfa 6 nm Astronomik ø 31.8 mm
Filtro visuale O-III Baader Planetarium ø 31.8 mm
Filtri LRGB Baader-Planetarium ø 31.8 mm
Filtro Star Analyser 100 + anello spaziatore PHEL ø 31.8 mm
Lente di Barlow 5 x TS-Optics ø 31.8 mm
Oculare Meade Plossl 9 mm a reticolo illuminato ø 31.8 mm
Oculare Meade Super Plossl 40 mm ø 31.8 mm
Oculare Celestron X-CEL LX 18 mm ø 31.8 mm
Oculare Celestron X-CEL LX 7 mm ø 31.8 mm
Fuocheggiatore elettrico JMI
Ruota portafiltri motorizzata Atik a 5 posizioni ø 31.8 mm
Barra contrappesi + contrappesi
Pulsantiera di comando telescopio
Software Perseus
Software MaximDL
Pulizia e rialluminatura delle ottiche
1
€ 2.000,00
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
€ 99,00
€ 19,00
€ 72,00
€ 565,00
€ 1.870,00
€ 250,00
€ 84,00
€ 105,00
€ 45,00
€ 200,00
€ 69,00
€ 238,00
€ 128,00
€ 65,00
€ 120,00
€ 85,00
€ 95,00
€ 95,00
€ 600,00
€ 299,00
€ 1.000,00
€ 400,00
€ 120,00
€ 500,00
€ 700,00
Articolo
Quantità