il grande sole
Sole (dal latino Sol) è la stella madre del sistema solare,[6] attorno alla quale orbitano gli otto pianeti principali (tra
cui la Terra), i pianeti nani, i loro satelliti, innumerevoli altri corpi minori e la polvere diffusa per lo spazio, che forma
il mezzo interplanetario. La massa del Sole, che ammonta a circa 2 × 1030 kg,[2] rappresenta da sola il 99,9% della
massa complessiva del sistema solare.[7][8]
Il Sole è una stella di dimensioni medio-piccole costituita principalmente da idrogeno (circa il 74% della sua massa, il
92,1% del suo volume) ed elio (circa il 24-25% della massa, il 7,8% del volume),[9] cui si aggiungono altri elementi più
pesanti presenti in tracce.[10] È classificato come una nana gialla di tipo spettrale G2 V: G2 indica che la stella ha una
temperatura superficiale di 5 777 K (5 504 °C), caratteristica che le conferisce un colore bianco estremamente intenso
e cromaticamente freddo, che però spesso può apparire giallognolo, a causa della diffusione luminosa nell'atmosfera
terrestre, in ragione dell'elevazione dell'astro sull'orizzonte e nondimeno della limpidezza atmosferica. La V (5 in
numeri romani) indica che il Sole, come la maggior parte delle stelle, è nella sequenza principale, ovvero in una lunga
fase di equilibrio stabile in cui l'astro fonde, nel proprio nucleo, l'idrogeno in elio.[11]
Luce del Sole proviene da una zona chiamata fotosfera. Il disco solare appare meno brillante verso il bordo che al
centro. Questo oscuramento avviene perchè il Sole è gassoso e in parte trasparente: un osservatore che guardi il centro
del disco vede in verticale fino agli strati più profondi della fotosfera, che sono caldi e luminosi. Se guarda invece il
margine del disco vedrà, da una certa angolazione, strati più freddi e meno brillanti. La fotosfera è composta da
milioni di granuli brillanti che si formano, si spostano e svaniscono, con una vita media di circa 8 minuti. Il granulo,
che ha circa 1000 Km di diametro, è una cella individuale entro la quale i gas caldi salgono dall’interno, si allargano,
si raffreddano e poi ridiscendono nuovamente nelle zone intermedie più scure. Esiste anche, su scala maggiore, una
rete di celle supergranulari, ciscuna contenente centinaia di singoli granuli; esse corrispondono a linee di circolazione
che si estendono più in profondità nell’interno.
Nettuno è l'ottavo e più lontano pianeta del Sistema solare partendo dal Sole. Si tratta del quarto pianeta più grande, considerando il suo
diametro, e il terzo se si considera la sua massa. Nettuno ha 17 volte la massa della Terra ed è leggermente più massiccio del suo quasigemello Urano, la cui massa è uguale a 15 masse terrestri, ma è meno denso rispetto a Nettuno.[8] Il nome del pianeta è dedicato al dio
romano del mare; il suo simbolo è , una versione stilizzata del tridente di Nettuno.
Scoperto la sera del 23 settembre 1846 da Johann Gottfried Galle con il telescopio dell'Osservatorio astronomico di Berlino, e Heinrich
Louis d'Arrest, uno studente di astronomia che lo assisteva,[1] Nettuno fu il primo pianeta ad essere stato trovato tramite calcoli
matematici più che attraverso regolari osservazioni: cambiamenti insoliti nell'orbita di Urano indussero gli astronomi a credere che vi
fosse, all'esterno, un pianeta sconosciuto che ne perturbava l'orbita. Il pianeta fu scoperto entro appena un grado dal punto previsto. La
luna Tritone fu individuata poco dopo, ma nessuno degli altri tredici satelliti naturali di Nettuno fu scoperto prima del XX secolo. Il
pianeta è stato visitato da una sola sonda spaziale, la Voyager 2 che transitò vicino ad esso il 25 agosto 1989.
L'atmosfera di Nettuno, sebbene simile a quelle sia di Giove che di Saturno essendo composta principalmente da idrogeno ed elio,
possiede anche maggiori proporzioni di "ghiacci", come acqua, ammoniaca e metano, assieme a tracce di idrocarburi e forse azoto.[9] In
contrasto, l'interno del pianeta è composto essenzialmente da ghiacci e rocce come il suo simile Urano. [10] Le tracce di metano presenti
negli strati più esterni dell'atmosfera contribuiscono a conferire al pianeta Nettuno il suo caratteristico colore azzurro intenso.[11] Nettuno
possiede i venti più forti di ogni altro pianeta nel Sistema Solare. Sono state misurate raffiche a velocità superiori ai 2 100 km/h.[12]
All'epoca del sorvolo da parte della Voyager 2, nel 1989, l'emisfero sud del pianeta possedeva una Grande Macchia Scura comparabile
con la Grande Macchia Rossa di Giove; la temperatura delle nubi più alte di Nettuno era di circa −218 °C, una delle più fredde del
Sistema solare, a causa della grande distanza dal Sole. La temperatura al centro del pianeta è di circa 7 × 103 °C, comparabile con la
temperatura superficiale del Sole e simile a quella del nucleo di molti altri pianeti conosciuti. Il pianeta possiede inoltre un debole sistema
di anelli, scoperto negli anni sessanta ma confermato Fra il 2010 ed il 2011 Nettuno ha completato la sua prima orbita attorno al Sole dal
1846, quando venne scoperto da Johann Galle, ed è stato quindi osservabile in prossimità delle coordinate a cui è stato scoperto.[18]
solo dalla Voyager 2.[13] La prima osservazione certa di Nettuno fu effettuata da Galileo Galilei, il 27 dicembre 1612, che disegnò la
posizione del pianeta sulle proprie carte astronomiche scambiandolo per una stella fissa.[19] Per una coincidenza fortuita, in quel periodo
il moto apparente di Nettuno era eccezionalmente lento, perché proprio quel giorno aveva iniziato a percorrere il ramo retrogrado del suo
moto apparente in cielo, e non poteva essere individuato mediante i primitivi strumenti di Galilei. [20] Qualche giorno dopo, il 4 gennaio
1613, si verificò addirittura l'occultazione di Nettuno da parte di Giove: se Galileo avesse continuato ancora per qualche giorno le sue
osservazioni, avrebbe dunque osservato la prima occultazione dell'era telescopica
Venere, pianeta Venere, pianeta
Brillante, anzi splendente
Venere è il pianeta più luminoso nel cielo e per questa ragione è stato ammirato fin dall’antichità. Per
massa e dimensioni è simile alla Terra, ma il suolo arido e l’atmosfera corrosiva – una spessa coltre
di nubi formate da acido solforico avvolge il pianeta – lo rendono un ambiente del tutto inospitale,
raggiunto con difficoltà anche dalle sonde spaziali
Il pianeta dove un giorno dura più di un anno
Venere – il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dalla nostra stella – ha
dimensioni simili a quelle della Terra. È noto fin dalla preistoria perché molto brillante e forse proprio
per il suo splendore ha preso nome dalla dea dell’amore e della bellezza. Si può vedere facilmente a
occhio nudo: al massimo del suo splendore è 12 volte più brillante di Sirio, la stella più luminosa del
nostro cielo. Venere dista in media dal Sole 108.200.000 km, la sua massa è di 4,869 × 1024 kg, pari
all’80% circa di quella terrestre, e il diametro raggiunge 12.103 km, il 95% di quello terrestre. Venere,
caso unico del Sistema Solare insieme a Mercurio, non possiede satelliti.
Trattandosi di un pianeta interno, cioè più vicino al Sole della Terra, quando viene osservato dal
nostro pianeta presenta fasi diverse: la superficie di Venere appare cioè illuminata totalmente o
parzialmente oppure del tutto oscura, a seconda delle posizioni relative Terra-Sole-Venere. Fu Galileo
Galilei il primo a osservare il fenomeno delle fasi di Venere, come scrisse in un carteggio tenuto con
Giovanni Keplero sul finire del 1610: «va mutando le figure nell’istesso modo che fa la Luna...».
Il pianeta urano
Urano è il settimo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole, ilterzo per diametro e il
quarto per massa. Il suo simbolo astronomico Unicodeè (occasionalmente ♅, stilizzazione della
lettera H iniziale di William Herschel). Porta il nome del dio greco del cielo Urano (Οὐρανός in greco
antico), padre di Crono (Saturno), a sua volta padre di Zeus (Giove).
Sebbene sia visibile anche ad occhio nudo, come gli altri cinque pianeti noti fin dall'antichità, non fu
mai riconosciuto come tale a causa della sua bassa luminosità e della sua orbita particolarmente
lenta;[3] venne scoperto infatti soltanto il 13 marzo 1781 da William Herschel, diventando così il
primo pianeta ad essere scoperto tramite un telescopio. Una curiosità riguardo alla sua scoperta è
che essa giunse del tutto inaspettata: i pianeti visibili ad occhio nudo (fino a Saturno) erano
conosciuti da millenni e nessuno sospettava l'esistenza di altri pianeti, fino alla scoperta di Herschel
che notò come una particolare stellina sembrava spostarsi. Da quel momento in poi nessuno fu più
Giove è un pianeta così grande che potrebbe contenere 1.000 pianeti della dimensione della
Terra. Giove è il pianeta più grande del Sistema Solare, situato in quinta posizione rispetto al
Sole
intorno
al
quale
orbita
a
una
distanza
di
778
milioni
di
km.
LE
TANTE
LUNE
DI
GIOVE
Intorno a Giove, orbitano ben 67 satelliti (scoperti finora). Per molti anni abbiamo saputo
che Giove, il pianeta più grande del Sistema Solare , aveva 16 lune. Negli ultimi anni,
gli astronomi hanno annunciato la scoperta di una ventina di nuove lune. I quattro satelliti più
grandi furono scoperti nel 1610 da e alcuni di loro potrebbero anche essere asteroidi o frammenti di
un satellite andato distrutto.
UNA
GRANDE
SFERA
DI
GAS
Come Saturno, Urano e Nettuno, Giove è costituito quasi esclusivamente di gas. Questo
pianeta è così grande che esercita una spaventosa forza di gravità su tutti i corpi che si
avvicinano a lui, per cui asteroidi e meteoroidi sono risucchiati in un attimo nella sua
atmosfera come se Giove fosse un gigantesco aspirapolvere che raccoglie tutti i detriti
vaganti!
Giove possiede un campo magnetico molto forte, ma con i poli invertiti rispetto a quello
terrestre. Questo significa che se tu potessi portare una bussola su Giove, l’ago segnerebbe
il Sud al posto del Nord.
OSSERVARE
GIOVE
Giove è il corpo più luminoso del Sistema solare dopo il Sole, la Luna e Venere. Brilla come una
stella e può quindi essere individuato ad occhio nudo. Con un buon telescopio si possono
osservare le grandi nubi colorate Galileo Galilei che li chiamò i satelliti medicei. Gli altri
satelliti sono molto più piccoli che lo compongono e un grande macchia rossa. Questa
macchia, è un gigantesco ciclone (40.000 km di larghezza per 14.000 km di lunghezza) con
venti che soffiano ad una velocità di 500 km/h!
E’ stato il primo pianeta scoperto con il telescopio.
Molto più grande della Terra, ma da essa davvero lontano, Urano è il settimo pianeta del Sistema
Solare. Difficilissimo da vedere a occhio nudo, è un regno di rocce, ghiacci e nubi. È stato individuato
sul finire del Settecento dal musicista e astronomo William Herschel grazie a un telescopio di sua
costruzione
Le caratteristiche principali
Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare. Si trova dopo Saturno e completa la sua orbita attorno
al Sole in 84 anni. Il diametro medio di Urano è quattro volte maggiore di quello della Terra, ma Urano
è talmente lontano dal nostro pianeta che non è molto facile vederlo a occhio nudo. Ha una massa di
87 mila miliardi di miliardi di tonnellate (8,7 x 1028 g), pari a 14 volte e mezzo quella della Terra, e
come Saturno presenta diversi anelli, seppure molto più tenui. È composto principalmente da roccia
e ghiaccio e ha una densità media piuttosto bassa, pari a circa 1,3 g/cm2. Urano ha una caratteristica
tutta sua: l’equatore del pianeta è molto inclinato rispetto al piano dell’orbita, tanto che la sua
rotazione appare, come quella di Venere, retrograda (da est a ovest, mentre gli altri pianeti del
Sistema Solare si spostano da ovest a est). Urano ha una ventina di satelliti e, a differenza degli altri
corpi del Sistema Solare che hanno nomi tratti dalla mitologia classica, i satelliti di Urano richiamano
i personaggi delle opere di William Shakespeare e Alexander Pope.
Urano è stato raggiunto fino a oggi da una sola sonda spaziale, il Voyager 2, che l’ha sorvolato il 24
gennaio 1986; negli ultimi anni il telescopio spaziale Hubble e i grandi telescopi a terra hanno
permesso di studiarlo in modo sistematico.