V
DELLE
Cloudworld
n°7. 18 aprile 2011
Cisco & Intel. L’alleanza spinge lo sviluppo delle soluzioni Ucs in cui la chiave è l’integrazione
Server, addio alla logica del silos
ELISABETTABEVILACQUA
Per evitare che il clamore sul cloud computing lo faccia dimenticare, è bene ricordare che la tecnologia cloud è basata sui cari
vecchi computer, seppur in versione evoluta.
I dati e le applicazioni che la nuvola mette
a disposizione risiedono infatti su sistemi
fisici che si trovano in qualche data center.
Anche se non sappiamo esattamente dove
operino, è però certo che la loro performance
condiziona il funzionamento della nuvola.
È dunque una buona notizia l’alleanza fra
Cisco e Intel per lo sviluppo e l’evoluzione
congiunta delle soluzioni Unified Computing Systems (Ucs), il cui cuore è costituito
da un processore Intel ad alte prestazioni.
“Cisco è entrata nel mercato dei server con
à
architettura
Comunicazioni più veloci
e maggiore memoria
con i chip Xeon E7
le soluzioni Ucs a seguito dell’ondata di
virtualizzazione, tuttora in corso, che ha
coinvolto nell’ultimo decennio i data center
e ha tracciato la strada per il cambio di paradigma computazionale e informatico oggi
culminato nel cloud computing”, spiega
Laura Pegorini, Data Center Virtualization Marketing Lead, Area Mediterranea
di Cisco. Gli Ucs, a differenza dei server
tradizionali, si basano su un’architettura che
integra più componenti: computing, rete,
accesso allo storage, risorse di virtualiz-
zazione. Come il nome stesso suggerisce,
offrono un approccio unificato e semplificato al data center, grazie a componenti di
elevata qualità integrate e gestite in un unico
sistema. L’integrazione spinta risolve molti
problemi tipici dei data center tradizionali.
“Grazie ad un unico centro di management,
spezziamo la logica dei silos, adottata dai
server precedenti al paradigma cloud, dove
storage, rete e altri componenti operavano
in modo collaborativo ma non totalmente
integrato”, spiega Pegorini.
Fra le eccellenze che entrano nell’architettura Ucs di Cisco, pensata per elaborare
sempre maggiori transazioni in tempi sempre più brevi, un ruolo importante è svolto
dal processore. Oggi i chip usati nell’archi-
tettura Ucs di Cisco sono l’evoluzione più
avanzata della famiglia, i processori Xeon
E7 di Intel progettati pensando alle funzionalità core del cloud. “Abbiamo sviluppato,
congiuntamente a Cisco, sia le tecnologie
per velocizzare la comunicazione di rete e
à
data center
La performance
dell’hardware condiziona
quella della nuvola
renderla più semplice, sia altri meccanismi
che permettono di andare a rispondere alle
esigenze del cloud, come lo sviluppo di
componenti che permettono di raggiungere
quantità elevate di memorie collegate ad
un singolo nodo di elaborazione ”, sottolinea Andrea Toigo, Enterprise Technology
Specialist di Intel Italia. Il numero maggiore
(40% in più) di macchine virtuali gestibili a
parità di processori e memorie (e dunque a
parità di stesso consumo energetico e costi)
rappresenta inoltre un’evoluzione essenziale
per abilitare la logica cloud.
“Dal momento che un ruolo fondamentale
per la virtualizzazione deriva dal software, è
strategico, per rendere più efficienti i sistemi, lo sviluppo di tecnologie che permettano
di ridurre il carico di lavoro legato al software di virtualizzazione. – aggiunge Toigo - In
quest’ottica abbiamo appena annunciato
l’evoluzione dei processori Xeon della
famiglia E7, che riteniamo i più adatti per
la fascia di prodotti mission critical” Anche
il problema della sicurezza viene affrontato
nel cuore del processore. “I dati della nuvola
sono in un non luogo e non possono dunque
essere protetti in un caveau - sottolinea
Toigo -. Per garantirne la sicurezza, abbiamo
implementato, fra le caratteristiche peculiari
della nuova famiglia E7, un meccanismo di
crittografia all’interno del processore in grado di migliorare le prestazioni e aumentare
il numero di transazioni cifrate, sia all’interno dell’azienda sia verso le reti esterne
con incremento delle performance fino a 10
volte”. Sempre nell’ottica della sicurezza è
stata inoltre stata annunciata la Trusted Execution Technology, che lega le applicazioni
critiche a macchine fisiche predefinite. In
pratica si può stabilire che un certo software
certificato possa essere eseguito solo su uno
specifico hardware.
Cloud Computing: fattore strategico
per operatori e imprese
Italtel è impegnata sul Cloud sia sotto l’aspetto dell’innovazione dei propri prodotti,
sia nel supportare le imprese a progettare il proprio approccio alla Nuvola
I
l mercato dell’Information & Communication
Technology, e in particolare il segmento delle telecomunicazioni, è caratterizzato da due driver. Da
un lato, come risposta al fatto che le reti fisse e mobili
sono sollecitate da richieste di capacità crescente a
fronte di un flusso ricavi sostanzialmente costante,
gli operatori stanno cercando di ottimizzare costi e
investimenti. Dall’altro, assistiamo al fatto che le reti,
via via che crescono in capacità e capillarità, sono
sempre più considerate da chi governa applicazioni e
contenuti alla stregua di puri canali di trasporto.
“Gli operatori stanno affrontando il tema strategico
di cercare di trattenere il valore, cioè l’intelligenza,
nelle proprie reti. Italtel si propone di rivestire un
ruolo chiave nei loro confronti grazie al fatto di aver
maturato il proprio business in quelle componenti
software che costituiscono l’intelligenza della rete”
- dice Maurizio Tondi - responsabile Product Unit
IT Services& Solutions dell’azienda. “Il Cloud
Computing è un fattore decisivo nella strategia di Italtel. Lo sviluppo del Cloud offre a operatori e service
provider uno strumento per reinserire servizi e intelligenza nella rete, partendo dalla clientela business e
poi andando verso il mercato consumer”.
Il Cloud permette di usare la capacità elaborativa e di
memoria in maniera condivisa tra più applicazioni e
di avere un costo unitario per applicazione inferiore
rispetto ad un ambiente non Cloud. Consente di avere
costi di Ict che crescono proporzionalmente al crescere del proprio business. I suoi benefici per il mondo
elementi di gestione della segnalazione per servizio di
voce e video su IP. E’ in via di completamento inoltre
il porting dei grandi prodotti per grandi operatori in
ambiente Cloud”.
Sul secondo aspetto, Italtel si muove in una logica di
solution e system integration. Ha ottenuto le necessarie certificazioni e skill per progettare totalmente un
ambiente di Cloud Computing a partire dalla progettazione dell’ambiente di storage a quello della switch
fabric a quello della computing environment fino al
virtual softswitch che consente di realizzare soluzioni
integrate in ambiente Cloud.
delle imprese sono soprattutto di carattere economico.
Per le aziende più piccole ci sono ulteriori vantaggi:
utilizzare applicazioni più standard e avere il vantaggio di applicazioni allo stato dell’arte.
Un’offerta strutturata
Italtel è impegnata sul tema del Cloud sia sotto l’aspetto dell’innovazione dei propri prodotti in logica
Cloud sia nel supportare le imprese a progettare il
proprio approccio al Cloud Computing: pubblico,
privato o ibrido. “Per quanto riguarda il primo aspetto - spiega Tondi - Italtel ha già sviluppato la sua
suite di prodotti IMS (IP Multimedia Subsystem) per
reti fisse e mobili portandola in ambiente Cloud. Ne è
nato il prodotto iVLS (Virtual Lite Switch) per operatori medi e piccoli, un softswitch piccolo e compatto
che opera in ambiente Cloud, completo di tutti gli
Uno strumento per aumentare la produttività
“Il Cloud Computing è generalmente associato ad
efficienza e variabilizzazione dei costi ma può essere
anche uno strumento per aumentare la produttività.
Nella proposizione Italtel, è un modello efficace per
ridisegnare alcuni processi importanti, all’incrocio
tra rete ed IT. La possibilità di portare nel Cloud
servizi come la centralizzazione e la sincronizzazione
dei contatti aziendali e personali fissi e mobili, in
modo indipendente dalle tecnologie, consentendo il
provisioning degli utenti da parte di un provider o il
self provisioning da parte degli utenti, è un elemento
reingegnerizzazione di un processo con impatti positivi sulla produttività” - conlude Tondi.