L’universo Donna Dott. Donato Virgilio sistema riproduttivo femminile deputato alla procreazione della specie, fornendo il veicolo per il patrimonio genetico della femmina; comprende organi produttivi (ovaie), ovaie organi riproduttivi (utero), utero organo d'accoppiamento ed espulsione del feto (vagina). vagina OVAIE in numero di due, situate all'interno dello scavo pelvico (max. protezione!), producono gli ovuli, cellule portatrici del patrimonio genetico della madre. la emissione di ovuli avviene in maniera ciclica, mediamente al ritmo di uno ogni 28 giorni (mese lunare). Tale unico ovulo, uscito dall'ovaio (= ovulazione), entra in un condotto detto TUBA ove si compie il suo destino: se vi incontra lo spermatozoo, avviene la fecondazione e l'avvio di una nuova vita; in caso contrario, "ritenta, sarai più fortunato!“ - la tuba funge da collegamento con l'organo riproduttivo vero e proprio UTERO struttura mediana, situata nella pelvi tra vescica e retto. È un organo cavo, triangolare/conico con apertura inferiore nel fondo della vagina (collo, cervice). Nella sua parete avviene l'annidamento dell'ovulo fecondato: pertanto funzione essenziale dell'utero è garantire un ambiente nel quale può svilupparsi e crescere l'embrione, fino a divenire feto (3° mese) e nascituro (9° mese); a questo punto, l'utero si attiva per l'espulsione (parto, nascita). VAGINA organo dell'accoppiamento, collega l'imbocco dell'utero con il mondo esterno. È una cavità virtuale di forma vagamente cilindrica, situata tra vescica/uretra e retto/ano. si affaccia all'esterno con una struttura anatomica detta VULVA con funzione di "porta d'accesso condizionato", nella quale sbocca anche l'uretra. dinamica ormonale Rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della fisiopatologia umana, significando la finalizzazione naturale di ogni essere vivente, cioè la conservazione della specie. Si basa sull'interazione di 3 strutture: ipofisi autentica centralina di controllo dei flussi di produzione ormonale di tutto l'organismo; agisce sull'ovaio per mezzo di: FSH = ormone follicolostimolante: determina la maturazione degli ovuli nell'ovaio stesso, e la espulsione di uno solo di essi ogni 28 giorni da una zona detta follicolo LH = ormone luteinizzante: determina la trasformazione del follicolo che ha espulso l'ovulo in una fabbrica (corpo luteo) di progesterone, ormone necessario alla sopravvivenza dell’ovulo fecondato ovaie oltre a determinare la produzione di ovuli, secernono due classi di ormoni: gli estrogeni, che mantengono i caratteri sessuali secondari e indirizzano la fisiologia della donna; i progestinici, che preparano il corpo femminile a sostenere una gravidanza. entrambi agiscono direttamente sull‘ utero la cui superficie interna (endometrio) si prepara ciclicamente ad accogliere e mantenere l'ovulo se fecondato. Menarca Si intende la data del primo flusso mestruale Per durata di un ciclo si intende il numero di giorni intercorrenti tra l’inizio di un flusso e l’inizio del flusso successivo Menopausa Si intende la data dell’ultimo ciclo mestruale; rappresenta una tappa fondamentale nella storia fisiologica della donna. MENARCA = 1° ciclo eventuali GRAVIDANZE MENOPAUSA = ultimo ciclo Età media: 50 anni (+/- 5 anni) | < 45 | 50 PRECOCE | > 55 anni TARDIVA Calcolo approssimativo: età menarca + 35 + 1 anno/gravidanza Spesso preceduta ed accompagnata da disturbo vari (CLIMATERIO) Evento caratterizzante: nuovo assetto ormonale VAGINITI • INFIAMMAZIONE DEL CANALE VAGINALE E DELL’AREA PERIVULVARE •SONO PIU’ FREQUENTI NELL’ETA’ POST-PUBERALE •DISTURBO ABBASTANZA COMUNE DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE L'equilibrio del complesso ecosistema vaginale si realizza attraverso la reciproca interazione di più fattori, tutti legati da un'unica attività fisiologica: la secrezione di estrogeni. Nell'ambiente vaginale normale è presente una variegata flora batterica, e la specie dei Lactobacillus di Döderlein è quella predominante. Tale bacillo ha la funzione di garantire la corretta acidità al pH dei genitali esterni femminili. L'acidità dell'ambiente vaginale è il più valido sistema di difesa contro l'insediamento di microbi patogeni, in altre parole ostacola l'insorgenza di infezioni o infiammazioni come: vulviti, vaginiti e cerviti. I fattori infettivi, infatti, trovano la condizione ottimale di vita quando lo stato acido è deficitario o addirittura assente. Il mantenimento del pH dipende da molti fattori, primo fra tutti un ciclo regolare. Gli ormoni estrogeni sono i primi amici del pH e dell'ecosistema fisiologico in età fertile. Quando una donna subisce un blocco mestruale (amenorrea), il pH sale e, in parallelo, l'ecosistema viene alterato, perché mutano le tribù di microrganismi. Questi germi saprofiti sono normali nell'intestino, ossia fanno parte del suo ecosistema, ma diventano causa di patologia (malattia) se invadono la vagina, dove scatenano vaginiti, e la vescica, dove sono fonte di cistiti. MICROORGANISMI RESPONSABILI TRICHOMONAS VAGINALIS CANDIDA HEMOPHILUS VAGINALIS O GARDNERELLA SINTOMI • IMPROVVISO AUMENTO DELLA SECREZIONE (leucorrea) • SECREZIONE DI VARI COLORI • SECREZIONE MALEODORANTE • INFIAMMAZIONE VULVARE CON IRRITAZIONE ED ESCORIAZIONI • PRURITO VULVARE DIAGNOSI CLINICA ● LA PAZIENTE RIFERISCE: PERSISTENTI PERDITE VAGINALI PRURITO VULVARE IRRITAZIONE CATTIVO ODORE VAGINALE LABORATORIO ● ● ● TAMPONE VAGINALE ANTIBIOGRAMMA ESAME DELLE URINE TERAPIA FARMACOLOGICA: ● METRONIDAZOLO ● CLOTRIMAZOLO ● NISTATINA LAVANDE VAGINALI ASTINENZA (!) Calluna Vulgaris Principi attivi Contiene un glucoside, tannini e sostanze amare. Proprietà Ottimo antisettico urogenitale. Come infuso e decotto si utilizza contro cistite, diarrea, per favorire l'eliminazione degli acidi urici e, in genere, per tutte le affezioni delle vie urinarie e per la loro depurazione. Preparati quali il decotto o l'infuso, aggiunti all'acqua del bidét, sono di sollievo in caso di infiammazioni cutanee e aiutano a migliorare il tono mucoso. Un’indicazione fondamentale è la vaginite da candida, soprattutto nelle forme cronico-recidivanti (tintura madre), ove migliora le potenzialità antifungine del Sistema Immunitario delle mucose genitali. In questo si sinergizza ottimamente con prodotti a base di Bergamotto Non è da sottovalutare l’avere a disposizione un prodotto che garantisce, all’interno di igienistico, un corretto tramite le approccio potenzialità antimicotiche ed antimicrobiche naturali dell’essenza, una difesa della integrità dell’ecosistema proliferazione locale di inquilini contro la indesiderati; questo tanto più quanto ci si rivolge ad una popolazione femminile con squilibri ormonali, cicli irregolari, pre-adolescenza, menopausa, contestuale uso di antibiotici per altre patologie, etc.- Leucorree Si tratta delle “perdite bianche” accompagnate o meno da prurito. Qualora queste non siano ricollegabili a un'infezione, i rimedi naturali possono contrastare i sintomi e contribuire considerevolmente al processo di riequilibrio. Prima di tutto, bandire l'intimo che non sia di cotone e non eccedere nel consumo di latticini. Non dimenticare di assumere quotidianamente dei fermenti lattici per rinforzare la flora batterica. Tra le piante ad azione antisettica e astrigente, quelle che fanno al caso nostro sono: Erica Ginepro Plantago Urtica dioica_____________ Uva ursina Tutte possono essere utilizzate per via interna ed esterna. INSUFFICIENZA OVARICA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE ORMONALE E DELLA MATURAZIONE FOLLICOLARE L’INSUFFICIENZA OVARICA E’ CAUSA DI INFERTILITA’ CAUSE • FISIOLOGICA PER UNA PAZIENTE SUI 50 ANNI= MENOPAUSA • PATOLOGICA PER PAZIENTE SOTTO I 40 ANNI SINTOMI • ASSENZA DI FLUSSO MESTRUALE • SECCHEZZA VAGINALE • VAMPATE DI CALORE • PALPITAZIONI • SUDORAZIONE • IPERTENSIONE ARTERIOSA • PRECORDIALGIA INCONTINENZA URINARIA DA STRESS SINTOMI • ANSIA • DEPRESSIONE • IRREQUIETEZZA • INDIFFERENZA • FRIGIDITA’ • INSONNIA • LOMBALGIA • INFERTILITA’ DIAGNOSI PAZIENTE CHE RIFERISCE ASSENZA DI FLUSSO MESTRUALE A PARTIRE DA UN DATO MOMENTO O DA SEMPRE ESAMI DA CONSIDERARE ● CONSULENZA GINECOLOGICA ● DOSAGGIO ORMONALE PLASMATICO ● ECOGRAFIA OVARICA ● TAC CEREBRALE ● PAP TEST ● MAMMOGRAFIA DI CONTROLLO ● ECOGRAFIA MAMMELLE TERAPIA • ORMONALE • CHIRURGICA Le ricerche degli ultimi anni hanno consentito di verificare che numerosissime piante contengono dei precursori dei fitoestrogeni, che pur assomigliando agli ormoni animali, non hanno una specifica azione ormonale. Come per molti rimedi fitoterapici, le prime considerazioni su questi aspetti sono nate ad esempio dalla constatazione che le donne orientali (con alimentazione ricca di soia) godevano di una situazione ormonale postmenopausale diversa dalle loro coetanee occidentali. Alcune diversità sono state evidenziate anche nella incidenza del cancro del seno e soprattutto nella netta riduzione delle recidive tumorali in chi fa un uso costante di fitoestrogeni. Le piante che ne sono più ricche sono le leguminose, tra cui al primo posto per presenza di principi attivi è la Soia. Insieme alla soia però, altre piante, come il Trifoglio rosso, Actea racemosa e la Salvia officinalis, possono essere utilizzate in numerose condizioni femminili, e in particolare il loro impiego si propone interessante per il periodo menopausale. Salvia Officinalis PROPRIETA’ ➔ STORICHE Già ai tempi di Dioscoride, nell’antichità classica, alla Salvia venivano ascritte virtù terapeutiche per l’universo femminile: veniva comunemente consigliata nelle forme disendocrine mestruali, nell’infertilità, come nei disturbi della menopausa. Spesso si trova citata nelle ricette per sopprimere la lattazione, addirittura la si consigliava come stimolante le …velleità primaverili. ➔ ATTUALI Oggi si accettano le proprietà emmenagoghe della pianta, legate all’attività estrogenica follicolostimolante della sostanza sovrapponibile all’estrone. E’ sempre da prendersi in considerazioni nella ipomenorree, nelle amenorree sia primarie che secondarie, ove necessiti un’azione di riequilibrio sull’assetto ormonale della donna. INDICAZIONI PRINCIPALI Amenorrea primaria e secondaria Disturbi menopausali da ipoestrogenismo Algomenorrea, dismenorrea Sindrome climaterica Acne giovanile Defluvium capillorum Senescenza dermica Cimicifuga (Actea Racemosa) Pianta erbacea perenne della famiglia delle ranuncolacee, con rizoma strisciante carnoso, tipica dell'America settentrionale. Si raccoglie quando la pianta non è più giovane. Se ne utilizza il rizoma. Principi attivi - Glicosidi triterpenici, isoflavoni (formononetina), acido isoferulico, acido salicilico, triterpeni, resine. Attività principali - Azione simil-estrogenica (dovuta all'isoflavone, che è considerato un fitoestrogeno). Questo la rende utile nei disturbi della menopausa (vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza vaginale). E' indicata soprattutto per le manifestazioni non molto severe e come sostituto della terapia ormonale quando vi siano per questa delle controindicazioni. Turbe legate ad insufficienza estrogenica nell’età fertile possono trarne beneficio specie per la sindrome premestruale. Trifoglio Rosso Le prime ipotesi sulle potenzialità fitoestrogeniche della pianta derivarono dall'osservazione di 'effetti contraccettivi' sul bestiame (pecore), per la presenza di quantità significative di formononetina e biocianina, genisteina e daidzeina. E' noto che la biocianina A, nell'organismo, viene trasformata in genisteina che è uno dei fitoestrogeni più conosciuti al momento, e la formononetina in daidzeina. Gli isoflavoni del Trifoglio pratense sono attivi sui sintomi vasomotori della sindrome della menopausa e influenzano, bilanciando, le concentrazione degli ormoni sessuali nelle donne nel periodo peri-menopausale. Osservazioni positive si hanno anche sulla modificazione della densità ossea, con riduzione della perdita di massa ossea a seguito della somministrazione a lungo termine di estratti standardizzati di Trifoglio rosso. Infine, non meno importante, è l'influenza sul quadro lipidico e cardiovascolare concomitante alla menopausa: il trattamento con estratti di Trifoglio contribuisce alla prevenzione del rischio cardiovascolare associato allo sbilancio estrogenico. E' controindicato l'uso in concomitanza con terapie con anticoagulanti, progesterone e altri contraccettivi. Non usare in gravidanza ed allattamento. La Sindrome Premestruale un'affezione che colpisce circa il 40% delle donne; si manifesta con sintomi generali sintomi dolorosi addomino-pelvici (= Dismenorrea) mastodinia Agnocasto PROPRIETA’ ➔ STORICHE Dal tempo degli antichi Romani veniva utilizzato sotto forma di infuso per i disturbi ginecologici, nelle mestruazioni dolorose e nell’eretismo genitale. ➔ ATTUALI Equilibrante del sistema neurovegetativo a livello del plesso solare, specialmente nelle forme spasmodiche degli organi pelvici, tramite una presumibile azione a livello ipofisario: sembra che eserciti un effetto antiestrogenico mediato da una stimolazione selettiva dell’ormone lutenizzante. INDICAZIONI PRINCIPALI Palpitazioni Dolori del plesso solare Vertigini Spasmi del basso intestino Insonnia Dismenorrea Iperestrogenismo ASSOCIAZIONI SINERGICHE Crataegus oxiacantha palpitazioni cardiache Melissa officinalis sindromi spastiche intestinali Vaccinium vitis idaeae spasmi ureterali, ureterali, vescicali, uterini, ovarici Piante ad azione drenante CARCIOFO TARASSACO____________ FUMARIA BARDANA permettono, grazie alla loro azione sugli organi emuntori fegato e reni, l'eliminazione delle tossine e riducono alcuni degli effetti indotti dai farmaci (PILLOLA) come ad esempio la ritenzione idrica che si accompagna a sensazioni di gonfiore. Piante ad azione rilassante e sedativa BIANCOSPINO, TIGLIO, PASSIFLORA, WITHANIA_____________ risultano utili per contrastare la difficoltà ad addormentarsi e i risvegli precoci al mattino. Il biancospino aiuta anche a contrastare la tensione emotiva e a ridurre palpitazioni e sbalzi di pressione. Dismenorrea Il ciclo mestruale doloroso, o dismenorrea, è caratterizzato da: dolore addominale (spesso molto intenso), mal di schiena e talvolta mal di testa, nausea e diarrea. Risultati di recenti ricerche hanno rilevato delle correlazioni tra l'intensità dei disturbi e alcune caratteristiche psicologiche della donna, che possono influire negativamente sui sintomi della dismenorrea amplificandoli. La dismenorrea può essere primaria o secondaria. secondaria Dismenorrea primaria Si manifesta in genere uno o due anni dopo la comparsa del menarca e scompare quasi sempre dopo la prima gravidanza. È legata ai cambiamenti ormonali dovuti ai cicli ovulatori e, in particolare, ad un'eccessiva produzione di prostaglandine (sostanze che provocano contrazioni spastiche e dolorose dell'utero). Nella dismenorrea primaria il dolore può manifestarsi qualche giorno prima dell'inizio della mestruazione e protrarsi fino ai primi tre giorni dall'inizio del flusso mestruale. Dismenorrea secondaria Insorge generalmente in età più tradiva rispetto alla primaria e può essere causata dalla presenza di una malattia organica degli organi sessuali femminili, per esempio: endometriosi, infiammazione delle tube o delle ovaie, fibromi e polipi dell'utero o del collo dell'utero. dell'utero Enotera , Oenothera biennis Famiglia delle Onagraceae Originaria del Nord America, viene coltivata anche in Europa Parti impiegate: i semi, la parte aerea è utile per alleviare i disturbi del ciclo mestruale e della fase iniziale della menopausa: menopausa sembra che gli acidi essenziali di cui l'enotera è ricca costituiscano i precursori di mediatori (prostaglandine PG-E1), PG-E1 che alcuni studi ritengono capace di ridurre i livelli di prolattina. prolattina Poiché elevati livelli di prolattina sono importanti nel causare i disturbi tipici della fase premestruale, questa pianta è utile nel trattamento di questi disturbi, in particolare di quelli quali irritabilità, disturbi di tipo depressivo, tensione dolorosa al seno e ritenzione di liquidi. In particolare i dolori al seno rispondono bene al trattamento con enotera, come dimostrato in uno studio clinico fatto su un gruppo di donne in età fertile. Altre osservazioni cliniche riferiscono che il trattamento con questa pianta è in grado di ridurre le dimensioni delle cisti mammarie di natura benigna, di ostacolarne la formazione e di ridurre le recidive di queste cisti dopo la loro asportazione chirurgica. La tollerabilità dell'olio di enotera in tutti gli studi effettuati è stata ottima. Foeniculum Vulgaris Una recente ricerca evidenzia che il finocchio sembra costituire una sicura ed efficace alternativa ai farmaci nel trattamento della dismenorrea primaria. In un recente studio è stata confrontata l’efficacia di Foeniculum vulgare e quella dell’acido mefenamico nel trattamento della dismenorrea primaria. E’ stato preso in considerazione un gruppo di 60 donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni, che soffrivano di dismenorrea, ed è stato seguito per tre cicli mestruali: entrambi i prodotti somministrati si sono rivelati significativamente efficaci nell’alleviare la dismenorrea in raffronto al ciclo di controllo. Non sono stati riportati effetti collaterali nelle pazienti trattate con acido mefenamico, mentre cinque pazienti si sono ritirate dallo studio perché non sopportavano l’odore del finocchio e un caso ha riportato un lieve aumento della quantità del flusso mestruale. Sulla base dei dati di questo studio il finocchio pare rappresentare un’alternativa sicura ed efficace nel trattamento della dismenorrea primaria. [Int. J. Gynaecol. Obstet. 2003 Feb;80(2):153-7] Achillea millefolium Famiglia delle Composite. Parti impiegate: fiori, estremità fiorite, i fusti. Dioscoride la raccomandava nella cura delle ferite, i Cinesi la impiegavano anche nella cura dei morsi di cani e serpenti, i medici Ayurvedici la impiegano per far abbassare la febbre. AZIONE È un ottimo antispasmodico, è digestiva quanto la camomilla, rilassa anche la muscolatura dell'utero, dell'utero e quindi aiuta nei crampi muscolari. contiene eugenolo, mentolo, quercetina, rutina, acido salicilico, che hanno proprietà antinfiammatorie e analgesiche, analgesiche tannini, terpeniolo, cineolo che agiscono come antisettici, il thujone che ha effetti simili alla marijuana, e quindi la rendono efficace come sedativo USO INTERNO usata già dagli Indiani d'America per i disturbi di stomaco, è astringente, aromatica, antiartritica; diminuisce gli spasmi dell'apparato digerente, dell'utero, dell'utero ha una azione antiemorragica, antiemorragica antiinfiammatoria, antiinfiammatoria cicatrizzante; regola il flusso mestruale, mestruale stimola i processi digestivi, ha una leggera capacità sedativa, sedativa con il Biancospino e il Vischio ha una azione ipotensiva, utile in chi soffre di pressione alta, calma i dolori reumatici e le nevralgie. Boswellia Serrata FAMIGLIA: Burseraceae. HABITAT: HABITAT originaria delle regioni subtropicali dell'Africa e dell'Arabia saudita. PARTE USATA: USATA la resina. PROPRIETA' TERAPEUTICHE utile nella sindrome del colon irritabile ed in caso di emorroidi, sindrome Influenzale, dismenorrea, dismenorrea artrosi, malattie periarticolari, artrite, cefalea. EFFETTI COLLATERALI & CONTROINDICAZIONI non sono stati osservati effetti collaterali. Piscidia La piscidia è una pianta dotata di attività antispasmodica ed è considerata sedativa e calmante nell'insonnia nervosa. Come tale viene tradizionalmente miscelata in parti uguali alla Melissa. La pianta viene utilmente prescritta nella dismenorrea e come antalgico dell'apparato utero-ovarico. Famiglia: Famiglia Fagaceae Parte utilizzata: utilizzata corteccia Costituenti principali: principali 3-sitosterolo; acido piscidico; piscidina, rotenone, ictinone, jamaicina, tannino; acidi organici Impiego terapeutico: terapeutico dismenorrea; dismenorrea disturbi minori del sonno Gli studi farmacologici evidenziano un'azione narcotica con midriasi, aumento della sudorazione ed azione litica sulla muscolatura liscia (azione deprimente su frammenti di intestino e utero isolati). Curiosità Si tratta di un arbusto assai diffuso nelle Antille, in particolare alla Martinica, il nome piscidia deriva da piscis (pesce) in quanto usata dagli indigeni nella pesca, per le proprietà ittiotossiche: i pesci storditi vengono a galla. Matricaria camomilla Etimologia: Il nome di genere "matricaria" deriva dal greco "matrix" che significa "utero": ciò per il fatto che l'infuso veniva impiegato contro i dolori uterini, che oggi chiameremmo "dismenorrea". Proprietà Il principio attivo più importante della camomilla è l'essenza, essenza i cui componenti fondamentali sono un antinfiammatorio e un calmante; la pianta contiene anche flavonoidi e cumarine, cumarine oltre ad un principio amaro tonificante; questa pianta esercita molti effetti è: Calmante e antispasmodico: antispasmodico è molto utile per sedare gli spasmi dello stomaco e dell'intestino causati da nervosismo e ansia è utile anche nella cura di coliche renali, per il suo effetto notevolmente calmante e rilassante. Tonico e carminativo: carminativo la camomilla stimola il tubo digerente, e per questo si consiglia a chi è stato operato recentemente e a chi soffre di gas in eccesso, perché ne favorisce l'espulsione (effetto carminativo). la pianta, come tisana, calma la nausea e il vomito e stimola leggermente l'appetito; stimola la funzione mestruale, mestruale normalizzandone la quantità e la periodicità; allevia inoltre i dolori mestruali. INFERTILITA’ IMPOSSIBILITA’ ALLA GRAVIDANZA DOPO UN ANNO DI RAPPORTI NON PROTETTI, NEL TENTATIVO VANO DI CONCEPIRE CAUSE DI INFERTILITA’ MANCANZA DI OVULAZIONE PER LA DONNA STRESS PSICO-FISICO PER ENTRAMBI ALTRE CAUSE, MENO FREQUENTI (IPO-AZOOSPERMIA, MALFORMAZIONI) DIAGNOSI SPERMIOGRAMMA TAMPONE VAGINALE CON ANTIBIOGRAMMA DOSAGGIO ORMONALE ESAME DELLE URINE ECOGRAFIA OVARICA E UTERINA ECOGRAFIA TESTICOLARE ISTEROSALPINGO- GRAFIA TERAPIA FEMMINA ● FARMACI INDUTTORI DELL’OVULAZIONE INSEMINAZIONE ARTIFICIALE INTRAUTERINA FERTILIZZAZIONE IN VITRO E TRASFERIMENTO IN UTERO TERAPIA • MASCHIO ARGININA POLIVITAMINICI CORTICOSTEROIDI E’ molto importante l’anamnesi farmacologica considerando anche l’uso ed abuso di stupefacenti sempre più frequentemente utilizzati. Secondo alcune stime solo il 25% dei casi sono dovuti a farmaci utilizzati per la terapia di altre malattie (antipertensivi, antidepressivi, ansiolitici, barbiturici, gastrointestinali, diuretici,etc.) MENOPAUSA CESSAZIONE DEFINITIVA DEL FLUSSO MESTRUALE L’ETA’ MEDIA DI MENOPAUSA E’ 50 ANNI IL CAMBIAMENTO ORMONALE IN MENOPAUSA CESSAZIONE DELLA PRODUZIONE OVARICA DI ESTROGENI e PROGESTERONE. AUMENTO DI FSH ED LH SIERICO IPOFISARIO SINTOMI NON TUTTE LE DONNE AVVERTONO DEI DISTURBI CON LA SOSPENSIONE DEL CICLO MESTRUALE; POSSONO VERIFICARSI: VAMPATE DI CALORE ● ROSSORE AL VISO ● SUDORAZIONE NOTTURNA ● PALPITAZIONI ● TACHICARDIA ● PRECORDIALGIA ● AUMENTO PRESSIONE ARTERIOSA ● TENDENZA ALL’ARTERIOSCLEROSI ● ATROFIA VAGINALE RAPPORTI DOLOROSI IRRITAZIONE PRURITO VAGINALE VAGINALE CISTITI VAGINITI IRSUTISMO OSTEOPOROSI: ● LOMBALGIA ● FRATTURA DELL’ANCA ● SCHIACCIAMENTO VERTEBRALE NERVOSISMO ● ANSIA ● DEPRESSIONE ● INSONNIA CEFALEA PROBLEMI PSICOSOMATICI ● ALTERAZIONI DELL’UMORE ● GELOSIA ● LOQUACITA’ ● AGGRESSIVITA’ DISINTERESSE SESSUALE DIAGNOSI DONNA DI 50 ANNI CIRCA CHE RIFERISCE MESTRUAZIONI IRREGOLARI PER DIFETTO (= CLIMATERIO) FINO ALLA SCOMPARSA DELLE STESSE CON VAMPATE DI CALORE & C. DOSAGGIO ORMONALE (FSH SIERICO) DOSAGGIO ESTRADIOLO TERAPIA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA: SOSTITUTIVA Per bocca o in cerotti transdermici Sostituisce la carenza naturale dell’organismo in ormoni sessuali Con l'aiuto del proprio ginecologo è possibile trovare la soluzione più adatta per controllare i sintomi legati alla menopausa, quale ad esempio il ricorso alla terapia sostitutiva ormonale o nei casi in cui il medico di fiducia non la ritenga necessaria, possono essere consigliati prodotti naturali a base di erbe officinali di uso consolidato per fornire un fisiologico aiuto alla donna che cerca di superare nel migliore dei modi i classici sintomi della menopausa. Trattamento fitoterapeutico La natura offre numerosi rimedi che permettono di ridurre in modo naturale la sintomatologia climaterica e limitare gli inevitabili effetti collaterali della terapia farmacologica, contribuendo così ad una sensazione generale di benessere. La possibilità di utilizzare gli isoflavoni in menopausa si è ritagliata uno spazio sempre più consistente nell'interesse del pubblico e anche in quello di molte aziende, che hanno posto in commercio numerosi integratori per il trattamento dei disturbi climaterici. L'interesse scientifico verso questo gruppo di principi attivi è nato in seguito ad alcuni studi epidemiologici: fra le donne giapponesi, la cui alimentazione particolarmente ricca di soia (circa 45-60 grammi di proteine di soia al giorno) assicura un apporto di fitoestrogeni quasi 10 volte superiore a quello delle donne occidentali, si è riscontrata una minore incidenza di vampate di calore , di fratture femorali e di tumori legati all'uso di ormoni. Piante ad attività ormonale CIMICIFUGA, TRIFOGLIO ROSSO, LUPPOLO___________________ SALVIA contengono fitoestrogeni, sostanze simili per struttura agli ormoni sessuali femminili. Si legano agli stessi recettori di questi mimandone l'azione e determinando un miglioramento della sintomatologia climaterica riducendo le vampate di calore, prevenendo la perdita ossea, ristabilendo un bilancio di calcio positivo, migliorando l'umore e contrastando la secchezza vaginale. Sono ricchi di fitoestrogeni cereali integrali, i legumi, i semi di lino e di girasole, la cipolla, patate, carote, piselli. anche i Associate agli isoflavoni, nei consigli del “naturale” indicati in menopausa è comprensibile l’immettere piante dotate di 1) azione ansiolitica e sedativa: sedativa passiflora melissa_______________ valeriana utili per ridimensionare i problemi legati alla componente psicosomatica del climaterio, quali ansia, insonnia, ipereccitabilità nervosa; 2) azione specifica sulla contrattilità cardiaca: cardiaca biancospino e leonorus cardiaca__________ capaci di regolarizzare il battito e di ridurre i problemi di aritmia, modulando la risposta del cuore alle sollecitazioni nervose. Si tratta di piante utili nel contrastare sintomi menopausali quali tachicardia, tachicardia o palpitazioni, palpitazioni soprattutto quando causate da stati d'ansia e tensione nervosa; nervosa 3) azione remineralizzante: remineralizzante equiseto, equiseto fieno greco_____________ lievito di birra in grado di integrare eventuali carenze di sali minerali e vitamine. Tale integrazione si rivela utile per la prevenzione dell'osteoporosi e nelle condizioni di fragilità degli annessi cutanei (capelli e unghie); 4) azione antisudorifera: antisudorifera salvia Oltre ad avere un'attività estrogenica, che ne giustifica l'uso in menopausa al fine di un riequilibrio ormonale, questa pianta possiede una valida azione nel contrastare i problemi di iperidrosi e quindi di sudorazione profusa (uno dei sintomi più sentiti dalla donna in menopausa), soprattutto notturna e/o di natura psicosomatica. Quercus Pedonculata Esercita corteccia un’azione di surrenale stimolo e sui sulla testicoli, incrementando la produzione di 17-chetosteroidi e di testosterone. testosterone Si utilizza convalescenza pertanto a nei lenta casi di progressione, ipotensione, e soprattutto nell’astenia sessuale maschile oltre che manifestazioni da ipoandrogenismo. nelle Sequoia Gigantea Energetico, antidepressivo, stimolante. Di aiuto nella ridotta vitalità, inappetenza, affaticamento, depressione, infiammazione prostatica. Produce una sensazione di euforia ed un recupero delle forze, utile nei casi di neuroastenia con una buona azione sia sul piano fisico, che sul piano psicologico. Il tutto mediato da un’azione di stimolo sulla produzione ormonale sessuale surrenalica. surrenalica Utile specie nei disturbi dell'apparato riproduttivo, nelle malattie dell'apparato urinario, nell'atrofia dei testicoli, come coadiuvante in associazione con altre piante nella impotenza maschile, agendo da regolatore ormonale Fibromi Uterini Possibilità di intervento Il fibroma uterino (leiomioma) leiomioma rappresenta la più comune forma di patologia benigna del tratto genitale femminile. Studi clinici segnalano un’incidenza del 25-30% della popolazione femminile in età fertile, con ricorrenza maggiore dopo i quarant’anni. I fibromi possono formarsi in qualsiasi parte dell’utero. Il fibroma intramurale si sviluppa nello spessore della parete uterina, il sottosieroso è situato vicino alla parete esterna dell’utero, ed entrambi comportano il rischio di compressione degli organi in prossimità. Se il fibroma si sviluppa vicino alla cavità interna dell’utero viene definito sottomucoso. sottomucoso I fibromi sottosierosi e sottomucosi che sporgono dall’utero rimanendo collegati attraverso uno stretto istmo, vengono definiti peduncolati e sono spesso associati ad un rischio di torsione. In presenza di fibromi multipli l’utero viene definito polifibromatoso. polifibromatoso Cosa sono I fibromi sono costituiti da cellule di tessuto fibroso e da cellule muscolari lisce dotate di debole tasso di replicazione. L’origine di questa lesione è sconosciuta, è ormonodipendente e tende a diminuire all’arrivo della menopausa. Oggi sappiamo che non solo gli estrogeni ma anche il progesterone hanno un effetto favorente la crescita cellulare dei fibromi. E’ nota l’importanza della predisposizione familiare e l’esistenza di fattori significativamente associati quali l’obesità, il menarca precoce, la nulliparità e l’infertilità. I Sintomi Il sintomo più frequente è l'emorragia uterina che può manifestarsi o con un'abbondanza delle mestruazioni o con sanguinamenti durante il ciclo. In alcune donne, che non danno peso a flussi mestruali più abbondanti del solito, può essere rivelatrice di fibroma un'anemia ipocromica. ipocromica ● Dolore o pressione a livello pelvico Questo sintomo può comparire in conseguenza alla compressione o peso dei fibromi che premono su altre strutture nell'area pelvica ● Dolore nella parte posteriore delle gambe Questo sintomo di fibroma uterino compare quando i fibromi esercitano pressione sui nervi che si estendono a pelvi e gambe ● Pressione sulla vescica Questo sintomo di fibroma uterino può causare minzione frequente, incontinenza urinaria o ritenzione urinaria ● Pressione sull'intestino Può comportare costipazione e/o gonfiore. La costipazione può essere esacerbata da integratori di ferro assunti per l'anemia causata da un'eccessiva emorragia. ● Dolore nella zona lombare ➔ Una sensazione di pressione o di pienezza al basso addome ➔ Un addome ingrossato in modo anormale che può essere erroneamente interpretato come aumento di peso o gravidanza Dolore durante il rapporto sessuale I problemi riproduttivi possono rappresentare anch'essi un altro sintomo di fibroma uterino. Infertilità, aborto spontaneo ricorrente o parto prematuro durante la gravidanza possono essere causati da fibromi uterini La Diagnosi Il primo esame che permette di diagnosticare un fibromioma è la normale visita ginecologica: ginecologica un fibroma molto voluminoso può talora già essere sospettato alla palpazione dell'addome. Nella diagnostica dei fibromi uterini è fondamentale l'ecografia: l'ecografia l'ecografia addominale è sempre necessaria per valutare la grandezza e la localizzazione dei fibromi di grandi dimensioni; l’ecografia transvaginale può esser utile per un'analisi più precisa delle pareti uterine. Il momento migliore per fare un'ecografia è a metà ciclo. ciclo L'ecografia è ovviamente utilissima nel controllare nel tempo l'eventuale tendenza all'accrescimento dei fibromi. Le Conseguenze Anche quando sono asintomatici, i fibromi possono rappresentare una causa insidiosa di sterilità. sterilità In particolare in relazione alla posizione e alle dimensioni dei fibromi stessi. Questo avviene quando i fibromi impediscono l'incontro tra gli spermatozoi e l'ovocita. I casi più frequenti di sterilità dovuta alla presenza di fibromi sono tre. 1. Il primo quando i fibromi sono situati in vicinanza delle tube; tube 2. Il secondo in caso di fibromi della parete posteriore dell'utero, che, crescendo, occupano il Douglas, cioè quella cavità del peritoneo posta dietro l'utero, dove la salpinge "capta" gli spermatozoi e l'ovocita e dove si realizza la FECONDAZIONE. 3. Il terzo caso riguarda i fibromi che occupano la cavità uterina impedendo di fatto la gravidanza La Prognosi La prognosi dei miofibromi è buona. buona In caso di gravidanza, le complicanze sono rare, ma si rende necessario un controllo assiduo per precisare le variazioni di volume, la sua sede rispetto all'inserzione della placenta e, a fine gravidanza, rispetto alla posizione del feto. La menopausa provoca, nella maggior parte dei casi, una riduzione di volume dei fibromi. Quali Cure ? La scelta della terapia dipende da vari fattori: l'eventuale presenza di sintomi e la loro entità, l'età della paziente, l'eventuale desiderio di gravidanze, il volume del fibroma. Per un fibroma non molto voluminoso, in una paziente che non presenta sintomi, può essere sufficiente tenere una condotta di attesa, attesa limitandosi a dei controlli periodici (visita ginecologica ed ecografia ogni sei mesi). Al contrario in una paziente sintomatica vanno fatte delle scelte terapeutiche, che possono essere in alcuni casi di tipo farmacologico, e più frequentemente, di tipo chirurgico. La terapia farmacologica può essere utile soprattutto per controllare la tendenza all'emorragia e, se necessario, per far fronte al dolore. Non ci si può aspettare però dalla terapia medica la regressione totale del fibroma La fitoterapia Rubus Fructicosus ● Ha un discreto tropismo per il tessuto uterino, ove rallenta i fenomeni fibrosclerotici ed aumenta la sensibilità agli ormoni - Regolatore della funzione ovarica, è indicato per i fibromi in età fertile e del periodo climaterico Vaccinium Vitis ● Mantiene correttamente idratato il tessuto connettivo, prevenendo la sclerosi da disidratazione Alnus Incana ● Spiccato organotropismo per l’apparato genitale femminile, ove sostiene il livello metabolico delle fibromiocellule.